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Autore: Longview    07/05/2014    0 recensioni
Raccolta di undici one-shot ispirate ai "If you ever felt..." del video di I'm not okay c: non saranno collegate le une alle altre da un pairing o da un genere unico, ma varieranno in base all'ispirazione del momento :)
- 1. "...Alone" Personaggi: Gerard, Frank
- 2. "...Rejected" Personaggi: Frank, Mikey
- 3. "...Confused" Personaggi: Frank
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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...Rejected Holaaa! :3 Rieccomi con una nuova os c: sarò veloce perchè sono di fretta, quindi mi limito a ringraziare xCyanade che ha recensito lo scorso capitolo, Bbpeki e Sunset_Lily che hanno messo la storia tra le seguite, e anche tutti quelli che hanno letto soltanto <3 mi rendete taaanto felice <3
Vabbè, ora scappo che mi aspetta un casino di roba da studiare D: Peccato che non ne abbia la forza c.c
Byeee <3
-Longview









If you ever felt...

...Rejected




-Ehi, torna qua!-
Frank non conosceva il motivo preciso per il quale si era trovato a correre tra i corridoi semideserti della scuola. Aveva incrociato gli sguardi di tre ragazzi le cui espressioni non promettevano nulla di buono, e il fatto che fossero diretti proprio nella sua direzione non lo aveva per niente rassicurato. Si era sbrigato a recuperare i libri per l’ora successiva e chiudere l’armadietto, ma quelli già avevano aumentato il passo e lo avevano bloccato con le spalle al muro. In quel momento ringraziò una qualche entità superiore che, alla sua nascita, aveva deciso di donargli un corpo così minuto, così da riuscire a sgusciare in mezzo ai tre e scappare lontano da loro. Ma quelli non mollavano.
Frank aveva raggiunto il cortile esterno, ma ancora non era scampato alla furia ingiustificata di quegli idioti; uno di loro lo afferrò per una clavicola –il ragazzo gemette dal dolore- e lo fece sbattere contro la parete di mattoni.
-Dove corri, Iero?- ghignò quello.
-Il più lontano possibile da voi tre coglioni, mi pare ovvio- Frank era sempre stato un ragazzo sfacciato; non si lasciava mettere i piedi in testa molto facilmente. Ma non aveva mai imparato che c’erano momenti in cui avrebbe fatto meglio a mordersi la lingua e a pensarci due volte prima di aprir bocca*.
Da quel momento Frank staccò completamente il cervello; le uniche cose che sentì nei cinque minuti successivi furono urla, insulti, finché non vide un pugno serrato farsi strada e colpirlo in piena faccia, facendolo cadere a terra, già senza forze. Si faceva una certa pena, non era neanche in grado di incassare un colpo senza cominciare a sentire i sensi abbandonarlo, proprio come in quel momento. Non reagiva, ma era contento di aver scatenato una simile reazione: un sorrisetto strafottente si fece largo sul suo viso.
-Allora, non dici nulla??- Frank lo fissò impassibile, nonostante il dolore che iniziava a irradiarsi per tutto il volto e per il quale si sarebbe volentieri messo a urlare. Per qualche secondo venne sfiorato dall’idea di rispondergli per le rime, ma dovette ricordare a se stesso il fatto che non si trovava nella posizione adatta per insultare e sperare di salvarsi la pelle. Poco ma sicuro gli avrebbero spaccato la faccia, e lui non era ancora a un livello di masochismo tale da dare loro un pretesto per farlo.
-Ehi, fermi!- una voce, lieve ma decisa, interruppe il flusso dei suoi pensieri; sperò non appartenesse a quel ragazzo gracilino e occhialuto che li fissava da non molto lontano, e che in quel momento si stava avvicinando deciso a loro, frapponendosi tra il suo corpo riverso a terra e i tre che fino a cinque secondi prima lo stavano malmenando… ecco, Frank pensò non esistesse cosa più stupida di quella, ma ringraziò comunque mentalmente quel ragazzino, visto che gli stava offrendo una buona occasione per darsela a gambe levate.
Ci fu un breve scambio di battute tra i quattro, a cui però Frank non prestò molta attenzione, intento com’era a raccattare la sua roba e scappare; ma la sua coscienza non lo fece andare molto lontano: in fin dei conti quel poveretto aveva tentato di difenderlo, e lui come ringraziamento lo mollava lì da solo a vedersela con tre ragazzi che erano almeno il doppio di lui? Sapeva non sarebbe potuta finire bene in ogni caso, ma almeno non avrebbe fatto la figura del bastardo.
Contro ogni sua aspettativa, quei tre, dopo aver scagliato a entrambi un’occhiata carica d’odio, se ne andarono, facendo tirare un respiro di sollievo ai due ragazzi.
-Ehm, piacere, io sono Michael- Frank sollevò lo sguardo, incontrando quello nascosto da due spesse lenti di vetro dell’altro -Ma tutti mi chiamano Mikey-
Rispose in modo forzato al sorrisetto che gli aveva rivolto, riscuotendosi dallo stato di shock in cui ancora si trovava e stringendo la mano che questi gli aveva porto: -Sì, piacere… io sono Frank-
-Primo incontro un po’ burrascoso, eh?- entrambi risero, Frank via via sempre meno convinto ora che l’adrenalina del momento stava sparendo. Si chiese perché il suo naso non avesse deciso di far scoppiare una bella emorragia quella volta, ma ne fu contento, nonostante il dolore che gli stava impedendo ogni singolo movimento. E Mikey parve accorgersene, visto che tentò di sorreggerlo, anche se in fondo non ce n’era bisogno.
-Già, ma va bene, ormai ci sono abituato… qui tutti mi trattano come l’ultima ruota del carro, sai com’è- abbozzò una risatina nervosa, tanto per sciogliere la tensione, ma l’altro rimase serio, e forse un po’ dispiaciuto.
Lasciato indietro questo fatto, i due presero a parlare del più e del meno, e, per quella che era forse la prima volta in vita sua, Frank si sentì accettato da qualcuno. Forse anche per lui era arrivato il momento del riscatto.





*Questa frase l'ho bellamente rubata a Temper temper dei Bullet for my valentine (se cliccate sul titolo potete ascoltarla); sono i primi due versi della canzone.

  
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