Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Paper Town    05/05/2014    1 recensioni
"«A volte vorrei essere quella fottuta altalena su cui sei seduta.» Holly fece una faccia confusa, e sperò solo che quel ragazzo non fosse pazzo.
«Perché?» chiese infine, con voce flebile.
«Perché almeno saprei che cazzo ti passa per la testa, Holly. Ogni giorno vieni qui, ti siedi su quella fottuta altalena, ti dondoli un po’, sorridi e torni a casa. Non mi noti mai. sono quindici fottutissimi anni, Holly, lo sai? Quindici fottutissimi anni che spero di essere notato da te.» e Holly abbassa la testa, imbarazzata, perché davvero non ricordava di aver mai visto quel ragazzo. Forse stava sognando, ma sentiva troppo freddo per essere in un sogno. Sentiva tutte le dita intorpidite.
«Non parli più? Strano. Quindici anni fa non facevi che chiamare il tuo paparino, fargli vedere quanto eri brava, e ancora sorridere. Quindici fottuti anni fa, ogni giorno costringevo la mia mamma a venire qui, per te. Ti salutato tutti i cazzo di giorni, ma mai una risposta o un segno. Mi ignoravi. E cazzo quanto non mi piaceva.»"
-------------------------------------
1.632 words
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



S
wing.

 
Ti piace volare sull'altalena,
nel cielo sempre più blu?
È poco dire che vale la pena:
è meglio dire: niente di più.
Su su salendo sopra la chiesa
nasce allo sguardo un nuovo confine,
e in quella nuova, immensa distesa,
le strade, i fiumi, ponti, cascine.
Finché lo sguardo torna al giardino
giù verso il tetto di tegole rosse.
Ancora volo, ancora sconfino
su e giù nell'aria, ma senza scosse.

(Louis Stevenson – L’altalena.)

 
 
15 anni prima
La piccola bambina dai lunghi capelli biondi correva sul marciapiede, tirando il papà per la manica della giacca: voleva arrivare al più presto al parco.
«Dai papà! Dai ci siamo quasi!» e il papà divertito l’aveva presa in braccio ed aveva iniziato a correre verso il parco. La piccola Holly rideva nelle braccia del padre, era felice. Stava andando al parco e il suo papà era lì con lei.
Rideva, la piccola bambina di appena tre anni. Rideva e non voleva fare altro.
 «Eccoci, piccolina, vai a giocare.» e il signor Gordon Dark si chiedeva sempre perché la sua bambina, tra tutti i giochi divertenti del parco, scegliesse sempre quell’altalena di legno. Si accomodò tranquillo ad una panchina, guardando la sua bambina salire agilmente sull’altalena, per poi iniziare a dondolarsi avanti ed indietro.
Prese la Nikon che portava sempre con sé e mise a fuoco sulla bella bambina con il vestito a fiori blu che rideva e si dondolava sull’altalena.
Il signor Gordon Dark si divertiva a fare le foto alla sua piccola creatura bionda. Per ogni padre la figlia è sempre bellissima, e lui non faceva di certo eccezione.
Un bambino dalla pelle mulatta e i capelli neri si sedette con un po’ di difficoltà sull’altra altalena del parco giochi, e guardò per un po’ Holly, cercando di capire come fare per dondolarsi come lei.
«Hei, bimbo! Come ti chiami?» chiese la piccola Holly con la classica voce dolcissima delle bambine piccole. Si fermò, rimanendo seduta in equilibrio su quell’aggeggio.
«Zayn.» aveva sussurrato flebilmente lui, sorridendole. la piccola Holly gli fece vedere come doveva fare per dondolarsi “alla massima velocità”, e dopo poco il bambino dalla pelle mulatta capì.
«Papà! Papà vieni a vedere quanto sono brava!» aveva urlato la piccola Holly al papà, che si era alzato con un sorrisone, lasciando penzolare la Nikon al suo collo. Si scompigliò un po’ i capelli biondi, girando all’indietro il cappello.
«Guardami, papi!» e lui aveva guardato quella bambina bellissima, identica a lui, dondolarsi sull’altalena e ridere, mentre i raggi del sole le illuminavano il volto chiaro e rotondo.
«Papi! Papi, vieni con me sull’altalena!» gli aveva ordinato poi, mentre il bambino dalla pelle mulatta li osservava stando zitto, continuando a fare il movimento che Holly gli aveva fatto vedere.
Gordon allora aveva preso in braccio la sua piccola Holly, allacciandole il laccio della Converse. Si era poi seduto sull’altalena, facendo sedere la sua bambina sulle sue gambe. Iniziò a spingersi piano, tenendo la mano sulla pancia della piccola Holly per non farla cadere. La bambina allora aveva iniziato a passare il dito sul tatuaggio colorato di Gordon: due uccelli che volavano verso la Luna.
E rideva la piccola Holly, mentre Zayn iniziava ad osservarla da lontano.
 
 
12 anni prima
Gordon Dark, appena trentenne, correva con la sua bambina verso il parco. Le piccole Converse di lei facevano un leggero rumore sull’asfalto, accompagnate dal rumore decisamente più forte delle Nike di lui.
Holly non aspettò nemmeno che il papà varcasse l’entrata del parco con il fiatone per precipitarsi sulla sua altalena.
Iniziò subito a dondolarsi, non notando nemmeno il bambino dalla pelle mulatta accanto a lei, che l’aveva salutata.
Aveva sei anni. Ed era bellissima.
E questo Zayn, a soli sette anni, l’aveva già capito.
 
 
 
Holly Dark correva ancora con il suo papà verso l’entrata di quel parco, a volte.
«Holly tu sei troppo grande, ed io troppo vecchio per andare al parco.» continuava a dire Gordon, facendo il modesto, perché nonostante i suoi quarantadue anni, sembrava davvero un ragazzino.
«Ma che cosa dici, papà! Sembri nemmeno un trentenne!» gli rispondeva ridendo ogni volta Holly, facendo sorridere intenerito il papà perché nonostante gli anni passati e la sua età abbastanza “adulta”, Holly era rimasta innocente come una bambina.
 
Quel giorno quella bella ragazza si stava incamminando come sempre verso quel parco, a cui ormai i bambini non andavano più.
Si sedette sulla sua altalena, ed iniziò a dondolarsi sempre più veloce. Ormai vedeva la chiesa per quanto stava in alto. I capelli biondi svolazzavano dietro le sue spalle, incorniciandole il viso pallido su cui spuntavano due enormi occhi azzurri, più belli anche di quelli del padre.
Holly sorrideva tranquilla, mentre l’aria gelida faceva arrossare il suo naso e le sue guance.
«Ciao.» quella parola la fece quasi volare dall’altalena. Si affrettò a fermarsi, per poi, paonazza in viso, girarsi verso il suo misterioso interlocutore.
Era un bel ragazzo, alto, occhi color cioccolato fondente, pelle mulatta e capelli neri. La barba appena accennata sulle sue guance.
«Ciao.» disse lei, in imbarazzo totale.
Zayn le si avvicinò, sedendosi su quella che un tempo era la sua altalena.
«Non ti ricordi di me, vero?» le chiese dopo attimi di silenzio. E Holly si ritrovò di nuovo ad arrossire, perché no, non si ricordava per niente di lui. E Zayn sospirò, con un sorriso amaro sulle labbra.
«Non ti ricordi del ragazzino timido a cui hai insegnato ad andare sull’altalena?» e Holly scosse ancora la testa. Non si ricordava per niente di quel bellissimo ragazzo seduto accanto a lei.
Zayn iniziò a dondolarsi lentamente, per poter ancora parlare con quell’angelo che aveva davanti.
«A volte vorrei essere quella fottuta altalena su cui sei seduta.» Holly fece una faccia confusa, e sperò solo che quel ragazzo non fosse pazzo.
«Perché?» chiese infine, con voce flebile.
«Perché almeno saprei che cazzo ti passa per la testa, Holly. Ogni giorno vieni qui, ti siedi su quella fottuta altalena, ti dondoli un po’, sorridi e torni a casa. Non mi noti mai. sono quindici fottutissimi anni, Holly, lo sai? Quindici fottutissimi anni che spero di essere notato da te.» e Holly abbassa la testa, imbarazzata, perché davvero non ricordava di aver mai visto quel ragazzo. Forse stava sognando, ma sentiva troppo freddo per essere in un sogno. Sentiva tutte le dita intorpidite.
«Non parli più? Strano. Quindici anni fa non facevi che chiamare il tuo paparino, fargli vedere quanto eri brava, e ancora sorridere. Quindici fottuti anni fa, ogni giorno costringevo la mia mamma a venire qui, per te. Ti salutato tutti i cazzo di giorni, ma mai una risposta o un segno. Mi ignoravi. E cazzo quanto non mi piaceva.» Holly aveva iniziato a tremare, e non dal freddo, quasi sicuramente. Strinse forte le catene che reggevano l’altalena sospesa nell’aria, pregando che quel ragazzo se ne andasse, pregando che non le facesse niente di male.
«Cazzo, rispondi!»
«I.. io.. scusa.» era solo riuscita a mormorare. Impaurita ed infreddolita com’era, quello era il meglio che poteva fare.
Ma per Zayn quello non era abbastanza. Quindici anni di fottutissimi urli, di fottutissime parole – non dirette al lui – e il maglio che riusciva a fare era chiedergli scusa?
Non si ricordava nemmeno di lui, quella puttana.
Zayn si alzò, una forza che Holly non aveva mai visto a nessuno, e strinse forti le mani attorno al suo collo.
D’istinto portò le mani sottili e congelate sui polsi di lui, cercando di allontanare quelle braccia che la stavano soffocando, cercando di far arrivare un po’ d’aria ai suoi polmoni.
«Cosa c’è, Holly? Ti manca l’aria?» e la lasciò cadere in terra, facendola rotolare sul dorso e bloccandola per terra con un piede premuto con forza sullo stomaco.
Sorrise scaltro, e tirò fuori dalla sua giacca un coltello. Era lungo, sottile, ed affilato. I colpi di tosse che stava emettendo Holly si fermarono all’improvviso, bloccati da un rantolo di sorpresa.
«No.. io.. ti prego..» farfugliava, iniziando a piangere. Zayn prese un rotolo di scotch dalla tasca della sua giacca, staccandone un pezzo e premendolo sulla bocca di lei.
«Adesso stai zitta, Holly. Per una cazzo di volta nella tua fottuta esistenza, stai zitta.» e con il coltello iniziò a tagliare la camicetta bianca di lei, scoprendo il reggiseno chiaro.
Fece un gemito di apprezzamento.
Come un artista impugnerebbe la sua matita, Zayn impugnò il suo coltello, iniziando a tracciare sulla pelle di Holly un complicato ghirigoro, facendole uscire il sangue, che faceva diventare le linee da lui tracciate rosse scarlatte.
Il coltello passò nel solco dei due seni di lei, rompendo il reggiseno, facendola urlare.
E Zayn rise divertito, continuando il percorso iniziato con il coltello.
Ruppe i Jeans di lei a metà, disegnando anche sulle cosce.
L’unico posto libero che aveva lasciato era in mezzo ai seni.
Risalì con calma, leccando il sangue che era sgorgato dai tagli di lei, facendola urlare ancora.
I vestiti stracciati lei giacevano acanto al suo corpo livido dal freddo, rosso dal sangue.
Zayn iniziò a tracciare un cuore enorme, che saliva sui seni di lei e si univa nel loro incavo. Poi scrisse due nomi: Zayn + Holly.
Le lacrime scendevano calde lungo le guance ferite di Holly.
«Ho sempre saputo che alla fine, che tu l’avessi voluto o no, avresti per sempre avuto qualcosa di mio sulla tua fottutissima pelle.» e dopo aver detto questo, dopo aver visto gli occhi strabuzzati di Holly e la smorfia di dolore sul suo viso, Zayn premette il coltello perfettamente lungo la linietta orizzontale del +.
E le lacrime di Holly finirono quando iniziarono le risate di Zayn.
Se lui non poteva averla, non l’avrebbe avuta nessuno.
E mentre Zayn se ne andava, il vento soffiava, facendo muovere per l’ultima volta i capelli di Holly Dark, facendo muovere per l’ultima volta la sua altalena.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

writer.
Salve genteeeeeee.
 
Dovete scusarmi per questa OS da maniaca.
E Zayn devi scusarmi, perché nelle mie OS tu fai sempre la parte del pazzo assassino.
Ma ce lo vedo troppo.
 
Beh, vi dico solo che era iniziata come una storia dolciosa, ero intenzionata a mettere “fluff” tra le voci.
Cosa è andato storto? Beh, ho fame, sto a dieta, ho sonno e ho sete.
Oh, certo, poi c’è anche il mio cervello impazzito che fa una buona parte, naturalmente.
 
Vabbè, dicevo. Era iniziata come una storia a rating verde, ma evidentemente il mio cervello, il mio “io interiore”, come lo chiama Freud, ha un’anima da rating rosso. Arg.
 
 
Mi faccio un po’ di pubblicità perché io può u.u
 

Illusion.


"Un ragazzo si sedette accanto a lei. Non gli prestò molta attenzione, ma gli diede un’occhiata con la coda dell’occhio.
Occhi scuri, scurissimi, pelle mulatta, capelli neri, una faccia decisamente dolce. Una cascata di braccialetti al polso. Felpone nero, jeans e Vans dello stesso colore.
Potevano essere gemelli.
«Ciao, io sono Calum.» le disse il razzo accanto a lei, porgendole svogliatamente la mano. Gia si girò, ma solo perché era vestito di nero e perché sembrava farlo solo per un fatto di cortesia quel gesto.
«Gia.» si osservarono, e lei decise che se proprio qualcuno dovesse sedersi accanto a lei, era felice che fosse stato proprio Calum a farlo. Non sembrava particolarmente interessato all’idea di parlare, e questo era solo un altro punto a suo favore."
--------------------------------------------------------------
2.064 words

 
 
Rating: Verde
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: AU, OOC | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio

Categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
 
 
 

We Are Infinity


"Judith, la sua piccola Judith. Sapeva quando odiava essere ignorata così e lui avrebbe voluto urlare al mondo il suo amore, avrebbe voluto baciarla fino a non avere più fiato nei polmoni, avrebbe voluto urlarle che lui non poteva dimenticarsi del suo odore, dei suoi piedi freddi, ma era lei che gli doveva chiedere scusa, era lei che doveva fare tutte queste cose."
----------------------------------------------------------
967 words

 
 

Rating: Verde
Genere: Fluff, Sentimentale | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: AU | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Categoria:
Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer

 
 

The Girl with the Red Eyes.


"La sua amata Canon gli premeva nello stomaco, ma Jamie aveva di meglio a cui pensare, poteva concedere un po’ di minuti del suo tempo a quella ragazza così misteriosa, così bella, così leggera. Sembrava quasi far parte del bellissimo parco verde che aveva davanti.
I petali dei fiori che aveva accanto iniziarono a staccarsi dai fiori, avvolgendola in un vortice bianco, rendendola ancora così irreale e così irraggiungibile, ma anche così bella e leggiadra."
-------------------------------------------------------------------------------------------
650 words

 
 

Rating: Verde
Genere: Sovrannaturale | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: AU, OOC | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Categoria:
Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower

 
 
Mi farebbe davvero piacere se passaste a leggerle :), basta che clicchiate sui titoli e si apre il link :)
Beh, evaporo, grazie per avermi sopportato e per aver letto questa mia pazzia :)
Manu xx

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Paper Town