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Autore: Marts_Yeah    08/05/2014    2 recensioni
Due ragazze...
Un passato da dimenticare...
Un nuovo inizio...
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Marco, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1

 
Una porta, soltanto una porta le separava da quello che sarebbe stato il loro futuro, una volta attraversata nulla sarebbe stato più come prima.                                                                                                                                                                                                                                                                Le due giovani ragazze si guardarono per poi fare un sorriso carico di determinazione, ormai
avevano preso la loro decisione.                                                                                                                                                           
Era troppo tardi per tornare indietro.                                                                                                                          
Fuori dalla stanza due guardie cercavano in tutti modi di non addormentarsi, il turno di notte era davvero straziante ma quelle due erano troppo imprevedibili… Proprio quando entrambi i soldati stavano per cedere alla stanchezza, un tonfo sordo li distrasse….
Un denso polverone si sollevò dal suolo, e una volta dissolto, mostrò loro la porta della cella dalla quale all’improvviso uscirono due sagome: le guardie rabbrividirono e solo in quel preciso istante realizzarono di essere totalmente inutili. Uno dei due uomini fece appena in tempo a premere il pulsante d'emergenza facendo così scattare l'allarme in tutto l'edificio.
Una delle ragazze imprecò mentalmente prima di essere trascinata dall’amica in uno stretto corridoio, se ci fossero state solo le guardie non avrebbero avuto alcun problema a battersi, il problema era  un altro, era Lui, l'unico uomo che conoscesse il loro punto debole. Il solo pensiero provocò in loro un brivido di terrore…
Si misero a correre lungo quel varco.
Una delle ragazze cominciò ad ansimare, quel corridoio era davvero troppo stretto… ma il pensiero di ciò che sarebbe successo se il piano non fosse andato a buon fine la costrinse a stringere i denti e a non arrendersi.
Ed infine riuscirono a percorre l’intero corridoio, potendo così trarre un sospiro di sollievo …
Poggiarono entrambe una mano sul muro freddo, sgretolando la roccia friabile e creando un varco largo abbastanza da poterci passare senza essere scoperte dalle guardie.
Fu così che si ritrovarono all’esterno dell’edificio.
Ora c’era soltanto un’ultima cosa da fare: rubare un’ imbarcazione al molo e salpare il prima possibile.                                                                                                                                                            
Operazione assai ardua in realtà, dato che davanti a loro si estendeva una fitta foresta: la struttura nella quale avevano vissuto fino a quel momento era stata appositamente costruita in quel punto dell’isola, in modo che fosse difficile sia raggiungerla che abbandonarla.
Erano entrate da poco nella foresta e, seguendo le indicazioni della bussola, sarebbero uscite con estrema facilità se non che si trovarono di fronte ad un bivio e fu lì che iniziarono i veri problemi...
“Ok, adesso se ricordo bene dovremmo girare a destra” disse la prima ragazza.
“No! Dobbiamo girare a sinistra” ribatté la seconda. Passarono alcuni minuti e le due ragazze continuarono a discutere quando la prima si arrese alla cocciutaggine dell’amica. 
“Va bene, magari ricordo male io.” Quindi le giovani proseguirono per la strada scelta e dopo parecchie ore passate a girare a vuoto capirono di aver sbagliato strada.
 “Rin! Ho voluto darti ascolto,ma ho come il sospetto di aver commesso un grosso errore”.
“Non ti preoccupare, sono sicura che questa sia la strada giusta!” la ragazza era consapevole di aver preso la strada sbagliata ma non l’avrebbe mai ammesso.
“Sai… Hikari, questa è tutta colpa tua! Insomma sai che non ho senso dell’orientamento. Non avresti dovuto darmi ascolto”.
“Sinceramente Rin, sai come sono fatta è difficile che io mi arrabbi ma tu hai questa strana abilità di far saltare i nervi a chiunque. Quindi non dire nient’altro”.
Quella foresta che avrebbero potuto superare in un'ora al massimo gli aveva portato via troppo tempo, finalmente dalla boscaglia si intravide il mare, alcune navi della marina ancorate al porto e molte guardie.
“Dannazione, possibile che certe sfortune capitino solo a noi?” Imprecò Rin.
“Stai calma Rin sei in una delle basi della marina, non potevi mica aspettarti che fosse deserto e soprattutto non dopo che è stato dato l’allarme” ribatte la compagna con la solita calma
“adesso elaboriamo un piano evitando di farci scoprir…”
 “BASTA! ME NE VOGLIO ANDARE DA QUI! LEVATEVI DAI PIEDI!” Inutile, Rin era partita sbaragliando decine di marine alla volta.
Hikari, abituata al comportamento dell’amica, si porto una mano alla fronte sospirando e si appresto ad aiutarla, tanto ormai era impossibile nascondersi dopo tutto il casino combinato dalla compagna.
Approfittando della confusione che si era creata le due ragazze si diressero verso una delle barche, era piccola ma era l'unica che avrebbero potuto timonare con facilità.                                                   
Quando salirono sull’imbarcazione si accorsero che Lui non era ancora apparso, era strano dato che, sue testuali parole, "erano una risorsa troppo importante non avrebbero mai potuto lasciarle andare". Le due ragazze salparono con il rumore dei loro pensieri e dei colpi di pistola.
  
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