Riconciliazione
Lavinia spalancò gli occhi, fissando
la parete bianca sopra il suo letto, dove era sdraiata.
Maurizio era seduto sul bordo, anche
se si era appena alzato in piedi per rispondere al suo cellulare. La musichetta
che l’aveva svegliata proveniva da lì.
“Dunque era solo un sogno…”
si disse come in
trance, confusa e incredula.
“Adesso non posso parlare. Ci
sentiamo dopo, ok? Ciao!” tagliò corto il fratello, che era ansioso di sapere
come si sentiva lei.
“Hai dormito per un bel pezzo, ma
fortunatamente nostra madre non ci ha ancora chiamato per cena. Stai bene? Sei
pallida…” s’interessò, dolce e premuroso proprio come l’aveva visto comportarsi
prima che si svegliasse.
Ma loro non erano più in piedi,
accanto alla panchina. Non si trovavano neanche vicino al campo di
calcio.
“Sì. Ci tengo a raccontarti una cosa.
Mi ascolti?” gli confessò, ancora emozionata.
Così Maurizio venne a conoscenza di
tutti i dettagli del sogno, dallo scambio di corpi fino all’abbraccio
finale.
La vide così presa dal discorso, così
scossa nel profondo, che le tenne una mano, carezzandole delicatamente il dorso
con il pollice.
E Lavinia si rese conto che qualcosa,
dentro di lei, stava cambiando. Anzi, forse c’era sempre stato, era l’affetto
per il suo fratellone che si stava pian piano
risvegliando.
Si mise seduta, guardandolo fisso
negli occhi verdi. Lui sembrava divertito, incredulo quanto lei, ma anche
sollevato del fatto che non si fosse fatta troppo male, perché quando gli era
svenuta davanti si era preoccupato da morire.
Seguì il suo istinto e si chinò ad
abbracciarla, senza dire una parola.
In fondo non aveva mai
avuto nulla contro di lei: le aveva sempre voluto bene, si arrabbiava e
rispondeva male solo perché veniva provocato dal suo atteggiamento
impossibile.
“Io non ti odiavo sul
serio”, le confidò, tirandola in piedi, stando attento alla sua gamba
ingessata.
“Lo so. Avevi ragione,
Maurizio. La gelosia che nutrivo per te non era giustificata. È stato un errore…
per anni ho odiato i tuoi impegni, le tue passioni e le tue amicizie soltanto
perché non le ho mai provate sulla mia pelle. Allontanarsi è stato un grosso
sbaglio… come posso rimediare?” ammise dispiaciuta, ricambiando l’abbraccio. “Ti
chiedo scusa… per tutto”.
Maurizio scosse il capo,
sorridendo.
“Non devi. Io ti ho sempre perdonato,
ogni giorno, per tutte le volte che mi hai ignorato, insultato o
schiaffeggiato”.
“Sei troppo buono…” era sul punto di
piangere, ma si trattenne con tutte le sue forze.
Quello per lei non era un momento
triste, ma bello. Si sentiva una persona nuova.
Lui fu colto da una piccola risata
spontanea.
“Peccato, avrei voluto vederti! Hai
detto di aver praticato il mio sport, segnato un goal, vinto la partita. Hai
persino esultato con i miei amici! Tutto ciò ha dell’incredibile…” affermò,
contento che Lavinia abbia condiviso con lui questi fatti
onirici.
“Tu mi hai dedicato una vittoria
nella realtà, mentre io l’ho fatto sognando… ha un senso, non
trovi?”.
Lei chiuse gli occhi e si strinse
ancora di più all’unico fratello che aveva.
“Ti voglio bene”, dichiarò, dal
profondo del cuore.
Maurizio restò spiazzato solamente
perché non era più abituato a sentirle, quelle tre paroline
magiche.
“Anche io…” sussurrò poi, intimamente
commosso.
“La cena è pronta!” urlò la madre da dietro la porta, e sentendola
all’improvviso tutti e due trasalirono, staccandosi come quando, colti in fallo
a litigare per un giocattolo, lei li sgridava con voce
acuta.
“Va bene!” esclamarono
entrambi.
Poi, ridendo e scherzando,
raggiunsero i genitori in cucina.
Allora toccò agli adulti rimanere a bocca aperta, sorpresi e increduli, di fronte al mutare del loro comportamento a tavola.
Fino al giorno prima Lavinia e Maurizio non si scambiavano neppure mezza parola, limitandosi a mangiare e a fissare lo schermo del televisore acceso sul notiziario. Nel peggiore dei casi si contendevano l’ultima frittella, guardandosi in cagnesco.
Invece in quel momento i loro figli cenavano tranquilli, scambiandosi qualche commento positivo sui cibi, mentre l’uno passava il condimento che serviva all’altra.
Un fatto incredibile. Ovviamente in positivo.
Noticina: Capitolo che, oltre alla revisione formale, ha subito delle modifiche nel contenuto.