Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Lauretta_36    08/05/2014    3 recensioni
caroline e klaus ormai separati, iniziano a comprendere i loro veri sentimenti, ma quando pensano che la distanza gli permetterà di dimenticare l'altro, ecco che il cattivo di turno, li porterà a intrecciare di nuovo le loro vite e questa volta anche a condividere la stessa casa.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ci sono momenti nel corso della nostra vita in cui decidiamo di farci cullare dall’illusione, la quale si insinua silenziosamente nella nostra mente, per raggiungere e, in breve tempo, radicarsi nel nostro cuore. Costruiamo così sfondi di vita in cui ciò che si riteneva impossibile diventa reale, ci leghiamo alla persona che sembrava l’unica al mondo, che non potevamo e dovevamo volere. Ci lasciamo andare completamente a quelle emozioni, che soggiogano la nostra ragione, ma poi si manifestano a noi, rivelazioni che non possiamo evitare e così l’illusione si dissolve e ci troviamo fragili e deboli di fronte alla realtà, che ci colpisce senza nessun avviso. La terra sotto ai nostri piedi si squarcia e noi cadiamo in un vortice senza fine, dove cerchiamo invano la forza per tornare a respirare.
 
 
 
Prov Klaus
 
Erano ore che Caroline dormiva e non mi ero ancora stancato di guardare il suo dolce viso, incorniciato da boccoli biondi. Ormai stava scendendo la sera e il tempo per dirle la verità, prima che questa le si manifestasse senza preavviso, si stava esaurendo. Questa era la cosa più difficile che, nel corso di questi secoli, mi ero trovato ad affrontare. Dire alla persona, a cui tenevo di più, che aspettavo un bambino da una donna che odiava. Chiusi gli occhi cercando di riflettere e poi senti la sua melodiosa voce “ Klaus” , lentamente allontanai il capo dalla poltrona, riaprì gli occhi e la guardai. Era seduta sul letto e mi fissava “ Quanto ho dormito?” . La vedovo confusa, allora mi avvicinai a lei e carezzandole la mano, che si poggiava delicata sulle lenzuola di seta, la cercai di confortare “ qualche ora, ma non temere devono essere i postumi del rapimento”.  In fondo era vero, solo omettevo che era dovuto all’incantesimo che le era stato fatto. Mentre nella semi oscurità della camera i nostri sguardi si incatenarono e i nostri cuori iniziarono a battere all’unisono, ebbi l’illusione che tutto sarebbe andato bene, che io e Caroline saremmo a breve divenuti un noi. Non potevo fare altro che avvicinarmi al suo viso, delicatamente lei poso l’altra mano, che reggeva fino ad un secondo prima il lenzuolo, sul mio volto e senza pensare mi aiuto ad accorciare ancora la distanza fisica che ci separava. Sentivo il suo respiro unirsi al mio e il suo profumo avvolgeva ogni cellula del mio essere, le fronti si baciarono in un tenero contatto, che diede ad entrambi una scarica di eccitazione, sfiorai per la prima volta le sue labbra color porpora e mi sembrava di non avrei mai toccato superficie più morbida, di non aver assaggiato sapore più inebriante. Quando pensavo che nulla potesse interrompere questo momento, quando avevo completamente scordato ogni cosa che non fosse noi, una voce familiare mi riportò alla realtà.
 
 
 
Prov Caroline
 
Eravamo seduti così vicini e l’unica cosa che volevo era sfiorare la sua pelle con la mia, esattamente come tante volte avevo osato fare con il mio sguardo. Ero rapita da lui, dal suo lento modo di muoversi, sembrava attento a non farmi del male, come se stesse vicino ad una cosa preziosa che si ha paura di rompere, io mi sentivo così con lui, speciale e preziosa, come nessuno mai mi aveva fatto sentire, con lui non c’era nessuna Elena che vinceva su tutto, non c’era nessun lato di Caroline Forbes che fosse troppo eccessivo o troppo poco adeguato, con lui io ero perfetta in ogni aspetto e io lo volevo, lo desideravo io lo am…..ecco il contatto, il primo , il più emozionante, l’unico che da tempo avrei voluto vivere, ma di cui mi privavo. Le sue labbra erano unite alla mie in un bacio lungo, dolce e incredibilmente giusto. Era come se il resto del mondo si fosse fermato, anzi come se noi fossimo tutto il mondo e nulla poteva più mettersi in mezzo. Poi una voce maschile ci fece aprire gli occhi, ancora uniti ci allontanammo di qualche centimetro. Dai suoi occhi capì che la semi oscurità, che ci avvolgeva, non avrebbe più protetto il nostro fragile sentimento, ora una luce abbagliante avrebbe accecato ogni cosa “ Caroline ti devo parlare”. Ecco parole che dopo un bacio nessuno vorrebbe sentirsi dire.
 
 
 
Prov Klaus
 
Il tempo era finito, la verità sarebbe venuta a galla e l’avrei persa, subito dopo averne avuto un assaggio, che per l’eternità mi avrebbe tormentato. “ Ragazzi siamo tornati” Elijah e Hayely erano tornati, guardai l’ora erano le nove passate “ ehi c’è qualcuno?” mio fratello insisteva “ si siamo di sopra, ora scendiamo”. Guardai Caroline “ ora vedrai qualcosa che ti confonderà, ma sappi che ti spiegherò tutto”. Nei suoi occhi leggevo preoccupazione e per la prima volta nel mio cuore sentivo paura, un sentimento che da tempo non provavo. Scesi le scale con lei, mano nella mano e lo feci con lentezza, speravo che quei gradini non finissero mai, ma terminarono e lei si trovò davanti mio fratello Elijah stupito e Hayely più di lui, con un pancione che non poteva lasciare dubbi, era incinta. Il silenzio divenne padrone della casa e delle persone presenti. A porre fine a questa assurda situazione fu Elijah “ Caroline che piacere rivederti”, lei sembro sorpresa di riceverete attenzione da mio fratello  “ Anche per me Elijah.” Il suo sguardo però si sposto subito su Hayely e il suo pancione.
 
 
 
Prov Caroline
 
Ero confusa dalla presenza di Hayely, ma ancora di più da tutto quello che era appena avvenuto. Avevo pensato subito a Tyler e al periodo che sui monti avevano trascorso insieme, a tutti i mesi in cui eravamo stati lontani e d’un tratto mi resi conto che, anche se il figlio fosse stato suo, non avrei provato nulla, io volevo solo Klaus, Klaus che per tutto il tempo era rimasto stranamente in silenzio, che doveva parlarmi e che avrebbe potuto spiegare tutto quello che stavo per vedere……un fulmine squarciò il mio cuore e l’aria intorno a me si fece rarefatta, tutto sembrava offuscarsi intorno a me. Non riuscivo a muovere un muscolo e le voci dei nuovi arrivati mi giunsero come un flebile sussurro.
 
 
 
Prov Klaus
 
Era immobile non si muoveva e il suo viso perse qualche tono di colore, avrei voluto leggere i suoi pensieri per capire cosa la stesse tormentando, ma forse lo sapevo, aveva capito tutto.
 
 
 
Prov Rebekah
 
Quando entrammo mi ritrovai felice di avere al mio fianco Stefan, visto l’aria gelida che ci accolse. Nessuno parlava e gli occhi sembravano voler dire tutto quello che, fino ad allora, era rimasto nascosto. Vidi Caroline, vidi il suo sguardo, la sua sofferenza, riconobbi un dolore che mi era familiare, quello causato dalle bugie di mio fratello Nicklaus. Fu istintivo, non pensai alle conseguenze, non presentai nemmeno Stefan, anche se non c’era bisogno di presentazione visto che tutti si conoscevano. Camminai in mezzo a tutte quelle persone come se non ci fossero nemmeno, mi avvicinai alla bionda vampira, le presi il polso e dissi “noi andiamo. Voi continuate pure ciò che stavate facendo…comunque ben tornati da Chicago”. Lei mi guardò e a velocità vampiro, tornammo in biblioteca, dove ci richiudemmo la porta alle spalle e il suo cuore poté implodere, il suo corpo crollare sotto il peso della verità e i suoi occhi rilasciare tutta la pena, che avevano evitato di mostrare di fronte al resto degli abitanti di quella casa.
 
 
 
Prov Caroline
 
Non riuscivo a muovermi, mi sentivo in balia di qualcosa che non riuscivo a spiegare, quando era successo, quando le miei emozioni verso di lui erano diventate così padrone del mio cuore. Sembravo chiusa in me stessa non sentivo nulla, fino a che la sua mano non toccò il mio polso e una chioma bionda, che non mi aspettavo, si dimostrò una grande salvezza, una buona amica. Ci chiudemmo in biblioteca, il nostro pensiero sembrava seguire la stessa linea. Poi i libri iniziarono a tremolare ed io inizia ad essere sopraffatta da un dolore intenso.
 
 
 
Prov Klaus
 
Era solo colpa mia non le avevo parlato della situazione quando potevo, così avrebbe potuto prepararsi e farmi tutte le domande, che le passavano per quella testolina complicata, poteva difendersi da quello che, una volta piombato davanti ai suoi occhi, le avrebbe fatto male come una pugnalata. Avevo sbagliato e forse per questo l’avrei persa per sempre.  A Caroline e Rebekah segui l’uscita di scena della donna che aspettava il mio erede, accompagnata dal gentiluomo che mio fratello era. Così ci ritrovammo solo io e Stefan in un enorme salone “direi che il momento non è dei migliori” lo guardai “si Stefan il tempismo non è mai stato il tuo forte. Io ho bisogno di un drink, vuoi farmi compagnia?” Sorrise “Volentieri”. Ci dirigemmo verso il salotto e versai del buon brandy in due bicchieri, uno dei quali lo adagia sul tavolino, di fronte alla poltrona in cui il nuovo ospite aveva deciso di accomodarsi “bene ora dimmi mio vecchio amico quale ragione ti spinge a venire fino a New Orleans? eh ti prego non mentirmi, il mio umore non è dei migliori e sono molto propenso a fare cose di cui poi dovrei fingere di pentirmi.” Prese un sorso dal suo bicchiere e mi guardo sorridendo “vedo che non sei cambiato Klaus, la minaccia e l’unico modo per parlare con te. Comunque non ti mentirò, ero preoccupato per Caroline e così sono venuto qui, in fondo se siamo in due a cercare notizie su Silas, ci metteremmo la metà del tempo. Ora però ho una domanda io per te” lo guardai più curioso che preoccupato “ti prego di spiegarmi cosa, esattamente, è successo prima?”. Nessuno dei due sorrideva più e per quanto avrei voluto dirgli che non era affare suo, capire cosa accadeva nella mia casa, ero felice che Caroline avesse qualcuno che teneva a lei tanto da rischiare di essere ucciso da me. “Qualcosa che vorrei cancellare…sai tornare indietro nel tempo Stefan? Mi servirebbero solo pochi minuti” mi ritrovai a fissare il liquido dentro al mio bicchiere, così calmo e tranquillo a differenza del mio animo, provai a chiudere gli occhi sperando, come uno sciocco, di riaprirli e di ritrovarmi ancora nella penombra della sua stanza a fissare il suo viso dormiente.
 
 
 
Prov Caroline
 
La notte passò così senza che me ne rendessi conto, a pensarci era tutto confuso, mi accorsi solo dopo qualche momento che la mia testa poggiava sulle gambe di Rebekah e che la sua giacca copriva la parte superiore del mio corpo. Mi alzai e fui grata che stesse ancora dormendo, perché mi sentivo intontita da tutto quello che era accaduto e, ora come ora, non avrei saputo dire nulla. Il sole entrava prepotente dalle finestre ampie, che circondavano una buona parte della stanza e anche se gli occhi mi facevano male mi sforzai di guardare fuori, appoggiai una mano sul vetro e la mia fronte sul braccio, a pochi centimetri dalla finestra, guardavo fuori e faticavo a sentirmi viva, l’unica cosa che mi dava conferma di questo era il mio respiro che si scontrava su quella superficie trasparente, che per qualche istante diventava opaca “come ti senti?”, la voce di Rebekah giunse inaspettata, mi voltai lentamente verso di lei, perché ogni movimento mi sembrava faticoso “ho avuto giorni migliori. Sono confusa” lei si avvicinò a me e guardammo insieme il mondo esterno “so che ciò che ti sto per dire in realtà non vorresti sentirlo, ma credo che tu dovresti parlare con mio fratello. Tra di voi c’è qualcosa, che ho sempre sognato di condividere con quella persona speciale, che purtroppo non ho ancora incontrato. Quindi prima di perdere tutto, parlagli. Datevi una chance.” Parole che avrei detto anche io alla mia amica, se fosse stata nella mia situazione, ma adesso mi rimbombavano come lame taglienti nella testa, si avevo decisamente un emicrania feroce.
 
 
 
Prov Klaus
 
Era stata la notte più lunga di tutta la mia vita, il silenzio della villa si era tramutato nel rumore più assordante, che avessi mai udito. Non so quante volte mi portai verso la biblioteca, verso quella stanza che conteneva l’unica persona che fosse mai riuscita a superare le mie difese. Quella esile porta mi separava da lei, l’avrei potuta scardinare senza problemi, eppure sapevo che ora come ora aveva bisogno di stare sola, di non vedere il mio viso, di non guardare i miei occhi traditori. Il mattino portò una luce illusoria, sulle ombre che sovrastavano le nostre vite, ed io ero di fianco a quella porta chiusa, sperando di sentire quel cigolio così familiare, che faceva ogni volta che si apriva. Volevo darle il tempo di cui aveva bisogno, mi ero ripromesso che questa volta avrei anteposto i suoi bisogni ai miei, ma poco prima di mezzogiorno la mia resistenza inizio a vacillare e ruppi la promessa. Quando entrai dalla porta la vidi, con gli occhi di chi aveva pianto, stanca, stravolta e bellissima come sempre. Lei alzo il volto e i nostri occhi si incontrarono, vidi mia sorella guardare Caroline e ad un suo accenno di assenso scomparire, chiudendo la porta dietro di sé per lasciarci lo spazio e il tempo di cui, il possibile noi, aveva bisogno. Il silenzio fu un grande protagonista, per un tempo che mi sembrò infinito, poi stufo dell’attesa parlai “ Caroline so che hai capito tutto e mi scuso, avrei dovuto dirti ciò che era accaduto, avrei dovuto metterti subito al corrente dei cambiamenti avvenuti nella mia vita, ma era difficile parlare quando finalmente tu…” feci una pausa, come potevo essere io a scusarmi, da quando poi, ma appena le mie iridi azzurre toccavano le sue celesti, non potevo che sentire un calore crescere in me e cancellare ogni remora “tu mi avevi concesso di entrare ufficialmente nella tua vita. L’ho sperato per tanto tempo e ora che c’ero riuscito, non volevo perderlo”. Il suo silenzio, accompagnato da uno sguardo vuoto mi stava uccidendo “ti prego di qualcosa love”. Lei chiuse il libro che teneva in mano, con calma lo appoggio per terra, alla sua destra, si alzò e mi venne incontrò “Ho creduto ad ogni tua parola, ho maledetto ogni tuo gesto perfetto, che mi ha portato sempre un po’ più vicino a colui che avrei dovuto odiare. Ho sognato un noi, ho sperato di mutare ciò che provavo, ho pregato di dimenticarmi di te” il tono della sua voce cresceva ad ogni parola “di dimenticarmi il tuo viso, di non perdermi più in ricordi, che avevano come protagonisti i tuoi occhi, occhi in cui mi perdevo trasognata” si avvicino a me a velocità vampiro, così lo spostamento d’aria mi permise di respirare il suo dolce odore, sapeva di vaniglia “ ho cercato di cancellare la voglia di scoprire il sapore delle tue labbra. Nulla di questo mi è riuscito. Poi mi spediscono qui e ti vivo Klaus, ti vivo davvero, completamente e tu…” un ghigno triste compare sul suo volto “tu menti, nascondi la verità, fai ciò che sai fare meglio, ciò che da millenni metti in atto, giochi con le persone” le sue parole mi ferirono, ma ciò che davvero mi fece sentire un mostro, come mai prima d’ora, fu il suo sguardo disperato “tu hai giocato con i miei sentimenti, hai giocato con me e io non so se ti potrò mai perdonare.” Uno schiaffo, inaspettato, ma forse meritato, si infranse sulla mia guancia sinistra, il mio viso segui la strada di quello chiaffo, non tanto per la forza con cui Caroline l’aveva tirato, quanto per evitare i suoi occhi, almeno per alcuni istanti.
 
 
 
Prov Caroline
 
Mi sentivo stanca, debole, fragile e il dolore alla testa aumentava, dopo lo schiaffo, la mia vista si offusco e vidi lei “ E’ ora Caroline” un sorriso compiaciuto comparve sul suo volto e ora di fare ciò per cui ti ho creato”. La vista tornò e lui mi stava guardando “ Non farlo mai più Caroline” mi avvicinai a lui in segno di sfida” se no Klaus che fai? Magari mi uccidi…tremo di paura” faticava a mantenere la calma “ love non ti conviene esagerare” gli sorrisi “ perché se no cosa mi fai?” mi avvicinai al suo corpo e alzai la mia mano per sfiorare la parte sinistra del suo volto “ cosa mi potrà mai fare l’ibrido sanguinario”. Le sue mani strinsero le mie braccia e velocemente mi ritrovai contro al muro, i nostri visi così vicini, tanto che il suo respiro era diventato un prolungamento del mio e poi accadde. Il sapore delle sue labbra che si mescolava al mio, le sue mani che sfioravano il mio corpo, sentivo ogni cellula perdere il controllo, Non sapevo più chi ero, ma sapevo bene cosa volevo “ Klaus…”un gemito che gridava il suo nome. Le sue labbra stavano conoscendo intimamente il mio collo, e io con le mie mani sentivo la sua pelle nuda, mia solo mia.
 
 
 
Prov Klaus
 
Di colpo ogni rabbia, ogni dolore erano scomparsi, c’eravamo solo noi e la nostra voglia di sentirci ancora più vicini, di diventare l’uno parte dell’altro. Il suo corpo si modellava perfettamente al mio, le sue labbra sembravano fatte per unirsi perfettamente alle mie. Ogni parte razionale per la prima volta era svanita, sentivo solo il suo calore e la sua passione che rimbombavano nella mia testa, la baciai di nuovo con passione sulle labbra, poi mi staccai un attimo per guardare i suoi occhi e dirle tutta la verità “ Caroline….”, mentre dicevo il suo nome una lame fredda si inseriva nel mio cuore, se non fossi stato certo della mia immortalità avrei potuto pensare che il mio momento era giunto, per assurdo pensai che almeno il mio ultimo respiro sarebbe stato con lei “ Ora siamo pari amore” Caroline con calma e freddezza disse questa frase, che fu più dolorosa del pugnale conficcato nel mio corpo. Il buio si impadronì di me, l’ultima cosa che sentì fu Caroline che diceva “Ora cosa devo fare…”
 
 
Angolo dell’autrice (o almeno ci provo)
Si avete ragione ad odiarmi, il tempo di attesa per questo capitolo è stata davvero lungo ma ero in cerca della mia musa, che si era persa nei mie mille impegni. Con questo non voglio giustificarmi, ma solo scusarmi. Proverò a non far passare più così tanto tempo, ma non garantisco niente, perché tra lavoro, università e zia a tempo pieno ho davvero poco tempo. Spero che il capitolo vi regali qualche emozione, che le scene klaroline siano all’altezza delle vostre aspettative. Chiedo ancora scusa a tutti, e ringrazio chi comunque ha atteso questo settimo capitolo. Un abbraccio la vostra Lauretta :)
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Lauretta_36