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Autore: Joliewithlove    06/05/2014    5 recensioni
LOUIS x NUOVO PERSONAGGIO con accenni LIAM x NUOVO PERSONAGGIO.
Isabelle è una stilista alle prime armi in stage presso lo staff dei One Direction. La giovane ha idee chiare sul proprio futuro, ma non tutto andrà come ha sempre desiderato. La sua schiettezza attirerà l'attenzione del giovane più rumoroso della band: Louis Tomlinson. Il cantante s'innamorerà di lei e ciò causerà non pochi problemi ai due.
*
Dalla storia:
-Non è divertente? Ai ragazzi fa sempre ridere questa espressione.- disse Louis tornando serio e poggiandosi l'indice sulle labbra, assumendo un'aria confusa.
-A me sembri solo un completo idiota.-
*
-Non ho mai creduto che amare qualcuno potesse essere così complicato. Dicono che il tuo amore è un errore, ma come può un sentimento così puro esserlo?- chiese la giovane, mentre le lacrime le pizzicavano gli angoli degli occhi.
-Non lo è. Non lo sarà mai.- le rispose dolcemente Louis.
*
-Ti amo.- gridò Louis, nel bel mezzo di 'They don't know about us'. -Ed ogni nota è per te. Voglio che tu lo sappia, voglio che il mondo ne sia certo.-
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Passate se vi va e lasciate una recensione. Mi farebbe davvero piacere! :)
Trailer: http://youtu.be/OuwQXjezFpM
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sogni
Primo Capitolo


 

-Un altro punto qui ed il corpetto sarà perfetto.- disse la giovane fra sè, intenta nel cucire alla perfezione il vestito che sperava l'avrebbe portata al successo.

Aveva un sogno, un sogno troppo grande concentrato in soli centosessantasette centimetri d'altezza, un sogno che stringendo quell'ago fra il pollice e l'indice sembrava più vicino e meno irrealizzabile.

-Isabelle non puoi permetterti di giocare adesso. Fra poche ore ci sarà il servizio fotografico della coppia più importante dell'anno ed abbiamo bisogno di te. Lascia quella cianfrusaglia da parte e vieni ad aiutarmi.- tuonò Caroline Watson, la stilista ufficiale della boy band più popolare del momento e la donna che da poco più di un anno era il suo capo.

Nemmeno Isabelle sapeva con certezza come fosse finita lì.

La sua vita era sempre stata tranquilla, piuttosto monotona a dirla tutta.

Fin da bambina tutti coloro che la conobbero sapevano bene del suo immenso talento con ago e filo e, per questo, i suoi genitori non ebbero dubbi quando decisero d'iscriverla al liceo londinese di moda più prestigioso. Dopo aver conseguito gli studi liceali con ottimi voti si era iscritta alla London Fashion Design University.

Ed ora dopo soli due anni di studi ed ad un anno dalla laurea era in stage presso il reparto stilisti dei One Direction.

Molte colleghe di corso la invidiavano, d'altronde era il sogno proibito di qualunque ragazza poter misurare le spalle nude di uno dei cinque giovani più famosi, ma Isabelle aveva altre prospettive, le quali erano tutte riposte in quel vestito su cui si stava dedicando. Quest'ultimo era il pezzo ''più forte'' della collezione che avrebbe presentato al concorso ''Emergent Stylist'' alla fine di quello stesso anno durante la famosa settimana della moda londinese. Se avesse vinto avrebbe avuto la possibilità di diventare stilista ufficiale presso la casa di moda più famosa d'Inghilterra.

Isabelle, però, aveva un punto in più rispetto a tutti gli altri partecipanti: la sicurezza.

La ventenne era dotata di una grande fiducia in se stessa: ci sapeva fare e lo sapeva.

Nonostante l'età era rispettata da tutto lo staff, che ogni qualvolta la giovane si ammalasse o mancasse, era disperato senza la sua presenza calma, organizzativa e sicura.

Una gran bella soddisfazione! Eppure, Isabelle, non vedeva l'ora di poter lasciare quel posto.

Lavorare con cinque ''ragazzetti'' scalmanati non era l'ideale per lei. Non le piaceva rincorrerli mezz'ora prima di ogni concerto, nè dover rifare ogni volta un abito solo perchè decidevano all'ultimo secondo cosa indossare.

La sua tranquillità era stata totalmente distrutta.

Poteva andarsene, in realtà, quando voleva, ma c'era qualcosa che la bloccava ogni volta: proprio quando stava per perdere del tutto la pazienza c'erano due occhi blu che le facevano ripercorrere i suoi passi.

Quegli occhi erano di Niall, l'unico del gruppo con il quale si potesse lavorare tranquillamente, l'unico per il quale Isabelle nutrisse interesse.

-Isabelle, vuoi sbrigarti?- urlò nuovamente Caroline.

La ragazza sbuffò appena, impercettibilmente, posando il vestito sul suo tavolo di lavoro e pensando: ''Manca poco. Tra pochi mesi non sarò più qui. Devo resistere.''.

S'incamminò verso il furgone nero che li avrebbe portati allo studio fotografico. I vestiti erano già tutti dentro, organizzati perfettamente. Caroline controllò i capi uno ad uno per poi dire soddisfatta: -Brava, Isabelle Hamilton. E' proprio un lavoro da te. Farai strada.-

La giovane sorrise appena, prendendo posto nel mezzo.

Durante il tragitto il telefono di Isabelle iniziò a squillare:

''Niall Horan''

-Dimmi Niall.- disse, rispondendo alla chiamata.

-Ehy, Bell! Scusa il disturbo. Stasera ho le prove dei vestiti da indossare in Tour, vero?- chiese il ragazzo con la sua tipica voce dolce dall'altro capo del telefono.

-Sì.-

-Ricordavo bene, allora.- disse Niall, ridendo. -Ci vediamo stasera alle nove. No, non sarò in ritardo.- continuò, prevedendo le solite raccomandazioni della giovane sulla puntualità.

Isabelle chiuse la chiamata felice, iniziando ad osservare attraverso il finestrino la Londra pomeridiana in tutto il suo splendore.

 



 

-Eccovi, finalmente siete arrivati!- esclamò un tipo strano, completamente sudato che Isabelle inquadrò come il fotografo, venendo loro incontro.

-Cosa succede Kyle?- chiese Caroline con timore. -Non dirmi che Louis..-

-È scappato.- concluse il fotografo, interrompendola.

-Dannazione. Le solite fughe di Tomlinson. Dovrebbero legarlo da qualche parte quel ragazzo iperattivo.- pronunciò Isabelle irritata.

-Belle...- iniziò Caroline, spalancando gli occhi in un'espressione dolce con l'intento di sciogliere il cuore della sua assistente favorita.

-Sì, so già cosa significa quando mi chiami così. Tu resterai qui a preparare Eleonoir, mentre io andrò a cercare l'uomo carota. Stai tranquilla.- disse la giovane seccata, iniziando ad incamminarsi per le vie più grandi di Londra.

 



 

-Quello stupido, idiota, bambino, cretino, insopportabile...- borbottava Isabelle, calciando una lattina dopo due ore di ricerca.

Trovare Louis Tomlinson non era di certo facile: sapeva nascondersi bene, forse fin troppo.

Il cielo era, ormai, buio sulla città e l'orologio segnava le otto e mezza di sera.

''Non ce la farò mai ad arrivare in tempo alle prove con Niall. È meglio che lo avvisi.'' pensò Isabelle, sfilando il telefono dalla tasca del pantalone.

Digitò in fretta il numero del ragazzo e fece partire la chiamata:

-Siamo spiacenti, ma il suo credito è insufficiente..- fu l'unica risposta.

-Merda, merda, merda.- imprecò la giovane continuando a camminare flemmamente sulla strada adiacente al Tamigi.

''Tutta colpa di quel Tomlinson. Se le fan sapessero che il loro idolo ha un carattere così terribilmente infantile non lo amerebbero così tanto. Ho sprecato tutto il credito mandandogli dei messaggi.''.

-Ed ovviamente non mi ha risposto neanche mezza volta.- gridò quasi, esasperata. Isabelle aveva ispezionato tutti i luoghi in cui Louis si recava solitamente o dove era stato ritrovato ogni volta che fosse scappato.

Da una parte molto piccola di se stessa, però, la giovane capiva il suo coetaneo: non doveva essere facile fingere in continuazione di amare una perfetta sconosciuta.

Eleonoir e Louis a malapena si chiamavano per nome quando erano lontani dagli occhi delle telecamere. Alla ragazza stava bene quella situazione: le aveva dato grande popolarità, mentre per il cantante le cose erano ben diverse. Si sentiva oppresso ed in colpa per prendere in giro le sue fan.

''È solo una questione di interessi economici.'' pensò Isabelle, affacciata alla ringhiera del grande fiume, osservando l'immensa distesa di acqua sotto di lei.

Sbuffò appena osservando il suo cellulare privo di chiamate o messaggi.

''Niall capirà.'' si disse speranzosa.

Mentre pensava e ripensava a quanto quella situazione le stesse facendo accumulare un sacco di ore lavorative nel giorno seguente, la sua attenzione fu attirata da un uomo che sembrava essere proprio un paparazzo. Ormai, aveva imparato a riconoscerli.

Il tizio camminava a passo felpato verso un pub con la macchina fotografica stretta fra le mani.

-Il ''The Dove'' ! Certo! Come ho fatto a non pensarci prima?- Il ''The Dove'' è uno dei più bei pub di tutta Londra. Piccolo, ma splendido e poco frequentato. D’estate raggiunge la sua massima bellezza, quando si può godere di una buona birra seduti ai tavolini che danno sul Tamigi e l’Hammersmith Bridge. Isabelle amava quel pub. Quando era bambina sperava sempre che qualcuno un giorno l'avrebbe portata lì dopo una romantica passeggiata sul fiume.

Ovviamente, non si sarebbe mai immaginata di entrarci per la prima volta da sola, stanca, alla ricerca di un cantante fin troppo infantile.

Decise di seguire il paparazzo di soppiatto ed ecco, sull'uscio del locale, Louis Tomlinson barcollante, mentre scambiava effusioni con una giovane dalla gonna esageratamente mini.

-Ma che cavolo fai?- ringhiò Isabelle.

La sua voce attirò l'attenzione di Louis che la guardò e la salutò raggiante ed, ovviamente, del fotografo che una volta resosi conto della situazione scattò velocemente una foto al cantante ed alla sua conquista, iniziando poi a fuggire.

''Se pubblicassero quella foto l'intera montatura si sgretolerebbe.'' pensò Isabelle che, ormai, aveva già iniziato a correre dietro l'uomo senza neanche accorgersene.

Fortunatamente per Louis il paparazzo era poco agile e la giovane lo raggiunse velocemente.

Dopo averlo minacciato inventandosi qualche falsità per intimorirlo, raggiunse scarsi risultati ed, alla fine, fu costretta a pagarlo con il suo intero stipendio appena percepito.

Una volta cancellata la foto dalla macchina fotografica tornò indietro con le mani che le tremavano dalla rabbia.

Louis l'aspettava in solitudine fuori dal pub con indosso solo una cannottiera e un paio di pantaloni sporchi di fango.

Il ragazzo tremava, ma Isabelle non sapeva se lo stesse facendo per il freddo o per il timore di un'altra delle sue paranoiche ramanzine.

-Perchè non hai risposto alle chiamate ed agli sms? Non puoi immaginare quanto fossimo in pensiero. Abbiamo perso un'intera giornata lavorativa per i tuoi capricci, te ne rendi conto?- disse Isabelle, appena raggiunto il cantante.

Louis non pronunciò parola, le sorrise solo.

''È davvero ubriaco!'' pensò Belle, togliendosi il giaccone e posandolo sulle spalle di Louis.

-Non vorrai strozzarmi con quello.- urlò il ragazzo togliendosi di dosso l'indumento.

-Non puoi immaginare quanto desidererei farlo, ma purtroppo perderei il lavoro. Quindi, indossalo, altrimenti ti raffredderai e Caroline se la prenderà con me.- rispose la giovane sbuffando.

Nello staff ognuno aveva un proprio ruolo, ma il compito principale di ogni lavoratore era prendersi cura dei cinque ragazzi ed Isabelle non era esente da ciò.

-Grazie.- disse Louis sorridendole. -Tu sei davvero gentile! Non dirmi che ci stai provando con me!- continuò buttandole le braccia al collo. Isabelle si scansò d'impulso ed il ragazzo si ritrovò ad abbracciare un palo della luce.

''Perchè la mia vita è diventata così assurda da quando ci sono loro?'' si ritrovò a pensare la stilista osservando Louis.

-Andiamo a casa ora, sono stanco.- elargì quest'ultimo, iniziando a camminare barcollante per poi cadere dopo pochi passi.

Isabelle fece una faccia disgustata, gli si avvicinò e strappò il telefono dalle mani del cantante.

-Ehy!- urlò Louis, cercando di afferrare il vuoto in maniera piuttosto ridicola.

-Non fare chiasso o ti troveranno e non sarebbe gradito dalle fan vederti in questo stato sulla prima pagina del Times, non credi?- lo ammonì Isabelle. -Tranquillo, mi serve solo per avvisare Caroline che ti ho trovato e che per il momento non torneremo. Non ho alcuna intenzione di trasportarti fino a casa, d'altronde.-

Louis annuì soltanto, sdraiandosi su una panchina ed iniziando a cantare ''One thing''.

 



 

-Louis, Louis! Carota!- disse Isabelle scuotendo il giovane cantante dalla beatitudine dei suoi sogni.

Tomlinson si tirò su a sedere stropiacciandosi gli occhi con i pugni chiusi.

-Che ore sono?- mormorò il ragazzo con la voce ancora colma di sonno, scostandosi il giaccone da dosso e porgendolo ad Isabelle.

-Le undici. Hai dormito per ben due ore!-

-Due ore? Hai aspettato qui per tutto questo tempo?- chiese Louis mentre si alzava in piedi ed iniziava a stiracchiarsi.

-È il mio lavoro.- disse Isabelle, scrollando le spalle. -Come ti senti?-

-Mi fa male lo stomaco.- rispose il giovane, facendo un ghigno di dolore come se si fosse accorto solo in quel momento della sofferenza.

-Lo avevo previsto. Hai bevuto davvero molto. Tieni- disse la giovane, prendendo una confezione di pillole dalla sua tracolla. -sono per il bruciore di stomaco e la nausea. Le sono andate a comprare mentre dormivi.-

-Grazie mille.-

-È il mio lavoro.- ripetè Isabelle.

-Non mi sembra che tu lo faccia con piacere.- disse Louis sorridendole appena.

-È ora di tornare a casa, adesso. Prendiamo un autobus.- controbattè Isabelle ignorando la frase del giovane.

-Autobus?- chiese il ragazzo, quasi spaventato.

-Ho finito tutti i miei soldi per colpa tua. È inutile che provi a chiamare lo staff, ci ho già provato io, ma non hai soldi nel telefono neanche tu. E sì, hai dimenticato il portafogli nello studio e non possiamo prendere un taxi.- lo prevenì la stilista, alzandosi ed incamminandosi verso la fermata più vicina.

-Devo ricordarti chi sono? Mi riconosceranno sicuramente!- iniziò a dire Louis, inseguendola.

Isabelle si fermò di scatto, si voltò verso di lui e gli puntò un dito dritto in faccia: -Credi che sia mia la colpa di questa situazione? Tu sei fuggito come un imbecille mandando all'aria il servizio fotografico, i progetti lavorativi ed il mio incontro con Niall!-

Louis osservò il fine dito della giovane, incrociando gli occhi: -Niall? Cosa centra Niall?- chiese confuso.

-Oh, nulla.. lascia perdere.- borbottò lei, appoggiandosi al palo della fermata.

Il giovane le si parò innanzi improvvisamente e le fece una smorfia ridicola. Isabelle lo fissò seria, alzando solo un sopracciglio.

-Non è divertente? Ai ragazzi fa sempre ridere questa espressione.- disse Louis tornando serio e poggiandosi l'indice sulle labbra, assumendo un'aria confusa.

-A me sembri solo un completo idiota.-

La faccia di Tomlinson divenne d'un tratto priva di colorito, quasi spaventata, si strinse lo stomaco con una mano e vomitò tutto ciò che aveva mangiato e bevuto sui vestiti di Isabelle.

Lei lo guardò con gli occhi sbarrati e la bocca tremante.

-Tu.. Tu..- iniziò a dire prima di bloccarsi e ritrovare il controllo.

''Non ucciderlo! Fallo per te stessa e per il tuo lavoro.'' pensò lei.

-Isabelle, credo che quelle pillole non funzionino.- disse solo Louis prima di un interminabile mezz'ora di silenzio.

 



 

-Devi essere davvero molto irritata.- si pronunciò finalmente il ragazzo.

-Tu dici?- urlò Isabelle seduta su un muretto il più lontano possibile da lui.

-So quanto tieni al tuo lavoro. Mi spiace di averti fatto perdere tempo e di averti.. ehm.. sporcata.- iniziò il cantante poggiandosi affianco a lei ed infilandosi le mani nelle tasche. -Fingere tutto il tempo non è facile, non per uno come me. Io non riesco ad amare una persona per finta. È così ingiusto.-

-Non ho scelto io questa vita, nè Caroline, nè il fotografo, l'hai fatto tu, quindi non far perdere tempo prezioso a chi a differenza tua vuole lavorare seriamente. Pensaci bene la prossima volta prima di fuggire. Non si scappa dai problemi, dovresti averlo imparato, ormai. Non far pagare agli altri le conseguenze delle tue scelte.- rispose freddamente Isabelle. Il giovane la osservò stupito: ''Ha ragione.'' pensò sentendosi leggermente offeso.

Louis non disse una parola di più in quella notte. Rimase in silenzio ad osservare le luci di una Londra ancora in piena attività.

''Lui ha realizzato il suo sogno, ma perchè, allora, sembra così triste?'' si chiese lei, mentre osservava gli occhi di Louis che, fra tutte quelle insegne luminose e quei fanali sembravano l'unica cosa in bianco e nero.

Quella notte non ci furono paparazzi, nè fan impazzite, nè autografi, nè altro, solo due ragazzi con un sogno dentro e tanti ostacoli intorno.  


 

Fine primo capitolo.


 

Miei cari/e, mi ritrovo inaspettatamente a scrivere questa Fanfiction sui One Direction. Tengo a ringraziare Giorgia e Miriana senza le quali, molto probabilmente, adesso non sarei qui a digitare queste parole.
Vorrei ringraziare anche tutti coloro che stanno leggendo questo ''angolo autrice'', spero che il primo capitolo vi sia piaciuto. Fatemelo sapere con una recensioncina. :)
Lo so, l'introduzione fa schifo. Ebbene, è sempre stato un mio problema. Non so mai cosa scrivere nelle introduzioni. Prima o poi la renderò più ''carina''.
Bene, ora voglio mostrarvi i protagonisti:

Questo è il bellissimo Louis Tomlinson.


Questa, invece, è Isabelle. (Non so chi sia la ragazza della foto, ma se mai si troverà qui a leggere queste note sappia che è bellissima).



E questo è l' outfit di Isabelle nel primo capitolo (non posso pensare che quei bellissimi vestiti siano stati rovinati dal vomito di Louis!):

Bene, per ora è tutto. Aspetto le vostre recensioni.
Un bacio,
Jolie. <3

 
  
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