Non credevo che saresti venuto a trovarmi.
Pensavi mi fossi dimenticato della nostra promessa?
Credevo che il tempo l’avesse cancellata dalla tua memoria.

«Sei esattamente come ti ricordavo.»
Studi con attenzione il suo viso: i capelli biondi gli ricadono corti sul volto serio, gli occhi azzurri ti guardano con dolcezza e in essi puoi scorgere la nostalgia e quell’amore che così profondamente vi ha legati prima che una cosa più grande di voi vi separasse.
Si piega in avanti ma non si avvicina al tuo letto, anche se – tu lo sai – vorrebbe accarezzarti più di ogni altra cosa.
Nonostante le rughe.
Nonostante tu non sia più la Peggy che aveva conosciuto.
«Anche tu sei bella come sempre, Peggy.»
Sorridi. Sai che non è vero, ma apprezzi comunque il complimento.
«Scusa se ti ho fatto aspettare.»
Ti allunghi, nonostante il mal di schiena, nonostante le tue fragili ossa da anziana, fino a prendergli la mano e stringergliela.
«Ora sei qui Steve. E va benissimo così.»
Ti guarda e sei sicura di aver visto passare l’ombra di un sorriso nei suoi occhi, mentre si alza e sposta la sedia.
Ti porge la mano libera.
«Vieni.»
E ti alzi andando piano verso di lui, senza fare domande.
Lasci che ti passi un braccio attorno alla vita, accarezzandoti piano la schiena e non puoi fare a meno di appoggiarti a lui e sussurrare: «Grazie.»
E anche se non alzi la testa per incrociare il suo sguardo, puoi avvertire sulla tua pelle e dentro il tuo animo tutta la sua sorpresa per quella parola inaspettata.
«Di cosa?»
«Di esserti ricordato del nostro appuntamento, dopo tutto questo tempo.»
Lo senti sospirare tra i tuoi capelli: «Peggy?»
«Steve?»
«Io non ti ho mai dimenticata.»
Sorridi e le lacrime sgorgano dai tuoi occhi scuri.