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Autore: Fede_EFP    06/05/2014    3 recensioni
Avery Evans.
La solita diciottenne che studia per il college? O insolita ragazza della stazione? Riuscirà a dimenticare il suo passato traumatizzato dall'insolito ragazzo di cui era innamorata e ricominciare una vita nuova?
QUESTA STORIA LA PUBBLICO ANCHE SU WATTPAD. MI CHIAMO Ftwentyfour. ecco il sito http://www.wattpad.com/48964804-drug
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 1

Ero (con)fusa.

Lo vidi avvicinarsi a me mentre ero sdraiata sulla soffice erba del parco della stazione. Con una veloce mossa mi staccò la siringa che era infilata nel mio braccio e mi sollevò da terra mettendomi le mani al collo. Non stringeva, almeno credo, la mia percezione del dolore era quasi diventata inesistente, o almeno lo era quando ero fatta. Incontrai i suoi occhi che mi scrutavano con disgusto. Il ragazzo era alto e muscoloso, i capelli ricci erano legati all'indietro mentre altri ricadevano davanti, fu in quel momento, credo, che mi venne in mente Gale.

-Gale- sussurrai – sapevo saresti tornato a prendermi.-

Senza rendermene contro gli gettai le braccia al collo e lo strinsi più che potevo.
Tuttavia rimasi delusa quando Gale non ricambiò il mio abbraccio, evidentemente era arrabbiato con me per non essere riuscita a smettere di bucarmi, di drogarmi.

-Mi dispiac..-

Anche se in quello stato mi era difficile parlare, stavo per rivolgergli le mie scuse più convincenti quando mi chiuse la bocca. Mi disse che non era lui, non era lui Gale. La faccenda appariva abbastanza stramba, visto che nessuno a parte Gale, si era mai avvicinato a me alla stazione. Mi scostai per guardarlo meglio e capì che non era Gale soltanto quando i suoi occhi verdi mi rivolsero un severo sguardo. Quella faccenda si faceva sempre più bizzarra. Come poteva non esserlo? Doveva per forza essere lui. Chi altri se no mi stava trascinando fuori dal parco? Eppure Gale non aveva gli occhi verdi. “Non fidarti, Avery. La tua memoria è più andata di te” una voce nella mia testa continuava a ripetere questa frase, e non riuscì non darle torto visto che gli unici ricordi che avevo di Gale lo ritraevano con gli occhi socchiusi e rossi che guardavano in vuoto.
Più i secondi passavano, più iniziavo a credere che quel ragazzo fosse Gale e che la mia memoria era del tutto inattendibile. Gale era tornato a prendermi sta volta non mi avrebbe lasciata da sola, avremmo affrontato tutto insieme e avrei smesso di drogarmi.

***

Quando mi svegliai dopo un bellissimo sogno su Gale mi ritrovai in una stanza da letto non mia. Cercai disperatamente di ricordare cosa fosse successo la sera prima ma l’unica immagine che vedevo era Gale con degli splendidi occhi verdi. Mi alzai sbattendo il mignolo contro il comodino e imprecando finchè non passai davanti uno specchio vicino alla porta. Mi osservai attentamente allo specchio, erano all'incirca sei settimane che mi bucavo, forse poco più, e il mio aspetto era terribile, la mia faccia era peggiorata di molto, avevo le guance scavate e avevo perso il mio colorito naturale, smisi di guardarmi allo specchio e uscì da quella stanza. Trovai Gale con le cuffie che guardava la televisione in quello che molto probabilmente doveva essere il salotto, dovetti scendere l’unico gradino del soppalco che teneva su la stanza da letto per raggiungerlo, avevo molte domande da fargli come perchè mi aveva abbandonato, o perchè aveva cambiato casa, ma più di tutto il resto volevo baciarlo. Quando mi ritrovai davanti a lui feci un passo indietro, quel ragazzo non era Gale.

-Non ti spaventare- disse, la sua voce era roca proprio come quella di Gale, ma leggermente diversa.

-Chi sei?- chiesi indietreggiando e andando a sbattere contro un mobile.

-Mi chiamo Harry -
Iniziò a raccontarmi cosa era successo la notte scorsa e intanto dei ricordi confusi mi tornavano in mente.

-Perché mi hai ‘salvata’ ? – chiesi mimando le virgolette. Le mie gambe iniziarono a tremare poco prima che il ragazzo riuscisse a darmi una valida motivazione. La voglia di bucarmi era tornata. Mi bucavo quasi tre o quattro volte al giorno, ma oltre all’ eroina facevo uso di altre droghe più leggere come la marijuana. Per bucarmi usavo la solita procedura standard che mi aveva insegnato Gale: prendevo un cucchiaio da te e scioglievo l’eroina in fine prendevo la spada. Di solito l’effetto che l’eroina aveva su di me durava per circa cinque o sei ore, poi dopo circa otto ore da quando l’effetto svaniva, dovevo bucarmi di nuovo.
L’eroina non aveva lo stesso effetto a tutti, a Gale durava circa quattro ore e dopo cinque doveva di nuovo bucarsi.
Un senso di fastidio e di irritabilità si diffuse in me. Il ragazzo nonostante fosse immobile sul divano, iniziava a innervosirmi. Forse il vero motivo di questa irritazione era che lui non era Gale. Non era chi mi aspettavo che fosse.

-Dove è la mia borsa- Urlai al ragazzo.

Prima di rispondermi mi studiò molto attentamente con lo sguardo. – Mm.. penso che i sintomi di astinenza siano iniziati- non capì bene con chi parlava, sembrava che parlasse da solo nonostante il suo sguardo era puntato su di me. – Sì. Proprio così. Ora inizierai a lacrimare e urlare contro di me, magari spaccherai anche qualche oggetto- Si alzò a metà del suo discorso e se ne andò verso un'altra stanza. –Un giorno però mi ringrazierai- urlò. L’istinto ebbe la meglio su di me e lo seguì fino all’altra stanza, la cucina.

-Dammi la mia borsa! Adesso.- il mio tono era altissimo, avrei voluto sfondare il muro con la sua testa.

-Se stai cercando le tue ‘spade’- disse imitando le virgolette con le dita – non le troverai.-

In quel momento mi ricordai delle crisi di astinenza che aveva avuto Gale che per circa otto giorni era stato rinchiuso in camera nostra. Mi ricordai delle urla che sentivo provenire dalla stanza , del disordine che era stato creato al suo interno e del vomito e del sangue che ricoprivano le lenzuola.

-È stato quel Gale a spingerti a iniziare?- La sua domanda mi lasciò senza fiato. Non sapevo cosa rispondergli, come comportarmi. Annui e mi sedetti su uno sgabello del bancone da colazione. Un senso di disorientamento attraversò la mia testa e iniziai a sudare freddo e ad avere dolore agli arti. Ero stanca, nonostante non mi fossi svegliata da molto e il dolore mi costrinse a piegarmi in due.

-Dai, alzati.- mi ordinò Harry –Ti porto nel letto.-

Quando mi riportò in camera, un altro sintomo di cui aveva parlato Harry si presentò. Dei brividi mi percorrevano il corpo ogni volta che avanzavo verso il letto e del sudore freddo mi scendeva dalla faccia e dalla pancia mentre le gambe mi tremavano.
-Non lasciarmi- lo pregai. Lo vidi annuire e posizionarsi nella sedia accanto al letto. Non sapevo bene perchè gli dissi di non lasciarmi ma non volevo rimanere sola, volevo che Gale potesse essere affianco a me, ma visto che non potevo averlo, sperai che Harry restasse.

SPAZIO AUTRICE:
Come ho scritto nella trama, questa storia la pubblico anche su Wattpad. Spero che il primo capitolo vi piaccia,al più presto pubblicherò il secondo.
 
  
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