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Autore: jomarch    24/07/2008    10 recensioni
Com'è stato il primo Natale di Harry? Cosa hanno provato Lily e James nel vederlo scartare i pacchi per la prima volta? La giornata speciale di una famiglia che vorrebbe essere normale, cercando di accantonare la paura, almeno per un giorno.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Once Upon a December



Godric's Hollow, 25 dicembre 1980



I primi, timidi, raggi di sole invernale iniziarono a fare capolino attraverso le persiane, ancora ben chiuse, della stanza. Non bastavano i tendoni in tulle bianco a tenerli lontani, anche perché, come era solito ricordare il padrone di casa alla sua signora, erano pressoché trasparenti.

Colpito sul volto da uno di questi raggi traditori, James Potter si svegliò.

Il suo primo pensiero fu quello di rigirarsi dall'altra parte e di rimettersi a dormire, ma, dovette fare il conto con la mancanza di coperte e con una testa rossa completamente attorcigliata attorno al suo petto.

James però non si stupì né di vedere sua moglie stretta attorno a lui né di scoprire che lei si era impadronita anche della sua parte di piumone: faceva talmente freddo che nemmeno gli incantesimi e le finestre ben chiuse riuscivano ad impedire agli spifferi di vento gelido di entrare in casa.

Lily era infilata sotto il piumone e solo i suoi capelli sporgevano; sembrava quasi che alcune ciocche ribelli fossero rimaste fuori dalla barriera protettiva entro la quale si era nascosta la loro proprietaria.

James sorrise, guardandola dormire, e la accarezzò dolcemente. Mentre lo faceva pensò subito a quello che avrebbero potuto pensare i loro vecchi compagni di Hogwarts nel vedere che l'ex Prefetto Perfetto Lily Evans, anzi, Lily Potter come ripeteva James con orgoglio, quando dormiva era tutto fuorché aggraziata.

Di certo, la notizia avrebbe provocato parecchi commenti...

James si trattenne dallo svegliarla, nonostante la tentazione fosse molto forte e si limitò ad ammirarla.

Inoltre, il giorno precedente Harry era stato parecchio irrequieto, chissà, forse sentiva anche lui il Natale avvicinarsi, e Lily non aveva avuto un attimo di tregua, quindi, era giusto che si riposasse.

Rimase in quella posizione per qualche minuto, fino a quando, dal lettino di legno alla sinistra di Lily non sentì qualche vivace gorgoglio.

Harry si era svegliato e ci teneva a testimoniarlo: si agitava, emetteva versi e protendeva le mani verso l'altro, nella speranza che uno dei suoi genitori lo sentisse, lo prendesse finalmente in braccio per coccolarlo o per fare uno dei nuovi, divertenti giochi che mamma e papà sapevano inventare.

James raggiunse il lettino e prese in braccio il bimbo che, immediatamente, smise di brontolare, soddisfatto di aver ottenuto le attenzioni del papà.

Il ragazzo passeggiò per la stanza cullando Harry, che ora, placido e pienamente appagato, gli rivolgeva diversi sorrisi.

James osservava suo figlio con un misto di orgoglio e curiosità: curiosità perché ogni giornata trascorsa con Harry costituiva una nuova scoperta e orgoglio perché quel bambino, Harry, era suo figlio e ancora non riusciva a capacitarsi di come fosse possibile mettere al mondo una creatura tanto perfetta e volerle così tanto bene: era qualcosa che andava oltre l'affetto che si prova per gli amici e, se possibile, qualcosa che superava persino l'amore che provava per Lily.

Harry era suo figlio e niente al mondo valeva di più.
“Ora sai che facciamo io e te, Harry? Svegliamo la mamma e poi andiamo tutti insieme ad aprire i regali! Allora, ti piace la proposta di papà?”

Il vagito del bambino, che continuava ad agitare le manine per aria, fu preso come un sì.

“Allora, sei pronto? Al mio tre ci tuffiamo sul lettone! Uno... due... TRE!”

James si gettò a peso morto sul letto, proprio di fianco a Lily, tenendo Harry stretto a sé.

“Santa Morgana! James! Che succede?” furono le prime parole di Lily, colta di sorpresa mentre era arrivata al punto più bello del suo sogno.

“Sorpresa! Buon Natale!” gridò James, sfoggiando il suo miglior sorriso ed esibendo Harry come un trofeo.

“James! Mi hai fatto spaventare! Ed Harry avrebbe potuto farsi male! Incosciente che non sei altro!” lo rimproverò Lily, cercando, inutilmente, di fingersi autoritaria ed accarezzando il cespuglio nero ed aggrovigliato sulla testa di suo figlio, che, nel frattempo, mostrava espressioni sempre più divertite.

“E noi che volevamo solo farti gli auguri, vero Harry?- James fissò il bambino che, con gli occhi ridenti ed un gorgoglio espresse tutta la sua gioia, facendo sì che suo padre interpretasse quei gesti come un assenso- Vedi Lily? Lo dice anche lui!” esclamò James, contrastando l'espressione scettica sul volto della moglie.

“Uff, Harry, se fossi in te, io mi mostrerei offeso! Quindi, propongo di andare a scartare i regali da soli. Solo io e te! Le mamme ingrate non sono invitate!” disse solennemente James, alzandosi ed avviandosi verso la porta col bimbo in braccio che continuava a ridacchiare.

Harry aveva la testa appoggiata alla spalla di suo padre ma, con le mani protese in avanti, sembrava proprio che stesse chiamando Lily.

“Harry! Non si fa così! Non devi prendere le sue difese!” lo rimbrottò, divertito, James.

“Ehi voi due! Aspettatemi! Visto che Harry mi vuole, sarai costretto ad avermi con te, caro James!” Lily li aveva raggiunti e aveva tolto dalle braccia di suo marito Harry che, del tutto incurante del trasferimento, si accoccolò tra le braccia di sua madre.

Tra scherzi e risate la famiglia raggiunse il salotto, dove troneggiava un alto abete addobbato con cura, sotto al quale, una miriade di pacchi colorati aspettava solo di essere scartata.

“Vieni Harry! Vieni a vedere cosa ti ha portato Babbo Natale da parte di mamma e papà!” esclamò James, quasi più su di giri del figlio, correndo verso uno dei tanti pacchi, quello dalla carta blu e verde con delle piccole pluffe disegnate.

“Aspettate! Qui ci vuole una foto!” Lily, eccitata, bloccò le operazioni di marito e figlio per prendere la sua adorata macchina fotografica.

James guardò Harry, gli sorrise e, con un'alzata di spalle, disse al bimbo accovacciato sul pavimento:

“Che ci vuoi fare, campione, la mamma è fatta così! Preparati per il servizio fotografico, del resto, io e te siamo così belli che è impossibile non volerci ritrarre!”

Lily tornò giusto in tempo per fissare nell'obbiettivo i suoi due uomini, entrambi col pigiama bianco e blu, che cercavano di afferrare il nuovo Boccino d'Oro di Harry, appena stato liberato.

Il bimbo, tenuto in alto da James, si sbracciava e rideva in continuazione.

“Allora, ci siete?” domandò Lily

“Eccoci, amore! Guarda che belli che siamo! Harry, sorridi alla mamma!”

Lily scattò la fotografia e guardò Harry giocare con James, o per meglio dire, James giocare con Harry, dal momento che stabilire chi si stava divertendo di più era impossibile.

Il suo sguardo incontrò quello del marito.

Entrambi riuscirono a leggervi gli stessi pensieri.

Era bello per un giorno fingere che tutto andasse bene, fingere di non aver paura, cullarsi nell'illusione di essere una famiglia normale.

Era Natale e nessuna guerra avrebbe portato via la gioia che si prova nel vedere il proprio figlio scartare per la prima volta i suoi regali.

Nessuna guerra avrebbe mai potuto distruggere quel mondo, il loro mondo.

Almeno, non quel giorno.

Non a Natale.

Non era lecito conoscere il futuro, ma, in ogni caso, quella giornata sarebbe stata perfetta.

  
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