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Autore: EriChan92    05/05/2014    2 recensioni
"Quando Jungsoo aprì gli occhi ci mise qualche attimo a capire dove fosse e cosa fosse successo.
Ricordò bene la paura quando vide quell'auto sbandare, il dolore lancinante al corpo, e a quella sensazione di vuoto che sembrava tenerlo in sospeso."
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Leeteuk, Un po' tutti, Yesung
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Buonasera~
Dopo secoli aggiorno. Chi l'avrebbe detto? D:
Spero che vi piaccia questo parto, e spero che non sia noioso~
Buona lettura ♥

Elisabetta~
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Cap. 04 – Red Ring




Jungsoo percorse la strada dalla biblioteca alla casa di Yesung in silenzio, con gli occhi fissi di fronte a sé, il respiro regolare e il passo leggero ed armonioso.
Nella sua mente però si ripetevano all'infinito le ultime righe che lesse sul libro, facendogli dolere il cuore.

Yesung aveva amato un Angelo Nero, e la sue anima gemella si era tramutata in un Angelo Piangente.
Si chiese perché Yesung non gli avesse fatto parola di ciò...
Non lo riteneva, forse, degno della sua fiducia?

Con quei pensieri, e una mano sul cuore, si ritrovò, per la seconda volta in poche ore, ad attendere che il suo amico e mentore gli aprisse la porta.

-Jungsoo?
-Eh?
-E' già un po' che ho aperto la porta, a che pensavi?

Jungsoo distolse lo sguardo da quello del suo amico, per poi entrare e notare che ancora non era pronto.

Fece il giro su se stesso un paio di volte, poi decise che voleva sapere.

-Senti Yesu--

Solo allora lo vide.
Yesung era a petto nudo e sul suo braccio sinistro era tatuato un anello rosso.
Jungsoo rimase pietrificato sul posto.
Non sapeva come continuare, non sapeva come chiedere senza ferire il più che probabile animo sofferente del suo unico amico.

-Jungsoo, tutto bene?

Yensung si avvicinò all'Angelo, lo cinse per le spalle e lo scrollò appena, finché non lo vide crollare in un pianto silenzioso.

-Ma che hai? Ehi!!

Jungsoo non parlava, piangeva in silenzio per ciò che il suo amico poteva aver provato.
Si maledisse per non aver capito il perché di quella scintilla opaca nel suo sguardo, il perché i suoi sorrisi erano spesso di circostanza,
o il perché quando non parlava, i suoi occhi cercavano sempre qualcosa tra la folla.
Si maledisse per essere sempre un gradino indietro agli altri, e per essere finito tra le sue braccia a piangere come un bambino.
Dopotutto, era Yesung che avrebbe dovuto piangere.
Era lui quello che aveva assistito alla morte della creatura che amava, e che ancora subiva le conseguenze di un ormai lontano e tormentato amore.

-Jungsoo, non vuoi dirmi che succede?
-Io... Io... Mi dispiace...
-Per cosa?

Jungsoo nascole la testa nella curva del collo dell'amico e lo strinse a sé più che poté, prima di trovare il coraggio e le parole necessarie a rivelargli ciò che aveva scoperto.

-Sono... Sono stato in biblioteca...
-Ok, è un tuo diritto... Ma?
-Ma ho trovato un libro... Più che trovato diciamo che lo stavo cercando...
-Che libro? Dev'essere stato davvero orribile se mi torni piangendo come un bimbo!
-Yeye... Il libro si chiamava “Gli Angeli Piangenti e l'amore proibito”.

Nella stanza calò un silenzio pesante, rotto solo dai singulti provocati da quel pianto incessante e stancante.

-E...?

Rispose Yesung immobile, con la voce totalmente privaa di ogni emozione.

Jungsoo sciolse l'abbraccio e guardò l'amico negli occhi, che ospitavano in quel momento un'espressione apatica ed indifferente ad ogni sua parola.
Si spaventò dell'abisso opaco che vi trovò, non aveva mai visto quello sguardo così vuoto e vacuo provenire da Yesung.
Il suo volto era però tirato, come costretto a mantenere un'innaturale tranquillità.

-Yesung... Ho letto di te... e di Ry--
-Non dire quel nome... Ti prego, non farlo...

Si sentì sollevato quando vide Yesung crollare e dare libero sfogo ai suoi sentimenti.
Si sentì sollevato perché quello che poco prima gli si presentò di fronte non era Yesung, era un guscio vuoto. E quel guscio vuoto a lui faceva terribilmente paura.

-Yesung... Ti prego, dimmi cos'è accaduto...
-Perché mi fai questo? Tu non sai cos'ho passato... Non sai quanto ho sofferto per la nostra... Per la nostra storia, per il nostro amore, e per la sua morte.
Non lo sai e non lo saprai mai.

-Io, invece, temo che lo saprò molto presto.

I due Angeli si guardarono, entrambi con il volto irrigato da lacrime.
Entrambi rimasero in silenzio, Jungsoo con sguardo spaventato e, allo stesso tempo, rassegnato, mentre Yesung con sguardo indagatore.
Non aveva capito le parole del suo protetto. O meglio, non aveva voluto capirle.

-Ma che dici piccolo? Tu sarai felice! Conoscerai l'Anima per Te e vivrai una lunga e serena vita con lei. Chiaro?
-Yesung... E' inutile che fingi di non aver capito – disse Jungsoo con voce rotta – Te l'ho già detto, no? Mi sono innamorato.
Mi sono innamorato di un Angelo Nero e quell'Angelo è l'Anima per Me. Mi dicesti che lo avrei capito se fosse stato così. E l'ho capito.
E' lui. E' per me, è ME. Tu sai cosa si prova ad amare, e sentendo queste parole ti convincerai che, davvero, non mi sto sbagliando. Ma ho paura...
Tanta paura. Perché io lo amo e non posso vivere felice insieme a lui. Alla luce del sole e... E...

L'Angelo si rannicchiò su se stesso, piangendo disperato per il suo prossimo futuro.
Sarà immensamente felice quando, ogni tre giorni, sarà tra le braccia del suo amato.
Ma sarà altrettanto immensamente triste quando, per tre giorni, non potrà vederlo ne toccarlo ne baciarlo.

-Jungsoo...

Yesung posò la mano tremante sulla spalla dell'amico. Lo scrollò.
Avrebbe voluto a tutti i costi che le parole appena udite fossero frutto della propria fervida immaginazione.
Conosceva bene la felicità provata in quegli attimi in cui poteva accogliere tra le proprie braccia il suo amato, conosceva bene la felicità provata per quei baci d'amore,
per i sussurri, per le dolci parole e per il calore dei corpi a stretto contatto.
Ma conosceva perfettamente il dolore causato dalla perdita.
Quella sensazione costante che mai più esisterà qualcosa in grado di strapparti un vero sorriso, la certezza che mai più proverai gioia.
Sapeva cosa si prova a vivere una vita metà.
Un vita priva ormai di ogni gioia e speranza.
Una vita vuota.
Una vita inutile e insensata.


-Jungsoo ti prego, dimmi che stai scherzando...

Il piccolo non rispose, si limitò a continuare imperterrito a piangere lacrime salate, a tremare come una foglia chiuso su se stesso.

-Jungsoo... Parlami...
-Yesung... Mi dispiace per quello che è accaduto... Per te e la tua Anima gemella... Ho paura, ti prego, aiutami...

Yesung si pietrificò.
Aiutarlo?
Come avrebbe fatto ad essergli di aiuto? Lui che non era in grado neanche di aiutare se stesso?

-Co... Come?
-Non dire nulla di me e di... Di Siwon... Per favore, non farlo... Staremo attenti, non ci faremo scoprire.
Ho letto della storia di Joshua e Katrina, loro sono stati insieme per cinquecento anni terrestri prima che Key Heart iniziò a cedere...
-E quanti pensi che siano cinquecento anni terrestri per Key Heart? Lo sai, il tempo non scorre come sulla terra, se qui in una volta sola si radunano cinque anime che hanno vissuto per cento anni,
tu e Siwon avreste solo un giorno per stare insieme felici... Sempre se prima non vi scoprano...
-Cosa?
-Te l'ho spiegato, noi viviamo sugli anni che le anime hanno vissuto sulla terra. Quando muoiono e tornano a Key Heart gli anni vissuti vengono scaricati.
Cinque anime che han vissuto per cento anni, fa cinquecento anni in una volta sola...
-Ma... Ma...
-Ma nulla Jungsoo... Siete già stati fortunati che da quando vi siete trovati non siano passati i “cinquecento anni terrestri” di cui parli mentre eravate insieme...

Jungsoo guardò sconsolato e deluso Yesung...
Sperava che lo aiutasse, che, vista la sua “esperienza”, avrebbe capito e che avrebbe fatto di tutto per la loro felicità.
Ma non aveva fatto i conti con il destino.
Non aveva fatto i conti con la propria ignoranza e con la sua propensione a credere tutto facile.

Si sentì male.
Dal più profondo del suo cuore si sentì sopraffatto da un dolore insopportabile.

I suoi occhi brillarono, e la sua mente corse ad una sola cura possibile.
Siwon.
Siwon avrebbe cacciato via quel dolore lancinante al petto e lo avrebbe salvato.

-Devo vederlo...
-COSA?
-Adesso.

Junsoo scattò in piedi, e, per la prima volta nella sua nuova vita, le ali risposero alla sua chiamata e possenti lo sollevarono da terra,
trasportandolo veloce come un fulmine fino alla dimora del suo amato.

Bussò alla porta.
Nessuno aprì.
Bussò ancora.
Ma ancora nessuno aprì.

Si sentì morire.
Doveva vederlo, doveva baciarlo e doveva abbracciarlo.
Doveva sentirlo suo e sentirsi suo.

Ma nessuno apriva la porta.
Attese per minuti interminabili, finché gli occhi ormai prosciugati cominciarono a dolorere, e finché una mano conosciuta si posò sulla propria spalla.

Si voltò e l'amico lo strinse in un abbraccio forte e deciso.

-Yeye...
-Scusami piccolo, non avrei dovuto dirti quelle brutte cose, anche se è la verità, avrei dovuto aspettare che ti calmassi...
-No Yeye... Hai fatto bene... Solo che ora... Ora ho ancora più bisogno di lui.
-Lo so Angioletto... Però adesso dobbiamo andare, il lavoro ci attende. Ora rilassa la tua mente, respira e calmati. Prendiamo un tea e andiamo...

Yesung guidò Jungsoo a casa sua, lo fece sedere sulla poltrona e gli versò una tazza di tea.
Il piccolo lo sorseggiò in silenzio, sospirando di tanto in tanto, sotto gli occhi premurosi e dolci di Yesung.

-Sai Jungsoo? Ti conosco da poco ma ti voglio già un gran bene. Non voglio vederti mai più come poco fa... Devi essere forte. Devi essere come non sono stato io. Sii forte. Capito?
-Come?
-Pensa a lui. Pensa a quanto sarai felice tra le sue braccia. Quando ti mancherà talmente tanto da non sopporta più, ma non è ancora giunto il momento di incontrarvi,
pensa a quello, poi pensa a quanto soffriresti nel vedertelo portare via.

-Credo... Credo di aver capito...
-Ok piccolo...
-Tu... Tu come fai a sopportare?
-Non sopporto... Hai presente l'anello che ho tatuato sul braccio?
-Quello rosso...
-Esatto! E' stata la mia punizione... Anzi, inizialmente la nostra... Quando scoprirono la nostra relazione, la cerchia ci impose l'anello rosso.
L'Anello è una specie di gps, che ti rende rintracciabile ovunque tu sia e, sopratutto, con chiunque tu sia... Inoltre, ha il potere si soffocare l'amore.
Ma l'amore è testardo. Molto testardo. Non ne vuole sapere di farsi da parte quando c'è in gioco il Destino... Alla fine non abbiamo più sopportato la lontananza e ci siamo incontrati.
Ci siamo baciati dopo un tempo che a me parve infinito, e pochi istanti dopo siamo stati accerchiati. Gli Angeli guardiani, quelli armati che stanno di guardia alle entrate di Key Heart,
ci hanno portato di peso dinanzi alla cerchia e ci hanno nuovamente processato. Volevano renderci cechi l'uno all'altro. Esistono magie, sortilegi li chiamo io,
che rendono una creatura invisibile e non percepibile ad un altra. Ma Ryeowook... Ryeowook non era del loro stesso avviso. Si alzò in piedi, mi sorrise con il suo sorriso migliore.
I suoi occhi piangevano e il corpo, seppur dritto, tramava a dismisura. Mi chiese scusa per avermi legato in un amore impossibile, e...
E lentamente divenne di pietra. Io... Io non so cosa ho provato in quel momento. Ricordo di aver urlato, di aver pianto, e di aver abbracciato il suo corpo di pietra.
Poi mi sono svegliato in camera mia, legato.

Jungsoo ascoltò il racconto con entrambe le mani sul petto, che cercavano inutilmente di trattenere e rallentare il battito irregolare e spedito del proprio cuore, che agitato e stressato si dimenava nel suo petto.

Yesung, dall'altra parte della camera, raccontò con lo sguardo perso nel vuoto.
Gli occhi gonfi di lacrime e la voce rotta lo costrinsero diverse volte a fermarsi, per poi riprendere e terminare guardando Jungsoo rannicchiato sulla poltrona.

-Yesung... Mi dispiace...
-Lo so, anche a me...
-Scusa se ti sto facendo rivivere il tuo passato...
-Va bene rivivere il passato, tutti gli altri momenti eccetto quelli che ti ho raccontato sono stati i più belli che abbia mai vissuto. Sono stato immensamente felice...
-Ho paura...
-Lo so piccolo... Ma ricorda che devi essere forte... Per te e per Siwon... Il vostro amore vi terrà uniti, ma state attenti, sarà poi esso la causa della vostra separazione...
-Ma... Non c'è un modo, un modo per stare insieme? Un modo per evitare il collasso di Key Heart?
-Se esiste, nessuno lo conosce...
-Lo scoprirò. Lo scoprirò e io e Siwon vivremo felici e insieme, per sempre.
-Lo spero piccolo...

Dopo che entrambi terminarono la loro tazza di tea ormai fredda, indossarono la giacca del completo e si diressero verso il primo incarico della giornata.

Yesung, per distrarre Jungsoo dai suoi tristi pensieri, parlò tutto il tempo dell'importanza di come un'anima viene posta nel corpo del nascituro.
Ma Jungsoo non vi prestò particolare attenzione.

Giunsero alla porta numero cinque, una porta di legno scuro e lucido.

-Strano che ci abbiano assegnato un numero così basso...
-Perché?
-Perché dalla stanza numero uno alla numero settecentomila ci sono le anime più complicate e difficoltose.
E' strano quindi che abbiano assegnato le Anime di Donghae e Hyukjae nella stanza cinque a noi...
Visto che ti sei un apprendista e di questo tipo di anime se ne occupano i membri della cerchia o comunque gli angeli più antichi ed esperti...
-Ah... Quindi?
-Quindi sarà difficile. Pronto?
-No.
-Bene, neanche io.

Bussarono alla porta.
Dopo qualche minuto si aprì e così il primo incarico di Jungsoo ebbe inizio.


  
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