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Autore: AlfiaH    06/05/2014    3 recensioni
Ti amo in tutte le lingue del mondo.
Raccolta di one shot/flash fic senza pretese, scritta per il semplice piacere di scrivere.
IL READING POTREBBE ALZARSI IN QUALCHE CAPITOLO.
Te quiero: Spamano.
Te amo: RomaXGermania
jeg elsker deg: DenNor
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Te quiero
 
« Correte ad iscrivervi ad un corso di flamenco, ragazzi », aveva esordito suo nonno, spalancando la porta, « quest’estate si va a Madrid! » Ed aveva sventolato quei tre biglietti aerei sotto i loro occhi, felice come una pasqua.
Inutile dire che Feliciano gli era subito saltato al collo con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, ma, d’altro canto, quel ragazzo avrebbe avuto la stessa reazione se gli avessero detto che era pronta la pasta.
Incredibile, davvero.
Ancora più incredibile era stata l’idea del vecchio – guai a chiamarlo così in sua presenza – che era finito sul serio per iscriverli ad un corso accelerato di tango che, come minimo, sarebbe durato fino al giorno prima della partenza.
Il fatto poi che non sapesse distinguere il tango dal flamenco la diceva lunga sul suo immenso interesse per la capitale spagnola, o per la Spagna, in ogni caso.
La domanda, dunque, gli era sorta spontanea.
 
« Che cazzo ti è saltato in mente? »
 
« Ah, Romano, Romano! La Spagna è la patria della passion! E delle belle pollastre! »
 
Allora gli fu tutto chiaro.
 
Non gli era rimasto altro che schiaffarsi una mano sul volto (e una su quello di suo fratello, per sicurezza) e sospirare sonoramente, rassegnato.
Avrebbe dovuto opporsi ma in verità la trovata non gli dispiaceva più di tanto.
Fino a tre mesi fa.
 
Poi aveva conosciuto Antonio. Il più irritante, disgustoso, peloso, stupido, bastardo, - aveva già detto irritante? -, insegnante di tango che avesse mai conosciuto.
Oddio, forse era l’unico.
L’aveva preso sottobraccio dal primo momento e non l’aveva lasciato più andare, letteralmente. Vani erano stati i suoi tentativi di rimorchiare la bella bionda che tutte le sere “veniva a dare una mano” allo spagnolo. La verità è che lo spagnolo la mano la dava a lui, direttamente sul suo sedere.
Suo nonno lo trovava terribilmente esilarante.
Eppure era sempre così travolgente ballare con lui, gli piaceva, quasi. Quasi.
Fortunatamente quella era l’ultima lezione, l’ultima volta che avrebbe visto quel maniaco, e non ci avrebbe più pensato.
Le pareti del suo cervello erano bombardati da migliaia di sospirati “finalmente”.
 
« Antò », ringhiò, « leva quella cazzo di mano dal mio culo ».
« Non posso, Lovi, devo trasmetterti ciò che sento. Questa è l’ultima volta che ci vediamo ».
Gli sarebbe parso addirittura triste quello sguardo se l’avesse osservato meglio e non si fosse lasciato distrarre da quelle braccia – tentacoli – che lo avevano stretto con passione, facendo pericolosamente strusciare i loro bacini.
« Lo sento anche troppo », aveva sibilato, allungandogli una ginocchiata nello stomaco che venne intercettata dall’ispanico che subito gli allacciò la gamba attorno alla propria vita, avvicinando il viso al suo.
 Sussurrò qualcosa in spagnolo ma lo scrosciare degli applausi che sanciva la fine della danza coprì la sua voce. “Bisogna sempre farsi un applauso di incoraggiamento alla fine di una prova, perché siete sopravvissuti e dovete essere fieri di voi stessi”, aveva detto la prima volta ai suoi allievi, in modo quasi sadico.
« Non ti capisco », scandì bene le parole di modo che l’altro potesse afferrare il concetto e si defilò in fretta, incrociando il più anziano dei Vargas proprio sulla porta, l’aria sognante, una busta tra le mani.
 
« Oh, Antò! Ho un regalo per te! Che vorresti venire con noi in Spagna? Per ringraziarti dell’aiuto! Tanto ci serve qualcuno che capisca la lingua! »
 
Il suo “no” non fece in tempo ad uscire dal suo cuore ed a percorrere la trachea che un braccio gli circondò le spalle, facendolo rabbrividire.
 
 « Te quiero ».
 
Questa volta, purtroppo, aveva capito.
 
 
#Angolo della disperazione

E niente, avevo voglia di fare questa raccolta ed eccola qui!
Suggerimenti bene accetti <3
Fuggo a guardare Tomorrow People!
*sparge biscotti*
 
  
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