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Autore: applestark    08/05/2014    1 recensioni
Tratto dalla storia: "-Credo di aver dato un passaggio a un fantasma!-
Lisa spalancò gli occhi azzurri. –Adoro questo genere di storie-
-Ma cosa cavolo dici?- intervenne Alex, facendo capolino dal salotto. [...]
-Labbra bianche, viso pallido…-
Aveva lo sguardo perso nel vuoto mentre parlava di lei, che le era sembrata un angelo.
Ma quella sera faceva troppo freddo fuori per gli angeli per volare.
-Ma cos’è, la canzone di Ed Sheeran?- intervenne Alex, e almeno questo strappò a Jack una risata. [...]"
Storia ispirata alla canzone "The A Team".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V: Kiss me like you wanna be loved
 
Alex e Jack avevano deciso di portare Molly  a fare un picnic sulla riva del fiume Patapsco, ovviamente lei non sapeva niente, perché volevano farle una sorpresa.
Mentre aspettavano che lei uscisse dall’Università si erano messi a chiacchierare seduti su una panchina, e Jack prese immediatamente la parola.
-Lex, ma Lisa che ne pensa di tutto questo?-
-Pensa che siamo da ricovero.- rispose irritato, e guardò altrove.
-Davvero?!- ridacchiò Jack, scuotendo appena la testa.
-Io le ho spiegato che lo facciamo per una questione umanitaria… lei non ci crede-
-In effetti… personalmente non è solo una questione di generosità… cioè… guarda com’è bella… sarebbe da stupidi non farci un pensierino-
Alex rimase impassibile, e tamburellò nervosamente le dita sulla gamba dell’amico. –Che pensierino?-
-Niente di volgare-
-Bene.- concluse Alex, e il suo migliore amico non poté fare a meno di domandarsi che cosa fosse successo. Lex sembrava nervoso ultimamente, stranito, sembra un po’ schivo.
Jack si chiedeva per quale motivo, anche perché la tensione calava sempre quando in mezzo c’era Molly. Quella situazione probabilmente stava sfuggendo un po’ di mano a tutti, e presto quella piccola fiammella sarebbe potuta diventare un implacabile incendio.
-Ragazzi!-
La voce di Molly li fece voltare entrambi di scatto, a guardarla come imbambolati.
-Molly, come stai?- le chiese Jack, andandole incontro. Lei rispose con un sorriso e poi allargò le braccia, come a dire “avvicinati”, allora lui la strinse con cautela , come se potessi spezzarsi da un momento all’altro.
Sciolto l’abbraccio, Molly scompigliò i capelli ad Alex e si guardò intorno.
-Dove si va?-
-Andiamo sulla riva del fiume, passiamo un po’ di tempo all’aria aperta- rispose il cantante atono, alzandosi e indicando l’auto parcheggiata poco distante da lì.
Molly si chiese il perché di quel comportamento un po’ schivo, ma poi cercò di non pensarci.
-Sei contenta?- le domandò Jack, sfiorandole la spalla con una mano.
-Si, sono contenta di vedervi. Anche se…avrei voluto preparare qualcosa da mangiare se andiamo al fiume a fare un picnic!- esclamò con un po’ di rammarico, portandosi una mano dietro la nuca.
-Ci ha pensato Jack- intervenne Alex, provocando un sorriso in Molly, che si stava immaginando Jack alle prese con la cucina.
-Non vi avveleno, promesso! Comunque è meglio andare se non vorremo trovare il traffico-
-Okay, posso guidare io?- Propose la ragazza, guardando entrambi i suoi amici.
Era dalla prima volta che li aveva incontrati che Molly avvertiva un lieve rancore tra i due quando si trattava di lei, e  visto che voleva evitare ogni genere di litigio cercava di limitare al massimo la vicinanza a uno piuttosto che un altro.  Erano entrambi adorabili, ma si era promessa di non avvicinarsi troppo a nessuno dei due. Aveva già commesso un errore con Alex, che adesso era frutto dei suoi sensi di colpa.
-Okay… ma la sai la strada?-
-Certo che la so! Guardate che sono di Baltimora anch’io! Solo perché vivo in periferia non è che non conosco i luoghi suggestivi…- rispose, fingendo di essere offesa.
-Oh beh, scusaci-
-Vi farò da autista… voi sedetevi dietro-
-Ma…- intervenne Jack, ma Alex si limitò solo a guardarla, una di quelle occhiate che parlano.
-Facciamo come vuole Molly- concluse, e infine riuscirono a partire. Senza che nessuno ci fosse rimasto male.
 
C’era un traffico assurdo, e faceva anche abbastanza caldo per il clima del Maryland. Molly si era appena tolta la giacca di jeans, ed era rimasta solo con una camicia a maniche corte rosa confetto.  Aveva preso un elastico dalla tasca dei jeans e si era intrecciata i capelli in modo un po’ disordinato, visto che non si era guardata nello specchietto retrovisore.
I ragazzi dietro erano fin troppo silenziosi, e ciò le metteva l’ansia. Alex guardava il paesaggio fuori al finestrino, Jack invece giocava con il cellulare.
Molly si sentiva incaricata di intavolare una conversazione, quindi posò le mani sul volante e si schiarì la voce con un colpo di tosse.
-Volevo chiedervi scusa per le prime volte in cui ci siamo visti. Per la storia del mio nome, della poca gentilezza. Adesso voglio rimediare, da oggi saremo amici. D’accordo?-
-D’accordissimo- rispose subito Jack, sorridendole imbambolato.
-Bene- sussurrò Molly, sperando che anche Alex dicesse qualcosa.
-Okay-
La risposta arrivò qualche attimo dopo, e insospettì Molly, che adesso si sentiva la causa di quel cattivo umore.
Calò di nuovo il silenzio, quindi accese lo stereo su una stazione radio che trasmetteva sempre canzoni d’altri tempi, e immediatamente partì come sottofondo Are you lonesome tonight di Elvis Presley, Molly amava quella canzone.
Si perse con lo sguardo in un punto fisso verso l’orizzonte che si apriva davanti ai suoi occhi, e fu distratta solo dalla voce di Alex, che canticchiava insieme a lei.
-Non ti facevo un tipo da Elvis Presley-
-Nemmeno io a te, Lex.- rispose, accennando un sorriso sincero, che però fece intervenire immediatamente Jack.
Quella situazione stava prendendo troppo le sembianze di The Vampire Diaries, secondo Molly. Sapeva troppo di “triangolo”, e lei in trigonometria non era mai stata una cima.
-Qualche volta verrai a un nostro concerto?-
-Mi farebbe tanto piacere Jack, anche perché mio fratello vi adora-
-Hai un fratello?- s’intromise Alex, fissando sempre il paesaggio fuori al finestrino.
-Si, si chiama Jamie ed ha 15 anni, 16 tra qualche giorno. –
-Mai visto-
-Non vive con te?- le chiese il chitarrista, incuriosito.
-Vive in un paesino vicino con mia madre. –
I due ragazzi si ritrovarono a pensare che le risposte date da Molly erano così poco soddisfacenti, sembravano quasi voler dire “non voglio dirvi nient’altro”, e ciò li metteva a disagio, quindi rimasero tristi.
-Non parlate più? So già cosa volete chiedermi… vive con mia madre perché mio padre lavora nel Nord Europa, almeno fino alla fine del mese. Io studio, quindi vivo a Baltimora.-
-Wow… hai spiaccicato qualche parola in più!-
-Complimenti- disse Alex, ironico, e ricevette in risposta un’occhiataccia, sia da Jack che da Molly.
Se davvero fossero stati i protagonisti di The Vampire Diaries…allora Alex sarebbe stato Damon, avventato , permaloso, stronzo.
 
Una volta giunti a destinazione, Molly iniziò a correre tra il verde della radura, fino a giungere sulla riva destra del fiume, che scorreva tranquillo, producendo un rumore rilassante.
Jack ed Alex la seguirono, senza scambiarsi nemmeno una parola. Era strano come il loro rapporto stesse degenerando da quel punto di vista. Conoscevano quella ragazza da così poco tempo, e già si era instaurata una sorta di sfida silenziosa tra i due, una lotta per l’egemonia del “territorio Molly”. Anche Rian e Zack se n’erano accorti, ed avevano accennato qualcosa ai due, che però si erano comportati da gnorri.
-Questo posto è bellissimo, vi ringrazio tanto- esclamò la ragazza, voltandosi verso i due e andandogli incontro.
-Hai ragione, ma io avrei una certa fame- commentò con lieve imbarazzo Jack, seguito da una risatina di Alex.
-A dir la verità anche io-
Molly scrutò prima gli occhi scuri di Jack, poi quelli color nocciola dell’amico, sorridendo. –Siete teneri- concluse, e poi li aiutò a sistemare delle coperte a terra per poter sedersi sopra.
-Ecco a voi… i sandwich dello chef Barakat!- scherzò Jack, poggiando al centro della coperta una ciotola con un bel po’ di tramezzini dentro.
-Wow, ho l’acquolina in bocca- disse ironico Gaskarth, dando una gomitata all’amico.
-Voi mi fate troppo ridere. Nel senso positivo eh!-
La guardarono entrambi, come se lei fosse il sole, loro i pianeti, inevitabilmente attratti da quella stella.
Vi fu un attimo di silenzio, immediatamente interrotto dal suono delle mascelle che masticano in fretta, quei due ragazzi facevano davvero concorrenza a Peppa Pig.
Anche Molly prese un tramezzino con il prosciutto e iniziò a masticarlo con molta calma.
-Sei una lumaca- scherzò Jack, facendole una linguaccia.
-Beh, chi va sano… va piano e va lontano- si difese lei, dando un altro morso al sandwich.
-Bene… quanti anni hai Molly?-
-Ne ho quasi ventuno-
-Sembri più piccolaaa- canzonò Jack con la bocca ancora piena.
-Voi?-
-Io 26, Jack 25. Siamo lì. E…cosa studi? Letterature straniere come Lisa?-
La ragazza scosse la testa. –No, io studio Lingua e Letteratura delle Americhe-
-Dev’essere fighissimo… - commentò il moro, fermandosi un secondo dal mangiare.
-Lo è infatti! E a voi come procede la band?-
-A meraviglia! Un giorno conoscerai anche gli altri-
-Non vedo l’ora-
-Allora, dicevi che tuo fratello ha quindici anni…-
-Si, Alex. A dirla tutta tra pochi giorni ne avrà sedici. Vorrei organizzare per lui una festa di compleanno-
-Allora noi saremo gli ospiti speciali, che ne dici?- propose Jack, facendola immediatamente sorridere.
-Sarebbe fantastico-
-Allora io, Jack, Rian e Zack siamo già lì. Promessa.-
Molly era incredula, infondo trovare delle persone così amabili non è da tutti. E se le cose brutte arrivano gratis  e senza preavviso, allora quelle belle arrivano allo stesso modo.
 
Dopo aver mangiato si erano sdraiati tutti e tre sull’erba, Molly al centro e i ragazzi ai suoi lati.  Nessuno parlava. Jack giocherellava con l’erba ed Alex guardava le nuvole. Era un momento così bello che delle parole avrebbero solo potuto rovinarlo.
Molly si sentiva bene, per la prima volta nella sua vita era tranquilla e spensierata. Il pensiero che quella notte avrebbe lavorato sodo non la spaventava, perché aveva due persone fantastiche accanto a lei. Gli amici che aveva sempre desiderato, i fidanzati che ogni ragazza avrebbe meritato. E che Lisa aveva la fortuna di possedere.
La ragazza chiuse per un attimo gli occhi, e si abbandonò a quell’attimo idilliaco, in cui niente poteva sconvolgerla, rattristarla.
Improvvisamente sentì i due sussurrare qualcosa tra di loro, poi avvertì una lieve pressione alle caviglie e alle braccia. Solo in quel momento capì ciò che volevano fare. Allora iniziò a ridere come una matta, pregando loro di lasciarla andare.
-Ma sono vestita! E non voglio fare il bagno! Stupidi!- strillava, ma aveva un sorriso sulle labbra così contagioso che i due corsero verso il fiume, incuranti delle sue urla.
-Aiuto!!!!!!!!!!!! E’ freddissima!!!!!!- gridò Molly, quando fu a contatto con l’acqua, un attimo prima di finire con un tuffo sul fondale, e risalire un secondo dopo.
-Com’è l’acqua, Melissa?- Scherzò Alex, ricevendo in risposta un pugno sul braccio.
-Potrei odiarvi!-
-Invece ci vuoi tanto bene- disse Jack posandole un braccio intorno alla vita e attirandola a se.
Allora Molly ridacchiò di gioia, allungando una mano verso Alex e rendendolo parte di quella sorta di abbraccio.
Iniziava anche ad essere attraversata da brividi di freddo, quindi aveva bisogno di averli vicini.
 
Erano circa le sei del pomeriggio quando il sole iniziò a sparire dietro la linea immaginaria che separa il cielo dell’acqua, e quindi Jack era andato in giro a cercare dei rametti per accendere un modesto fuocherello.
Molly aveva freddo a causa del tuffo improvvisato, quindi se ne stava immobile con addosso le felpe dei due ragazzi, la sua giacca e una coperta di lana.  I capelli erano ancora umidi, e le ricadevano disordinati sulle spalle,  e il suo sguardo era volto molto lontano. Alex la osservava, perdendosi nei suoi lineamenti dolci e lineari, soffermandosi ancora sulle sue labbra arrossate, desiderando di poterla baciare ancora.
“E’ strano”, pensò, “come il desiderio di qualcuno, ci faccia diventare totalmente egoisti”.
-Perché mi guardi?- sussurrò Molly qualche attimo dopo, posando gli occhi in quelli del cantante.
-Perché sei bella. Quindi ti guardo.-
La risposta fu così semplice, così…sincera, che il cuore della ragazza perse un battito.
-Però tu sei carina solo con Jack.-
-Non…non è vero Alex…- rispose, contrariata.
-Invece è vero. Io ti faccio venire i sensi di colpa, non è vero piccola Molly? Quando guardi me vedi Lisa…-
Fece per parlare, ma poi si morse il labbro inferiore, aumentando il desiderio di Alex di poterla baciare ancora.
-Jack è così… limpido. Mi ricorda un bambino.-
-Lo so, Molly. Si vede… ci conosciamo da così poco… ma io sento di averti vista già altrove. E’ una sensazione stranissima da spiegare. Credi che io sia pazzo?-
-No, Alex. Non l’ho mai pensato… però non voglio che tu pensi che… a me possa piacere Jack... io sto bene da sola, io..-
La bloccò, posando una mano sulla sua gamba e guardandola dritto nei suoi occhi, che ora sembravano quasi verdi.
-Ti sbagli… Molly, nessuno è nato per stare da solo. Io ho Lisa, è probabile che tra qualche tempo tu avrai Jack…-
Nelle parole di Alex c’era così tanta amarezza, e malinconia, che Molly sentì le lacrime inumidirle gli occhi; tuttavia cercò di reprimere tutti quei sentimenti, e semplicemente si avvicinò ad Alex e lo baciò sulle labbra.
Quel bacio sapeva di addio, frustrazione, e del tabacco della sigaretta fumata poco prima da entrambi.
Soprattutto, fu l’ultimo che si scambiarono.
Fu il sigillo di una promessa, quella di provare a seguire i loro cuori, ammettere che le scintille che avevano segnato il loro rapporto erano solo state una sorta di autostrada, che avrebbe poi portato entrambi a due strade diverse.
 
Jack tornò poco dopo,  e loro fecero finta di niente. Come avevano promesso.
Accesero il fuoco e si riscaldarono davanti alla fiamma parlando del più e del meno, organizzando la festa a Jamie, canticchiando le canzoni di Katy Perry.
Quando però fu buio, raccolsero tutte le loro cose e si rimisero in cammino verso casa. Questa volta guidava Jack, mentre Molly se ne stava da sola nei sedili posteriori, a dormire come tanto le piaceva fare, in auto.
  
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