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Autore: Manu_Hikari    22/12/2004    1 recensioni
Kai, passeggiando sulla spiaggia, ripensa ad una persona molto speciale che gli ha insegnato la cosa più bella...l'amore in tutte le sue sfumature...
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blue Eyes

By Manu_Hikari

 

 

 

Ciao a tutti, eccomi ritornata con una nuova ficcina dedicata al mio ciccino Kai. Sinceramente non ho ancora le idee molto chiare ma penso che sarà un po’ triste.

Volevo chiedere perdono fin da ora  per qualche eventuale errore riguardo alle indicazioni di tempo, spazio e alcune situazioni perché, anche se mi piace, non seguo assiduamente il cartone di Bayblade, così a volte mi “perdo”. Non vogliatemene.

Inoltre i personaggi di Bayblade non  sono miei ma di Takao Aoki (Facciamo tutti un doveroso inchino per ringraziare KaiDranzer che mi ha passato l’info)  l’unico personaggio di mia invenzione è Yukiko.

 

Vi auguro dunque una buona lettura e vi prego, vi prego, commentate, anche se solo per criticarmi…please!

 

 

       

CHAPTER 8:  The voice of truth in the darkness

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre camminava insieme alla sua ragazza verso casa, Kai non riusciva a togliersi dalla testa il discorso fra Yuri e Yukiko che aveva sentito poco prima. Guardava davanti a se ma in realtà non vedeva niente. Se davvero Yukiko era nei guai lui non poteva starsene a guardare, tanto più se lui era causa dei suoi guai; la ragazza era un completo mistero per lui, per questo non sapeva assolutamente cosa fare. Certo non poteva dirle che aveva sentito tutto. Tutto…tutto cosa? Non ci aveva capito niente, oltre al fatto che Yukiko aveva dei problemi.

Yuri aveva detto di essere stato scomunicato, una parola terribile, valeva come esilio, essere allontanati dal luogo in cui si vive; in ogni caso gli era stato negato di avere tutto ciò che aveva e sapeva suo fin dalla nascita e di solito era una punizione inflitta in casi molto rari ai criminali…come poteva tutto questo riguardare anche Yukiko?

Quello che lo aveva stupito più di tutto era il fatto che anche Yuri, come il ragazzo misterioso che aveva incontrato lungo la strada della spiaggia, aveva affermato che Kai era una brutta rogna; il significato di quella frase gli era ignoto, certo, sapeva di essere un tipo difficile, ma dire che era una brutta rogna! Una un po’ troppo brutta per Yukiko che era…inesperta e che forse non ce l’avrebbe fatta perché il dolore di Kai era ancora presente…il suo dolore e il suo risentimento rischiavano di mettere nei guai la sua adorata Yukiko…

La guardò di sfuggita; sembrava sempre così serena e tranquilla quando stava con lui, Kai non aveva mai sentito il tono triste e sconfortato con cui Yukiko si era rivolta a Yuri. Si sentiva tanto triste al pensiero che lei  gli nascondesse qualcosa. A questo punto si chiedeva se davvero Yukiko provasse qualcosa per lui o se facesse parte di quella specie di segreto.

«…ai…Ehi, Kai! » Una voce distrasse Kai dai suoi pensieri facendolo sobbalzare.

«S-si, dimmi Yukiko. » Balbettò Kai ancora un po’ spaesato.

«Siamo arrivati a casa tua… » Disse la ragazzina indicando l’abitazione.

«Ah…si, è vero. Sicura che non vuoi che ti accompagni a casa? »

«Si, non preoccuparti… »

«Ma è tardi! » Insistette il ragazzo apprensivo.

«Davvero, Kai, ti ringrazio, ma… »

«Va bene, non importa. » Si affrettò ad aggiungere Kai vedendo la ragazzina quasi in lacrime. Yukiko aveva sempre rifiutato quando Kai si era offerto di accompagnarla a casa, come se temesse qualcosa, e quest’altra sorta di mistero, faceva quasi male al ragazzo che invece avrebbe voluto sapere tutto di lei.

«Ehm…Kai? » Mormorò Yukiko dopo qualche attimo di silenzio.

«Che c’è? »

«Dimmi, sei sicuro di stare bene? » Chiese Yukiko con una tale preoccupazione nello sguardo e nella voce che di colpo tutti i pensieri negativi di Kai svanirono. «Sei stato così taciturno stasera. Da casa di Takao fin qui non m’hai detto una parola! »

«Tutto bene, piccola, non preoccuparti. » Fece Kai accarezzando una guancia di Yukiko. «Non è successo niente, va tutto bene… E ora vai o si farà ancora più tardi…» Detto questo il ragazzo si abbassò e si sporse verso di lei e le loro labbra si incontrarono di nuovo, dolcemente, come in una carezza.

«Buona notte… » Sussurrò la ragazzina quando si staccarono. «Ci vediamo domani. » Aggiunse per poi allontanarsi lungo il viale alberato.

 

La notte era scesa, qualche ora prima, calma e serena sulla città, tuttavia il sonno di Kai, in contrapposizione a quanto avveniva all’esterno del suo appartamento, era scosso da terribili incubi. Continuava a rigirarsi nel letto mentre gli ansimi e le grida riempivano la stanza, la fronte bagnata di sudore.

Il tunnel lungo il quale stava camminando era sempre più stretto e buio, stentava a respirare lì dentro, voleva uscirne a tutti i costi, non avrebbe resistito un attimo di più e, come se le sue preghiere fossero state esaudite, una luce accecante, che lo costrinse a coprirsi il viso, aprì uno squarcio nelle tenebre. Poi la sentì forte e chiara, una voce dolce e melodiosa chiamava più volte il suo nome; il ragazzo scostò lentamente le braccia dal viso, convinto di trovare finalmente qualcuno a cui chiedere aiuto ma, con immensa sorpresa vide tutt’altro. Un paio d’ali con al centro una piccola stella d’oro si stagliava di fronte a lui. Allungò la mano per provare a toccarle ma un attimo prima che il contatto potesse avvenire, esse scomparvero e Kai si trovò ad afferrare una mano, una mano gelida. Alzò lo sguardo con le guance rigate da copiose lacrime e vide colei a cui la mano apparteneva, un volto angelico vagamente familiare. Capì, dal pallore del viso che era morta. Nello stesso momento in cui questo pensiero gli attraversò la mente sentì un lancinante dolore al petto…

Si svegliò di soprassalto e si mise a sedere in mezzo al letto, ansimante, grondante di sudore freddo. Si guardò intorno, come terrorizzato dal pensiero che quanto aveva visto quella notte potesse avverarsi. Provare l’ansia e l’angoscia di essere stretti in quel tunnell, lo avrebbe ucciso.

Subito si diede dello stupido, ciò che viveva durante la notte, per quanto orribile potesse essere, era solo frutto del suo inconscio, erano immagini prodotti dalla sua mente, senza alcun legame con la raltà, per questo non si soffermò tanto a chiedersi cos’era in realtà a spaventarlo tanto in quel sogno, cos’era  a lasciargli quel terribile dolore al cuore; non riusciva assolutamente a ricordare con che cosa entrava in contatto di tanto freddo dopo la visione delle ali…probabilmente era quella cosa la responsabile del suo dolore.

Qualcosa di morbido gli si strusciò lungo la gamba, Kai sussultò.

«Ah, sei solo tu, Uki. Mi hai spaventato! » Esclamò Kai prendendo in braccio. Per tutta risposta la gatta miagolò.

 

«Takao, sei in casa? » Erano le quattro del pomeriggio quando Takao sentì bussare alla porta del suo appartamento. Corse ad aprire e si trovò di fronte un Kai piuttosto trafelato.

«Kai! » Esclamò sorpreso il moretto.  «Che è successo?! Hai una faccia! »

«I-io avevo bisogno di un consiglio…» Rispose quello in un sussurro.

«Ah….entra, ti prego. Dimmi tutto, fin dall’inizio. Se posso aiutarti ti giuro che farò quanto in mio potere. »

«Takao, tu capisci che prima di decidermi a chiederti aiuto ci ho pensato molto, primo, perché non è nella mia indole; secondo, perché, ecco…non vorrei disturbarti… » Disse il russo quando arrivarono nella camera di Takao.

«Ma quale disturbo! Non pensarci nemmeno. Siediti e raccontami ogni cosa. » Fece il giapponese di rimando.

Un po’ rassicurato, Kai trasse un bel respiro e cominciò a raccontare a Takao di quanto aveva udito la sera prima alla festa di compleanno di Hilary, evitando accuratamente di tralasciare il più piccolo dettaglio del dialogo fra Yukiko e Yuri.

«Quindi tu credi che Yukiko possa essere  in guai seri. » Sentenziò Takao alla fine del racconto. Kai annuì. «E in tutto questo c’entrate sia tu che Yuri… » il russo annuì nuovamente.

«Non so come fare, Takao. Già ieri Yukiko ha notato un comportamento strano da parte mia.»

«In effetti è un bel mistero, » Confermò il moro « ma non serve a niente portarti dietro un tale peso, se non a complicare ulteriormente le cose. Se avessi il dubbio che Hilary mi nasconde qualcosa, ne parlerei con lei, non puoi fare altro. »

«Hai ragione, più tardi abbiamo un appuntamento…gliene parlerò dopo…forse poi mi sentirò meglio…»

Dopo circa mezz’ora, Kai uscì da casa Kinomiya, dopo aver ringraziato il suo amico, per dirigersi verso il luogo dell’appuntamento.

Arrivato in una piccola stradicciola di periferia, che lo avrebbe condotto dove lo aspettava Yukiko, Kai iniziò a guardarsi nervosamente intorno, uno strano presentimento aveva iniziato a tormentarlo da un paio di metri. Si sentiva a disagio, come se qualcuno lo osservasse, eppure era solo.

“Si, Kai, sei solo…”

Chi aveva parlato? Kai iniziò a guardarsi intorno ancora più agitato. Era stata una voce roca e metallica. «Chi c’è? » Gridò con la voce che gli tremava. Si sentiva stupido, in un certo senso era come avere paura del buio.

“Sei solo, Kai, non c’è nessuno al tuo fianco…sei assolutamente solo…”

Kai indietreggiò terrorizzato vedendo il cielo oscurarsi e sentendo l’aria mancargli, ma inciampò e cadde. «Chi sei? Che vuoi da me? » Ripetè nuovamente il ragazzo.

“ Non importa chi sono…tanto lo sai che ti sto dicendo la verità, sei solo…nessuno ti ama” la voce metallica rise…una risata simile ad un latrato.

«Non è vero! » Gridò Kai tappandosi le orecchie e iniziando a piangere disperato. «Lei…lei mi sta vicino!  »

“ Questo non vuol dire che ti ama…lo sai anche tu, fa tutto parte della sua missione.”

«No! » Gridava Kai.

“Povero Kai…illuso e ingannato dalla ragazza che ami…Lasciala…che ti importa di lei…cosa può darti lei se non il dolore?”

«Lei…lei mi ha cambiato, mi ha insegnato a credere in me stesso e nell’amore…grazie a lei ora so che ho degli amici su cui poter contare…» Kai era disperato, sembrava voler convincere più se stesso che il suo interlocutore. «Non può essere come dici…»

“Amici? Quei quattro babbei? Che te ne fai di loro? Sei sicuro che loro ricambino la tua amicizia e tutta la fiducia che riponi in loro?” 

Kai non sapeva cosa rispondere.

“Non rispondi? Lo sai anche tu vero? Loro ti stanno ingannando loro non sentono niente per te…”

«No…loro mi hanno perdonato, hanno fiducia in me…»

“Non ne sarei tanto sicuro se fossi in te…”

 «Vattene! Lasciami in pace…» Gridò Kai premendo forte le mani contro le orecchie. Non voleva sentire quella voce, stava insinuando il dubbio nel suo cuore. «Ti prego…»

Di nuovo sentì quella specie di latrato; chiunque fosse si stava divertendo a laceragli il cuore.

Smettila! Lascialo in pace!” Una voce cristallina irruppe in quella situazione disperate; Kai sentì un nuovo coraggio rifluirgli nelle vene e alzò lo sguardo. Non era affatto solo in quella strada; si accorse che al suo fianco c’era un ragazzo con lunghi capelli scuri, vestito completamente di nero, che lo guardava fisso con i suoi occhi freddi come il ghiaccio e privi di pupille. Questo fece un ghigno e, lentamente, si voltò nella direzione da cui era venuta la voce. Kai seguì il suo sguardo e rimase impietrito di fronte allo spettacolo che gli si presentò.

Una ragazza con lunghissimi capelli castani si avvicinava a passi lenti, indossava un abitino verde acqua e sulla schiena si stagliavano imponenti delle candide ali fatte di un materiale trasparente e luminoso, impalpabile; sembrava un angelo.

“Non avvicinarti…” Le intimò il ragazzo vestito di nero. “Non servirebbe a nulla le tenebre stanno già inghiottendo il suo cuore…”

“Kai, non arrenderti, combatti contro il male che sta prendendo dimora nel tuo cuore…”  Quella ragazza, che assomigliava incredibilmente a un angelo, rivolse i palmi delle mani verso il cielo e pronunciando strane parole aprì un lieve squarcio nelle tenebre.

“Sarà tutto inutile Yuki, Arrenditi!” Gridò il ragazzo al fianco di Kai.

“ Ti sbagli, Yami, non è mia la battaglia” Con uno sforzo disumano la ragazza (Ormai abbiamo capito chi è no? ) ingrandì ancora lo squarcio di luce. “Ricorda, Kai, ricorda tutte le persone che ti sono vicine, loro ti amano e hanno fiducia in te! “

Come un flashback improvviso, davanti agli occhi di Kai apparvero gli ultimi mesi passati insieme ai suoi amici, loro gli avevano sempre dimostrato molta fiducia, li sentiva davvero vicini. Poi c’era Yukiko, non era affatto vero che lei non lo amava, rivide il loro primo bacio, dolce e passionale allo stesso momento, come solo un bacio fra due innamorati può essere; lei, sempre dolce e gentile con tutti, lei che gli aveva insegnato il significato della parola amare, come poteva ingannarlo? Ma se anche non avesse avuto il loro amore c’era sempre una persona che per prima aveva amato Kai con tutta se stessa, colei che lo aveva messo al mondo. Anche se la sua mamma era morta, Kai sapeva che lei era sempre al suo fianco.

«…olo…Io non sono solo! » Mormorò Kai fra le lacrime sentendo nascere un gran calore dentro di se, insieme ad una nuova forza.. «C’è qualcuno che crede in me!  »

“Cosa?! “

“Va via!” Gridò Yukiko e finalmente la luce annientò le tenebre.

Kai vide il ragazzo chiamato Yami allontanarsi in volo, dispiegando delle lunghe ali nere, mormorando minacce di vendetta e di sicuro ritorno. Poi si voltò a guardare la ragazza con le ali bianche; questa si accasciò sfinita sulle ginocchia, i lunghi capelli sparpagliati sul pavimento; e, nello stesso momento in cui toccò il terreno, le sue ali e il suo abito sparirono in una pioggia di polvere cristallina, e l’angelo assunse sembianze umane.

«Y-yukiko…sei, sei tu?! » Balbettò Kai avvicinandosi tremolante alla ragazzina. Questa annuì lievemente e allora Kai si gettò sulle ginocchia e la tirò a se stringendola forte a se, erano entrambi spaventati. «Che cos’è successo? Io, io non capisco…» Chiese allontanandosi dalla ragazza per guardarla negli occhi.

«Non preoccuparti, Kai. » Lo interruppe lei. «Ora è tutto finito. Ti spiegherò tutto a casa tua. Ma intanto devi raccontarmi un po’ di cose. Andiamo. » Yukiko si alzò tirando su anche il ragazzo e, mano nella mano, si diressero verso casa di Kai.

Kai raccontò a Yukiko che non era la prima volta che vedeva Yami e le raccontò anche dei suoi frequenti sogni. Dopo un attimo di indecisione le confessò anche di aver udito la strana conversazione fra lei e Yuri, la sera prima. Stranamente Yukiko non si arrabbiò, anzi, affermò che questo avrebbe reso tutto più semplice.

Quando arrivarono a casa di Kai, Uki chan si strusciò contro le gambe del suo padrone e, dopo qualche carezza di rito, il ragazzo fece accomodare Yukiko sul salottino e le preparò una tazza di tè caldo; dopo uno spavento simile ci voleva.

«Allora, » Disse Kai mentre porgeva a Yukiko una tazza fumante. «vorrei che tu mi spiegassi cosa è successo oggi, esattamente. »

«Ahmm…non so da dove iniziare…a me sembra tutto così strano che non so…»

«Inizia a dirmi chi era quel tipo e soprattutto che voleva da me e poi…vorrei sapere chi sei tu…» Le suggerì il russo.

«Ecco…lui, lui è un figlio della notte…»

«F-figlio della notte? » Ripetè Kai confuso.

«Esatto….ok, è necessario che ti illustri tutto nei minimi particolari…sarà una storia bella lunga. »

«Ho tutto il tempo che vuoi. » Disse Kai.

«Bene. Devi sapere innanziutto che il mondo, nel suo complesso spirituale, è diviso in due parti, quella superiore, legata al cielo e all’aria e retta dagli dei superi, e quella inferiore, legata alla terra e alle tenebre, retta dagli dei inferi. Fra questi due luoghi funge da equilibrante un terzo, detto “zembu no ushin”, il centro e fine ultimo di tutte le cose. In questo piccolo universo a se stante regna al di sopra degli dei, dei demoni e degli esseri umani, una creatura che a seconda delle dinastie, può essere sia buona e giusta, sia malvagia ed empia, questa è detta “il Giudice”. Egli giudica tutti e tutto dall’alto della sua sapienza universale. »

«Quel ragazzo…» Mormorò Kai.

«Si, Kai, quel ragazzo proviene dal mondo inferiore, egli è uno dei figli della notte, ossia del dio infero della notte… »

«E…e tu? » Chiese Kai sempre più confuso e spaventato.

«Nemmeno io sono un essere umano, Kai. Ne io, ne Yuri. »

«E…c-cosa sei? »

«Anch’io, come Yami, sono frutto del potere di un dio, il dio supero del vento e del cielo. Egli ci crea per aiutare gli esseri umani, per vegliare su di loro o, come nel mio caso, per salvarli dalla dannazione, la gente ci chiama Angeli. »

«Dannazione? » Ripeté Kai deglutendo più volte a vuoto.

«Kai tu sai sicuramente che esiste un luogo di elevazione spirituale e salvezza eterna, dove solo coloro che raggiungono la perfezione spirituale e la pace con loro stessi e il mondo che li circonda possono giungere. » Disse Yukiko alzandosi e cominciando a camminare davanti al salotto. «Ecco…il risentimento e la rabbia verso te stesso ti proibiscono di giungere a tale perfezione. Non avresti potuto giungere al Nirvana. » Yukiko osservò i pugni di Kai serrarsi sempre di più. «Tuttavia, gli angeli guardiani, coloro che sorvegliano la porta del nirvana, hanno pensato che per te potesse esserci ancora una speranza…»

«E così hanno mandato te…dimmi faceva parte della tua missione stare con me? » Disse Kai alzando lo sguardo per incontrare quello di Yukiko.

«Ma cosa dici, Kai! » Esclamò la ragazza sedendosi di fianco a Kai. «La mia missione è solo quella di darti fiducia e allontanare da te l’odio verso te stesso…io mi sono innamorata davvero di te! » Queste ultime parole furono pronunciate tra le lacrime. Quando Kai se ne accorse abbracciò forte Yukiko e le chiese scusa accarezzandole i lunghi capelli ondulati.

«Perdonami, gli eventi di oggi mi hanno scosso profondamente… Però ancora non mi hai detto cosa c’entra quello Yami, perché mi ha attaccato? »

«Non lo so precisamente…di solito i figli della notte sono utilizzati solo quando l’anima deve abbandonare un corpo mortale…quando si muore, insomma…Forse Yuri saprà…»

«Ma certo, Yuri! » La interruppe Kai. « Yuri ha detto di essere stato scomunicato…che vuol dire? » Chiese.

«Oh…Kai questo è un argomento molto delicato…non so se posso parlartene…é una questione personale di Yuri…»

«Ti prego. »

«Ecco…la scomunica dal regno supero e un provvedimento nei confronti degli angeli che violano la legge…la legge di Akunin. »

«Violano la legge? In che senso? »

«Noi non possiamo amare, Kai. »

 

 

 

 

 

 

Fine ottavo capitolo

 

 

 

 

Allora? Che ve ne pare? Spero vi sia piaciuto. Vi prego commentate! La mia posta piange! ç___ç

Probabilmente il prossimo chap sarà un po’ più corto e scopriremo che cosa ha fatto Yuri per meritare di essere scomunicato…e Yami che ci sta a fare sulla terra e perché cerca di ostacolare Yukiko?

Tutto questo e anche più, sempre e solo con Manù !

Ehm…lasciamo stere…stendiamo un velo pietoso. Ci vediamo alla prossima!

  
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