Ed
eccoci all’ultimo capitolo! Sono allo stesso tempo triste e felice. Triste
perché sono tanto affezionata a questa storia, e vedere finita anche la sua
traduzione mi fa stringere il cuoricino T^T
Felice, perché la fine di questo progetto mi apre a provare nuove esperienze “traduttive”
:D spero di rimettermi sulla tastiera molto molto presto!!!
Ma passiamo alla storia! Capitolo finale che adoro tantissimo! Spero di essere
riuscita con questa traduzione a farvelo amare :D
Ci sono le solite note a fine capitolo, un paio di cosine e una chicca
contrassegnata da questo simbolo (*).
In più una frase di ringraziamento che l’autrice aveva inserito quando aveva
pubblicato l’ultimo capitolo su fanfiction.net
E prima di lasciarvi alla storia, GRAZIE GRAZIE GRAZIE per tutte le visualizzazione,
i seguiti etc. che avete lasciato qui <3 Davvero, GRAZIE MILLE <3
Declaimer:
Né io né l’autrice scriviamo per far soldi, anzi, e ovviamente non siamo noi ad
aver creato i personaggi qui rappresentati e non ne deteniamo i diritti.
link alla storia in lingua originale.
Mary, who?
Chapter 6
Amy fu la prima a notare che il vento era
cambiato.
Guardò verso Mary, che aveva anche lei sentito in cambiamento, ma vide nei suoi
occhi una riluttanza mai espressa prima. Qualcosa indicava ad Amy che Mary non
volesse andare via.
Forse erano tutti i loro trascorsi ad incrementare quella riluttanza (1), ma
Mary doveva farsi forza e andare via.
“Ci lascerai presto, non è vero?” chiese
Amy una vota che, con Mary, prese posto su di una panchina a Central Park.
Mary si guardò intorno. C’erano bambini con i loro genitori che camminavano lì
vicino, o che giocavano sui prati, e alcune coppiette che si godevano la loro
bella passeggiata.
Abbassò lo sguardo sulla carrozzina di
fronte a lei. Anthony Brian Williams stava dormendo profondamente.
“Sì.” Spostò lo sguardo verso Mary.
“E non posso discutere questa decisione, giusto?” Amy replicò triste.
“No, non è possibile.”
Amy sospirò. “Grazie mille, Mary Poppins.”
“Figurati, Amelia.” Mary si alzò, sistemò il cappotto e aprì l’ombrello.
“Oh, aspetta! Prendi questo…” Amy tirò fuori una copia del suo nuovo libro –
Summer Falls – e glielo porse. “Qualcosa per ricordarti di me. Se dovessi
vedere di nuovo il Dottore… digli che abbiamo un bambino, e che lo avrebbe
adorato.”
Mary mise il libro nella sua borsa e le annuì. “Addio.”
Nel ventunesimo secolo, sembrando ancora
più fuori luogo nei suoi abiti d’altri tempi, Mary bussò tre volte ad una
porta.
C’era qualcosa di particolare nella giovane che le aprì la porta.
“Salve.” Disse la ragazza, mentre teneva la cornetta del telefono vicino
l’orecchio.
“Salve, sono Mary Poppins. Ho visto il vostro annuncio sul giornale.” Sorrise
ampiamente Mary.
“Oh, giusto. Entri, prego.” Le rispose mentre la conduceva verso il soggiorno.
“In realtà non è il mio annuncio, è per sostituire me.”
“Bene…” Mary si sedé e tolse il cappello. “Mi scusi, è al telefono con
qualcuno?”
“Oh!” La ragazza allontanò la cornetta dall’orecchio e la fisso come se si
fosse dimenticata di essere al telefono. “Sto solo aspettando di parlare con
qualcuno per internet. Sta ancora squillando.”
“Capisco…” poi domandò “Devo tornare in un altro momento?”
“Oh, no. George – è lui che cerca una tata – tornerà a breve. Credo. Le
dispiace se vado di sopra a fare questa telefonata?”
“No, prego, si figuri…” Mary fece una pausa. “Scusi, qual è il suo nome?”
“Clara.” La ragazza sorrise e corse al piano superiore.
Qualcosa riguardo
quella ragazza fece capolino nella mente di Mary, ma lei non gli diede peso.
Era seduta da qualche minuto nel soggiorno quando sentì il rumore di passi
venire dalle scale.
“Oh, salve.”
“Ciao.” Le rispose una ragazzina. “Sei un’amica di Clara?”
“Non esattamente, sto aspettando tuo padre.” Disse Mary.
“Ok. Uhm, arrivederci.” La ragazzina aprì la porta e uscì.
Erano passati solo pochi minuti e Mary udì suonare freneticamente il campanello
e un incessante bussare alla porta principale.
Chi mai poteva essere?
“Vuole che vada ad aprire io?” chiese Mary alzandosi in piedi, ma subito
riprese posto.
“No, sto arrivando!” Clara raggiunse la porta e la aprì. “Salve?” (*)
“Clara. Clara Oswald?” L’uomo alla porta era euforico. “Clara Oswin Oswald, ti
ricordi di me?” (*)
Mary riconobbe
la voce dell’uomo, ma il fatto che avesse detto il cognome di Clara aveva colto
tutta la sua attenzione. Era la ragazza di cui il Dottore le aveva parlato.
“No, dovrei? Chi sei?” Chiese Clara. (*)
“Il Dottore!” (*)
Mary subito si mise in piedi, ma prima di raggiungere la porta Clara aveva già
sbattuto fuori il Dottore.
“Chi era?” Chiese pacatamente Mary.
“Non lo so. Un tizio che dice di chiamarsi Dottore.”
“Clara! Devo parlarti!” Il Dottore era ancora alla porta. (*)
“Posso?” Mary indicò la porta. “Lo conosco.”
“Faccia pure.” Rispose Clara. “Torno al piano di sopra. Può digli che sono
occupata? Non ho proprio voglia di discutere con un pazzoide vestito da monaco.”
La ragazza salì
le scale e andò nella sua stanza mentre Mary si sistemava il cappotto.
Quando aprì la porta, il Dottore la guardò molto confuso.
“Mary?!” Quasi urlò. “Cosa ci fai qui? Dov’è finita Clara?”
“Potrei farti la stessa domanda.” Mary mise entrambe le mani sui fianchi.
“Clara Oswald! È lei! Colei che è morta in due momenti differenti della storia.
Ed ora è qui. E anche tu sei qui! Mary Poppins, sei sempre nei luoghi più significativi
al momento giusto!(2) Dov’è Clara?”
“Al momento non è disponibile.” Gli disse Mary impassibile.
“Non disponibile?” Il Dottore era infastidito. “Ho setacciato l’intero Universo
per questa donna, e lei al momento non è disponibile?!”
“Sì, Dottore, sono state le sue parole. Sai che lei non è la stessa donna che
hai incontrato due volte, vero? Le tue parole non hanno il minimo significato
per lei. Tutto ciò che vede è uno sconosciuto vestito come uno strano monaco.” Disse
mettendo in dubbio la sua scelta di abbigliamento.
Il Dottore
sbuffò e si allontanò dalla porta. Mary la richiuse dietro di sé e si strinse
nelle spalle.
“Mary?!” Urlò Clara. “AIUT-“
“Clara?” Mary corse al piano superiore e trovò Clara stesa sul pavimento vicino
al suo laptop e di fronte ad una ragazzina che sembrava stranamente familiare.
Pensandoci bene, Mary realizzò che la ragazzina che aveva davanti era la stessa
della copertina si Summer Falls – il libro che Amy le aveva appena dato. Solo che
questa bambina aveva la testa concava. Mary si inginocchiò vicino a Clara
sperando che fosse ancora viva.
“Dove sono?” Si sentì la voce confusa e spaventata di Clara. (*)
“Clara?” Mary guardò il suo volto, ma non ricevette risposta.
“Non so dove sono! Non capisco! Non so dove sono!” (*)
Mary Poppins
spostò lo sguardo sulla ragazzina ora che le stava iniziando a ruotare la
testa. Nella parte concava si vedeva il volto di Clara e la sua angosciante
richiesta d’aiuto.
Mary scattò in piedi e scese velocemente le scale fino ad arrivare alla porta d’ingresso.
Fortunatamente, il TARDIS era subito affianco ad essa.
“Dottore!” Mary bussava freneticamente. “DOTTORE! APRI TI PREGO!”
“Oh, salve!” ma il Dottore notò subito l’espressione spaventata di Mary. “Cos’è
successo?”
“È Clara!” Mary lo portò nella casa e lui corse dalla ragazza.
“Cosa le sta succedendo?” Chiese Mary come il Dottore finì di analizzare con il
cacciavite sonico la ragazzina, un ripetitore ambulante.
“La stanno scaricando.” Il Dottore prese il laptop di Clara e iniziò ad
inserire dei dati. “Oh, no, non ci provare.” (*)
Mary si era di nuovo inginocchiata vicino
al corpo di Clara e le sosteneva la testa mentre il Dottore digitava al
computer.
In pochi secondi, il download fu interrotto e Clara riacquisì la sua coscienza.
Il Dottore aveva ancora una volta risolto la situazione.
“Ok, tutto ok. Sei tornata. Stai bene.” Il Dottore si mise in ginocchio di
fianco a Clara. “Aiutami a metterla a letto.”
“Sì, certo Dottore.” Mary tirò un sospiro di sollievo.
Misero Clara nel suo letto e iniziarono le proprie attività. Mary preparò per
Clara un bicchiere d’acqua e dei Jammie Dodgers – naturalmente il Dottore ne
aveva un po’ con sé – e il Dottore lesse per intero un libro della ragazza,
prima di rientrare nel TARDIS.
Mary lo seguì fuori.
“Non resti,
quindi?” chiese il Dottore.
“No, troveranno un’altra tata. Non avranno bisogno di me.” Rispose Mary aprendo
il suo ombrello. “Clara sta facendo un ottimo lavoro qui.”
“Mi avevi detto di cercare la governante.” La fermò il Dottore. “Perché?”
“Perché avevi bisogno di qualcuno.” Mary si girò verso di lui. “Eri da solo, e
stare da solo non ti fa bene.”
“Ma perché lei?
E come facevi te a saperlo?”
“In noi tate, Dottore, c’è molto più di quello che si pensi.” Abbassò l’ombrello.
“E Dottore… Amy…”
Il Dottore alzò lo sguardo al sentire il nome della ragazza.
“… Ha un bambino, Anthony. Ha detto che lo avresti adorato.”
Il Dottore sorrise e abbassò lo sguardo sul laptop di Clara. Poi tornò a
guardare verso Mary con una nuova luce negli occhi e un grande sorriso. “Oh, la
mia Pond.”
“Beh,
addio, Dottore. Non penso ci rivedremo molto presto.”
“Cosa? Perché no? Dove stai andando?”
“Hai trovato Clara.” Disse Mary sorridendo e un piccolo occhiolino finale. “E
visto che i miei doveri di tata qui sono terminati, sembra che non avrai più
bisogno di me.”
FINE
That's
it for this installment! Thanks for reading!
Ed è
tutto per questa storia! Grazie per la lettura!
(*)
Piccola chicca! I dialoghi contrassegnati con questo asterisco sono ripresi
direttamente dal doppiaggio italiano
(1)
“Perhaps
there was too much history between them that compelled the reluctance…”
Ho avuto molti dubbi su quanto
letteralmente tradurre questa frase e proprio come scriverla. Spero abbia
comunque reso bene così :)
(2)
“Mary
Poppins, you seem to be in the most peculiar of places at the most peculiar of
times.”
Stavo optando per il modo di dire
italiano “Essere sempre al posto giusto nel momento giusto”, ma poi ho
preferito modificarla un pochino per farla aderire meglio al testo originale.
Spero renda :)