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Autore: Girl Pumpkin    05/05/2014    0 recensioni
Preso dal testo:
"Sempre.
L'ho sempre amata."
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It will remain secret
Rimarrà segreto

 

Sempre.
L'ho sempre amata.

 

La prima volta che il mio sguardo si posò su Tamara, fu all'università.
Io stavo andando a lezione, come sempre, a un tratto, senza neanche farlo apposta i miei occhi si posarono su di lei;
Che se ne sta lì, a gambe incrociate sulla panchina con in mano un vecchio libro, i suoi capelli lunghi, ricci e mori sono accarezzati dal leggero vento autunnale.
Mi sta guardando, intensamente e con curiosità, i suoi occhi color cielo sono puntati su di me.
Il mio cuore perde un battito di troppo, mi ritrovo costretto a distogliere lo sguardo, leggermente imbarazzato.

Qualche giorno dopo, mentre sono seduto al parco con Massimo, mio caro amico;
La vedo in lontananza, anche lei mi nota e vedo, con mia grande sorpresa, che si sta dirigendo verso di noi.
Il mio primo impulso fu di scappare, non sono mai stato bravo con le ragazze, sempre a fare la figura dell'idiota.
Ma oramai è troppo tardi per battersela.
Tamara è proprio lì davanti a noi.
Il cuore mi batte all'impazzata, appena vedo che sta per dire qualcosa inizio a pendere dalle sue labbra.
< < Ciao Massimo! > >
< < Ciao Tamara > >
Il mio cuore ha smesso di battere...
Mi ci vogliono un paio di minuti per capire la situazione, per capire quanto effettivamente stupido sia stato.
Ora che ci penso quel giorno, ad accompagnarmi alla lezione c'era anche Massimo affianco a me.


A quanto pare i due frequentavano lo stesso corso di una qualche materia che ora come ora non ricordo.
Tamara era innamorata di Massimo, l'avevo capito subito.
Lei mi aveva perfino chiesto di aiutarla.
Ed io l'avevo fatto, non so perché, forse perché speravo nella patetica possibilità che standole vicina lei s’invaghisse di me.
Ma il risultato fu che fui io a innamorarmi ancora di più.
Massimo la respinse, quello stupido coglione l'aveva rifiutata e questo solo perché lui stava con un’altra ragazza.
Si lo so, bisognerebbe apprezzare un ragazzo fedele di questi tempi, ma io lo odiai.
Lo odiai davvero.

Non è difficile immaginare da chi sia andata a piangere Tamara per il rifiuto del suo amato.
Già, indovinato, proprio da me.
Non scorderò mai quel giorno;
Eravamo sul terrazzo della scuola, dove eravamo soliti incontrarci.
Io era appoggiato alla ringhiera dando le spalle al bel panorama.
Tamara non faceva altro che camminare avanti e indietro farneticando su quanto stupida fosse stata e di quanto patetico fosse il suo sentimento.
<< Ma perché proprio di lui mi dovevo innamorare?! > > si chiede in lacrime.
Potresti innamorati di me...
< < Potresti innamorarti di me... > > così come l'ho pensato l'ho detto.
Tamrara interrompe la sua auto commiserazione e mi guarda.
È sorpresa, per un attimo mi guarda come se fossi la sua salvezza, come se avessi detto le parole giuste al momento giusto.
E' una bella sensazione, ma ora che il mio cervello ha registrato la situazione sono nel panico, ma cerco di apparire calmo.
<< C-cosa? > >
< < Innamorati di me...io non ti farò soffrire > >
Tamara mi si avvicina ancora sotto shock.
< < D-davvero? > >
< < Certo! Io ti amo! Dalla prima volta che i miei occhi si sono posati su di te, mi sono innamorato! > >
< < Ivan... > >
per un attimo il suo sguardo è attirato da qualcosa che si trova alle mie spalle.
Sto per girarmi, ma sento le sue braccia intorno al mio collo e la sua testa appoggiata sul mio petto.
Mi sta stringendo forte.
E così faccio anch’io.
Ma non posso trattenere la curiosità, così giro lo sguardo.
E per la seconda volta da quando ho conosciuto Tamara il cuore mi si ferma.
In giardino ho visto Massimo che abbracciava la sua ragazza.
Mi fu tutto chiaro e subito, tutta via non mi divincolai da quell'abbraccio dettato solo dalla disperazione di Tamara.

Passò un anno, ed io e Tamara stavamo ancora insieme.
Ci amavamo o almeno io la amavo.
Ogni volta, lo notavo ogni volta.
Quando parlavo con Massimo e lei era con me, o quando lo incrociavamo sulle scale con la sua ragazza.
Notavo sempre come Tamara abbassasse lo sguardo, come se si vergognasse, ma in realtà era senso di colpa il suo.
Per questo col tempo smisi di vedere Massimo, avevo paura che il senso di colpa la allontanasse da me.


Ricordo tuttora il giorno dell'incidente.
Tamara stava uscendo da lezione, si era fermata più tardi degli altri, era una studentessa molto diligente.
Pare che una macchina fosse sbandata a causa della pioggia;
e l'abbia investita urtandola con la fiancata.
Il colpo fu abbastanza forte da provocarle un trauma cranico.
I medici dissero che forse avrebbe avuto dei vuoti di memoria.
Corsi nella sua stanza d'ospedale e aprì la porta di scatto.
Rimasi immobile quando vidi ciò che mi si presentò agli occhi.
Tamara era seduta sul letto, guardandomi sorpresa, la testa era fasciata, ma il viso non aveva subito molti danni estetici, se non qualche graffio e livido.
Seduto di fianco a lei, c'era LUI, la fonte del mio disagio e della mia ira.
< < Massimo...? > >
perché era lì...?
PERCHE' DIAVOLO ERA LI'?!

< < Ciao Ivan... > > mi guardava con lo sguardo di chi è colpevole di qualcosa.
Io lo ignorai e mi avvicinai prepotentemente al letto, dandogli una leggera spinta.
< < Stai bene amore? > > chiesi a Tamara, prendendole la mano.
< <...Scusi ma..chi è lei? > >
Per un attimo, ma solo per un attimo.
Ho sorriso...
Ho sorriso di pazzia.
Mi alzai la sciandole le pallide mani.
< < Scusi ho sbagliato stanza > >
e detto questo me ne andai.
Appena chiusa la porta alle mie spalle...piansi.
Lentamente m’incamminai per il corridoio buio dell'ospedale.
Sentì la porta aprirsi di colpo e passi che si avvicinavano velocemente verso di me.
Sapevo chi era, ma mi fermai, anche se non era lei...
< < Ivan... > > Massimo mi parlò con voce strozzata.
Mi girai e gli diedi un pugno.
Lo guardai mentre era a terra che si massaggiava la mascella.
Cazzo! Non sentì neanche dolore alla mano, talmente ero divenuto apatico!
Lo presi per il colletto e lo sollevai guardandolo negli occhi.
Restammo così per un minuto o più.
Poi lo lascia cadere a terra.
< < Ivan! > >
< < Nessuno... > > dissi dandogli le spalle.
< < C-cosa? > >
< < Quando te lo chiederà, digli che non era nessuno > >
< < Ma- > >
< < Dobbiamo tenerlo segreto Massimo, resterà segreto vero? > > abbozzo un sorriso, stranamente mi sento leggero,
E detto questo esco dall'ospedale definitivamente.


Il giorno dopo Massimo entrò nella camera di Tamara con aria seria e malinconica.
< < Amore..? Che succede? > >
Massimo le appoggia sulle ginocchia il giornale smussato.
< < Cos'è? > > chiede lei.
< < “Una tragedia colpisce l'università della città, uno studente degli ultimi anni, si toglie la vita con un proiettile” > >
Tamara da uno sguardo incuriosito a Massimo.
< < Perché me lo fai leggere? > >
< < Guarda la foto del ragazzo > > dice senza guardarla negli occhi.
La mora osserva attentamente il viso in bianco e nero sulla stampa.
< < Ma..è il ragazzo di ieri! > >
< < Si.. > >
< < Ma chi era? > >
Gli occhi di Massimo si spalancano di sorpresa.
Con i pugni stretti, si avvicina alla donna e abbraccia la sua testa sprofondando il volto nella sua setosa chioma.
< < Nessuno... > >
sussurra in lacrime.
< < Non era nessuno. > >


Sempre.
L'ho sempre amata.
Lo giuro su questa mai lapide.

  
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