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Autore: Lila May    05/05/2014    3 recensioni
Ehilà, bonjour a tout le munde!
Rieccomi ancora sul fandom con la mia prima fiction sui pokémon, spero possa piacervi!
Siamo nella 5° generazione.
Ash, Iris e Spighetto si stavano dirigendo verso la Lega di Fortevedepoli insieme ai propri pokémon, allegri e spensierati, quando l'intenditore, assetato, propone di fare una pausa.
Ma ...
sarà proprio la limpida acqua di un ruscello a scatenare fra i nostri 3 eroi (4 con l'aggiunta di un incontro speciale) una vera e propria corsa contro il tempo, di cui Iris in particolare ne rimarrà molto coinvolta.
Di che si tratta?
Che cosa è accaduto?
Sta a voi scoprirlo!
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Iris, Misty, Spighetto | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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DI NUOVO TUTTI UNITI!
 
Spighetto aprì la Mappa Città e, su richiesta di Iris, controllò sullo schermo del mini portatile quanta strada mancava ancora per arrivare a Forteverdepoli. - Beh ... - disse, chiudendolo e infilandolo nuovamente nello zaino. - Ci siamo quasi. -
- Davvero? - chiese la ragazza, illuminandosi.
- Sì. - confermò l'intenditore, sorridendo nel vederla felice. Quando stava male gli erano mancati molto quel visino da topina e quegli occhioni curiosi. Era contentissimo di poterli finalmente rivedere. - Grazie. - disse, serio.
- Uh? -
- Grazie di tutto, Iris. - ripeté Spighetto, avvicinandosi a lei. - Non puoi capire quanto ti sia grato per tutti gli sforzi che hai fatto per salvarmi la vita. -
Iris si strinse nelle spalle, arrossendo. - Beh, Spighetto, sei mio amico ... va tutto bene ... -
- ... non so proprio come sdebitarmi ... -
- Ma non c'è n'è bisogno, Spighetto, l'ho fatto di mia volontà, e poi mi hai già ringraziata ... -
- Iris ... - Spighetto la strinse di nuovo a sé, mettendoci ancora più passione e affetto di tutti gli abbracci precedenti. - ... te ne sarò riconoscente per tutta la vita. -
- Spighetto ... - Iris arrossì violentemente, poi gli appoggiò le mani sulla schiena e chiuse gli occhi. Il mondo parve fermarsi, concentrando le sue energie solo su loro due. Era una senzazione bellissima. Sarebbero rimasti incollati in eterno, a cullarsi teneramente, ma a dividerli fu una grandissima goccia d'acqua, che cadde proprio in testa ad Axew.
- Axew Ax! - fece il pokémon, saltellando su sé stesso per tentare di asciugarsi il capo con le zampette.
Iris si sciolse dall'abbraccio, poi lo prese in braccio, curiosa. - Che succede, piccolo mio. -
- Axewww!! - Axew indicò il cielo. - Axew Ax! -
- Non capisco ... - Spighetto tese una mano in avanti, dubbioso, quando un'altra goccia gli cadde nel palmo roseo. - Ah, sta per piovere ... -
- Oh, no ... -
- Dovremmo affrettarci a raggiungere Ash, o rischieremo che un alluvione ci prenda in pieno e ... - l'intenditore non riuscì a finire la frase che, come per magia, iniziò a piovere a catinelle. In poco tempo entrambi i ragazzi si ritrovarono fradici fino al midollo, con i capelli incollati al volto e gli abiti inzuppati d'acqua.
- DOVREMMO CERCARE UN RIPARO! - urlò Iris, tentando di surclassare con voce acuta il frastuono della pioggia.
- No, impiegheremo troppo tempo per raggiungere Ash! - ribatté Spighetto, fissandola.
- COSAAAA?!?!??! -
- HO DETTO DI NO!! -
- E PERCHE'!? -
- PERCHE' IMPIEGHEREMO TROPPO TEMPO PER RAGGIUNGERE ASH!! -
- Ahh ... - Iris annuì. - Hai ragione: meglio andare. -
- COME?! - domandò Spighetto, alzando un sopracciglio.
- CHE HAI RAGIONE E CHE E' MEGLIO ANDARE!! - strillò la ragazza, afferrandolo per una mano e iniziando a trascinarselo dietro fino a Forteverdepoli. Una volta raggiunta la città, i due entrarono direttamente nel Centro Pokémon più vicino.
- Oh, buongiorno! - li salutò la dottoressa Joy, radiosa e disponibile come al solito. - Vedo che la pioggia non vi ha risparmiati ... -
- No, infatti ... - Spighetto si tolse gilet e papillon, poi li appoggiò sullo zaino, che aveva lasciato a terra accanto a quello rosa confetto dell'amica.
- Tenete. - la donna prese tre asciugamani color crema da uno scaffale di legno e li porse ad Iris, cui uno lo consegnò al suo tenero Axew e l'altro ovviamente lo diede all'intenditore. - Fareste meglio ad asciugarvi. -
- Sì ... - annuì Spighetto, distratto, e mentre la ragazza era impegnata a slegarsi le due codine si sedette su una panchina e iniziò ad asciugarsi affannosamente i capelli verde menta. Quando ebbero finito entrambi ripiegarono l'asciugamano e la restituirono alla dottoressa Joy.
- Va meglio? - domandò la donna, guardandoli con un sorriso compiaciuto intagliato in viso.
- Ah, decisamente! - rispose Iris, con Axew sulle cosce.
- Posso offrirvi qualcosa da mangiare? -
- No, siamo a posto così. - 
- Da dove venite? -
- Dal Villaggio dei Draghi! - rispose Spighetto, ripensando con rammarico a quel villaggio incantato.
- Mhmh ... sono stata al Villaggio dei Draghi, qualche volta, e in effetti è molto bello. -
- Solo ...? - l'intenditore strinse i pugni e un'espressione di piacere intenso comparve nel suo volto rilassato.
- Oh, no ... - Iris si nascose la faccia fra le mani. - Ci risiamo ... -
- Il Villaggio dei Draghi non è un semplice villaggio nascosto fra le colline ... -
- Eccolo che inizia ... -
- ... è un autentico libro di storia, una fonte inesauribile di leggende antiche su Reshiram, Zekrom, Kyurem, dove pokémon drago e umani vivono l'uno accanto all'altro e si sostengono a vicenda nei momenti drastici ... -
- Alé. -
- ... le posso assicurare che non c'è luogo più bello qui a Unima, dottoressa. Le consiglio di ripassarci, magari in luna di miele, perchè no ... colline strepitose, alberi colmi di frutta fresca, cespugli strapieni di bacche ... insomma, una delizia per gli occhi, come si dice! -
Iris, non riuscendo a sopportare un'altra parola di più, gli tirò una gomitata nell'addome, facendolo stranamente smettere.
- Wow ... dovresti scrivere un libro su Unima, tu! - si complimentò la dottoressa Joy, sbalordita.
- Sì, me lo dicono in tanti, dottoressa, in tanti. -
- Capisco ... come mai siete qui a Forteverdepoli? -
- Una sola parola: Lega. -
- La Lega, immaginavo ... -
- Sa dove possiamo trovarla, per caso? - chiese Iris, approfittandone del fatto che erano fermi per accumulare un po' di informazioni.
- Sì, una volta usciti da qua girate a sinistra e andate sempre dritto. Impossibile non notarla, si parla di un palazzo modernissimo, di enormi dimensioni. -
- Ah, sì, uno degli edifici più moderni di tutta Unima! - iniziò nuovamente Spighetto, sventolando l'indice in aria. - E' fantastico come la Lega sia completamente diversa da Forteverdepoli ... la città è in parte ancora immersa nel suo sobrio passato, mentre la Lega tiene testa alla modernità assoluta! Molti turisti rimangono colpiti da questo contrasto a dir poco geniale. Non posso credere che fra pochi minuti potremmo vederlo anche noi! -
- Già. - sbottò Iris, scocciata.
- Ah, se solo mi fossi portato dietro una macchinetta fotografica ... Chicco e Maisello mi invidieranno, ahah!! -
- Sicuramente quei due sono meno noiosi di te. - lo offese la ragazza, non potendo più sopportarlo.
La dottoressa Joy si lasciò scappare una risatina, poi portò i suoi profondi occhi color oceano sulla città. - Oh, guardate! - disse, spiaccicando il naso contro il vetro freddo della finestra. - Finalmente ha smesso di piovere! -
- Davvero? - Spighetto si alzò dalla panchina, sorridente. - Beh, allora direi che possiamo rimetterci in marcia! -
- Ma Spighetto ... - Iris lo guardò reindossare il papillon, incerta. - I nostri abiti non sono del tutto asciutti, ancora. -
- Che importa, Iris! C'è un sole splendido, fuori, e poi siamo in estate! Ci asciugheremo in un battibaleno, vedrai. -
- Va bene, mi fido ... -
- Allora grazie di tutto, dottoressa Joy. - la ringraziò Spighetto, rimettendosi lo zaino in spalla.
- Di che, ragazzi, è stato un piacere parlare con voi! -
- A presto! - salutò Iris, poi uscì dal Centro Pokémon, seguita a ruota dall'intenditore.
- Ah, l'odore che lascia la pioggia prima di dissolversi mi fa impazzire ... -
- A me fa schifo, invece. -
Spighetto sgranò gli occhi e storse la bocca, poi la guardò, scettico. - Per tutti i Maractus danzerini, Iris, quanto sei selettiva. -
- Sarò anche selettiva, ma almeno non sono scema! -
- Come come come? Mi stai dando dello scemo?! -
- Beh, sì! -
- Ah, quindi io sarei scemo?! -
- Sì! -
- ... - Spighetto ritirò le mani in tasca, offeso. - Grazie, sei gentile. -
- Dai! - Iris scoppiò a ridere, poi scosse il capo. - Spighetto, stavo scherzando, non ti sarai offeso per davvero, spero. -
- Invece sì! Tu e il tuo cuore insensibile non avete affatto rispetto per me, che invece non ho mai osato offenderti in alcun modo, Iris cara ... -
- Se hai finito direi che possiamo andare. -
- No, non ho finito! Impara a portare rispetto per i più grandi! - Spighetto si voltò dall'altra parte, imbronciato. - Non mi muoverò di qui fino a quando non mi chiederai scusa. -
Nessuno rispose.
Il ragazzo sollevò le spalle e aggrottò le sopracciglia. - Iris? -
Ancora nessuna risposta.
- Iris? - Spighetto si voltò, confuso nel non sentirla, e quando la intravide 3 km più in là un grido gli morì in gola. Come al solito aveva parlato al vento. Ash stava più attento di lei. - Ehi, aspettami!! - urlò, correndo per raggiungerla. Una volta che l'ebbe affiancata iniziò ad ansimare fortissimo. Non era mai stato un genio nella corsa, il più veloce fra lui e i suoi due fratelli era sicuramente Maisello, e poi solo ieri si sentiva morire, quindi il suo corpo non gli permetteva di fare sforzi simili. - Maledetta ... - sibilò, deglutendo saliva.
Iris lo guardò, sorridente. - Così impari a blaterare. -
- Co ...! Io blaterare?! Questa è geografia, non parlare a vanvera! Piuttosto dovresti ... -
- Eccoci arrivati! -
Spighetto alzò lo sguardo e lo portò sulla Lega. - Wow ... - disse, incapace di spiccicare altro. Era un edificio grande, alto, somigliante ad una cupola ricoperta interamente da un vetro molto scuro.
- Forza, entriamo. - i due ragazzi varcarono la soglia della Lega, emozionati. Rimasero a bocca aperta. L'interno era ancora più moderno di quanto lo si immaginasse, già il pavimento vetrato era fantastico. Pareva di essere nello spazio infinito. A sinistra stava il bancone delle iscrizioni, lungo e perfettamente in ordine, al centro c'era una gradinata di vetro scuro che collegava la sala alle suite e a sinistra un bagno pubblico e l'entrata per la mensa. - Doppio wow ... - mormorò Spighetto, battendo gli occhi più volte.
- Ma quanto è bella questa Lega, quasi meglio della Città Nera!! Vorrei viverci! -
- Forza, proviamo a chiedere al bancone delle iscrizioni. - la portò al presente l'intenditore, facendole cenno di seguirlo. - Mi scusi, signora ... - disse, una volta arrivati.
- Sì? -
- Buogiorno, mi presento: sono Spighetto, Capopalestra di Levantopoli, mentre lei è la mia amica Iris. Siamo qui per ... -
- Non accettiamo più sfidanti, mi dispiace. -
- No, no, noi non siamo sfidanti, siamo solo spettatori ... potremmo avere una camera? -
- Per 2 o per 4? -
Iris arrossì. L'idea di stare sola con Spighetto la eccitava tantissimo, un po' come nel caso di Misty. - Per due. - disse, tutto d'un fiato.
Spighetto la guardò, divertito. Probabilmente condividevano lo stesso, romantico pensiero, e cioé quello di stare soli soletti in una camera tutta per loro, ma non disse nulla per non rovinare l'espressione imbarazzata della ragazza, che lo stava facendo impazzire d'amore. Amava quando metteva su quella faccia.
- Mhmh, sarete accontentati ... - la donna smise di digitare lettere al computer e d'improvviso sgranò gli occhi. - Un momento ... come avete detto di chiamarvi? -
- Spighetto e Iris. - ripeté Spighetto, paziente come sempre.
- Spighetto e Iris? Siete amici di un certo Ash Ketchum e di una certa Misty Williams, per caso? -
- Sì! - esclamò Iris, annuendo. - Perchè? -
- Perchè il vostro amico Ash vi ha segnato in camera con lui. -
- DAVVERO?! - domandò Spighetto, incredulo. Non poteva credere che Ash, smemorato com'era, si fosse ricordato di loro due. Era davvero un grande. Iris di tutt'altro umore guardò in basso, dispiaciuta. Le sarebbe tanto piaciuto rimanere sola con l'intenditore ... peccato. Sarebbe stato per un'altra volta.
- Sì, qui risulta che siate nella camera ... 44. -
- E camera 44 sia! - Spighetto batté una mano sul bancone cristallino, divertito. - Andiamo, Iris, Ash e Misty ci aspettano! -
- Sì ... - mormorò Iris, seguendolo per le scale con Axew fra le braccia. Il ragazzo si voltò, non tanto convinto dalla sua risposta fiacca.
- Tutto bene? - le chiese, avvicinandosi a lei un po' preoccupato.
- Eh? -
- Ho detto qualcosa che ti ha ferita? -
- No, no ... -
- Ti vedo un po' persa. -
- Sto bene ... -
- Anche a me mi sarebbe piaciuto stare solo in camera con te. -
Iris sgranò gli occhi e lo guardò, spiazzata. - Spighetto ... - disse, sorpresa.
Il ragazzo arrossì lievemente. - Con te almeno si vive un'altra realtà. Vabbé, forza, andiamo. -
- Ok! - rispose Iris, tentando fra sé e sé di dare un senso alle ultime parole pronunciate dal ragazzo, sebbene consapevole che sarebbero sempre rimaste solo un dolce pensiero. Finalmente, dopo aver gironzolato per i lunghi corridoi della Lega alla ricerca della suite, raggiunsero la stanza numero 44. - In teoria dovrebbe essere questa qui. - osservò Spighetto, serio.
- E allora muoviti, bussa, dai, fallo, forza, bussa, ora, dai, ADESSO, MUOVITI!!! -
- Ehi, ehi, con calma ... - l'intenditore strinse la mano a mo' di pugno, poi scontrò delicatamente le nocche contro il legno della porta, producendo un suono compatto e solido.
Misty, che era seduta su una poltroncina rossa, smise di giocare con le zampette cremisi di Togepi e posò i suoi occhi acquamarina su quelli neri elettrico di Ash, in attesa. - Va ad aprire, idiota, cosa fai lì impalato?! - gli disse dopo un po' di tempo, nervosa.
- Ah, sì, sì, calmati ... fino a ieri eri una tenerona ... -
- Ieri non è oggi. - replicò la Capopalestra, scontrosa.
Ash alzò gli occhi al cielo, poi appoggiò le dita sulla maniglia e la spinse in basso per aprire la porta. E finalmente li rivide. - Spigh ...!! - gemette, bloccandosi per via della forte emozione che gli avvolse il cuore. Si portò le mani alla bocca, commosso. - Spighetto ... Iris!! -
- ASH!! - esclamò la ragazza, sorridendo nel vederlo.
- Ash, ehi! -
- Spighetto, Iris, siete qui ... che Arceus sia benedetto!! - urlò il ragazzo col cappello, allungando le braccia e abbracciando i suoi due amici di slancio.
- Oh, Ash, finalmente ... - sussurrò Spighetto, lasciandosi stritolare da tutto quell'affetto improvviso da parte dell'amico.
Misty li raggiunse, sorridente, poi battè le mani con un sorriso. - Brava Iris, ce l'hai fatta! -
Iris si staccò bruscamente da Ash e si avvicinò alla ragazza. - E' stato difficile recarsi al Villaggio dei Draghi, ma quando Spighetto si è ripreso ha tentato di darmi meno peso possibile ... -
- Si vede dalla faccia che è un angelo. -
- Sì ... - arrossì la ragazza, mordendosi il labbro inferiore. - Cioè ... - disse poi, rendendosi conto che ormai tutta Unima aveva capito che nascondeva un forte sentimento per Spighetto. - Volevo dire ... io ... no, è un angelo solo quando dorme ... -
- Seh seh, come no. -
- Beh, Iris, Spighetto, volete che vi faccia vedere la Lega? - chiese Ash, contento nel riaverli di nuovo al suo fianco.
- Sì, dai, dai, muoio dalla voglia di sapere tutto!! Questo edificio è tanto curioso quanto affascinante! - lo scosse energicamente Spighetto, guardandolo con sguardo implorante.
Misty poggiò una mano sulla spalla di Iris. - Bene, mentre voi vi andate a fare un giro per la Lega io vi porto Iris ai giardini. -
- Ok! - annuì Ash, sorridente. - Ci rincontriamo qui per l'ora di pranzo! -
- Ricevuto! Forza andiamo! -

Spighetto si stese sul letto, esausto. Ormai era calata la sera, e con essa anche la stanchezza. Solo la fuoca luce delle lampadine teneva ancora compagnia, perchè il buio estivo aveva già inghiottito tutto. - Finalmente un letto ... - mormorò, sorridendo. Dormire sulle rocce e dentro un carro non era stato affatto piacevole.
- Beh, ragazzi, non so voi, ma io ... - Ash sbadigliò profondamente, poi riprese il filo della frase. - ... sono stanco morto. -
- Voi come vi sentite. - chiese Misty a Iris e Spighetto, curiosa.
- Stanco ... - biascicò lui, gli occhi socchiusi e le mani appoggiate sull'addome.
- Più tranquilla. - replicò al contrario lei, sorridendo.
- Certo ... meno male, chissà che angoscia ... -
- Dai, smettetela di parlare! - si lamentò Ash, ormai già sotto le coperte.
- E TU SMETTILA DI ROMPERE!! - ringhiò Misty, stringendo i pugni per trattenere uno schiaffone.
Iris rise. Come coppia Ash e Misty erano stranissimi, ma anche bellissimi da vedere.
- Ragazze, se volete voi continuate a chiacchierare ... - sussurrò Spighetto, in balia del sonno. - ... io sono esausto ... buonanotte ... -
- Buonanotte, Spighetto! - lo salutò Misty, facendogli un cenno con la mano.
- Notte notte, Spighetto ... - lo guardò Iris, con un tenero sorriso dipinto in volto. Il ragazzo addolcì lo sguardo, poi crollò sul cuscino. - Dovremmo andare a dormire anche noi ... -
- Sì, hai ragione, domani abbiamo un torneo da guardare. - concordò Misty, infilandosi sotto le lenzuola fresche. - Notte, Iris. -
- Notte Misty ... - sussurrò Iris, per poi spegnere le luci con un clik. Appoggiò la testa sul morbido cuscino candido e iniziò a guardare il soffitto. Chissà cosa voleva intendere Spighetto con quella frase ... voltò il capo verso sinistra e lo fissò. Era adorabile quando dormiva. "Che cosa volevi dirmi, eh ..." pensò, prima di lasciarsi trasportare nel regno dei sogni.


Angolino_Eterno
Ecco, fine!!!
Ash: alleluiaaaa!! *saltellando da una parte all'altra*
Martino: finalmente hai finito sta cavolata :'D!! Stava diventando il mio incubo ...
Io: O.O, cattivi.
 Come vi è sembrato questo capitolo, oltre che lungo e noioso?
Avete capito che cosa voleva intendere Spighetto con quella frase :)?
Ok, basta domande, se volete recensire fatelo, mi piacerebbe sapere che cosa ve n'è parso!
Alla prossima!!
Lucy
   
 
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