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Autore: _hysteria_muse    06/05/2014    0 recensioni
Questa è la storia di Lily.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa, é la storia di Lily.
Lily aveva un bellissimo sorriso, che piaceva a tutti.
Sembrava così solare.
Ma Lily era timida, aveva paure delle persone.
Lily era una brava attrice.
Ogni giorno sempre gli stessi occhi, ogni giorno lo stesso sorriso, ogni giorno la stessa maschera. Eppure nessuno sospettava niente, erano ciechi.
Cercava sempre di nasdondersi, di mostrare sempre Lei, perché era Lei che piaceva alla gente. 
A volte sperava chequalcuno notasse, che vedesse Lily, enon quella che aVveva preso posto sul suo volto, sottoforma di sorriso, nascondendola e nascondendo con lei tutti i suoi mostri. Sperava che qualcuno l'aiutasse. Ma era così convincente che, a volte, riusciva a convincere perfino se stessa, di essere una ragazza felice di avere una parvenza di vita.
Le piaceva sognare, illudersi.
Le piaceva perdersi nei libri, per poter vivere la vita di qualcun'altro, sfuggendo alla propria. Ma più cercava di scappare, più si impanava in una cosa più grande di lei, che le stava sempre accanto, la accompagnava, la seguiva e la soffocava.
Lily, a volte, scriveva delle storie dove, almeno lì, poteva essere la protagonista ed avere una vita sua. Le piaceva concludere le storie con un punto e virgola, così la storia non sarebbe mai finita veramente. Buffo, per una che cercava in continuazione di mettere un punto alla sua, di storia.

Lily era stanca.
Stanca del mondo in cui viveva, delle persone che la circondavano, di se stessa e dei segni profondi sulle sue braccia.
Lily continuava a distruggersi, pezzo dopo pezzo.
Non mangiava. Le si potevano contare le costole senza problemi, era così fragile da sembrare sul punto di cedere in ogni momento.
Eppure la gente non lo notava, non lo vedeva.
Eccetto Tom.
Tom era una persona solare, estroversa, altruista. Non aveva niente a che fare con lei.
Ma a volte stavano insieme.
Riusciva a farla ridere.
Le offriva sempre qualcosa. Un gelato, uno snack...
Ultimamente era stata spesso con Tom. Ultimamente aveva preso peso. Ultimamente le cicatrici sulle braccia erano diminuite.
Tom l'aiutava.
Tom era suo amico.
Era sempre così disponibile con tutti, Lily non riusciva a capire come facesse a sopportare il peso dei prblemi altrui, quando lei si sentiva scoppiare con i suoi.
Eppure lui resisteva.
Era forte.
Era dolce.
Per il suo compleannole aveva regalato un giglio. Come il suo nome.
Lo teneva sulla sua scrivania, così da averlo sempre davanti a se.
Ma piano piano il giglio appassiva, e così anche Lily. Si sentiva sempre più pesante, sempre più sul punto di esplodere.
E Tom lo sentiva.
Ed era sempre più preoccupato.
Per i segni sulle braccia che tornavano.
Per quei chili, conquistati con fatica, che perdeva.
Per le piccole ciocche di capelli che gli rimanevano in mano quando le accarezzava la testa.
Ormai, quando credeva che non lo stesse guardando, sul suo viso solare prendeva forma una smorfia di preoccupazione e tristezza.
Ma lei lo vedeva.
Eper questo su tagliava.
Per questo mangiava sempre meno
Per questo si allontanava sempre di più.
Perchè gli faceva del male.
E non poteva sopportarlo.

Il giglio perdeva i petali, come lei perdeva la speranza e la forza per continuare.

Ormai rimaneva solo un petalo, sarebbe rimasto lì ancora poco.

Non c'erano più petali. Il fiore era appassito.
Con lui era morta anche Lily.
Tom l'aveva trovata sanguinante nella vasca da bagno'
Sorrideva.

Adesso c'era un altro giglio.
Poggiato sulla tomba di Lily.
Nascosto tra gli altri, quasi invisibile, come lei.

Ogni anno, dopo la morte di Lily, il giorno del suo compleanno, giglio bianco faceva capolino sulla tomba, mentre gli altri fiori appassivano, dimenticati da tutti.
Nessuno sapeva chi ce lo mettesse.
Un giorno l'ho visto.
Era un duomo anziano, capelli grigi e barba lunga.
Era inginocchiato accanto alla tomba, il giglio in mano.
Le parlava amichevolmente, a Lily, ogni tanto sorrideva e guardava semplicementela foto sopra la tomba.
La poca gente che passava lo credeva pazzo, e lo evitava, io invece ne ero intenerita.
Quando se ne andò, posando il giglio sulla tomba, mi avvicinai, e notai che nella foto, raffigurato insieme a lei, c'era un ragazzo, gli stessi occhi vispi e lo steso sorriso vivacedell'duomo che, poco prima, aveva lasciato lì quel giglio.
Ed una scritta sotto la tomba:
"Buonanotte mio bellissimo giglio."





A.A.
Storia vecchia trovata quasi per caso, spero di piaccia :)
  
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