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Autore: ClodiaSpirit_    06/05/2014    3 recensioni
Darren, un ragazzo ricco con una vita a dir poco perfetta. Una nuova scoperta lo porta quasi all'esasperazione, a perdere se stesso. Saprà non lasciarsi sfuggire via la sua vita? Cosa avrà in serbo per lui il destino? Chris, un ragazzo povero ma ricco d'animo, cresciuto senza la presenza dei suoi genitori e che ha saputo cavarsela fino ad adesso. Tutto si ricollega nel giorno in cui qualcuno fradicio e zuppo d'acqua si presenta davanti alla sua porta. Che cosa lo aspetterà?
Genere: Fluff, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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¦ Claudia' space: So here we are…bene. Non so cosa dire, cosa provare. Questo capitolo lo ho immaginato così tanto e ci ho faticato, sudato, sclerato, orgasmato ( nel vero senso della parola. Sapete quanti filmini mentali mi ci sono fatta?) No, ma okay, torniamo a noi. L’inizio è fluff, tenero, così…INGANNEVOLE. State attenti, attenti, attenti. BE CAREFUL. THE DANGER IS ALWAYS BEHIND THE CORNER. L’infarto potrebbe arrivarvi in qualche momento, così come sono venuti a me e Rob. And I’m pretty serious. So, enjoy it. E mi raccomando, se avete qualcosa a qui aggrapparvi o non so, un fazzoletto, nel mentre leggete, prendetelo pure. Vi lascio con questa canzone dolcissima di Firefly di Ed Sheeran (che ho trovato perfetta per il capitolo e di cui mi sono innamorata) e con ciò che c’è scritto qui sotto, mentre scappo via, nascondendo la mia faccia,
 

 
Chapter 29.
We’ll stay quiet underneath shooting stars
If it helps you sleep and hold me tight
don’t let me breathe feeling like
you won’t believe.
Teach my skin, those new tricks
Warm me up with your lips heart to heart, melt me down
It’s too cold in this town.
Close your eyes, lean on me
Face to mouth, lips to cheek
Feeling numb in my feet
You’re the one to help me get to sleep.


 
Un cielo blu notturno, con le sue stelle più visibili e splendenti del solito, sorvegliava tutta la reggia, quella sera e forse, qualcosa in più. Si sentivano solamente il fruscio delle fronde degli alberi, che si muovevano lentamente ma in modo così armonioso e il cinguettio dei gufi, che rilassava e piombava nel più profondo e chiaro silenzio. Ad ammirare quella meraviglia, sopra i loro visi, Darren e Chris, distesi sull’erba, persi nei loro pensieri e nella visione di quegli ammassi di gas, così piccoli, ma luccicanti da mozzare il fiato. Uno affianco all’altro, respiravano appieno l’aria, e quella piccola brezza, che solleticava appena la loro pelle, dandogli piccoli e piacevoli brividi.                                            
«E’assolutamente stupendo.» commentò, Chris, sofficemente ed estasiato dalla visione. Darren, dovette concentrare per un attimo il suo sguardo, perché, era troppo intento ad ammirare qualcos’altro che non fosse, il cielo, al momento. Non resistette a lungo, e ritornò alla sua meraviglia preferita. L’espressione beata, le piccole labbra, gli occhi di un azzurro adesso, ancora più intenso, rispetto al blu notte del cielo, sopra loro due. Chris, avrebbe potuto sostituire una di tutte quelle stelle, lassù, per quanto era bello. Una, la più luccicante, quella che, ti avrebbe segnato la via di orientamento, ritorno e perdizione. «Già.» rispose, fievolmente, quasi come in un sussurro. La sua mano, spontaneamente, scese e incontrò la sua, intrecciandola. Chris sospirò e abbozzò un piccolo sorriso.              
«Mi riferivo al cielo stellato,  Darren. » disse e fece fermare il suo sguardo sulle loro mani. Una piccola scossa di brividi, salì lungo la sua schiena. Quella visione gli provocava davvero troppo. Era come se, combaciassero e fossero perfette per stringersi, unirsi l’una all’altra. Ritrovò se stesso, nei suoi occhi, girando appena il viso, di qualche centimetro. I capelli ricci di Darren svolazzavano un po’, coprendo e scoprendo, parte della sua fronte. Le sue labbra erano appena dischiuse in un piccolo sorriso, e i suoi occhi. I suoi occhi sembravano la risposta ad ogni cosa, con quel piccolo luccichio all’interno. Darren lo vide pensieroso, assorto in chissà che cosa, che lo tormentava.
«C’è qualcosa che non va?» gli chiese dolcemente, accarezzandogli la mano con il pollice e inclinando un po’ la testa di lato. Chris, preso alla sprovvista, rimase per un attimo a bocca aperta e poi, facendo una smorfia e arricciando un po’ il naso. Cominciò a esitare se dire ciò che gli stava passando per la mente o no.
«Ti capita mai di… di pensare che da lassù, in qualche modo, le persone che noi abbiamo amato o che, non abbiamo mai visto fisicamente, ma a cui siamo stati sempre collegati…ci osservino? » chiese, finalmente, decidendosi e facendo qualche pausa di troppo, in modo insicuro nel parlare. Darren, in risposta, assunse un espressione pensierosa, aggrottando leggermente la fronte e facendo avvicinare le sue sopracciglia. Chris si morse un labbro, e abbassò la testa, ridendo quel po’ che bastava per realizzare, che cosa assurda aveva appena detto.                                              
«E’ stupido, assurdo lo so.» sospirò, cominciando a giocare con la mano libera, sui bottoni della sua camicia, come vergognandosi troppo di guardare Darren. Darren, si avvicinò a lui, e con voce dolce, gli rivelò che cosa ne pensava lui a riguardo. «No, non è stupido, affatto, penso che in qualche senso, sia vero.» parlo piano, con voce rassicurante e talmente adorabile che Chris, si girò di nuovo, verso il suo volto, non resistendo a quell’espressione da bambino, che aveva appena assunto. Le sopracciglia alzate quasi fino all’attaccatura della fronte, la testa un po’ inclinata di lato, forse un po’ troppo, e una specie di smorfia sulla sua bocca. Chris, allora, trovò la forza in quella sua dote a farlo sentire sicuro, e continuò con le sue domande e ipotesi. «Allora…insomma, pensi ci possa essere anche mia madre, ci possano essere anche i miei genitori, lassù? Anche se non li ho mai conosciuti, pensi siano anche loro, lì?’’ chiese, facendo una pausa.  E poi riprendendo.  «In mezzo a non so…tutte quelle altre anime, persone? » il suo tono vagante, sognante e quasi speranzoso, sorprese Darren e lo fece intenerire. «Sì.» rispose, sincero, dando un’altra occhiata al cielo che lo sovrastava.      
«Penso che tutti, anche mia madre, tutte le persone che abbiamo amato, siano lassù, a vegliare su di noi. E a guardarci, sorriderci. » sembrava così semplice, spiegare il tutto ma, Chris, notò una certa, saggezza nelle sue parole, che lo invitarono a non perdersi niente di ciò che stava dicendo.  
«A guidare le nostre scelte o a voler in qualche modo, volerci aiutare nelle difficoltà, negli sbagli. O semplicemente, a farci ricordare, ogni volta che alziamo lo sguardo, che ci sono. E ci saranno sempre. Così, come tua, mia madre.» la sua voce si perse, fra le tante cose, pensando anche, a quanto avrebbe desiderato rivedere sua madre, che lo vedesse, adesso, con la persona che amava, accanto a sé, con l’amore perso e ritrovato. Un sorriso smagliante , affiorò sulle sue labbra, rivolto alle stelle sopra di lui, come se sua madre, lo stesse guardando.            
«Mi mancano…voglio dire…» cominciò Chris, continuando, aprendosi ancora di più. «Ho solo una loro foto ma, da come me ne ha sempre parlato Marie…soprattutto di mia madre…» la sua voce si interruppe, incrinò e poi spezzò. Una lacrima cominciò a solcargli il viso, veloce ma efficace. «Marie mi ha cresciuto e gliene sarò sempre grato, ma certe volte, non so…avrei voluto ricevere anche il suo amore. Avrei voluto vederla. Se ne é andata così, lasciandomi… » questa volta, flotte di lacrime rigavano il suo perfetto viso ormai non più puro, più potenti di prima. Darren poteva cogliere il dolore, nei suoi occhi, nel modo in cui le sue labbra tremavano. Avrebbe fatto di tutto per farlo sentire, stare meglio. Gli faceva davvero male vederlo così. Gli occhi gli si fecero lucidi e subito gli si avvicinò ancora di più e gli prese il viso, con la mano libera, la chiuse a coppa attorno alla sua guancia, e lentamente il suo naso andò a sfiorare dolcemente il suo. 
«Ehi, ssh, calmo. Vieni qui.»  e dicendo questo, gli porse il suo cuore, la sua presenza, il suo conforto, ancora una volta, baciandolo a fior di labbra, e alcune delle lacrime di Chris, gli bagnarono un po’ le guance. Appena si staccò, Chris, lo guardò con occhi pietosi, tristi.                                         
«Darren, io…io non voglio perderti. Non lasciarmi anche tu. Ti prego, non lo sopporterei. » disse Chris, tra le lacrime, con voce rotta dal pianto. A Darren quasi si spezzò il cuore, al solo suono di quelle parole. Non lo avrebbe mai permesso, mai. Non avrebbe rinunciato a lui, per nient’altro al mondo perché una vita senza Chris al solo pensiero, lo faceva sentire vuoto, perché sì, avrebbe potuto avere tutto, ma non sarebbe contato perché tutto quello che voleva e di cui aveva bisogno era lì, proprio accanto a sé. «Sono qui, e non vado da nessuna parte. Non ti lascerò mai, fino a quando ti avrò tra le mie braccia, fino a quando ti bacerò e mi perderò nei tuoi occhi…» e lo guardò per bene, fisso negli occhi, con un intensità di cui solo lui era capace. Chris, perse quasi un battito, i suoi occhi penetravano nell’anima di chiunque gli stava intorno.                           
«Non ti abbandonerò. Te lo prometto.»
 e con questo, pronunciando fermamente quelle tre parole, gli rubò un altro bacio e poi un altro ancora. «Ti amo.»  sussurrò, troppo vicino alle sue labbra e fermandosi a guardarle.  «Anche io ti amo, Darren.» fu tutto quello che rispose Chris, cercando forse qualche segno di insicurezza nel suo sguardo ma vi trovò tutto, tranne che quello. Due occhi sinceri, che brillavano più di tutte quelle stelle messe insieme. Dopodichè non capì più niente perché entrambi avevano sorriso e Darren lo aveva stretto a sé e aveva catturato la bocca con la sua.
 
 
**
 


Il cielo blu manto che avvolgeva tutto lì intorno, quasi ad abbracciarlo, con le sue stelle, brillava ancora ma, Darren e Chris non se ne preoccupavano più oramai, se ne erano già andati da un po’ da quel prato. Erano corsi dentro, così, all’improvviso, e le loro risate riempivano la casa. Giocavo a rincorrersi, acchiapparsi, proprio come due bambini. Troppo presi dal momento, dall’euforia di quell’attimo per fermarsi. Neanche il rumore  li spaventava o la remota possibilità di svegliare qualcuno in quella casa, che stava dormendo. Poco importava. Si stavano divertendo. Salivano e scendevano le scale, come due pazzi, ridendo, riprendendo fiato ma per poco e ricominciando subito. La gara o per meglio dire, il gioco si concluse quando Darren, afferrò Chris, da dietro, abbracciandolo e mettendo le sue mani poi, sui suoi fianchi.
«
Preso! » disse, vittorioso e con un sorriso fiero disegnato sulle labbra. Entrambi ridevano, ancora. Darren, lo avvinghiò di più a sé e quando Chris si girò, e prima di avvolgerlo in un profondo bacio, pronunciò solamente due parole, appena soffiate sulle sue labbra.
«
Ho vinto. » disse beffardo, malizioso. Gli angoli della sua bocca si allargarono un po’. Si ritrovarono entrambi al piano di sotto, in uno dei corridoi, davanti alla camera di Chris. Dopo che le loro labbra si staccarono per prendere fiato, Chris, poggiò istintivamente la sua mano, e cercò a tentoni la maniglia della porta. Appena la trovò, decise di aprila prima che Darren, che adesso era fin troppo vicino al suo viso, si fiondasse a baciarlo di nuovo. Appena questa fu aperta, l’atmosfera diventò quieta, silente, trasparente. Il letto al centro della stanza, con delle lenzuola bianche ricamate, accanto a questo una delle bajour del comodino accesa, due candele, che lasciavano una luce diffusa in tutta la stanza. Queste, lasciavano però un po’ nell’oscurità la finestra aperta, più in fondo, a destra del letto, con due tende che oscillavano leggermente e che dava sullo stesso cielo che prima, erano intenti ad ammirare , solamente adesso, con una luna alta, pura, che si rimirava nei loro occhi. Chris prese Darren per mano e con lo sguardo, lo invitò dentro. Dopo che fu dentro, chiuse la porta alle sue spalle e resto fermo, lì. Fece un respiro profondo, poi, lo guidò verso il letto. Bastò un solo altro sguardo per far sì che si capissero, e si distesero entrambi. Uno affianco all’altro, si guardavano, quasi studiandosi a vicenda. Darren cominciò ad accarezzare e disegnare piccoli cerchi immaginari sulla mano di Chris, che teneva ancora nella sua. Perdendosi, il più delle volte in quegli occhi azzurri e lineamenti stupendi, ne rimaneva sempre estasiato. Chris, invece, sospirava per il semplice tocco, anche per quella leggera brezza che soffiava dalla finestra e ogni tanto, giocherellava con i suoi ricci. L’altro, cominciò ad osservarlo, perdendosi ancora di più, e posando il suo sguardo sopra le sue guance rosee e scendendo trovò le sue labbra. Così delicate, soffici. Il modo in cui erano dischiuse. Quasi in attesa di essere baciate, assaporate. E non c’era solo quello, notò il suo collo, un po’ scoperto dalla camicia, e notò la sua pelle chiara. Era così bello. E dio, quanto lo avrebbe voluto. Quanto avrebbe voluto che tutto ciò avvenisse. Si sarebbe perso nei meandri del suo corpo, nella sua pelle, nelle sue labbra. Agì di istinto, senza pensarci due volte. Sentiva la voglia farsi vicina e non resistette più.  Si avvicinò e cominciò a far incontrare le loro labbra, lentamente e poi aumentandone la velocità, in modo più frenetico. Poggiò una mano sulla sua guancia, come per approfondire di più il bacio. Chris, preso alla sprovvista, e dopo che la lingua cominciò a farsi spazio, trattenne il respiro. Una sensazione piacevole, lo colpì dentro, calda, accogliente. Darren sentì Chris inalare aria, per via delle sue labbra che si muovevano ancora. Si accorse che cosa stava facendo e malvolentieri si staccò subito. Lasciando Chris con gli occhi semichiusi come appagati e la bocca semiaperta per prendere aria. Dio, anche quella visione era mozzafiato. Darren si allontanò e subito si portò una mano a coprirsi metà del naso e la bocca. Non voleva succedesse così, certo, voleva Chris,  più di tutto ma, non voleva affrettare tutto. Avrebbe voluto che entrambi si sentissero a loro agio, che entrambi avrebbero voluto farlo. Si maledisse e i suoi occhi si chinarono in basso, come se fosse caduto il mondo o avesse commesso chissà quale atrocità. Appena Chris si ricompose, trovò davanti a sé due occhi persi, fissi. Gli sollevò il mento con un dito, lentamente, in modo da spostare lo sguardo su di lui. «Che succede? Qualcosa non va? »  gli chiese, cercando la risposta in quegli occhi ambrati. Si preoccupò nel vederlo in quel modo. «Niente solo…» rispose soltanto, con voce bassa, dubbiosa ma Chris, non si arrese. «Darren, ehi, sono qui. Dimmi, cosa c’è?»  chiese ancora, questa volta, con fare più premuroso, cominciando ad accarezzargli la guancia. Darren si morse il labbro inferiore, prima di rispondere. Poi chinò di nuovo la testa. «Scusami, non so cosa mi sia preso, se… se stiamo andando di fretta, io…» disse sempre con un filo impercettibile di voce. Fece una piccola pausa. Chris che lo guardava ancora, preoccupato, e con quegli occhi cangianti. «Vorrei fosse speciale per entrambi.» concluse e alzò di nuovo i suoi occhi verso i suoi. Chris aveva ringraziato per quel meraviglioso contatto, lo voleva anche lui. Avrebbe voluto dimostrargli quanto il suo amore fosse forte. Perché, sentiva davvero tutte quelle cose, le farfalle, il calore vicino a lui, il cuore battere  a più non posso, tutte quelle emozioni da volerle esternare tutte, una ad una. E poi bastarono solo poche parole.  «Sei tu Darren. Siamo noi.»  fu limpido e sofficemente, cominciò a ricombinare i suoi capelli.
«Voglio fare l’amore con te, Darren.» disse Chris fermo, deciso guardando questa volta come, quegli occhi che prima esitavano e cercavano l’insicurezza nei suoi, adesso brillavano e si fondevano in quel verde ambrato che Chris non si stancava mai di notare.
 


 



L'odore delle poche candele, penetrava pungente e delicato allo stesso tempo, nell'aria.     Chris si aggrappò al suo corpo, quasi disperatamente, sentiva il respiro di Darren sempre più forte e ansimante insieme al suo. Le braccia avvinghiate al suo collo, lo tiravano a sé e sentiva la sua bocca farsi presente per poi farsi spazio con la lingua e invaderne il palato. Le loro lingue si incontravano più volte, facendo di quel contatto qualcosa di più profondo ogni secondo che passava. E così, ne assaporava il contatto così piacevole, umido, caldo. Sentì la voglia farsi sempre più viva. Non capì neanche quando cominciò a sentire quella sensazione allo stomaco, così veloce, che adesso si dirigeva sempre più in basso. In realtà, non realizzò neanche quando Darren si staccò dalla sua bocca, per iniziare a lasciare baci umidi lungo il suo collo. Si faceva spazio via, via, insegnando ai loro corpi nuove tracce, scoprendo il calore che risvegliava le loro labbra. Una delle sue mani, finì per toccargli i capelli ricci. Socchiuse un po’ gli occhi, inarcando la schiena indietro per quella magnifica sensazione di piacere che stava provando. Piccoli brividi si scuotevano per tutto il suo corpo. Notò gli occhi di Darren, quasi più oscuri, pieni di desiderio, di lussuria che ardevano. Darren notò la pelle candida e lieve di Chris, le clavicole un po’ sporgenti, il bacino piccolo ma talmente bello e provocante. Lo desiderava e non trovò altro per descriverlo se non con perfetto. Perché lo era. E non capì nemmeno quando Darren sbottonò i bottoni della sua camicia, facendoli passare per le asole e incominciando dopo, a toccargli il petto con la mano. Chris si fece sfilare via la camicia e appena questa fu abbandonata sul pavimento della camera, con non curanza,  Darren cominciò a lasciargli baci, dedicandosi alla spalla, questa volta. Chris potè notare la situazione, faceva terribilmente caldo e fremeva dalla voglia di toccare Darren. Le sue dita, artigliavano sul suo smanicato. La voglia era troppa. Levò quel che restava e in un attimo, potè ammirare il petto nudo di Darren, davanti ai suoi occhi.  Le braccia imponenti, le spalle pronunciate, quelle fossette che si intravedevano alla fine del bacino, a forma di v. Chris assaporava con gli occhi la vista di Darren davanti a sé. La luce delle candele distribuite nella stanza e la luce della luna che filtrava dalla finestra creava, in diversi punti, contrasti di colore che sulla pelle di Darren erano evidenti. La carnagione scura, quasi come il caffè, bevanda privilegiata solo da nobili e con cui i poveri avevano poco a che fare, che splendeva sotto quei giochi di luce. Confermato quindi quel paragone, Chris sentiva un certo privilegio nel poter toccare e amare qualcuno che non rientrava nel suo rango sociale ma, forse era questo a rendere quella situazione più speciale o forse era l’essere pelle contro pelle, cuore a cuore, aperti e esposti in quel preciso attimo, a rendere il tutto magico. Era qualcosa che non capitava sempre e sbagliata, da entrambe le parti. Darren era il suo peccato e il suo proibito e non poteva che amarlo di più.  Darren, aveva lasciato la sua spalla, per farlo aderire completamente al letto, adesso, facendolo distendere. La sua mano, si posò sul suo fianco cominciando ad accarezzare la pelle con il pollice, Chris, a quel semplice tocco, avanzò spontaneamente con i fianchi, per sentirlo più vicino a sé. Poi, si aggrappò alla sua schiena, con la mano e con l’altra, scendeva sul suo petto, poi sul torace e infine su quelle fossette che scomparivano sotto i suoi pantaloni. Ciò che non sapeva, però, era che Darren adesso, aveva la piena visuale su di lui, ammirandolo. La bocca socchiusa, gli occhi fissi nei suoi, non fecero altro che farlo impazzire, si leccò piano le labbra. Il mondo, non esisteva in quel preciso istante, perché c’erano solo loro. Loro due a scambiarsi, calore, passione, loro due a conoscere ogni minimo dettaglio dei loro corpi per fissarlo nella mente, per impararli a memoria. Entrambi sentivano la pressione dei loro corpi, uno sull’altro. La loro eccitazione che, oramai era evidente, li costringeva nei loro indumenti. Chris, desideroso di ogni parte di Darren, si movette con la mano, passando dalla sua schiena fino a quella poca pelle all’altezza dei suoi pantaloni, notando ancora quelle piccole fossette distanti fra loro ma comunque stupende. Arrivò al suo fianco, fino a intravedere la sua eccitazione, coperta da quei vestiti che aveva ancora addosso. Molto lentamente, coinvolto dai baci e dalle attenzioni di Darren, sopra di lui, cominciò a tastare alla cieca alla ricerca del bottone. Sentì un piccolo gemito, arrivare al suo orecchio. Il che, lo fece impazzire. La fronte di Darren era poggiata alla sua spalla e riuscì a vederlo. Bellissimo, anche preso dal piacere. Non ci mise molto e appena anche i pantaloni furono sul pavimento, ci pensò Darren a disfarsi dei suoi, con molta più velocità. Chris senza abiti era l’esemplare più bello mai visto. La sua pelle bianca era così delicata che se solo fosse stata toccata si sarebbe spezzata e riempita di crepe. Darren meravigliato, lo osservava e la voglia di baciare ogni centimetro di quel ben di Dio cresceva a dismisura. A quel punto Chris chiuse gli occhi e Darren si avvicinò al suo candido collo e lo baciò piano, facendosi travolgere dal profumo che portava. Chris baciò Darren sulle labbra e poi cinse le spalle mentre Darren percorreva ogni parte del suo corpo baciandolo. Baciò le clavicole, il petto, dove sentì il suo cuore battere all’impazzata, la pancia, il bacino. Arrivato lì, con entrambe le mani, liberò Chris dall’unico indumento ormai inutile e Chris fece lo stesso. Ad ogni bacio tremava, inarcava la schiena, vinto dalla bellezza di quei gesti. Il corpo di Darren era pura perfezione, mordeva e baciava la sua pelle credendo di essere ormai in paradiso. La passione ormai bruciava nelle vene di Darren e si stava mescolando a una serie di sentimenti. Voleva che Chris si dimenticasse il dolore e il mondo intero per fa sì che quell’istante, come altri passati insieme, potessero diventare la sua salvezza. Gli venne perciò la voglia di farlo suo, di farlo sentire più amato. Disegnò piccoli cerchi sulla sua schiena, passò l’indice sulla sua colonna vertebrale per poi baciare quella distesa di meravigliosa belle bianca fino a contemplare la rotondità dei suoi glutei. Darren non ragionava più, voleva dimostrare a Chris il suo amore sotto un’altra forma. Sentiva il suo membro riscaldarsi ancora di più e quando non riuscì a resistere entrò dentro di lui. Mentre lo fece, mise le mani sui fianchi di Chris. Chris si aggrappò ai suoi ricci e non chiuse gli occhi, anzi, li mantenne aperti, fissi su quella stupenda visione. All’inizio, Darren sentì Chris piagnucolare, ma poi, sembrò abituarsi alle sue spinte via via sempre più svelte. Continuarono così per un’ora, quando rimasero al buio. Erano due ombre definite che si amavano tanto e in silenzio, dentro una stanza che odorava di candele sciolte e acqua di colonia e fra lenzuola candide come nuvole. All’apice si abbracciarono mescolando i loro sudori. Dopo essersi guardati scambiandosi un ‘’ti amo’’ sussurrato, si addormentarono così perché si sa che l’amore, seppur travolgente, fa anche stancare.
 

 
 

 
¦ Roberta' space: «Moriranno Rob, moriranno» «Lo sono già, Darren» Salve miei prodi! Come vaaaa? Spero bene. Ci odierete dopo questo capitolo, lo so... Quanti infarti avete avuto? Sicuramente non battete il nostro record, io e Claudia morivamo a ogni parola mentre scrivevamo! Chris e Darren che FINALMENTE si danno da fare...e tanto...e molto bene! Finalmente hanno dato ascolto ai loro amichetti nei Paesi Bassi e li hanno liberati c: Sentirete molto caldo e vi verrà la pelle d'oca anche in fronte, aiuto. Si scopre un cadavere e loro se la spassano, che incivili! AHAHAH SPERO CHE VI PIACCIA, É STATO FATICOSISSSSSSSSIMO! Detto questo me ne vado, e chiedo perdono! Bye, chicos! «Aiuto» «Io dovrei dirlo» «Farai uno sterminio» «Ehm...faremo e...FARETE SOPRATTUTTO» «...probabile. Ho un corpo da invidia! » «Sei più montato della panna» «...immaginami con la panna sul petto» «MI ODI, L'HO SEMPRE SAPUTO» «Ma...non è vero» «SHUT THE FUCK UP» «Il "sermo vulgaris" andava di moda nel medioevo.» «Sparisci» «No» «Adesso» «No» «ORA» «Sei più acida dell'acido solforico» «...immaginami mentre sputo fuoco» «Me ne vado, va bene! Adios lettori!»
   
 
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