“Oh, Harry, andiamo. Che cosa hai intenzione di fare?
Ignorare quello che è successo? Far finta di niente, come se
fosse tutto normale? Oh, al diavolo, tu te lo potrai anche scordare, in
fondo non è stato che un abbraccio, una carezza, uno
sguardo...un bacio, niente che tu non riesca a dimenticare. Ma io no,
Harry, io non lo dimenticherò mai. E sai perché?
Perché è da tutta la vita che sogno quel momento,
e non sono disposta a rinunciare a credere in quel sogno, ora che si
è finalmente realizzato. Per quanto mi sforzi, proprio non
riesco a capirti. Perché mi hai detto quelle cose? Mi hai
mentito? Hai voluto giocare con me e con i miei sentimenti?
Perché l’hai fatto, se ora sei disposto a
rinnegare tutto, a rimangiarti quello che mi hai detto?”
Harry la guardava a testa bassa, incapace di risponderle,
così si limitò ad alzare le spalle e a guardarla
andare su tutte le furie a quel gesto.
“Oh, accidenti, Harry. Per amor del cielo mi vuoi guardare
negli occhi almeno? Guardami, cos’è quello che
vedi nei miei occhi? È un amore impossibile, che non era
altro che un sogno, un sogno in cui credevo, un sogno che ho perso
subito dopo averlo fatto diventare realtà. Per favore,
Harry, dimmi cosa c’è che non va? Cosa ho fatto?
Mi sembrava che avessi detto che saremmo stati felici insieme e
adesso...adesso stai distruggendo le mie speranze, i miei sogni...la
mia vita, senza un motivo, spiegami il perché, per
favore!”
Harry finalmente si voltò a guardarla e rispose, arrabbiato
che lei non riuscisse a capire.
“Ginny, non hai veramente bisogno che te lo dica.
È per Voldemort. Cosa farei io se ti accadesse qualcosa?
Cosa ti aspetti che ti dica? La verità? Che sei tu
l’ultima speranza, l’unica per me, vivo solo di te,
di ogni gesto che fai, di quegli attimi che tu soltanto mi dai, ogni
giorno di più sai convincermi che nulla avrebbe senso se non
fossi qui con me. Mi hai insegnato che un sorriso illumina ogni istante
grigio della nostra età, non un ora, un giorno ma un
eternità. Ti vorrei con me. Io non so che mi fai, io per te
morirei, col tuo sguardo stringimi e resta qui, qui con me. Vivo solo
di te, del calore che dai, la tua luce per me non si
spegnerà mai, ogni giorno di più sai convincermi
che nulla avrebbe senso se non fossi qui con me. Non posso restare
senza di te un raggio di luce tu sei per me.
Bene, ecco è questo che vorrei poterti dire sempre, ma non
posso, ti devo solo allontanare, perché so cosa rischieresti
se stessi con me e io non posso, non voglio assolutamente permettere
che ti accada qualcosa. Perché non mi capisci? Cosa credi
che per me sia facile, una passeggiata? Credi che privandomi dei tuoi
abbracci, delle tue carezze, delle tue mani nelle mie, delle tue
battute, dei tuoi sguardi e dei tuoi baci... e di te, io non stia
soffrendo? Che non stia male? Perché se credi davvero che io
faccia tutto questo solo per gioco, ti sbagli di grosso. Io sto
rinunciando al nostro amore, per non dover rinunciare a te. Come credi,
che farei a vivere se sapessi di averti persa? Non vivrei e
basta.”
“Oh, Harry!” disse Ginny e, incapace di
trattenersi, corse ad abbracciarlo e, senza badare ai suoi
tentennamenti, lo baciò.
Quando si staccò da lui disse con voce ferma:
“Senti Harry, lasciami essere sincera... Voldemort,
Voldemort, Voldemort... la tua è solo una scusa per non
vivere la tua vita... andiamo... domani io potrei svegliarmi, sbattere
la testa a uno spigolo e morire... oppure potrei scambiare il mio
bicchiere di succo di zucca con quello di Mortinis o che so io, Harry
potrebbe succedermi qualsiasi cosa e potrebbe non essere colpa di
Voldemort.
Quindi, decidi tu. Preferisci che viva la mia vita rinunciando a te, al
nostro amore, con tutti i rischi che la vita comporta oppure preferisci
che io sia felice accanto a te, godendo del nostro rapporto e
rischiando tutto per il nostro amore? Pensaci Harry. Lo sai che io sono
innamorata di te da tutta una vita. Non distruggere il mio sogno Harry.
Ti prego...”
Implorò Ginny. Harry la fissò perplesso. Ginny
non aveva mai supplicato nessuno, e da come la conosceva sapeva che non
avrebbe mai supplicato nessuno. Però era quello che stava
facendo ora. Lo stava supplicando per il loro amore.
Continuò a osservarla per un altro minuto buono guardandola
sostenere dura il suo sguardo. Poi finalmente dopo quella che a Ginny
parve un eternità, le sorrise, la prese per mano e la
strinse forte prima di baciarla di nuovo.