Promessa
Stare mano nella mano, così, loro
due, in uno di quei momenti senza nessuno intorno, è strano in un certo senso.
Jean si sente insicuro, quasi stupido ma il suo cuore batte forte. L’amico
sembra capirlo e lo lascia, e poi, e poi lo bacia sulle labbra. Jean, così
timido, ricorda gli altri primi baci
confusi.
Sono passati dei giorni da allora.
Questo significa essere innamorati
di qualcuno, quando gli sguardi soltanto
dicono tutto.
“Sono felice di conoscere qualcuno
come te.” dice piano l’amico, carezzandogli una gota.
Marco ci crede in lui.
“Ora io- non so cosa dire.” Jean non
è abituato a questo genere di gentilezza, ha paura di dire qualche sciocchezza.
“Non c’è bisogno di dire niente.” Marco
è così bello. Perché considera tanto uno come lui?
Sembra sussurrare qualcosa, il vento, tra un silenzio e l’altro.
“Farei qualsiasi cosa per te.” dice
Jean, cingendolo in un abbraccio irruento. Quasi cascano dal muretto, ridono,
sembrano felici in quell’attimo, in quel caldo pomeriggio d’estate, anche se
nascondere tutto agli altri è difficile. Ma in un mondo del genere, cosa è
facile? Cercano ancora le labbra dell’altro, come fosse un gioco. Se è giusto o
sbagliato non importa, Jean sta bene ora, al sicuro, e sa che quel sorriso non potrà mai dimenticarlo.
“Se non ti piacerò più, rimarrai mio amico?” domanda poi, con quell’inconscia ironia.
“Sì, Jean.”
“Prometti?”
“Prometto.”