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Autore: Etain    25/07/2008    6 recensioni
Quanto possono essere ciechi ed ingenui gli uomini quando non vogliono credere che stia accadendo proprio a loro? E, in particolare, quanto può esserlo un certo qualcuno di nostra conoscenza? C’è un modo semplicissimo per scoprirlo: leggere questa one-shot senza pretese…Buona lettura!
Genere: Generale, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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salve a tutti!!!!

Questa è una one- shot scritta di getto. Ho pensato di proporvela anche se è un genere in cui non mi sono mai sperimentata prima d’ora, data la mia scarsa esperienza, quindi vi prego di commentare/criticare tutto ciò che leggerete qui di seguito…così saprò se questo è un genere in cui posso continuare a sperimentarmi o no.

Bando alle ciance: passo ora a introdurvi questa shotty…

Il tema centrale è quanto può essere profonda l’ingenuità maschile nella speranza che una determinata cosa non stia accadendo proprio a loro.

Mi dispiace ma sono necessari alcuni avvertimenti…  ;-) perché mi sono discostata un po’ da alcune scelte di mamma Rowling. Quindi:

  1. Rem&Dora sono ancora perfettamente vivi e vegeti e si godono la loro vita insieme(sinceramente non ho mai accettato la loro morte…che posso dire a mia discolpa? Semplicemente li adoro!  J);
  2. nemmeno il caro Padfoot è morto…non solo! Ha anche incontrato la donna della sua vita! (vi farò un resoconto della situazione all’interno della storia..);
  3. vabbè per la verità non è morto nessuno, ok? …che ci posso fare!

…ok non sto qui a dilungarmi nei miei discorsi e lascio, a coloro che, con un coraggio degno di Grifondoro,  siano riusciti a sopportare il mio blaterare fino a questo momento, la possibilità di leggere.

 

ETAIN’S FANTASY

è lieta di presentare:

“ 3….2…1..SORPRESA!!!”

(immaginatevi la musichetta della “twenty century fox “ in sottofondo)

 

 

 

 

 

Erano passate ormai due settimane da quando si erano sposati.

Gli piaceva svegliarsi al mattino sapendo di avere lei al suo fianco o, magari, accoccolata contro di lui.

Adorava svegliarsi con quel suo profumo di fiori addosso.

Aprire gli occhi e osservarla dormire così serenamente e pensare a quanto fosse stato fortunato ad averla incontrata.

Fu con questo pensiero che si svegliò quella mattina . Allungò un braccio per avvicinarla a sé, ma… tastò ancora, trovando solo le lenzuola: vuoto.

Aprì gli occhi.

 

Ma dov’era finita!?

Non era mai successo che si fosse svegliata prima di lui. Anzi! Di solito era lui che doveva spronarla ad alzarsi…bè di certo non cercava in tutti i modi di convincerla  ad alzarsi proprio dal letto. Piuttosto si divertiva a stuzzicarla nel sonno…magari sussurrandole qualcosa di poco casto all’orecchio, oppure solleticandola o giocherellando un po’ sul suo collo… si potrebbe benissimo dire che mandarla a lavorare era l’ultimo dei suoi pensieri.

Ma come aveva fatto ad alzarsi senza svegliarlo, poi?

Solitamente non riusciva a fare più di due metri senza inciampare/sbattere/rompere/incespicare in qualcosa. Questo in condizioni normali! Figurarsi appena svegliata, ancora intontita dal sonno e con la stanza illuminata da appena un filo di luce..

 

“Oh, Merlino santissimo!!!!!!!!!!!!”

 

Un urlo, tutt’altro che melodioso riempì all’improvviso la stanza. Proveniva da una porta chiusa alla sua destra.

Almeno adesso sapeva dov’era…ma non era neppure lontanamente tranquillo dato l’esclamazione della ragazza.

Si alzò e si precipitò alla porta del bagno. Bussò.

“Dora tutto bene?”

Silenzio.

 

Oh, maledizione!!

 

“S-Si, tutto apposto.”

“Sei sicura? Vuoi che entri..--?”

“NO! No no, non c’è ne alcun bisogno, tesoro…c’era solo un grosso ragno e mi sono spaventata. Nulla, tutto sistemato, davvero..”

“Ok. Io vado di sotto, allora”

“Si si, vai pure.”

 

Ok. Per fortuna ci ha creduto.

Si ma ora come faccio!?!?

Chissà come reagirà…

 

 

***

 

 

“ Oh, eccoti qui. Buongiorno, amore.”

Le scoccò un bacio sulle labbra mettendo sul tavolo la colazione. Poi si sedette anche lui e prese a leggere il giornale.

 

“Oggi siamo a cena  da Sirius e Anne. Te lo ricordi, vero?”

 

Certo, come no! Me l’ero scordato, in effetti. Ma è un bene…devo proprio parlare con Anne!

 

“Certo che me lo ricordo! Per chi mi hai preso!...e non fare quella faccia!!!”fece con finto tono stizzito al marito che aveva fatto una strana espressione al suono di quella affermazione “ ci vediamo lì, allora.”continuò poi.

“ Si, Sirius mi ha chiesto di andare un po’ prima.”

“Allora io torno con Anne non appena finiamo il turno.”

“Ottimo. Ehm, Dora?...sono le nove e dieci.”

 

!?!

“Oh, Merlino!! Devo essere al Ministero per le nove e quindici! Ok, scappo.”

Gli scoccò un grande bacio sulla guancia e si precipitò fuori di casa.

 

Remus posò il giornale,bevve un sorso del suo caffé e si alzò. Si diresse verso la porta e l’aprì in tempo per vedere un uragano rosa travolgere una vecchietta ripercorrendo di corsa la strada già fatta.

Non appena arrivò davanti a lui le porse il mantello e la borsa, ricevendo un sorriso prima di vederla fuggire via come il vento inseguita dalle urla della vecchietta, ancora a terra.

Si chiuse la porta alle spalle.

Ecco perché adorava quella donna.

 

***

 

Non appena l’orologio scoccò le sei si precipitò fuori dall’ufficio.

Ah, e anche quella giornata era finita!

Adesso sarebbe ritornata a casa dal suo Remus!

 

Stava giusto attraversando il grande androne diretta ai punti di materializzazione quando si ricordò che quella sera erano a cena da Sirius e quindi avrebbe dovuto aspettare Anne.

 

Anne lavorava all’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche.

Sirius l’aveva conosciuta lì, al Ministero.

Subito dopo la guerra, infatti, era stato ufficialmente riabilitato come Auror, mentre Remus era stato messo a capo dell’Ufficio per le Relazioni e la Riabilitazione dei Lupi Mannari.

Tonks non sapeva nemmeno come fosse successo, fatto sta che una sera Sirius aveva invitato lei e Remus a casa sua e gli aveva presentato Anne, una ragazza dal viso dolce e gentile con dei bei capelli biondi lunghi fino alla vita, tenuti legati in una morbida coda di cavallo, e dagli occhi azzurri come il cielo.

E al loro matrimonio gli avevano comunicato anche che sarebbero andati a vivere insieme a casa di Sirius.

 

 

Inutile dire che quel posto era cambiato. Sirius, infatti, si era liberato di quasi tutto ciò che riguardava la sua famiglia.

Prime fra tutto quelle impressionanti ed orride teste degli antenati di Kreacher, che adornavano le pareti della vecchia casa.

Insieme a Silente e Severus aveva persino trovato un incantesimo per riuscire a eliminare il quadro della sua amata madre, cosicché, con grande sollievo di Tonks, ma soprattutto di tutti gli altri, adesso poteva inciampare ovunque le andasse senza che le urla di quell’orrida donna riempissero la casa con insulti e maledizioni.

 

“Ehi, Tonks!” Anne la salutò da lontano dirigendosi verso di lei.

Erano subito diventate grandi amiche, e ormai erano inseparabili.

“Ciao! Come stai?”

“Tutto bene. Ti vedo in gran forma!”

 

Grazie…e non sai che forma!

 

“Grazie.”

“Andiamo. I nostri uomini ci staranno sicuramente aspettando.”

Si smaterializzarono quasi subito e si ritrovarono in una via laterale di Grimmauld Place. Si avviarono insieme verso il numero 12.

 

Adesso o mai più!

 

“Anne, ti devo chiedere un consiglio”

“Che c’è? Che è successo?! Nulla di grave spero! No, perché..”

“Anne.”

“Si, si, scusa. Allora stavi dicendo?”

“Bè, ecco…ieri sera mi sono accorta che sono in ritardo di tre settimane…

E stamattina ho fatto il test ed…ehm, ecco…è positivo.”

“Sei incinta?!?! Ma è fantastico!! Congratulazioni!” la stritolò in un abbraccio senza darle neanche il tempo di proferire una parola.

“E’ una cosa meravigliosa!”

“Si. Il fatto è che..”

“Che?..”

“Bè, come glielo dico a Remus?”

“Sinceramente non capisco quale sia il problema.”

“ Non so come la prenderà..non avevano ancora considerato l’ipotesi di avere un bambino. Non so come reagirà…per quanto ne so io potrebbe anche andarsene di casa..”

“Ma perché dovrebbe, scusa?”

“Non ti ho mai raccontato quanti problemi riesce a porsi la sua mente malata? Sicuramente avrà paura di non essere un buon padre, magari penserà, pure,  di essere troppo pericoloso e si allontanerà per non farci del male o per qualunque altro stupido, ma ai suoi occhi rilevante, motivo riuscirà a trovare…purtroppo è fatto così.”

“E quindi?”

“E quindi vorrei testare un po’ il terreno prima di dirglielo. Ma non so come fare!”

“Ho capito. Usa la tattica dell’amica di Birmingham che è incinta, ma non sa come la prenderà il marito con cui è sposata da più o meno due settimane che, guarda caso,  ha la stessa età di Remus. Funziona sempre.”

“Ma io non ho un’amica della mia stessa età, incinta e con un marito della stessa età di Remus che abita a Birmingham!”

Mentre richiudeva la porta dietro le spalle dell’amica Anne alzò gli occhi al cielo:

‘Beata innocenza!’ pensò. Poi le rivolse uno sguardo furbetto: “Si, ma Remus non lo sa.”

Tonks parve rifletterci un istante poi si bloccò davanti alle scale che portavano al piano superiore, e Anne poté vedere un’espressione d’improvvisa comprensione evolversi pian piano sul suo viso.

 

“Ahhh…ho capito! Bene farò come mi hai detto.”

 

 

“Buonasera, amore.”

Due braccia le circondarono la vita da dietro. Remus la prese per le spalle, la fece girare verso di se e la baciò senza darle nemmeno il tempo di rispondere.

“Ciao.” Le sussurrò piano, mentre i loro nasi si sfioravano, per poi darle un altro piccolo bacio.

“Ciao!” Replicò anche lei piano ricambiando il bacio.

 

“Moony la smetti? Sembra che tu non veda la mia cuginetta da almeno un secolo!” li interruppe Sirius, che comunque aveva baciato con non poca foga Anne per poi prenderla per  mano e guidarla  in cucina.

 

“Oh, Sirius! Ma hai fatto tutto da solo?”

La tavola era ben imbandita e apparecchiata con molto buon gusto.

“Beh, diciamo che Moony mi ha dato una mano.”rispose l’interpellato ricevendo un grosso bacio sulla guancia : “Grazie è bellissimo!!”

 

“In verità”intervenne Tonks dopo aver scoccato un bacio sulla guancia del marito “non mi ricordo fossi così bravo a cucinare, Sirius. E dire che purtroppo durante i miei soggiorni qui due anni fa ho avuto modo di provare la tua cucina.”

“Ehm, ecco, come dicevo prima Moony mi ha dato una mano. E quindi mentre io apparecchiavo lui mi ha aiutato a cucinare…”

“E’ comunque molto bello” decretò Anne scendendo in cucina e ponendo fine alla discussione, seguita a ruota da Sirius, che riuscì comunque a fare un brutto gesto alla cugina beccandosi uno scappellotto da Remus e, come se non bastasse, una linguaccia da parte di Tonks.

 

***

 

La sveglia suonò e Remus si allungò cercando di stare attento a non svegliare Tonks. Era il suo giorno libero e, dato che la sera prima avevano fatto tardi, voleva lasciarla dormire tranquillamente.

L’unica cosa anomala era che Dora non c’era.

Di nuovo!

 

Quando scese in cucina fu attraversato da un brivido di paura vedendola armeggiare con i fornelli, che si rivelò infondata quando gli mise davanti una colazione coi fiocchi.

C’era tutto ciò che potesse desiderare…gli aveva persino fatto la torta al cioccolato!

Boh. Mistero!

 

“Remus, ti posso chiedere una cosa?”

“Certo,tesoro.”rispose abbassando il giornale.

“Ehm, ecco. Sai oggi mi ha chiamato una mia vecchia amica di Birmingham…”

“Non sapevo avessi delle amiche da quelle parti..”

“Si, fatto sta che questa mia amica sta con un uomo della tua stessa età e…”

“Siii..”

“..e aspetta un figlio da lui, ecco. Però non sa come dirglielo, perché non sa come la prenderebbe.”

“E quindi tu vuoi sapere da me come potrebbe reagire costui.”

“Si, beh..”

“Ma lui l’ama?”

“ Si, si, e molto anche.”

“Beh, allora credo che ne sarebbe felice.”

“Il fatto è che la mia amica teme che quest’uomo, non so per quale ragione poi, potrebbe pensare di essere, diciamo,  “pericoloso” e fuggire, lasciandola sola..”

“Nooo, non credo che lo farebbe. Ma questa tua amica la conosci bene?”

“Si, benissimo! La conosco come me stessa.”

“Ah, ho capito!”

“Aspetta! Che vuol dire che hai capito?”

“Ci penso io, non ti preoccupare.”

“Cosa!!?? Cos’hai capito?!”

Ma lui si alzò, le diede un bacio e andò a lavoro.

 

***

 

“Ehi, ciao!”

“Moony!! Che ci fai qui, nel reparto Auror?”

“Niente, ti sono venuto a trovare”

“oh, ok! Prendiamo un caffé?”

“Perfetto.”

 

“Allora? Come va?” buttò lì rigirandosi il caffé tra le mani.

“Bene. Sono in ottima forma, grazie.”

“No. Tra te e Anne, intendo.”

“Oh, tutto apposto. Ma perché, scusa?”

“Nessuna novità? Non ti ha detto niente di particolare?”

“No. Ma perché? Moony, mi stai facendo preoccupare, parla! C’è qualcosa di cui tu sei a conoscenza e che dovrei sapere?”

“Beh, ecco. Anne aspetta un figlio.”

“Coosa?! Ma tu cosa ne sai?”

“Dora stamattina ha uscito fuori la solita storia dell’ ‘amica di Birmingham’ dicendomi che questa sua ‘amica’ è incinta e non sa come potrebbe reagire il suo uomo, che, guardacaso, ha la mia stessa età.”

“E quindi tu pensi che…”

“Si, perché quando le ho chiesto se questa sua ‘amica’ la conosceva bene, mi ha risposto che la conosce benissimo , come se stessa, e siccome Anne è la sua migliore amica e tu hai la mia stessa età..”

“Ma quindi è vero! Ma perché non me l’ha detto?”

“Beh, Dora ha detto che aveva paura di come avrebbe reagito.”

“Moony, dobbiamo indagare.”

 

***

 

Entrò in casa e richiuse piano la porta dietro le spalle. Tonks stava parlando via camino con la testa di Anne.

 

“…fare un controllo più appropriato. Un’analisi al S. Mungo è sicuramente più attendibile di un semplice test.”stava dicendo Anne.

“Già, e quindi ci andiamo domani non appena finito il turno al-“

 

“Anne, tesoro!!! Sono a casa!”

Nella stanza si sentì rimbombare la voce di Sirius.

“Ok, Sirius è tornato. A domani, allora.”

“Si, ciao.”

 

La testa di Anne sparì proprio mentre entrava nella stanza.

“Remus! Ciao!”

“Ciao!” la baciò con un gran sorriso sulle labbra. Non contento cominciò a mordicchiarle il lobo dell’orecchio, per poi assaporare la pelle candida e profumata del suo collo intervallando queste operazione per sussurrarle qualche parola o per ricercare le sue labbra carnose.

 

Mmh…

No…no, non so se  posso…

Mmh..però!! Morgana…

Remus!!? Ma sì…continua…

 

 

Avevano già fatto grandi passi avanti…

“Remus, scusa…n-non mi sento bene…”

Si allontanò subito preoccupato.

“Che cos’hai?”

“Scusa, ma ho un gran mal di testa e non me la sento…”

“Magari hai la febbre” le portò una mano alla fronte per controllarle la temperatura.

“Sei calda. Ti porto a letto.”e senza aspettare alcuna risposta  la prese di peso e salì le scale fino ad arrivare in camera da letto. La adagiò sul letto e la coprì con una coperta.

“Vado a farti un tè, ok? Tu riposa.”le disse dandole un bacio sulla fronte.

 

Maledizione, che carinooooooo!

E io che gli ho pure rovinato la serata.

Ma che dovevo fare…maledizione!...stava andando così bene!

Non sono mica calda per la febbre, poi! Uffa!

Ma purtroppo è l’unica cosa che potevo fare…

 

***

 

“…e quindi mi sono dovuta inventare di avere il mal di testa..”

“Povero Remus! E lui che ha fatto? Ci è rimasto male?”

“Se l’ha fatto non l’ha dato per niente a vedere. Dovevi vederlo! Devi pensare che, credendo che avessi la febbre, mi ha portato in braccio fino in camera da letto e mi ha viziato e coccolato come una bimba per tutta la sera. Il che, devo dire, non mi è dispiaciuto affatto!” aggiunse con un sorrisino malizioso.

 

 

 

Eccole là, si erano appena smaterializzate e si dirigevano verso il reparto ginecologia..

 

Ma chissà di che stavano parlando, poi! Ridacchiavano ogni cinque minuti!

 

Non era sicuro pedinarle…tutti si sarebbero chiesti perché mai due  uomini bighellonavano, soli, qua e là per il reparto di ginecologia.

Perciò decisero di aspettarle nel cortiletto vicino alla sala d’attesa. Sarebbero dovute passare di lì per forza.

 

“E quindi ieri quando sei tornato le hai sentite che parlavano di andare al S. Mungo per fare dei test di controllo più accurati…”

“Si, Sirius, si!”era forse la quattordicesima volta da quando avevano cominciato l’attesa, che gli faceva la stessa domanda.

“..poi sei arrivato tu e hanno smesso di parlare, si.”concluse prima che Sirius riattaccasse la tiritera.

 

Oh, merlino sia lodato! Eccole che ritornano! Pensò.

 

 

Stavano giusto attraversando il cortile quando Remus e Sirius gli apparvero davanti agli occhi.

 

“A-Amore che ci fai qui?!” fu Anne a prendere la parola dato che la bocca di Tonks era rimasta spalancata.

 

Si sentiva come una ladra colta sul fatto. Ecco! Adesso avrebbe dovuto dirglielo.

Ma fu ridestata dai suoi pensieri dalla voce di Sirius.

“Che ci facciamo noi? E voi che ci siete venute a fare?”

“Niente… noi…”

“Niente? Anne smettila,dai! Perché tutti questi segreti? Lo so che aspetti un bambino.”

“Io aspetto un bambino?”

“Si, e non capisco perché continui a fare la finta tonta!”

“Ti dico che io non sono …”

“Ah, no? E allora me lo spieghi perché hai in mano quel referto e perché sei venuta a fare un controllo nel reparto ginecologia?”

“Beh..”

“Sirius, Anne non è incinta.”

Fu Tonks a parlare questa volta.

 

Ecco. E’ giunto il momento.

Remus…3…2…1…Sorpresa! Aspetto un figlio!

 

“Remus, sono incinta!”

 

 

Aprì gli occhi per vedere la reazione di Remus.

Quest’ultimo, bianco come un lenzuolo, si era irrigidito tutto e aveva la bocca aperta.

Guardò Anne e poi lei. Poi di nuovo lei e poi ancora Anne.

 

“Hai visto, Moony? Presto diventerai papà!” urlò Sirius piazzandogli una grande pacca sulle spalle.

 

TONF!

 

Remus era immobile lungo disteso per terra, svenuto.   

 

 

 

The End

  
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