Menta e
bollicine
Vorrei raccontare a te, gradito e caro
lettore, il motivo per il quale decisi di intraprendere gli studi di chimica
all’università.
Ero una ragazza piuttosto orientata verso
materie umanistiche, che si sarebbe sicuramente iscritta in lingue o in
lettere.
Ma poi accadde il miracolo.
Un pomeriggio di inizio maggio, uscii con
una cara amica e ci recammo in un locale in cui andavamo spesso insieme. Un posto
tranquillo, dove potevamo starcene a parlare in pace.
Il sole splendeva nel cielo, faceva
relativamente caldo ma fortunatamente una leggera brezza mitigava il tutto in
maniera perfetta.
Ci accomodammo all’interno, che però era
ben illuminato e la luce filtrava dalle pareti ricoperte interamente da
vetrate.
Io ordinai un enorme bicchiere d’acqua
fresca e delle patatine in busta, la mia amica scelse dell’acqua gassata con un
po’ di menta e ghiaccio.
Il cameriere ci portò le ordinazioni e la
mia amica cominciò a parlare.
Fu allora che lo vidi.
All’interno del suo bicchiere, la cannuccia
stava pian piano risalendo in superficie.
Credetti
seriamente di avere le allucinazioni e poi mi venne istintivo pensare che, se
avesse continuato a galleggiare, sarebbe caduta sul tavolino.
Zittii la mia amica e spostai la sua
attenzione sulla meraviglia che mi stava accadendo di fronte agli occhi.
Occhi che, ne sono certa, brillassero di
entusiasmo ed euforia.
Rimasi a fissare il bicchiere della mia
amica per almeno un quarto d’ora, immergendo varie volte la cannuccia nel
liquido, per capire se avessi travisato tutto o se una cosa del genere poteva davvero
esistere.
La mia amica mi fissava e mi vedeva felice,
come una bambina la mattina di Natale.
Mi domandò perché fossi così affascinata.
Le confessai che in vita mia non avevo mai
visto nulla del genere.
Lei ribatté che si trattava di semplici reazioni
chimiche.
E io, siccome per me quelle reazioni
chimiche semplici non erano, decisi in quel preciso istante cosa volevo dalla
vita.
Lo seppi e basta, non ebbi né tempo né
necessità di pensarci su.
Forse mi è anche capitato di assistere a un
piccolo miracolo del genere, ma mai come quel giorno sono riuscita a godermelo
e a trovare in esso la magia e la bellezza indiscusse.
Da allora ho imparato a vedere la vita in
modo diverso, più ampio, più consapevole, senza mai – e dico mai – dare nulla
per scontato.