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Autore: OfeliaMontgomery    07/05/2014    2 recensioni
Il mio nome è Tiffany Rose e il giorno di Halloween ho perso tutti. Ho perso una madre dolce e apprensiva, una piccola sorellina giocherellona che amavo tanto e un padre protettivo che sarebbe andato contro tutti e tutto pur di proteggermi. I miei amici, Lola dolce e ingenua e Ryan forte e sempre con la battuta pronta. Se stavi male cercava in ogni modo di tirarti su di morale. E ora non ci sono più, sono tutti morti. Sono rimasta sola con l’altra mia sorella minore, l’unica che sono riuscita a salvare in quel maledetto giorno.
Quel giorno che tutti avevamo atteso con ansia si è trasformato in una carneficina vera e propria. I mostri camminavano in mezzo a noi. Quella notte i morti viventi, quegli zombie hanno attaccato ogni forma di vita distruggendola. Si sono nutriti di persone innocenti. Hanno infettato con il loro morso molte persone, trasformandole in zombie. E hanno ucciso, mangiato, squartato tutti, compresa la mia famiglia e i miei amici.
Nessuno sa il motivo di questa invasione, nessuno sa da dove sia potuto iniziare il virus. Per adesso l’unica mia preoccupazione è portare al sicuro mia sorella Alice. Il più lontano possibile dalla città.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Non ci misi molto ad uccidere quei due zombie perché erano davvero putrefatti, chissà da quanto non mangiavano. Quando non mangiavano per molto tempo, tendevano a marcire più velocemente, vedevi il loro stomaco restringersi e la pelle staccarsi dal corpo. Una cosa da far venire il voltastomaco. Quelli che invece si cibavano di carne umana regolarmente, tendevano ad essere più forti e veloci, rispetto agli altri.
Mi guardai in giro, molti altri zombie stavano arrivando, – Dannazione! Dove sono Regina e Hannah? – esclamai furiosa.
– Siamo qui – urlarono le due ragazze arrivando di corsa, fermandosi davanti al baule della macchina. Misero dentro i sacchetti con dentro le medicine e poi aiutarono ad uccidere gli zombie.
Incominciammo a sparare per difenderci, ma ben presto dovemmo fare ritirata perché ne stavano arrivando troppi; salimmo in macchina e partimmo. Amy e Maggie ci seguirono per tutto il viaggio. Stavano qualche metro di distanza dalla nostra auto. Gli zombie per fortuna eravamo riuscite a seminarli. Quindi per ora eravamo al sicuro. ‘Sicuro’ per modo di dire, dato che ai lati delle strade c’era sempre qualche zombie che cercava di avvicinarsi alle auto. C’erano persino zombie con il corpo letteralmente spappolato dalle ruote di qualche auto, ma comunque erano ancora in vita. Se non si colpiva la testa, continuavano a rialzarsi all’infinito. Potevi staccargli le braccia, le gambe, spararli, loro sarebbero riusciti lo stesso ad alzarsi oppure strisciare verso di te. Non avevano più un cervello, era completamente andato. Il cervello sembrava essere andato in cortocircuito e che si fosse spostato su ‘mangiamo gli umani perché sono buoni’.
Stamattina prima di uscire avevo controllato il telegiornale, ormai trasmettevano solamente quelli vecchi. Devono essere morti o magari si sono rintanati da qualche parte, ma ne dubitavo fortemente.
Ogni tanto mi veniva nostalgia di casa. Vorrei tanto andare a vedere com’era lì. Se qualcuno era sopravvissuto, se qualche mio compagno di classe era riuscito a scappare oppure se i miei nonni si fossero rinchiusi in casa per proteggersi. Mi mancava la mia vita di prima. Prima di ora non l’avrei mai detto, ma almeno prima non si doveva girare armati ed essere sempre pronti a scappare per non essere mangiati da quelli che una volta erano persone.
Ovviamente i lati ‘buoni’ - diciamo così - dell’epidemia erano che mi ero avvicinata molto a mia sorella Alice; avevo conosciuto Jason e tutti gli altri, cosa che prima non avrei fatto di sicuro. Ero un tipo molto introverso prima dell’epidemia, ma ora ero cambiata. Riuscivo ad aprirmi di più con le persone, soprattutto con Alice e Jason, che erano le persone a cui più tenevo in questo mondo di desolazione.
Eravamo finalmente arrivate alla fattoria, Sarah scese dalla macchina per andare ad aprire il recinto, quando lo ebbe fatto, ci fece segno di entrare. Entrammo sia noi che le sorelle Pike.
Parcheggiamo vicino alla casa per poter scaricare la spesa, mentre le due sorelle la misero al fianco della casa.
Quando fummo scese tutto, Regina e Hannah mi chiesero chi fossero, io risposi semplicemente che era due ragazze che si erano nascoste nel negozio di abbigliamento.
Quando le due ragazze furono abbastanza vicine, Hannah iniziò a correre verso le due ragazze; Maggie, la biondina con il giubbotto di pelle rossa fece lo stesso. Praticamente si saltarono in braccio e si strinsero fortemente. Dovevano conoscersi bene allora. Amy, l’altra bionda sorrise nel vedere la rossa; le andò incontro e l’abbraccio dandole poi una pacca sulla schiena.
– Non ci credo, sei ancora viva, almeno tu – esclamò Amy scioccata.
Hannah rise muovendo la sua folta chioma – Gli altri sono tutti morti? Anche mio fratello? – chiese tristemente la rossa.
Noi intanto incominciammo a scaricare la spesa, tutte tranne Regina che guardava con gelosia Hannah. C’era forse qualcosa tra loro due? Mi ero persa qualcosa?
– Loris è stato morso da un divoratore, ha fatto andare avanti noi e poi si è sparato un colpo in testa – rispose Maggie abbassando lo sguardo – Gli altri li abbiamo persi lungo il tragitto. Quando siamo arrivate qui, eravamo in cinque, ma anche loro sono morti – continuò la bionda.
Hannah annuì tristemente. Poverina aveva perso il suo gruppo e soprattutto aveva perso suo fratello. Io non saprei come reagire se dovesse succedere una cosa del genere ad Alice. No, meglio non pensarci.
– Adesso tu stai con loro giusto? Carina la bionda – esclamò infine Amy indicando Regina che arrossì di colpo.
Regina che arrossisce, cioè arrossisce. Che scoop! Quindi c’era davvero qualcosa tra loro. Wow.
– Si sto con loro – disse annuendo poi si girò verso di me – Loro possono stare vero? Ci aiuteranno – mi chiese gentilmente.
Annuii tirando fuori dalla macchina una borsa piena di abiti – Possono restare. Potreste darci una mano ora? – chiese facendo un po’ di sforzo mentre tiravo su la borsa. Diamine ma quanto pesava?
Mi diressi verso la casa, andandomi a scontrare con una spalla contro Jason. Mi chiese subito scusa e scoccandomi un bacio sulla guancia, andò ad aiutare le altre. Quando finalmente fui dentro, appoggiai a terra la borsa; avevo il fiatone, neanche avessi fatto una maratona. Ma ero stanca e affamata. Erano giorni che non riuscivo a dormire bene e mangiavo ben poco, per poter essere sicura che Alice mangiasse.
Un forte urlo di dolore squarciò i miei pensieri. Quando uscii di casa, trovai Sarah con un enorme morso sul collo e quattro zombie alle sue spalle. L’avevano morsa, si sarebbe trasformata in una di loro. Regina urlò dal dolore, la sua amica da sempre era stata morsa. Non ci pensò molto, prese la sua pistola e correndo verso Sarah e gli zombie, iniziò a sparare, colpendo il cranio degli zombie.
Sarah si accasciò a terra, con le lacrime agli occhi. Mi avvicinai a lei. Stava piangendo disperata. Continuava a ripetere fra i singhiozzi che non voleva trasformarsi in uno di loro. Mi chiese di ucciderla, di spararle un colpo in testa così la sua agonia sarebbe cessata. Non ci riuscivo. Le mani mi tremavano e stavo piangendo anche io. Si aggiunsero anche Hannah e le sorelle Pike ad aiutare Regina. Alice invece correndo, si avvicinò a noi.
– Cosa aspetti, fallo – disse seria – Si trasformerà se non lo fai – continuò strattonandomi. Scossi la testa, non ce la facevo – Non ci riesco, non posso – dissi singhiozzando.
Alice mi sfilò dalla mano la pistola, proprio come aveva fatto nel mio sogno, solamente che invece di puntarsela verso di lei, la puntò verso Sarah e le sparò un colpo in testa.
Il suo sangue schizzò su di me. Era ricoperta dal suo sangue. La mia maglia, il mio viso e i miei capelli erano macchiati di rosso, macchiati del sangue di Sarah, del sangue di una del nostro gruppo.
Regina quando sentì lo sparo, si girò verso di noi con gli occhi sgranati. Sparò un ultimo colpo ad un zombie poi corse verso di noi e prese l’ormai cadavere di Sarah fra le braccia ed iniziò a piangere.
– Regina mi dispiace – disse tristemente, accarezzandole la schiena. Non sembravo nemmeno io, ma nei momenti di bisogno era giusto darsi sostegno a vicenda. Soprattutto in casi come questo.

 
  
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