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Autore: OliveValance    09/05/2014    2 recensioni
«Tu... non... mi vuoi?»
«No»
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Tre mesi erano passati da quando… beh, lui, l’aveva lasciata. Lì, nel bosco.
“Lì nel bosco come una cacca di cane” aveva specificato, con notevole schiettezza, Caroline.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Buona lettura e ci vediamo alla fine del capitolo (spero)!

«Tu... non... mi vuoi?»
«No»

 
La luce filtrava tenuemente tra le tapparelle, andando a illuminare la stanza. Buffo. C’era il sole a quanto pareva. Bella con un movimento irritato scacciò le coperte di dosso e, dopo aver recuperato la vestaglia, si diresse in bagno.

Solo dopo essersi lavata e sistemata un po’ osò guardarsi allo specchio: era ancora più pallida del solito, le occhiaie le facevano apparire gli occhi pesti, quasi come se avesse beccato due pugni, uno per occhio, e giusto per terminare in bellezza aveva i capelli spenti e rovinati. Glielo aveva ripetuto Charlie, glielo aveva ripetuto René, se lo ripeteva ogni giorno lei stessa: non poteva continuare così. Non poteva proprio o avrebbe finito per distruggere se stessa.

Tre mesi erano passati da quando… beh, lui, l’aveva lasciata. Lì, nel bosco.
“Lì nel bosco come una cacca di cane” aveva specificato, con notevole schiettezza, Caroline.

Caroline.

Caroline nell’ultimo mese era stata l’unica persona capace di tenerla a galla, letteralmente, o sarebbe sprofondata nella depressione più nera. Non erano esattamente cugine loro due, erano le figlie delle figlie di due cugine che in questo caso si trattava niente di meno che della nonna materna di Bella e della nonna paterna di Caroline.
Il loro rapporto non era mai andato oltre le semplici email di auguri per Natale e compleanni o quelle di ringraziamento per i regali puntualmente spediti ogni anno nelle sopracitate festività. Tutto ciò era notevolmente influenzato dal fatto che Caroline vivesse in Italia. Dall’altra parte del mondo praticamente.

Tutto era cambiato all’incirca due mesi dopo “il fatto”, come soleva a chiamarlo Charlie, diventando tra l’altro di una spiacevole tonalità bordeaux ogni volta che qualcuno lo ricordava in qualunque modo, e in quel periodo Renee aveva preso l’abitudine di chiamare più volte al giorno la figlia, giusto per cercare di distrarla parlando di tutto quello che le passava per la testa e per la maggior parte delle volte Bella si limitava a mormorare qualche parola, giusto per dare l’idea alla madre di starla veramente ad ascoltare e non limitarsi a fissare fuori dalla finestra pensando e ripensando in continuo ai Cullen (uno in particolare) e del loro abbandono.

Era quasi sicura che la madre fosse arrivata addirittura a parlare del gatto persiano della loro vecchia vicina di casa a Phoenix una volta. Poi un giorno Renee aveva nominato la nipote della cugina di sua nonna e a quel punto Bella, dopo aversi schiarito la voce, aveva ripetuto piuttosto confusa:
“La nipote della cugina di tua nonna?”
“Sì!” aveva risposto Renee entusiasta di essere riuscita a far parlare la figlia “Caroline!” specificò poi.
“Oh, Caroline. Lei.” Commentò leggermente più attenta.
“Sì sì, lei! Sai ho sentito sua madre l’altro giorno e mi ha raccontato un po’ della figlia. Studia in Inghilterra lo sapevi?”
“No, non lo sapevo” rispose la ragazza perdendo rapidamente quel minimo interesse che aveva racimolato.
“E fa pure la Youtuber!” esclamò con più enfasi la donna.
“La che?” si sforzò di domandare Bella a favore della madre.
“La Youtuber!” ripeté la donna “Sai, fa dei video interessanti e li carica su YouTube. Ha pure un blog.” Aggiunse tutta allegra.
Bella a sentire la madre parlare in quel modo capii che stava totalmente riportando le parole di qualcun altro sapendo bene quanto la donna fosse assolutamente negata in tutto ciò che fosse più tecnologicamente evoluto di un tostapane.
“Forse potresti darci un’occhiata… che te ne pare? Così potresti farle sapere che ne pensi!” aggiunse timorosa.
“Umm… sì sì. Dopo guardo, ora devo studiare per il compito di trigonometria di venerdì. Ci sentiamo domani, ok mamma?”
“A dire il vero pensavo di chiamarti dopo cena”
“Mamma! Non serve, davvero. A cena vengono anche Jacob e Billy. Ci sarà un bel po’ di gente a controllarmi, ok?”
“…sto solo cercando di aiutarti tesoro…”
“Lo so, scusa Mamma. È solo che comincia essere tutto fin troppo…snervante! Charlie mi ha portato pure a pranzare fuori per controllare che mangi…”
“Siamo preoccupati per te.”
“Non serve, ok? Scusa, le lasagne si stanno bruciando devo andare, ciao mamma!” Detto questo pigiò violentemente il tasto di fine chiamata e lanciò il cordless più lontano possibile, lasciandosi poi cadere sul letto. Non c’erano lasagne in forno, era solo una tecnica che aveva appreso negli anni. Forse avrebbe dovuto veramente cominciare a cucinare qualcosa per la cena. Lanciò una veloce occhiata all’orologio a parete, aveva ancora tre ore prima che arrivassero i Black. Quasi quasi avrebbe schiacciato un pisolino… non riusciva a dormire molto bene ultimamente pensò giusto prima di addormentarsi.

Fu svegliata dal classico suono della posta elettronica. Bella si trascinò verso la scrivania, dove avevo piazzato il computer quando ero arrivata a Forks la prima volta, con una certa speranza che evaporò completamente quando vide che l’email era da parte di sua madre. L’aprii piuttosto svogliata e lesse brevemente il contenuto: “Bella, so che non hai intenzione veramente di guardare i video di Caroline o il suo blog, ma ti mando i link per entrambi. Prima di sdegnarli dacci almeno un occhiata. Con affetto, mamma.” Sotto al testo sottolineati e in azzurrino spiccavano i due link e Bella si appuntò in un angolino della mente che avrebbe fatto bene almeno ad aprirli, giusto per far contenta sua madre.

Dopo aver spento il computer scese in cucina, cercando di ignorare il fatto che per un breve istante avesse veramente sperato che un piccolo folletto dai capelli corti neri avesse finalmente deciso di rispondere alle numerose mail che le aveva spedito durante quei mesi.

La cena fu una vera tortura tra le frecciatine del signor Black sui Cullen, gli sguardi assassini di Charlie al suddetto ogni volta che venivano nominati e gli innumerevoli tentativi da parte di Jacob di coinvolgere la ragazza nei loro discorsi. Forse non avevano capito che a Bella non interessava minimamente il baseball, soprattutto se giocato da umani.

Finalmente dopo quattro lunghe ore i Black decisero che era arrivato il momento di levare le tende. Erano oramai le 11 e mezza.
“E stata una serata interessante.” Commento Billy “Spero di poter ricambiare la vostra ospitalità, magari prossimo weekend, che ne dici Bella? L’invido è anche per te, sia chiaro.”
“Ti ringrazio, ma in questo periodo siamo sommersi dai compiti e dalle verifiche. Temo dovrò rinunciare alla cena…” Rispose la ragazza cercando di non suonare troppo dura, poi vedendo la faccia corrucciata di suo padre aggiunse “Magari sarà per il prossimo fine settimana se l’esame di trigonometria mi va bene…”
“E brava la nostra Bella!” esclamò Jacob cingendole le spalle con un braccio “Sempre così studiosa, eh?”
“Faccio solo in mio dovere…” mugugno lei cercando di fermare l’impulso che la spingeva a scostarsi dal semi abbraccio del ragazzo: la pelle non era della giusta temperatura, era troppo troppo calda per i suoi soliti standard.
“Sei una ragazza con la testa sulle spalle, Bella.” Commentò Billy con un sorrisino che la ragazza non capì subito.
“Grazie. Ora scusatemi, ma devo andare a sistemare la cucina… buonanotte.” Detto questo sorrise ai presenti a mo’ di saluto e si defilò all’interno della casa accompagnata dai saluti che questi le rivolgevano.

Aveva appena finito di lavare i piatti e si stava asciugando le mani con uno strofinaccio quando il padre la raggiunse.
“Tutto bene?” chiese borbottando.
Bella alzò lo sguardo e cercò per un secondo di reggere lo sguardo indagatore del padre, ma non ce la fece e voltò rapidamente la testa verso la finestra. “Certo. Ora scusami, ma andrò in camera mia, sono piuttosto stanca.”
“Certo, certo… beh, notte allora.” Disse il padre cercando di dissimulare la sua preoccupazione.
“Si, buonanotte.” Rispose lei salendo di corsa le scale e buttandosi sul letto una volta arrivata in camera. Rimase un paio di minuti così in quella posizione prima di decidersi ad alzarsi, infilare il pigiama e sistemarsi sotto le coperte questa volta.

Mezz’ora dopo sentii suo padre salire e dopo un’altra mezz’ora sentii il suo lieve russare. Capii a quel punto che non sarebbe riuscita a dormire quella notte. L’ennesima notte. Come accadeva il più delle volte avrebbe passato le ore a crogiolarsi nei ricordi, ripercorrendo tutta la loro storia fino ad arrivare all’ultimo ricordo, quello che le faceva cadere tutte le barriere che si era costruita e facendola piombare nella disperazione più nera. Ed ecco affiorare in un angolino della sua mente quella sensazione che l’aveva accompagnata in tutti i suoi viaggi mentali: fastidio. Un lieve fastidio per tutti i ricordi che la continuavano a sommergere sebbene lei non volesse altro che dimenticare tutto, andare avanti e non soffrire più. Avrebbe preferito esser caduta in uno stato di shock così profondo quella volta nel bosco da causarle un’amnesia tale da cancellare tutti i ricordi che aveva su di loro. Perché loro potevano dimenticarla così facilmente, uscire dalla sua vita come se nulla fosse e a lei toccava tutto quell’inferno? Perché?

Oramai neanche Cime Tempestose l’aiutava a distrarsi. Anche quel libro le ricordava lui: la prima volta che si era avvicinato a casa sua le aveva confessato di averla trovata in giardino addormentata, con quel libro aperto accanto a lei. Forse poteva provare con Giulietta e Romeo.
«Sai, Romeo mi ha sempre dato sui nervi», commentò all'inizio del film.
«Cosa c'è che non va in Romeo?», chiesi leggermente offesa. Era uno dei miei personaggi preferiti. Prima di incontrare Edward mi ero quasi presa una cotta per lui.
«Be', prima di tutto è innamorato di questa Rosalina... Non ti pare un po' volubile, il ragazzo? Poi, qualche minuto dopo il matrimonio, uccide il cugino di Giulietta. Poco intelligente, davvero. Un errore dopo l'altro.»

 
No, così non andava proprio. Bella lanciò il libro più lontano possibile, asciugandosi una lacrima solitaria che era sfuggita al suo controllo. Come poteva aver dato del volubile a Romeo quando era lui il primo ad aver cambiato idea con tanta facilità?
«Peggio di così non avrebbe potuto fare per demolire la propria felicità.»
 
Almeno lui non aveva abbandonato Giulietta. Non l’aveva abbandonata neanche quando l’aveva creduta morta arrivando ad uccidersi pur di stare con lei.
Stupido. Ecco cosa era. Lui era uno stupido. Uno stupido di cui lei non riusciva neanche a pensare al nome ancora tanto era il dolore che provava al solo ricordo. Rinunciò ad asciugare le lacrime che ora avevano preso a colare inesorabilmente dirigendosi verso la finestra che si affacciava sul bosco. Quel bosco dove era finito tutto.

Voleva dimenticarlo. Anche solo per una notte, ma voleva dimenticarlo, vivere di nuovo senza dover sentire quel dolore che la stava consumando inesorabilmente. Ma era veramente disposta a vivere senza di lui?

Forse avrebbe potuto andarsene da lì. Cambiare aria. C’era troppo di lui in quel posto. Tutto gli ricordava lui lì. Ma dove poteva andare? Certo, l’anno seguente avrebbe cominciato l’università, lontano da Forks, ma sarebbe stata in grado di reggere ancora per un anno? Tornare a vivere con sua madre era impensabile, soprattutto considerando la frequenza con cui lei e il marito cambiavano città. Lei in quel momento aveva bisogno di stabilità, di qualcosa di stabile nella sua vita a cui aggrapparsi, qualcosa o qualcuno abbastanza forte per sostenerla. Di qualcuno che sapesse cosa fosse meglio per lei, perché lei non lo sapeva.

Ma chi?

«Sai, fa dei video interessanti e li carica su YouTube. Ha pure un blog.
Forse potresti darci un’occhiata…»

 
Caroline, ecco chi l’avrebbe aiutata, ma questo ancora Bella non lo sapeva.


Note dell'autrice:
Salve a tutti! :) questo è un piccolo esperimento sulla saga di Twilight! Ci sarà sempre la solita insicura Bella, ma sarà spalleggiata da qualcuno questa volta: Caroline. Personaggio assolutamente originale che la aiuterà a sviluppare un po' di amor proprio e superare l'abbandono. Ma Edward tornerà pure questa volta? Qualcuno prenderà il suo posto nel cuore di Bella? Che succederà?
Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito e ci terrei veramente a leggere un vostro parere, soprattutto perché l'ho scritto quando invece avrei dovuto studiare per l'esame di diritto privato che devo dare tra meno di un mese ^^" ops...
Detto questo ci tengo a ringraziare tutti quelli che leggeranno questo capitolo!

Salutiiii
Olive

PS: inoltre prometto di pubblicare l'aggiornamento dell'altra mia fanfiction entro la fine del weekend! :
D

 
  
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