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Autore: Pchan05    08/05/2014    12 recensioni
Dopo cinque anni dal mancato matrimonio, molto è cambiato nella vita di Ranma e Akane.
Un giorno, per partecipare ad uno strano concorso, i due si ritroveranno sposati. Entrambi sono convinti che presto potranno annullare la loro "finta" unione, ma non sarà così semplice.
Infatti, nelle clausole del "contratto" Ranma ed Akane non hanno letto che, per ottenere il divorzio, saranno costretti ad un matrimonio "forzato".... Dovranno dimostrare di vivere sotto lo stesso tetto e di comportarsi come una vera coppia di novelli sposini! A tenerli d'occhio sarà un Cupido in gonnella.......Nabiki Tendo.
Tra fraintendimenti, litigi, situazioni imbarazzanti, fidanzato di lei e spasimanti di lui, riusciranno, alla fine, i protagonisti ad annullare il matrimonio o dichiareranno, finalmente, di essere follemente innamorati l' uno dell'altra?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nabiki Tendo, Ranma Saotome
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le decisioni sono un modo per definire se stessi, sono il modo per dare vita e significato ai sogni. Sono il modo per farci diventare ciò che vogliamo.
         Serigio Bambarén "Il delfino"
 
 
 
Aveva preso un'aspirina per placare il suo mal di testa e delle gocce di bach per l'ansia. Ma non era servito a molto.
Guardava il soffitto, le palpebre si chiudevano per poi riaprirsi più nervose e veloci del solito. Le mani incrociate. I pollici si rigiravano prima in un verso poi nell'altro. Le gambe, una sull'altra, si muovevano tremanti, spasmodiche.
Non aveva dormito granché.
Di scatto si era girata verso il comodino sperando fosse stato tutto un incubo, ma la lettera era lì, proprio dove l'aveva lasciata.
 Il suo desiderio non era stato esaudito.
 Come un trailer di un film le varie immagini si susseguirono nella mente: il concorso, la sorella che aveva ordito un piano machiavellico e diabolicamente intrecciato, il danaroso premio, il presunto matrimonio con Ranma e poi Lui. Come l'avrebbe presa?
Anche se non voleva, doveva alzars i e affrontare il tutto.
Parlarne. Scegliere. Decidere.
A passi di bradipo andò in bagno.
Il getto dell'acqua che scendeva dal soffione era rilassante, ma nel contempo rigenerante. L'abitacolo della doccia era appannato, l'acqua le scorreva lungo il corpo. Sperava le portasse via ogni dubbio, paura, incertezza.
Non riusciva a capacitarsene, si sentiva torturata dai suoi stessi pensieri.
Come poteva una parte di lei prendere in considerazione l'idea di accettare?
Già, perché partecipare al concorso, non la riteneva una cosa del tutto assurdo. Anzi aveva addirittura pensato che sarebbe stata un'esperienza da raccontare un giorno ai nipoti, forse.
Si era rivestita ed aveva nuovamente riletto la lettera. Ormai la conosceva a memoria.
Farlo o non farlo. Accettare o non accettare. Si. No.
 Questo atroce dubbio amletico la stava dilaniando.
Dopo ore e ore, in quella mescolanza di riflessioni di sole due cose la piccola Tendo era certa….la prima è che non sarebbe stata una semplice esperienza come voleva farle credere la sorella.
 Avrebbero dovuto fingere con tutti: con i genitori, con gli amici, con gli estranei.
 Un po' come indossare una maschera, anche se è proprio quando si ha una maschera che si rivela la verità* o almeno così aveva letto da qualche parte.
La seconda ferma conclusione era che di sicuro non ci sarebbero state complicazioni. Lei e Ranma non si amavano.
Era maturata, cresciuta, più sicura.
 Ora si sentiva in grado di palesare a tutti i suoi veri sentimenti.
Al termine della competizione non aveva dubbi. Ogni cosa sarebbe ritornata al proprio posto.
 Un po' come cancellare uno sbaglio con la gomma. E tutti avrebbero accettato la sua scelta, LUI quello dolce e presente, l’unico che non l’avrebbe fatta mai soffrire.
Ciò nonostante, ad una domanda non riusciva a dare risposta.
Se era una stupidata, una recita dalla durata di poche settimane di cui sarebbe rimasto solo un goliardico ricordo, allora perché il pensiero di lei e Ranma di nuovo insieme, le dava una sproporzionata carica di adrenalina?
 Perché si sentiva così maledettamente viva, eccitata come non le capitava da tanto?
Voleva parlare subito con il suo ragazzo, ma sapeva che era ancora a lavoro.
Così, stanca di attendere oltre, decise di andare a far visita ad un maniaco di sua conoscenza. Era presto, lo sapeva, ma valeva la pena toglierli qualche ora di sonno.
 Del resto lei non aveva chiuso occhio per tutta la notte, quindi era giusto che anche quel baka avesse i suoi cinque minuti di emicrania, semmai l'avesse avuta.
 
 
 
***********
 
 
Il Sole attraversava prepotentemente le tende illuminando la camera.
Un affascinante ragazzo stava beatamente dormendo.
 Era supino dai modi leggermente scomposti. I capelli legati gli ricadevano disordinati su spalla e viso. La bocca socchiusa. Si udiva appena il suo respiro.
D'un tratto il giovane fu destato dal suo sonno.
 Qualcosa o meglio qualcuna lo stava sensualmente toccando.
Alzò lievemente il capo e la guardò, poi ricordò ogni cosa.
Aveva conosciuto quella ragazza qualche giorno prima, durante una lezione.
Poi una telefonata, si erano visti per un aperitivo e da lì a fare sesso il passo fu breve.
La nottata era stata intensa, fantasiosa, lunga.
Ora quella disinibita fanciulla stava perlustrando con le sue unghie centimetro per centimetro il suo corpo possente.
Collo, spalle, pettorali, addome scolpito.
La sua gamba esile, tornita strusciava contro quella di lui muscolosa, lunga, dura come una roccia.
I suoi occhi da gatta  lo guardavano e lui in quello sguardo poteva leggere a lettere cubitali una calda richiesta “TI VOGLIO, PRENDIMI!”
Lentamente, con modi esperti, scese lungo quelle provocanti fossette appena sopra l'inguine per poi aggrapparsi alla sua eccitata virilità.
Il corvino abbassò la testa, sospirando.
Fu un attimo e lei si portò a cavalcioni sopra di lui. Era proprio brava a muoversi. Sapeva far danzare quel formoso corpo in una maniera disarmante.
Il ragazzo aveva chiuso gli occhi mentre si beava di quei gesti lascivi.
Non gli piaceva stare troppo fermo, così, con un colpo di reni, cambiò la posizione sovrastando ora quel corpo tentatore.
Stava iniziando a scaldarsi.
La baciava e con la mano racchiudeva uno dei seni grandi e dalla punta inturgidita.
La mente sempre più annebbiata, il respiro di lei più voglioso, intenso, poi d'un tratto ciò che non ti aspetti.
Una voce a lui fin troppo familiare lo bloccò.
-Ranma ci sei?-
Per pochi secondi si perse guardando nel vuoto.
Possibile che in momenti particolari, avendo davanti tanta mercanzia, immaginava un maschiaccio che lo chiamava?
Si ridestò  pensando che non fosse possibile e riprese con più foga a baciare quelle labbra bramose.
Poi ancora quel richiamo.
-Ranma, sei in casa?-
Questa volta era sicuro, non era un'allucinazione era lei. Akane.
La sua voce sembrava tesa, nervosa. Il ragazzo imprecò mentalmente.
La ignara, voluttuosa ragazza, intanto, presa com'era si dimenava, le semplici carezze e le scie che riceveva con la lingua di quel maschione non le bastavano, voleva di più.
Il codinato, suo malgrado, si trovò ad un bivio. Una scelta. Chi?
Da un lato scegliere di restarsene a letto continuando ciò che aveva iniziato con una promettente attrice di film hard.
Dall'altro correre da un maschiaccio promettente attrice di film d'azione.
Il corvino cercò di ascoltare ciò che gli urlava la testolina posta sotto l' ombelico. Ma non ci riuscì. Fu questione di secondi. Vinse la vocina che invocava dal cuore.
Così, senza perdersi in chiacchiere e spiegazioni, si staccò da quel corpo procace ed ammiccante.
-Scusami un attimo-
Senza neanche guardarla, raccolse velocemente da terra i pantaloni che indossava il giorno prima.
-Dove vai? -   
La ragazza era scioccata non capiva il perché di quella brusca interruzione.
-Faccio subito c'è una persona alla porta, sento che vuole e torno, perdonami ma altrimenti non ci riesco-
-Devi proprio andare, dai resta con me, ignoralo io ho da dirti qualcosa di più interessante-  la voce era suadente, tipica di chi fa della sensualità il suo modus vivendi.
 Si era messa seduta senza coprirsi mentre con un dito si carezzava il profilo di un seno. Di certo non era pudica e mostrava fieramente le sue generosità femminili.
Ranma sorrise, la proposta era davvero allettante, me niente lo avrebbe distolto dal suo genere cinematografico preferito.
-Non ho dubbi, ma vedi la persona che è alla porta è un tipetto alquanto irascibile e se non vedessi che vuole me la farebbe cavare come minimo  con un bel volo per i cieli di Nerima, dopo avermi fatto un occhio nero-
Rideva, non poteva farne a meno quando parlava del suo maschiaccio violento e per niente femminile.
-Mamma mia tipetto pericoloso il tuo amico-
-Veramente è una lei-
La ragazza rimase basita.
Una come lei, emblema di femminilità e concupiscenza, non poteva certo immaginarsi che una ragazza si comportasse come un maschio mancato. Non sia mai!
Così Ranma si allontanò da quella stanza ed aprì la porta.
Lui a torso nudo, scalzo, con addosso solo i jeans. Sexy.
Akane fece scorrere il suo sguardo su quel corpo atletico dalle spalle fino a quelle fossette che tanto amava. Poi si destò, quello non era il momento di mettersi a fare la guardona. Happosay, pensò, ne sarebbe stato fiero.
Si fissarono un attimo, studiandosi. Capendosi.
-Tempismo perfetto  maschiaccio, ma lo sai che ore sono? Buongiorno!! –
Con un braccio si era appoggiato alla porta non del tutto aperta mettendo in bella mostra quei bicipiti contratti che sembravano volessero scoppiare. Il timbro di voce mal velava il tono fintamente irritato
-Ah, ma allora sei in casa e che ci vuole a rispondere? Giorno a te-
Sarcastica e sottile come sempre.
Lo squadrava, lo conosceva fin troppo bene, aveva intuito che non fosse solo. Glielo leggeva negli occhi.
-Si sono a casa e vorrei rientrare, se non ti dispiace- la stava incitando con le mani a venire al dunque
-Interrotto qualcosa Casanova?- 
Sbirciava dietro la porta cercando di vedere la tipa di turno
-Sì bimbetta quindi vieni al sodo-
Sapeva che quando la chiamava in quel modo le dava fastidio.
Akane sospirò, tesa com'era non diede peso all'allusione del codinato, non sapeva davvero da dove cominciare e le serviva tempo.
Non avrebbe potuto parlare lì, in quel momento e con una sconosciuta che attendeva il ritorno del principe quasi, anzi per niente azzurro.
-Ranma io devo parlarti di...- infatti, non terminò la frase che un' esile, maliarda figura apparve dietro all'artista con indosso la camicia di lui sbottonata tanto da mostrare buona parte del seno. Portò le sue braccia ad avvolgere quel possente torace che poco prima la sovrastava, senza preoccuparsi dello sguardo lievemente schifato della piccola Tendo.
-Ranma perché non rientri, mi sento sola....e poi dovremmo finire un discorsetto-
La ragazza guardò Akane facendole intuire che era di troppo.
La mora incrocio' le braccia, guardò prima lui, poi lei. Si ricordava era un'allieva. Ranma era il solito.
-Scusa ma tu non sei quella che qualche giorno fa ha prenotato una lezione.....privata?-
-Oh sì e devo dire che ho fatto benissimo, anzi credo ne prenoterò altre, con lui ovviamente-  rideva come un 'oca.
-Davvero e sentiamo su cosa si è basata la prima lezione?-
-Akane, giusto un po' di posizioni, sai è inesperta- intervenne Ranma
- Strano non l'avrei detto e sentiamo quali posizioni le hai mostrato. Aspetta no, non dirmelo quelle orizzontali vero zuccone?-
-Ma n-no che dici?-
Ranma era imbarazzato. Non voleva che Akane lo immaginasse a fare determinate cose.  Forse perché provava troppo rispetto  per l'ingenua fanciulla.
Intanto si grattava il capo cercando un modo per togliere tutti dall'impasse che si era creato.
Come al solito Akane prese la parola.
-Scusate non volevo interrompere la vostra lezione.....pratica. Ranma devo parlarti di lavoro, appena puoi chiamami-
- È tutto tuo! - disse poi rivolgendosi alla procace ragazza, la quale di rimando le sbandierava un sorriso vittorioso ed uno sguardo che diceva "Sparisci carina, con lui non ho ancora terminato e tu sei di troppo".
Akane per un inspiegabile motivo provava sempre  fastidio nel vedere ragazze così sfacciate mangiarsi letteralmente il palestrato.
 Ovviamente non perché provasse qualcosa per Ranma, ma perché lui poteva meritare di meglio, sebbene fosse un baka degno erede di Happosay.
Tempo di un piccolo inchino per scusarsi ancora e si voltò, stava per andarsene, ma il palestrato la fermò per un braccio.
Non avrebbe mai permesso ad Akane di andare via in quello stato.
Era turbata, la conosceva troppo bene e lui non poteva permetterle di affrontare qualsiasi cosa fosse, da sola.
Senza molto tatto si voltò verso la disinibita messalina alle sue spalle e le chiese di aspettarlo dentro. La risposta che ebbe fu un'occhiataccia. Rientrò in casa imbufalita.
-Ehi, si può sapere che è successo, stai bene vuoi entrare?-
-No Ranma, tranquillo è tutto ok, devo solo parlarti di una cosa ma posso aspettare. Non vorrei interrompere la vostra riedizione del Kamasutra-
-Akane smettila, non interrompi niente!-
Sembrava infastidito. Come poteva credere che l'avrebbe mandata via in quello stato?
-Lei può attendere, tu invece mi sembri nervosa, qualcosa di sicuro è successo non mentirmi - trapelava apprensione.
-Facciamo così, quando hai finito mi chiami va bene?-
Gli aveva sorriso, ma non era la solita espressione gioiosa solare, era spenta, preoccupata.
-Sicura?-
La piccola Tendo aveva, semplicemente, annuito con la testa.
-Allora dammi un' oretta -
Poi, per farle piegare in su gli angoli della bocca aveva finto di guardare dentro e aveva detto
- No, meglio un paio d' ore. Non sia mai che poi in giro si dica che Ranma Saotome non faccia le cose per bene! -
Ci era riuscito, l'aveva fatta ridere, beccandosi anche dello stupido maniaco. Se ne sarebbe presi altri cento di insulti da quella forte, fragile ragazza, in cambio di un suo sorriso.
-Ci vediamo al parco. Ti aspetto-
-Non mancherò maschiaccio-
 
 
******
 
 
Mentre passeggiava per Nerima, Akane si mangiucchiava le unghie.
 Non riusciva a calmarsi.
Si sentiva troppo nervosa.
 Aveva bisogno di sfogarsi e chissà quando Ranma sarebbe arrivato.
 Pensava a chi chiamare, ma nessuno andava bene.
Nabiki l' avrebbe fatta agitare ancora di più.
Kasumi si sarebbe sconvolta. Per lei sposarsi senza amore era impensabile.
Quei due pazzi genitori avrebbero già preparato l'altare.
Nodoka, per quanto materna e gentile, la metteva un po' a disagio. Era pur sempre la madre dell'ipotetico sposo.
L'unico che l'avrebbe potuta tranquillizzare era il suo ragazzo.
 Sapeva che solitamente dopo il turno di notte dormiva tutta la mattinata, ma magari era fortunata, era ancora sveglio. Decise di chiamarlo.
-Ehi ciao, pensavo proprio a te-
-Ciao, il lavoro tutto bene?-
-Sì amore a parte qualche emergenza, ma tutto bene. Tu devi andare al dojo, hai lezione?-
- Sì oggi, volevo giusto sentirti e sapere se stasera ci vediamo-
- Hai dubbi?-
- Allora a dopo....- tentenno'
-Akane cosa c'è, ti conosco-
-Stasera devo parlarti di una questione importante-
-Ehi, tutto bene è successo qualcosa? Mi stai facendo preoccupare-
-No tranquillo, si tratta di una cosa che se va per il verso giusto, sarà un beneficio per tutti -
-Tutti?-
-Sì, poi ti spiego-
-Allora verso le sette da te-
-Ti aspetto-
-Akane ti amo-
-Lo so-
 
 
*********
 
 
Neanche mezz'ora e la bella mora fu raggiunta dal palestrato codinato.
-Già qui e cosa ne hai fatto del "...non sia mai che Ranma Saotome non faccia le cose per bene...."- lo stava letteralmente schernendo.
-Spiritosa è tutta colpa tua, a quanto pare la signorina si è innervosita, non ha gradito che le abbia chiesto qualche minuto per ascoltarti. Mi devi un piacere-
-Un piacere e perché? -
-Una performance mancata! -
-Ranma mi sa che Jessica Rabbit se n'è andata perché forse ha trovato tanta dinamite e poca miccia-
Le piaceva prenderlo in giro sulla sua virilità, ancor più da quando si era liberato dalla maledizione.
-Guarda che la miccia c'è e se non fossi un maschiaccio senza sex appeal ti direi di accenderla. Tu invece pensa a quella del tuo dottorino sempre se la trovi...tzè!!-
Si offendeva sempre quando veniva preso in giro in quel modo, la sua mascolinità non andava toccata, mai!
 - Ha ha! Comunque davvero sbalorditiva la tua nuova conquista. Ti sei superato. È davvero un bel mix: cervello di gallina, risata da oca e molto topa. Complimenti ottima scelta-
-Gelosetta?-
-Ti piacerebbe, Ranma-
-Si guarda non ci dormo, vita larga-
-Baka, vita larga a chi? E comunque quante volte zuccone che non sei altro, ti ho detto di non provarci con le allieve? -
-Non è colpa mia se mi trovano irresistibile-
Aveva allargato le braccia per farsi ammirare, mentre un ghigno malizioso si disegnava sul suo volto.
- Va bene Casanova , ma sappi che se siamo qui non è per parlare delle tue maialate. Devo dirti una cosa che ti leverà il respiro più di una performance che si rispetti-
-E tu che ne sai che levano il respiro?-
Un dubbio lo assalì
-Ehi, non sarò ancora entrata nel club delle non più vergini, ma qualcosa la intuisco, come mi fai sprovveduta-
Era arrossita a quell'affermazione, ma non voleva sembrare tanto ingenua e inesperta.
Il moro la guardava affascinato, era proprio unica quella ragazza.
-Quindi il dottorino non ti ha tesserata ancora, bene!-
Per lui era una gioia sapere che la piccola era ancora una casta verginella, Akane non era come le altre, non aveva dubbi.
-Ranma più cresci e più peggiori, poi cosa c'è ti dà fastidio pensare che io faccia......??-
-Credimi maschiaccio quello che fai in camera da letto non mi interessa affatto. È solo che certe cose si fanno con calma e dopo aver riflettuto tanto e poi tu sei ancora una bambinetta ingenua-
- Ha parlato la star del porno-
- Beh in effetti me la cavicchio, ma parliamo di cose serie hai fatto colazione?-
Aveva volutamente cambiato discorso. Con Akane proprio non ci riusciva ad affrontare certi argomenti.
-Non ancora-
-Dai vieni, oggi mi sento buono, offro io-
-Oh ma che galante-
Si avviarono al loro bar, prendendo posto in un angolo più riservato.
Dopo aver consumato brioche e caffè la curiosità del codinato iniziò a bussare, insistente.
Allora signorinella abbiamo mangiato e tu hai glissato, ora mi dici cos'è questa cosa che dovrebbe farmi mancare il respiro e che ti crea ansia?-
Qualsiasi cosa, avrebbe risolto lui i problemi di Akane, cascasse il mondo.
La bella moretta non sapeva davvero da dove iniziare, pensò bene di mostrargli la lettera.
-Ieri Nabiki mi ha portato la posta e c'era questa lettera indirizzata ai....coniugi Saotome-
- E che c'entrano papà e mamma col dojo-
Si schiarì meglio la voce
-Coniugi Ranma Saotome e Akane Tendo-
Come colto da scarica elettrica prese la lettera da quelle piccole mani e iniziò a leggerla velocemente, più volte.
Non se ne capacitava. Non parlava, aveva avuto  un improvviso calo di salivazione.
-E' uno scherzo vero? Quei due ubriaconi stavolta me la pagano! E se te l'ha portata la iena c'entra anche lei?-
-No, non è uno scherzo. No, i nostri genitori non sanno nulla. Sì Nabiki ne è l'artefice- 
Mentre parlava in maniera telegrafica lui  la guardava, la scrutava, un dubbio si insinuava tra i suoi pensieri.
-Basterà strapparla e fare finta che non sia mai arrivata-
-Certo potremmo, ma potremmo anche, magari, sai.....- si contorceva nervosamente indice e pollice di entrambe le mani, ma non riusciva a formulare frase completa e soprattutto di senso compiuto.
-Dì un po' maschiaccio non è per caso che tua sorella sia riuscita a farti il lavaggio del cervello?-
Akane voleva apparire sicura, non gestibile da nessuno,  tanto meno dalla sorella, così con sguardo convinto e serio parlò
-Ti sbagli Ranma, non mi sono fatta plagiare da nessuno, arrivo da sola alle mie conclusioni e ho ragionato. Il premio è considerevole e per ottenerlo basterà fingere per poche settimane-
Era riuscita a dire ciò che pensava.
-E da quando sei così attaccata ai soldi?-
-Ho un po' di cosucce che intendo realizzare, senza contare che potrei dare lustro al dojo. A te non farebbero comodo un po' di soldini?-
-Ovviamente, ma per vincerli c’è un piccolo particolare, dovremmo essere sposati e lì non si può fingere, genio-
-Sarebbe un finto matrimonio-
-I matrimoni sono questioni serie, vere-
-Non ti facevo così antico-
Voleva sembrare sicura, libera da preconcetti, cercava di ricordare le parole della sorella
-Ma davvero, allora illuminami Miss purezza tutta d'un tratto emancipata-
-Dunque ascoltami maschilista troglodita, ci sposiamo, tanto è un formale contratto. Con l'aiuto di Nabiki,fingiamo di essere la coppia perfetta.  Per quanto riguarda il combattimento sei il numero uno, quindi vincere il premio sarà un gioco da ragazzi.
 Al termine dei giochi ci dividiamo la congrua sommetta e, ovviamente, divorziamo. Addio, ciao, auf wiedersehen, au revoir, chiaro?-
Stentava anche lei a credere di aver ripetuto le stesse parole della mezzana.
Ranma la guardò per tutto il tempo in religioso silenzio, poi fece scorrere per un attimo indice e pollice sugli occhi, prese un sospiro, la riguardò e con assoluta calma si avvicinò poggiandole le mani sulle spalle
-Nabiki esci da questo corpo!-
Imitava la classica scena del film "L'esorcista", la stava leggermente scuotendo, scoppiando poi in una fragorosa risata.
-Non posso crederci, ti sei fatta fregare! Con queste parole ti ha convinta-
Akane si appoggiò sconfitta e stanca alla spalliera della sedia
-Già è una stupidaggine vero? –
Iniziò a ridere anche lei, rendendosi conto di quanto fosse tutto assurdo.
-Kami Ranma e pensare che non ho chiuso occhio, ho ancora un mal di testa pazzesco e no so davvero cosa fare.  Il fatto è che quel premio è così allettante. Poi se ci pensi  sarebbe un'esperienza nuova, diversa, tu, inoltre, avresti modo di combattere e farti conoscere da pezzi grossi-
 Cercava di incoraggiarlo.
 In fin dei conti  tutti ci avrebbero guadagnato qualcosa. Almeno ci sperava.
Per qualche minuto calò il silenzio, lei guardandosi intorno, lui scrutando la lettera e di sottecchi la fanciulla seduta di fronte.
Però quel silenzio stava logorando Akane, così decise di spezzarlo.
-Ti prego parla, dì qualcosa, anche una stupidaggine megagalattica, ma parlami. Possiamo anche stracciarla questa dannata busta, far finta che non sia mai arrivata, ma fai qualcosa-
-C'è un fondo di sensatezza in tutto ciò, vorrei però pensarci un pochetto. Sai i matrimoni sono comunque cose serie, anche se gli sposi sono due stravaganti tipi come il sottoscritto e la qui presente regina dei fraintendimenti-
Lo guardò incurvando l'arcata sopraccigliare dell'occhio sinistro e incrociando le braccia, ma sapeva che aveva maledettamente ragione.
-Prenditi tutto il tempo che vuoi. Sappi, però che la gara è tra meno di un mese e noi per allora se decidiamo....-
Non fini la frase, lui aveva capito!
Aveva pagato il conto e l' aveva salutata dandole un bacio sulla guancia.
-Akane lui lo sa?-
-Gliene parlerò stasera- trapelava timore e preoccupazione
-Tranquilla non la prenderà male, al massimo verrà in luna di miele con noi e dormirà tra noi due-
-Baka non scherzare!!! -
-E chi scherza, ti immagini a dormire con uno che parla con il mio uccellone la notte?-
-Ranma sei insopportabile, non ti picchio  perché non ne ho la forza e comunque niente luna di miele e niente dormire insieme. Scordatelo!!-
-Ovvio maschiaccio scherzavo, il sesso non sarebbe nel pacchetto, non con te-
Le fece l' occhiolino e andò via, mentre lei preoccupata per la sicura non felice reazione del suo uomo, si avviò verso casa.
 
 
 
*********
 
 
 
-Pronto?-
-Vipera truccata dove sei?
-Ma buongiorno anche a te Ranma, sto andando da Daiki, che vuoi?-
-Parlarti e subito, quindi ora gira culetto e tacchi delle tue stramaledettissime scarpe firmate e torna a casa-
-Nervosetto, lo hai saputo vero?-
-Nabiki devo parlarti guardandoti in faccia, ci vediamo a casa tua, sbrigati!-
La mezzana non aveva avuto neanche il tempo di replicare, sapeva che il codinato diventava ancora più impulsivo quando era leggermente furioso. Ma sapeva soprattutto che il suo nervosismo non era dovuto tanto alla notizia quanto al fatto che l'artista non sopportava vedere Akane turbata. E quel piano aveva portato la piccola, ingenua ragazza in uno stato di accentuata agitazione.
- Possibile che quei due testoni non si decidano una buona volta ad ammettere quanto siano pazzi l'uno dell'altra? Ah Nabiki porta pazienza. Dovranno farmi un mezzo busto e ogni mattina passare a lucidarlo e inchinarsi. Lo pretendo!-
Parlava da sola.
Questa volta, anche a costo di fare carte false avrebbe fatto aprire gli occhi ai due più ostinati zucconi di Nerima, ma soprattutto il loro cuore.
Ancheggiando ritornò a casa.
Era  arrivata e Ranma la stava già aspettando appoggiato alla porta.
 La gamba destra incrociava la sinistra, le mani in tasca, indossava un paio di jeans anonimi per chiunque, ma non per lui. La maglietta nera aderiva perfettamente al torace membruto. Gli occhi nascosti dalla frangia non nascondevano il suo nervosismo.
-Con calma Nabiki, potresti sciuparti?-
-Ringrazia i Kami che sono qui, entra e poco sarcasmo baby, dovresti essermi riconoscente per quello che accadrà-
Ranma allargò le braccia in senso di arresa
-E cosa dovrebbe accadere, sentiamo-
-Aspetta preparo un tè, tu siediti e non toccare nulla, intesi?-
Ranma si sedette sul braccio del divano, era nuovo, portava ancora la copertura in plastica
Nabiki rientrò con due tazze fumanti della giallognola bevanda profumata, ma ciò che vide la fece andar fuori dai gangheri
-Alzati subito e ti risparmierò la vita-
-Ehi, hai detto tu che potevo sedermi-
-Zoticone, ci sono sei sedie e tu che fai scegli il mio divano nuovo? Ma lo sai che Daiki ed io ancora dobbiamo provarlo? –
Per “sondarlo” non intendeva il semplice sedersi e Ranma lo aveva ben inteso.
Stanco di replicare si sedette su una sedia.
-Questa sedia va bene Crudelia? L'hai testata?-
-Tutte caprone- Non si sarebbe mai vergognata.
-Ti prego non vorrei dare di stomaco-
-Non fare il casto con me....non ti si addice. Ma veniamo al sodo, scommetto che vuoi sapere tutto- gli fece l'occhiolino.
Quella ragazza soffriva certamente di qualche patologia che portava allo sdoppiamento della personalità. Non poteva essere diversamente.
-Alcune settimane fa ho avuto come nuovo ingaggio organizzare il concorso "Arti marziali con amore".
Sapendo del premio ho pensato bene che tu e Akane mi avre....-
La interruppe
-Dannazione Nabiki non fare questi giochetti con me! Perché?-
-Sei tanto perspicace eppure la cosa più ovvia non la capisci?-
La voce della PR era alta, rasentava una crisi isterica.
Il moro, dal suo canto, la guardava incapace di arrivare al dunque.
Con Akane aveva intenzionalmente sorvolato su quei dettagli importanti, ma col codinato era pronta a rivelare tutto. Lo conosceva. Avrebbe accettato.
-Maledizione Ranma quando, una buona volta, tu e quella testarda di mia sorella non vi deciderete a darvi una fottutissima possibilità? Tu in tutti questi anni anni hai fatto il galletto ripassandoti tante pollastrelle ma senza trovarne una che durasse una settimana. Mia sorella, lei genio tra i geni, dal suo canto che fa, decide di cedere alle lusinghe del dottorino. Nonostante le vostre inette scelte di vita e lo scarso modo in cui cercate di nasconderlo siete gelosi l'uno dell'altra e sai perché? Perché non potete immaginarvi con altre persone. Vi siete lasciati cinque anni fa a causa del vostro stupidissimo orgoglio. Direi che ora siete grandicelli abbastanza per metterlo da parte ed accettare i vostri sentimenti-
Smise di parlare senza mai abbassare lo sguardo.
-Nabiki lo hai detto tu, sono trascorsi cinque anni, possibile che non ve ne facciate una ragione, non vi rassegnate? Se avessimo voluto tua sorella ed io staremmo insieme-
-Ranma fattelo dire, sarai anche bravo a letto ma per quanto riguarda le questioni amorose rimani il solito demente di una volta-
-Tu sei impazzita!-
-Può essere, allora se mi sto sbagliando non ti costerà nulla partecipare al concorso ed assecondare questa povera folle-
-E tu credi che uno stupido concorso, che prevede un matrimonio più falso del made in China, possa cambiare qualcosa? Se non ricordi ti rinfresco la memoria ex cognatina. Ci hanno già provato i nostri vecchi a metterci insieme ed i risultati sono ovvi a tutti, è stata una bomba atomica. Per non parlare della sofferenza causata a tua sorella. Non voglio che debba di nuovo soffrire. Non lo potrei più permettere.-
-Questa volta non accadrà. Comunque toglimi una curiosità come mai ti sta tanto a cuore non voler vedere Akane soffrire?-
-Perché lei è...è...-
-Perché la ami stolto e non aggiungere altro! Comunque anche lei ti ama se ti può consolare-
Ranma era senza parole. Aveva portato una mano sul volto come segno di rassegnazione. Nabiki era proprio tenace.
-Ok viperetta, dando per vero quello che dici, cosa ti rende così sicura che questa volta sarà diverso?-
-Perché ora non sarà un' imposizione fatta a due acerbi, ostinati diciottenni.  Ora sarà una vostra scelta. Sarete solo voi a decidere del vostro futuro sentimentale. Sì le nozze inizialmente avranno il sapore di una recita, ma poi ci sarà il dopo. Pensa siete fortunati. Avrete modo di sondare il matrimonio, una sorta di prova. Lo dovrebbero fare tutti. Se va bene si resta sposati altrimenti ciao, sotto a chi tocca. –
 Il cinismo non mancava mai, era parte di lei.
Il palestrato la guardava basito. Per come la cosa gli era stata spiegata non faceva una grinza.
-Ora Ranma prendila così, se mi sto sbagliando ci ritroveremo con qualche soldo in più ed una nuova esperienza alle spalle. Ma se ho ragione,...... SE HO RAGIONE dovrete a me la vostra felicità!-
-E tu in cambio, nel caso fosse vero la seconda ipotesi, cosa otterresti, perché ci tieni così tanto?-
-La felicità di mia sorella-
Non ci fu esitazione nella risposta della mezzana.
-Mio padre ci ha cresciuto nel migliore dei modi dicendoci e ricordandoci che mamma ci avrebbe voluto vedere realizzate, felici con la persona giusta. Kasumi ha trovato la sua strada, io la mia, ma lei rischia di buttare tutto alle ortiche e per cosa poi, per quel suo stupido orgoglio. Quindi ti chiedo solo di vivere queste poche settimane intensamente. Ve lo dovete-
-Apprezzo che tu voglia cosi bene ad Akane, del resto non sarebbe ammesso il contrario. Come si può non volerle bene?-Aveva riso.
 -Nabiki, devo concedertelo sei piacevolmente diabolica -
-Ranma, stai facendo la scelta giusta-
-Chi o cosa ti fa pensare che abbia scelto di accettare?? -
-È vero potresti scegliere di non accettare, ma vedi Ranma le decisioni che prendiamo non sono altro che la via per ottenere ciò che veramente desideriamo ed io so per certo che desideri mia sorella, anche se non me lo ammetterai. Non ora, non qui con me!-
-Non è detto che vada come tu hai tramato! -
-Per mal che vada avrai fatto crepare il dottorino di gelosia-
-Ora non rovinarmi la giornata parlandomi di Dolittle. Cosa ci troverà tua sorella. Non pratica arti marziali e dannatamente sdolcinato, bleah, parla con gli animali ed è insopportabile, noioso, scontato-
Teatralmente elencava sulle dita i difetti del fidanzato di Akane spalancando poi le braccia e assumendo un'espressione disgustata.
-Tutto ciò che non sei tu, ecco cosa ci trova. Perciò non è quello giusto, per lei. Tu invece cosa ci trovi in quelle che ti ripassi?-
-Sono fanciulle così bisognose di affetto-
Ironizzava e gli piaceva tanto atteggiarsi a macho sexy
-Io vedo solo oche degne di calcare palcoscenici hard-
-È un lavoro sporco, qualcuno si deve pur sacrificare, poi se ci ricavo qualche ora di piacere fisico, tanto meglio. Sono pur sempre un uomo io!-
-Già, ma niente amore, giusto ragazza col codino?-
-Stupida! Lo sai che la maledizione mi ha abbandonato da un po' di anni-
-Lo so eri una fonte inesauribile di guadagno, non è che per caso ci ripensi, magari vi mando in viaggio di nozze in Cina-
-Non scherzare iena!-
-Tranquillo, per mia sorella voglio il meglio, vuoi perdere la tua virilità proprio con lei?!- Gli fece un occhiolino.
-Sono sempre del parere che stai facendo i conti senza l'oste, comunque voglio proprio divertirmi. Se metti che devo combattere e mangiare a sbafo cosa voglio di più?-
-Essere felici! Amare ed essere amati, finalmente-
-Però Daiki ha una buona influenza su di te...sei diventata così romanticona, iena ma romanticona-
-Hai detto bene non dimenticare che sono sempre io ....falla soffrire e farai i conti con me-
-Comunque vadano le cose tra me e tua sorella una cosa è certa, non la farei mai soffrire, mai!-
-Lo so-
Si fissarono per pochi secondi.
- Bene, ora se permetti devo andare dal mio uomo-
Si erano salutati.
L’indomani Ranma sarebbe passato da Akane per comunicarle la sua decisione.
Aveva scelto.
In fondo partecipare a quello strano concorso cosa avrebbe mai potuto creare? Avrebbero vinto, si sarebbero fatti qualche risata e poi tutto sarebbe ritornato alla normalità. Anche se.....sorrise sbarazzandosi velocemente del pensiero riguardante l'idea di lui e del maschiaccio, insieme. Di nuovo.
 
 
 
**********
 
 
Aveva guardato ancora una volta l'orologio, erano ormai le sette.
Il cuore le tamburellava forte, l'ansia era incontenibile.
Un bussare alla porta. Era arrivato, puntuale come sempre.
Akane sospirando gli aveva aperto.
Lui era lì impeccabile e sorridente.
 Indossava pantaloni scuri e camicia azzurra con le maniche risvoltate.
Quel ragazzo era proprio bello. Alto, prestante, sicuro di sé, occhi penetranti e amava pazzamente la sua ragazza.
-Ciao-
-Ciao-
Si erano teneramente scambiati un bacio semplice, ma carico di amore
-Mmhhhh che profumino!! Cosa c' è di buono?-
-Ho ordinato cinese-
-Wow allora devo aspettarmi una notizia bomba-
Gli piaceva la cucina cinese senza contare che Akane aveva scrupolosamente addobbato la tavola e organizzato tutto con dovizia di particolari.
Quello che più colpiva era l'atmosfera calda ed invitante.
La stanza era illuminata dalle sole luci delle candele sparse un po' ovunque.
La ragazza versò in due bicchieri cristallini un po' di quel liquido cremisi da lui preferito, offrendogliene uno.
Con dolcezza lo aveva preso per mano ed invitato a sedersi con lei sul divano.
Era tesa e lui lo aveva notato.
-Prima di mangiare ti va di parlare? -
-Ok, sentiamo cosa ti tormenta, poi però voglio le tue attenzioni solo per me va bene?- Si era avvicinato e stava riempiendo di mordaci ma intense coccole quel suo collo invitante.
Lei lo lasciava fare, le piaceva farsi stuzzicare quella parte del corpo, ma il pensiero di ciò che doveva dirgli la fece trasalire.
 A malincuore si allontanò da quella bocca e quelle mani tanto delicate quanto eccitanti. Non sapendo da dove iniziare, pensò bene di comportarsi come aveva fatto già in mattinata con Ranma.
Gli mostrò la lettera.
-Ieri Nabiki è venuta da me per la colazione e mi ha consegnato la posta del dojo. C 'era una strana lettera....-
Non riusciva a parlare, la voce era tremante.
-Amore sai che puoi dirmi tutto, non preoccuparti, su da qui vediamo cosa c'è di tanto sconvolgente in questa busta-
Voleva ironizzare, quanto avrebbe rimpianto quel suo sarcasmo.
Aveva letto il nome dei destinatari, poi, prendendo il foglio dalla busta, aveva iniziato a leggere.
Gli occhi si muovevano velocemente dall'alto al basso e al termine di quanto scritto aveva girato il foglio come per leggere:" tranquillo è uno scherzo!" Ma niente.
Poi aveva guardato negli occhi la sua bella per scorgervi un cenno di burla, ma ancora nulla.
-Akane aiutami a capire, perché non ci arrivo- ora la sua voce appariva esitante, incredula.
-Non c' è tanto da capire, vedi Nabiki ha iscritto Ranma e me a questo concorso, secondo lei partecipiamo, vinciamo e ci becchiamo i soldi, tutto qui-
Aveva volontariamente tralasciato la parte più importante e soprattutto voleva far sembrare la cosa quanto più innocua, sempliciotta possibile.
-Ah, niente da capire, solo una stupida garetta tra coppie che praticano arti marziali, ovvio, com'è che non ci sono arrivato? Hai soltanto omesso un piccolo particolare, in questa bravata le coppie devono essere sposate. Peccato però che il tuo maritino non sarò io, ma quello!-
Iniziava ad alzare la voce e non era da lui.
-Calmati ti prego, il matrimonio sarà una farsa, ovviamente. Ranma ed io non vivremo neanche insieme-
-Oh, ma che sollievo! La mia ragazza si sposa con uno di cui non tollero neanche sentire il nome, ma io devo stare calmo perché non condivideranno il tetto coniugale. Ma ti senti Akane? A me non sembri neanche tu, Nabiki ha fatto proprio un buon lavoro-
-Ovvio che sono io, possibile che tu non riesca a vedere oltre le apparenze-
-Scusa tanto se non riesco ad essere lungimirante e sfido chiunque altro ad essere capace di vedere "oltre le apparenze"-
Si era alzato di scatto e le ultime parole le aveva pronunciate virgolettandole con le dita.
La discussione stava prendendo senza dubbio una piega esasperante dai toni alterati.
-Per favore cerchiamo di calmarci, siamo qui anche per decidere il da farsi-
- Strano Akane ma da  come parli a me sembra che tu abbia già deciso. Quindi illuminami perchè veramente non riesco a capire su cosa dobbiamo incentrare la nostra conversazione-
-Non ho deciso ancora niente e se la smettessi di ostinarti potremmo con calma ragionare-
-Tu dici ragionare, va bene proviamo un po' a ripetere il tutto ....arriva un invito per partecipare ad un evento riservato a giovani a coppie di sposini dedite alle arti marziali. La mia dolce metà partecipa con il suo muscoloso maritino che non sono io. Mhhh vediamo- si toccava il mento fingendo di pensare
-Perdonami, sarò diventato di colpo deficiente ma non riesco proprio a fare simili riflessioni-
Il tono di voce era indurito, lo sguardo assottigliato. Era proprio furioso
-Non vuoi proprio sforzati vero? Ormai il tuo unico pensiero è sempre il solito Ranma, Ranma e sempre, dannazione, Ranma-
- Forse perché a differenza tua lo vedo per ciò che è realmente. Magari perché già una volta a causa sua non sono riuscito ad averti. Mi dispiace ma io non riesco proprio ad accettare che lui farà sempre parte della tua vita. Sapere che lui sarà sempre un persona importante per te-
-Oh Kami, quante volte te lo devo ripetere. È vero Ranma farà sempre parte della mia vita, ma non come pensi tu. Io sto con te, ho scelto te ma a quanto pare tu tendi facilmente a dimenticarlo. Perché ti impunti eppure non mi sembra ti abbia mai dato motivo per dubitare di me. Come possiamo andare avanti, costruire qualcosa di più solido, importante se non riesci a fidarti di me? -
Non riusciva a guardarla, le mani gli tremavano. Sapeva che aveva ragione ma proprio non ce la faceva ad accettare la sua amicizia con il giovane Saotome.
-Ti prego guardami, ignora il resto e volgi la tue attenzioni su noi. Pensa che al termine di tutto potremo dedicarci al nostro vero matrimonio-
Era stremata, stanca,  avrebbe fatto di tutto per convincerlo, ma la strada era in salita.
- Mi chiedi di avere fiducia, Akane sai benissimo che di te ne ho tanta, ma di lui no! Sarà sempre un matrimonio e lo sai come la penso a riguardo-
Non lo avrebbe mai accettato.
-Ma in questo caso vedilo per quello che è ovvero un banalissimo, inutile dettaglio-
-Le unioni consacrate non sono stupidi dettagli e poi sentiamo, magari sarà un futile dettaglio anche la prima notte di nozze e di conseguenza  finirci a letto giusto?-
A quel delirio frustrato si udì un solo sordo rumore.
Lo aveva schiaffeggiato.
Si guardavano sconfitti, amareggiati, delusi. Poi la piccola Tendo parlò.
-Scusami non volevo. Se non vuoi non se ne farà nulla, ma ti prego non guardarmi così, non lo merito-
-Devo andare, ho bisogno di stare da solo-
Prima di uscire da quella casa però prese un bel respiro e le fece una domanda.  
-Lui già lo sa vero?-
-S....Sì -
-Come vedi hai ritenuto opportuno parlarne prima con lui. Poi mi parli di fiducia?-
- Tu eri stanco venivi da lavoro ed io volevo parlartene con calma perciò ho aspettato-
-Quanta premura grazie! Ma come vedi avete già deciso ed io sono solo uno spettatore a cui hai dato la lieta novella. Congratulazioni!-
-Ti sbagli, questo è quello che vuoi credere. La mia parola non ti basta più, allora ho ragione quando dico che di me non ti fidi-
Voleva farlo reagire e soprattutto non voleva andasse via.
-Sai Akane si dice che ogni nostra decisione non è altro che il modo per dare vita ai nostri sogni. Decidere non è altro che il primo passo per realizzare ciò che veramente vogliamo.
Ah Akane, la fiducia....si guadagna!-
 
Era andato via,mentre la piccola Tendo, incapace di proferire verbo e paralizzata di fronte a quella velata realtà, si lasciava andare in un pianto liberatorio.
L'unico suono straziato e rotto dal pianto che emise fu il nome di quel giovane - "....Shinnosuke......"-
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti
Se siete arrivate qui avete letto di sicuro un nome. “Shinnosuke
Avevate capito che parlavo di lui vero?
So che qualcuna mi odierà ma io adoro troppo questo personaggio. E’ l’unico che sia riuscito a mettere i bastoni fra le ruote al nostro bellissimo Ranma. Ci riuscirà anche questa volta?
Non scrivo altro in merito, non voglio fare ulteriori danni XD….ciao Arianna!
(Spalle e collo sono tutti per te Vale )
Spero vi sia piaciuta.
Ringrazio la mia bellissima beta “Ele-fossette dipendente” senza la quale dovrei rileggere il tutto almeno altre 70 mila volte <3
Un grazie di cuore  a tutte le persone che leggono la storia, che trovano tempo e voglia di commentare e che l’hanno inserita  tra le seguite/preferite/da ricordare
 
*Citazione di Oscar wilde
 
Alla prossima. Baci Pia
 
 
 
 
   
 
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