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Autore: Jane The Angel    24/07/2008    5 recensioni
"-L’età ha effetto anche su di me, pare. Lascia quella spada, prima di tranciarti qualcosa che prima o poi potrebbe servirti, e spiegami come mai sei ancora qui: non è mai successo che ti fermassi per più di una settimana, e ora sei qui da quasi un mese. Cos’è successo?- -Lo sai.- rispose Chad riponendo la spada –Taylor.-,,
Genere: Romantico, Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Castelgard, Francia, 1357

   Uscirono dallo spogliatoio e scesero delle scale che li portarono alla stanza in cui c’era l’enorme macchinario che avevano visto appena arrivati.
   Kelsie, Martha, Sharpay e Taylor erano già lì, con Doniger, le prime tre vestite normalmente e Taylor con un abito verde abbastanza simile a quello di Jane.
   Kelsie era ancora immersa in una fitta conversazione con Doniger, per capire esattamente il funzionamento del macchinario –Mi sta dicendo che i miei amici verranno scomposti in particelle quantiche, e verranno ricomposti in un altro universo, uno dei miliardi di universi paralleli esistenti… ma com’è possibile? Dall’altra parte dovrebbe esserci un macchinario per ricevere la persona, come accade nei fax.-
   -Non necessariamente.- ribattè Doniger.
   -Perché?-
   -La persona che arriva nell’universo del 1357 non è precisamente la stessa che è partita da qui. È, per esempio, una Kelsie identica in te in tutto e per tutto, ma che proviene da un universo in cui hanno già inventato una tecnologia che permetta di spedire oggetti e persone in un altro luogo senza che ci sia un macchinario ricevente.-
   -Una… quasi-Kelsie, quindi. Ma sarei sempre io, giusto?-
   -Esatto. Qui, la pratica esula dalla teoria.- concluse Doniger voltandosi verso il gruppo –Jane, parti con loro?- domandò accigliandosi.
   -Si.- rispose in tono deciso la ragazza. Doniger non disse altro, si limitò a presentarla a Taylor, e le due si strinsero la mano –Perfetto. Dovete entrare nella macchina…-
   Martha si avvicinò a Joaquin e si salutarono con un lungo bacio, dimentichi di non essere soli.
   -Sei certo di voler partire? Io…-
   -Tranquilla. Torneremo presto… Je t’aime, mon amour.- le sussurrò prima di separarsi da lei.
   -Erik, Chad…- mormorò Sharpay avvicinandosi ai due con le lacrime agli occhi –Vi prego… vi prego, riportatemi Troy.-
   Chad la abbracciò –Tranquilla. Sta bene, ne sono sicuro.- le sorrise.
   -Che armi porteremo con noi?- domandò Erik. Jane alzò gli occhi al cielo, pensando “come volevasi dimostrare…” –Niente di moderno può essere portato nel passato.-
   -Certo, lo so. Ma spade, archi…-
   -Niente di tutto questo.- scosse la testa Jason –Abbiamo già fatto quest’errore la prima volta… con un’arma attirereste l’attenzione.-
   -Signore, venite, vi prego, dobbiamo spostarci in quella stanza.- intervenne Doniger, guidando poi affiancato da Jason Sharpay, Kelsie e Martha in una stanza attigua, separata dal macchinario da una solida parete di vetro.
   Mentre salivano le scale, Jason avvicinò Doniger e, sottovoce, gli domandò –Gli hai detto di Turner, vero?-
   -Non servirebbe. Per loro è il primo viaggio…-
   -Non per Jane. Lei…-
   -Jane sa di Turner.- lo zittì Doniger –Conosce la situazione.- concluse per poi avvicinarsi alle loro ospiti così che Jason non potesse continuare il discorso.
   -Questi…- disse nel frattempo Bennett, distribuendo a tutti dei ciondoli di pietra legati a una cordicella di cuoio –Sono i vostri marker. Servono per tornare indietro. Non perdeteli… un solo marker potrà riportare indietro tutti quanti. Pronti?- domandò mentre se li infilavano al collo. Tutti annuirono.
   Tramite una scaletta, gli otto viaggiatori entrarono nella macchina. Il pavimento era lucido, le pareti formate da specchi rotanti posti su un perno centrale. Il soffitto era composto da potenti neon che riempivano l’ambiente di luce azzurrina.
   -Farà male.- li avvertì Jane.
   -Per pochi attimi.- si affrettò ad aggiungere Bennett –A stento ve ne renderete conto.-
   -Quanto tempo ci vorrà perché scompaiano?- domandò Martha, gli occhi fissi sul volto di Joaquin, deformato dagli specchi.
   -Circa due minuti e mezzo.- rispose Jason –Kelsie, vuole aiutarmi? Può controllare le sequenze del DNA su quel tabellone, e regolarle, ne è in grado?-
   -Certo.- annuì Kelsie, e si avvicinò ad un grande tabellone a cristalli liquidi.
   -Avvio la procedura di scomposizione.- annunciò Jason, e pigiò un pulsante. Gli specchi del macchinario, roteando, si chiusero, impedendo a chiunque la vista delle persone all’interno del macchinario –Tre…- pigiò un tasto rosso e le bobine si attivarono –Due…- con un bottone nero spense i neon –Uno… attivata.- con un tasto verde attivò la procedura.
   Immediatamente, tutti all’interno del macchinario trattennero il respiro. Un lieve formicolio si diffuse nei loro corpi, partendo dai piedi e raggiungendo la testa in pochi attimi. Il formicolio lentamente divenne un bruciore che si fece sempre più forte. D’improvviso, tutto attorno a loro prese a vorticare in un nugolo confuso di luci e il bruciore si trasformò in un dolore acuto, penetrante, che li scosse fino alle ossa.
   Colta di sorpresa, Taylor grido, e subito la mano di Chad si strinse sulla sua. Dopo pochi attimi, le grida di Chad e Joaquin si unirono alle sue, seguite da quelle di Erik, Jane, dopo qualche secondo Baretto, Gomez e Bennett.
   Un lampo di luce li inghiottì.
   Gli specchi si aprirono roteando e Sharpay, Martha e Kelsie sbirciarono immediatamente nel macchinario: erano scomparsi.
   -Bene, le sequenze del DNA come sono?- domandò Jason a Kelsie.
   -Regolari, direi.- rispose la ragazza con voce tremante –Cos’è quello?- domandò indicando un altro schermo su cui otto linee blu spiccavano su uno sfondo scuro.
   -Modulatori di frequenza… quando uno di loro tornerà, la sua linea vibrerà.- spiegò Jason pigiando alcuni tasti su un’enorme tastiera.

*-*
   La luce scomparve e si trovarono per un istante immersi nel buio, ancora soffocati dal dolore lacerante. Poi d’improvviso cessò, e a tutti parve di cadere in un buco profondo centinaia di chilometri.
   Taylor aprì gli occhi ed inspirò profondamente per scacciare anche il ricordo di quel dolore tremendo. Si accorse di essere seduta su una roccia bagnata, e si guardò attorno. Immediatamente sbarrò gli occhi, terrorizzata.
   Si trovava sulla riva di un fiume in piena, con l’acqua che le lambiva i piedi. E a lei era andata bene: solo quei due militari, Gomez e Baretto, non erano finiti nel fiume. Tutti gli altri stavano lottando contro la corrente per restare a galla.
   -Chad!- esclamò vedendo la testa ricciuta dell’uomo andare sott’acqua e poi tornare –Dammi la mano!-
   Chad la afferrò, facendo attenzione a non tirare troppo per timore di trascinarla in acqua, e piano lei riuscì a issarlo a riva.
   -Dove sono Erik e Joaquin?- domandò il moro guardandosi attorno e tossendo.
   -Non so, non riesco a vederli… lì c’è Bennett…- disse indicando il militare, che era riuscito ad attaccarsi ad un masso e si stava trascinando a riva –Ecco Erik! Eccolo, è lì!- esclamò poi sollevata, vedendo un braccio dell’uomo che sfuggiva alle acque aggrappandosi ad un ramo sporgente.
   -Chad! Joaquin, laggiù, corri!- gridò Erik, ancora appeso al ramo.
   Chad si voltò e vide Joaquin a poca distanza da lui, verso la valle: era in mezzo al corso del fiume, bloccato su un masso. Chad si mise a correre nella sua direzione, scivolando sui sassi bagnati, e quando lo raggiunse cercò rapidamente un ramo abbastanza grosso da usare per tirarlo a riva. Non appena lo trovò, lo sporse al francese, che lo afferrò e si gettò nel fiume. Fu tirato a riva in pochi attimi grazie anche all’intervento di Gomez, che li aveva raggiunti.
   Erik rimase appeso al ramo guardandosi attorno, per assicurarsi che ci fossero tutti.
   -Dov’è quella Jane?- gridò tornando a riva con un salto.
   In quel momento esatto la ragazza si issò su un masso e con un paio di salti gli fu accanto –Sono qui.- disse, il respiro affannato –Ci siamo tutti?- domandò poi strizzandosi i capelli fradici.
   -Siamo nel posto giusto?- domandò Chad mentre con Joaquin e Gomez si univa al gruppo –Siamo a Castelgard nel 1357?-
   -Si, siamo nel posto giusto…- annuì Bennett –Bene, ora vi spiego come si usano i marker. Pigiate qui con l’unghia per vedere quanto tempo vi manca…-
   -Tempo?- domandò Erik –Che vuol dire, tempo?-
   -I marker esauriscono la loro funzione dopo 48 ore. Per questo Troy è rimasto bloccato: non è riuscito a tornare in tempo.-   
   -Ma… com’è stato possibile?- domandò Chad.
   -La situazione si è fatta difficile, probabilmente. O magari ha perso il marker.- disse Jane.
   -Probabilmente? L’avete mandato da solo?- domandò Chad sempre più sbalordito.
   -Certo che no. Io e Jane eravamo con lui. Ma la situazione si è fatta difficile e l’abbiamo perso.- disse Bennett.
   -E l’avete lasciato qui senza nemmeno pensare di non tornare indietro senza di lui?- domandò Taylor schifata.
   -Siamo qui, no?- sbottò Jane lanciandole un’occhiataccia.
   -Non avreste dovuto lasciarlo!- esclamò Chad con fervore.
   -Sentite, ormai la situazione è questa.- intervenne Joaquin –Non dovremmo andare a cercare Troy, invece di perdere tempo a discutere?-
   -Ha ragione.- concordò Erik –C’è qualcos’altro che dobbiamo sapere?-
   -Per funzionare bene, i marker hanno bisogno di uno spazio libero di 12 metri.- disse Jane in fretta, guardando fisso Bennett.
   -Fantastico…- sbottò Chad scuotendo il capo –Sempre meglio…-
   In quel momento, delle grida interruppero la conversazione.
   -Cachez vous! Chachez vous!-
   Tutti si voltarono verso il sentiero dietro di loro, e videro un ragazzetto che correva, continuando a gridare –Cachez vous!-
   -Dice di nascondersi.- esclamarono quasi in coro Erik e Joaquin.
   -Nasconderci da cosa?- domandò Taylor.
   Ebbe appena il tempo di finire la domanda che, mentre il ragazzo li superava continuando a correre, una dozzina di cavalieri, in armatura completa con pettorine e piume rosse spuntarono al fondo del sentiero, i cavalli al galoppo nella loro direzione e le spade sguainate.

_____________Nota di Herm90
Ecco il nuovo chap, con l'arrivo nel medioevo!
Grazie: Jud_91(così lo leggi quando torni! Tra l'altro, master, mi sa che inserirò una delle "nostre" scene da lato oscuro, più avanti^^ mi servirà il tuo parere quindi continua a seguire^^), Titty90 (XD eh già è senza pudore^^ eeeeh lo vedrai cosa dovrà piacerti di più... e la tua comparsa... vediamo se indovini?^^), Moony Potter (Mi spiace di aver sminuito Frank^^ non era mia intenzione, per altro a me piace molto come attore^^ ma il suo personaggio non mi dice molto^^ Xd brava fai la finta tonta^^ su Jane non ne hai bisogno, visto che è completamente inventata^^), armony_93 (si, credo di aver capito a cosa ti riferisci quando dici che non hai capito... quel particolare rimane come nel film, quindi spero che capirai^^), Barbycam (Veve che razza di recensione che ti eri fumata? XDD scherzo^^ mi spiace, non ho potuto farti viaggiare nel tempo perchè... lo vedrai^^) e scricciolo91 (sono contenta sia che ti piaccia e sia che tu non abbia visto il film, almeno una avrà la sorpresa^^)
Ditemi che ne pensate!!!
vi lovvo tutte, tranne la mia sister, alla quale voglio tanto bene, sennò mi picchia^^
Baciotti!
  
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