L’Angelo
William Herondale, tu sei un idiota. Sei il più grande idiota che abbia mai calpestato suolo londinese, questo è certo.
Stai tanto attento a farti odiare dal mondo intero, soffri e ti ci metti d’impegno, perché questa è la cosa migliore per tutti e poi … e poi ti innamori (no, non “innamori”, come dire,come esprimere?) della prima ragazza che trovi, sperduta e impaurita, prigioniera di due demoni?!
Il fatto che la ragazza in questione sia totalmente diversa da qualsiasi altra tu abbia mai conosciuto è assolutamente irrilevante. Il fatto che gli occhi le brillano al solo sfogliare le pagine di un libro, che la sua voce decisa pronunci parole irriverenti e che contraddicono ogni tua sentenza, è irrilevante. Anche solo il fatto che la trovi molto più che adorabile, è irrilevante. Schiaccia il sentimento, accantonalo, chiudilo nel cassetto più profondo della tua mente e sigillalo, in modo tale che non possa più uscire e torturarti in questo modo.
Tessa. Tessa.
“Tess.” Per l’Angelo, di dormire già non c’era la voglia, ma ora che mi metto a pronunciare il suo nome … è come se qualcuno mi avesse gettato in faccia un secchio d’acqua gelida. Il suo nome, Tessa, è qualcosa che non perde di significato, anche se lo pronunci tante volte (parlo per esperienza, non credo di aver fatto altro nelle ultime notti). Questa parola di cinque lettere va ad associarsi regolarmente all’immagine della giovane donna dai capelli castani e gli occhi grigi, come il cielo in tempesta.
Mi passo le mani tra i capelli e, con un calcio, getto le coperte da un lato.
Mi alzo e mi avvicino alla pila di libri accanto alla scrivania, deciso a leggere, per quella che sarà più o meno la decima volta, una delle lettere che io e Jem abbiamo trovato nella prigione di Tessa, quando siamo andati a fare un sopralluogo. Charlotte mi aveva chiesto di leggerle, per capire se fosse un pericolo per l’Istituto. L’ho rassicurata che non lo era affatto e mi sono tenuto le lettere, rivolte tutte a questo “famoso” e alquanto ricorrente fratello, Nate.
Provo una grande affinità e un sentimento che non riesco ad esprimere mi opprime il petto. Guardarla dritto negli occhi è come comunicarle tutto quello che sento, e non posso farle correre questo pericolo ... perchè è tutto così difficile?