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Vi prego,non ora.
Quel
giorno a scuola non avevo ascoltato neanche mezza lezione o
spiegazione, ero
persa in me stessa, ripensavo alle parole che quella mattina mia mamma
mi
disse..ero certa che non mi aveva parlato in quel modo e guardato in
quel modo
senza motivo, sapevo che c’era qualcosa sotto che lei non
voleva o non poteva
dirmi.E più ci pensavo e più mi sentivo in colpa
perché quel giorno non ero
stata a casa con lei,magari fingendo un improvviso mal di pancia,ma
almeno
avrei potuto starle vicino, e andare più in fondo
all’argomento.
“..Signorina
Bauer?!Mi sente?! Le ho fatto una domanda,vorrei una risposta se non le
dispiace.. si da il caso che sto spiegando la lezione di
latino..”Disse
seccato.
“Si
signor Meyer?Scusi ero distratta..”Dissi svogliatamente.. e
ripresi a pensare e
a ripensare, non prestando ascolto al prof,tanto lo sapevano tutti che
spiegava
male e che tutti quindi non seguivano le sue lezioni, bastava dare
un’occhiata
ai compagni intorno, per esempio,Sally,la più secchiona
della classe stava facendo
i compiti di greco che avevano
assegnato
per il giorno dopo, eppure a lei, il prof non disse niente, che
ingiustizia,
eppure era nel prima banco davanti.
“Beh
cerchi d’ora in avanti di stare più attenta.. se
mi si distrae lei che è una
tra le più brave ragazze della classe
,(“Ovviamente dopo Sally..”pensai) faccio
prima a licenziarmi..non crede?”
“Certo
ha ragione, scusi”Ma vai a licenziarti.. che tanto
è la stessa cosa, pensai.
“Bene,allora
riprendiamo la lezione..”
E
da quel momento continuai a riflettere quale potesse essere la cosa
migliore da
fare con mia madre.
Finita
la lezione, raccolti i libri mi catapultai fuori dalla porta decisa ad
andare a
casa, a controllare come stasse mia mamma, ripetendomi che ero una
stupida ad
averci pensato così tanto , quando ormai la cosa da fare era
ovvia.
Percorrendo
il corridoio che era affollatissimo, vidi che davanti a me stavano per
arrivare
Dane Stevens, Clark Green e infine Mark Brooke, il più amato
e più bello della
scuola, ma non per me, visto che insieme ai suoi amici sin
dall’inizio delle
superiori mi aveva preso di mira, mi picchiavano, mi strappavano i
libri,
insomma ogni tipo di angheria, ero il loro miglior passatempo.Appena li
vidi
girai subito a destra, “Vi prego non ora, picchiatemi,
torturatemi,quando
volete, ma non ora, devo scappare a casa!”Pensai.
Ma
loro mi avevano già adocchiata senza che io lo sapessi,
così arrivata al
parcheggio tirando un sospiro di sollievo perché mi avevano
lasciata perdere,
li vidi là, dietro di me,sghignazzando, finchè
Dane, il peggiore di tutti tre,
mi urlò:
“Hei
fermati, dai non abbiamo tempo di inseguirti, fermati così
la cosa sarà più
rapida e veloce.”
In
effetti non ha tutti i torti, devo correre da mia mamma il prima
possibile, che
facciano quello che vogliono,ma questa volta non starò a
subire i loro calci,
pugni,schiaffi,mi difenderò.
Così
improvvisamente mi fermai, immobile, e aspettai l’ora della
mia condanna, tanto
il parcheggio per quanto corressi non aveva uscita, anzi ce
l’aveva ma era
dalla parte da cui arrivavano.
Quando
mi raggiunsero, mi buttai per terra,lacrimante, singhiozzando,e non era
una
finta per impietosirli, ma era la verità, stavo realmente
piangendo, che
stupidi che erano, non avevano nemmeno un po’ di
pietà per me, non gli avevo
mai fatto niente,sono loro che hanno incominciato, e cosa stavo facendo
ora?Stavo perdendo tempo qui con questi idioti quando mia mamma aveva
bisogno
di me.
“Hei
Hello Kitty.. come va? Ti è morto il gatto?Ohh povera..
dovremmo lasciarla
stare.. e accompagnarla al funerale del suo gatto..non
credete?!”Disse Dane,
sapevo che avrebbe risposto così, figuriamoci se si
impietosisce.
“Dai
alzati”Disse Mark,aveva avuto allora il coraggio di
parlare,quello
squallido,verme,stupido e ripugnante.
Mentre
cercavo di alzarmi con tutte le mie forze, le gambe mi tremavano,e Mark
mi tirò
un calcio nel mento, che mi ributtò a terra.Il dolore era
impossibile da
sopportare,facevo fatica a respirare,l’aria mi mancava.Poi
vidi una sagoma
buttarsi su di me, e iniziò a tirarmi pugni, in faccia, in
un occhio e nel
naso.
Quando
arrivò il turno di Clark,cercai di parlare:
“R-ragazzi,
v-vi p-prego, l-lasciatemi, d-devo a-andare a-a c-casa, vi
sc-sc-ongiuro ,
m-mia m-mamma h-ha bisogno di m-me..”Balbettai dal dolore.
Ma
non feci in tempo a finire la frase che sentii scariche di pugni da
tutte le
parti , un dolore atroce al polso, sentivo pizzicare da tutte le parti
e poi un
gran dolore.
“Direi
che basta ragazzi, andiamo,prima che arrivi
qualcuno..”Riconobbi la voce.. era
quella di Mark, sembrava quasi dispiaciuto, no, mi sbaglio, uno come
lui, non
può provare sentimenti del genere.
E detto ciò se ne andarono tutti e tre e io rimasi lì,immobile a terra,rannicchiata in me stessa.
_______________________________________________________________________________Ciau a tutti ^^''.. eccomi qui...spero che i due capitoli che ho scritto fin ora vi siano piaciuti ^^.. vi prego se leggete la storia commentate, vedo che tantissime persone leggono e non commentano, anche se non vi piace la storia commentate lo stesso, oppure mi potete dare qualche consiglio, io sono più che felice.
Lally_the best : certo per ora continuo ad aggiornare.. e spero prima possibile, mi fa piacere che ti piaccia, come vedi ho messo anche il secondo capitolo nello stesso giorno, quando ho tempo aggiorno presto ^^..e grazie mille per aver messo la mia storia tra i tuoi preferiti, chissà un giorno verrò a leggere una delle tue fanfic =P ciau kizz