Le foglie dell’autunno giacciono sul terreno umido
Come consumati giochi di un amante annoiato
Scricchiolano con un suono rotto
Sotto ai passi del mio cammino.
Fra gli alti fusti lacrima la linfa
Come sulle guancie scorrono piccoli rivoli
ho perso la mia anima
e con lei ogni mio dolore.
Come un leggero e cauto cerbiatto
Assaggio la vita di questi lunghi giorni
Nell’alba dorata
E nella carezzevole notte
Per mano tengo l’amore
E alla caviglia strascino i rimorsi.
Mi accompagnano come un canale fedele
Con una spina nella zampa.