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Autore: seaismydrug    09/05/2014    4 recensioni
''Non lasciarmi andare,non di nuovo.''
PS.QUESTA E' LA SECONDA SERIE.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Don’t let me go again.
Fan fiction by:seaismydrug
Capitolo 10.
“Don’t let me go again.”

 
Justin posò Cheryl sul lettino dell’infermeria, si passò la lingua sulle labbra e sospirò , le accarezzò la mano e sperò di poter rivedere i suoi occhi aperti. In quel momento non desiderava null’altro se non tornare a tre anni prima. Il sangue continuava a sgocciolare dalla ferita provocata dal proiettile, il viso della giovane ragazza sbiancava di minuto in minuto e in Justin cresceva un senso di paura. Afferrò una calza sul comodino posto poco lontano dal letto e lo bagnò con dell’acqua ossigenata, lo posò sulla pelle calda e sanguinante di Cheryl,  e notò altre lesioni dietro la nuca. Pensò di esser stato la causa di ogni male e allo stesso tempo di ogni bene. Il sangue sembrò calmarsi il proiettile fu tolto grazie all’aiuto di Kara.
Justin bendò il collo di Cheryl e la ripuli da tutto il sangue, sciolse i suoi capelli e li posò sulle spalle, le accarezzò il viso e si morse le labbra. Un profondo senso di angoscia lo invase , un dolore forte al petto gli fece tornare in mente ricordi indimenticabili.


“Be’? che fai ancora li? Dobbiamo tornare a casa.” Kylie spiazzò Justin, si girò e la fissò a lungo, sapeva che Kylie era innamorata di lui ma non riusciva a capacitarsi del fatto che nonostante stesse una ragazza in fin di vita, lei continuasse a pensare solo a loro due.
Si passò una mano tra i capelli e sbuffò sonoramente, usci dalla camera e rivolse un ultimo sguardo a Cheryl, sperando con tutto il cuore che quei due ghiacciai che aveva negli occhi potessero sciogliersi e tornare quelli di una volta.
 
Justin’s Point Of View.
Uscii fuori dalla stanza con tristezza e rabbia, perché l’avevo fatto? Perché invece di spararla non l’avevo baciata e stretta a me ? Perché ero questo?
sentivo tutta la rabbia di quegli anni pressarmi addosso in quegli ultimi secondi, avrei voluto correre e buttarmi giù da un grattacielo.
“Justin, ma che fai? Cammini o no?” sbottò Kylie infuriata, decisamente stanco della situazione pressai le labbra una contro l’altra cercando di alleviare la rabbia, sentivo gli occhi pizzicarmi per le lacrime , mi sentivo una schifezza un mostro in mezzo a tante persone, strinsi le mani in due pugni, le nocche divennero bianche e la pelle si  stese.
“Kylie basta.” Urlai in preda alla rabbia e alla frustrazione, era incredibile il modo in cui Kylie nonostante tutte le situazioni di merda riuscisse a farmi arrabbiare il triplo, in  quel momento avrei voluto ucciderla.
“Che c’è?” sbottò lei. Si morse le labbra e con un movimento rapido spostò i capelli dietro la schiena, sbuffò come se fosse scocciata da qualcuno/cosa.
Basta, che persona sei? L’ho uccisa per te, ti ho protetta da tutto cazzo! E tu riesci solo ad urlarmi contro come se fossi il tuo cagnolino.- mi tirai leggermente le punte dei capelli per alleviare il mio stato di confusione e rabbia, strinsi gli occhi- e ora sono qui, con te invece di esser li a cercare di far tornar in vita l’unica persona alla quale tengo su questo mondo. Mi hai condotto ad ucciderla , ad uccidere ciò che mi teneva in vita. Cosa ho trovato di buono in te? Cosa ho trovato di buono in una persona che gode alla morte degli altri? Io non lo so, io non me lo spiego. Mi sento una fottuta merda.  E so che tu non mi potrai capire. Perché le persone false  e cattive non capiscono, mai.” Sputai con tutta la rabbia  che avevo in corpo, sentivo le vene pulsarmi e ogni centimetro di pelle accaldato dalla pressione che il mio corpo stava avendo. “E non so neppure come ho fatto a svegliarmi ogni mattina con te accanto e a fare l’amore con te, quando l’unica persona che mi stava uccidendo eri tu.’’ Continuai. Le  lacrime minacciavano di scenderle, ma in quel momento ero troppo arrabbiato per ciò che aveva fatto per andarle vicino e farla smettere di piangere.
Mi stai lasciando?” mormorò in lacrime, portò una mano al petto addolorata. La fissai a lungo, mi dispiaceva ma ciò che mi aveva condotto a fare non era giustificabile ne perdonabile ne comprensibile.
Si, e adesso per favore prendi le chiavi della tua auto e va via.” Sussurrai stanco. Lei scosse il capo innumerevoli volte, cercò di abbracciarmi ma con un rapido movimento la scansai.
Non voglio più vederti, va via.” Chiusi gli occhi, ciò che dissi mi costò molto ,  ma Kylie aveva letteralmente rovinato tutto e io ero stanco. Ogni cellula del mio corpo bramava il tocco di Cheryl, in questi anni l’avevo uccisa, lacerata dentro e ora.. ora era li senza respirare , in bilico tra la vita e la morte. Come un vaso che oscilla tra il cadere e frantumarsi e il rimanere in piedi.
Kylie si allontanò piangendo, respirai profondamente. Due macchine arrivarono e io sentii i nervi irrigidirsi. Derek scese sbattendo la portiera più incazzato che mai, mi afferrò per il colletto della maglietta e mi sbatté al muro, sentii un dolore che mi percosse la schiena.
“Come ti sei permesso di toccarla? Come? Con quale coraggio le hai sparato? Mi chiedo se tu abbia un cuore o se tu sia una persona schifosa. E secondo me è la seconda. Prega per te che non sia morta, altrimenti la raggiungerai.” Urlò , mi lasciò e corse dentro.
I sensi di colpa crescevano.
Harry scese dall’altra macchina, mi guardò con uno sguardo di disprezzo e disgusto.
“Non l’hai mai saputa amare, ma c’era gente che lo faceva e non puoi rovinare vite così.” Sbottò.
Mi sentii peggio che mai, misi le mani in faccia come se fossi stato capace con quel semplice gesto di alleviare il dolore e di mandar via i problemi.
mi feci coraggio ed entrai, gli sguardi dei presenti mi bruciarono vivo, li sentivo mentre parlavano tra di loro. Mi avvicinai al corpo quasi senza vita di Cheryl, il suo cuore batteva ancora ma la quantità di sangue che perdeva era troppa.
“Ti prego.” Mormorai , chiusi gli occhi e sentii una lacrima scendermi sul viso, l’asciugai subito. Serrai le labbra in una linea e fissai l’immobile figura della ragazza sul lettino, era come se in quel momento fosse andato via tutto il dolore, le bugie, le urla , gli incubi , le litigate e i pianti.
Come se tutta la mancanza che avevo provato in quegli anni, si stesse facendo sentire proprio in quel momento.
“Allontanati.” Ringhiò Harry a denti stretti, e non potevo dargli torto. Ero io la causa di tutto ciò. Mi allontanai. E guardai tutti loro.
“Mi dispiace.” Dissi semplicemente, prima di uscire .
 
Harry’s Point Of View.
L’unica cosa che provavo era disgusto e rabbia, come si può?
Justin non sapeva amare, non l’aveva mai saputo fare e adesso qualche lacrimuccia non avrebbe cambiato la situazione. Sentivo i nervi irrigidirsi sempre di più.


“Portiamola in ospedale.” Affermai mentre piegavo le braccia e mi raddrizzavo davanti a Kara e Derek.


“Buona idea, poi magari ci chiedono com’è successo e che risponderemo?” rispose Derek, aveva ragione. Annuii e cercai di tranquillizzarmi pensando ci fosse una soluzione, quando forse, semplicemente, non c’era.
“Chiamerò Jake.” Sbottai prima di digitare tasti a caso sul cellulare.


Jake era un medico di famiglia alla quale ero molto affezionato, mi conosceva sin da quando avevo 6 anni, e mi fidavo. Se c’era qualcosa che potevo fare, l’avrei fatta senza  pensarci troppo.
\\
“Allora come sta?” chiesi impaziente dopo due ore di visite. Il Dr.Jake sospirò, il suo sguardo era dispiaciuto  e preoccupato. Sospirai scuotendo la testa, non poteva essere.
“In coma. Attualmente è in uno stato di coma, ma non è morta credo dovreste portarla in ospedale.” Un’espressione desolata e triste gli si dipinse in viso.
Se mai fosse accaduto qualcosa a Cheryl peggio di cosi, non me lo sarei perdonato.
Anche per il semplice fatto di non esserci stato. Presi la giacca sulla scrivania nella piccola infermeria di quell’ospedale psichiatrico/carcere.  Ci dirigemmo verso le auto, misi in moto la mia, Kara sedeva accanto a me e Cheryl era nell’altra auto con Derek.
“Harry, mi dispiace.” Mormorò, serrò gli occhi e sospirò profondamente, le sue mani giocherellavano nervosamente con il cappotto e il respiro era irregolare, il nervoso le si leggeva in viso. “Non avrei dovuto fare del male, ne tanto meno lesionarla in quel modo. Mi sento un mostro.” Singhiozzò, le sue lacrime non mi scossero ne mi fecero cedere.

“Kara, a tutti dispiace quando una persona è in fin di vita. Ci pensate tutti ora, tutti ora siete dispiaciuti, tutti ora state cercando di fare del meglio per lei. Ma quando lei realmente ne aveva bisogno dov’eravate? Quando lei piangeva e passava le notti insonni dov’eravate? Non c’eravate, nessuno c’era oltre me. E se c’è qualcuno che è realmente deluso, ferito e straziato dal dolore- sospirai- sono io.” Mantenni lo sguardo fisso sulla strada di fronte a me. Era notte fonda quando arrivammo in ospedale.
Mi fermai fuori la porta mentre il corpo di Cheryl veniva portato in pronto soccorso.
Un auto si fermò dietro la mia, la riconobbi. Era quella di Justin. Scese dall’auto con disinvoltura sbattendo la portiera, era arrabbiato e triste.
“Che ci fai tu qui? Perché non vai da Kylie? Forse sta piangendo e ha bisogno di te.” Ironizzai. Si girò e mi fissò a lungo, quasi come se volesse uccidermi con lo sguardo.

“Non ti spacco la faccia solo perché Cher è in fin di vita.”  Sbottò, come risposta ricevette una mia fragorosa risata. Era assurdo.
“Ora t’importa vero? Ora ci stai male vero? E quando venni a casa tua? Eh ? qual era la tua risposta alla mia supplica di liberarla? ‘Perché dovrei? È una stronza.’ Questo dicesti, nulla di più. Ora non fingere che t’importa.” Dissi a denti serrati, passò una mano tra i suoi capelli e s’inumidì le labbra.
“Smettila di rinfacciarmi le cose . Pensi che io non ci stia male? Pensi che a me non freghi un cazzo? Pensi che io abbia dimenticato di quanto sia stato meschino e schifoso? Non sai niente Harry, niente! Stai dalla tua parte.” Mi afferò per il collo, sbattendomi al muro. Mi liberai dalla sua presa con facilità.
“Mi fai schifo.” Sputai prima di entrare dentro e controllare la situazione.
Justin’s Point Of View.
Le ore passavano velocemente ed io ero fermo ad aspettare qualche fottuto medico uscisse per aggiornarmi sulla situazione.
Ero immerso nella mia solitudine, nei più profondi dei miei pensieri. Una profonda  angoscia m’invase,  avrei dovuto proteggerla, tenerla al sicuro e tutto ciò che avevo fatto era stato distruggerla. Appoggiai la testa nelle mie mani, e piansi. Sentivo tutta la frustrazione cadermi addosso come pioggia , solo che non scivolava via e non si fermava, mai. Era come se fossi annegato nei suoi occhi, come se fossi morto senza rimanere a galla. Come se tutta la merda di questo mondo mi avesse risucchiato tanto da ridurla cosi, su un lettino ospedaliero in bilico tra vita e morte. Il sangue scorreva velocemente in quei tubetti attaccati al suo bellissimo corpo, che non toccavo da troppo tempo.
La mia piccola.
La mia Biebs.
La mia Cheryl.
Dov’era ora?
“Lei è Justin Bieber?” chiese una dottoressa dall’età giovane, i capelli erano raccolti in una coda e aveva un sorriso forzato sulle labbra.
“Si.” Dissi semplicemente.
“Dobbiamo informarla che la signorina Cheryl Alison Biebs è in coma per la perdita di troppo sangue, ma ciò non vuol dire che sia in fin di vita. Per cui c’è possibilità del 70% che si risvegli.- sospirò guardandomi mentre lacrimavo come una femminuccia, perso nella rabbia e nel pentimento.- non perda le speranze.” Sorrise come per potermi confortare annuii.
Entrai in camera.            
“Permettimi di guardare i tuoi occhi.
” Sussurrai. “ attraverso la tempesta.” Presi un altro respiro “ non c’è niente come noi, insieme” singhiozzai “ ricordi, piccola?” “scusami.” Mormorai infine.
“Scusami, ho agito d’impulso, non immaginavo tutto questo. Ma ora ti prego piccola. apri questi due oceani che hai al posto degli occhi e parlami.” Le accarezzai la mano dolcemente. “Ti prego Cheryl.”mormorai infine.
Mi sedetti accanto a lei e lasciai che la stanchezza vincesse su di me.
 
Nobody’s point of view.
Harry era dietro il vetro mentre osservava Justin con disgusto e dispiacere allo stesso tempo. Decise di lasciare la situazione cosi, rimase seduto fuori tutto il tempo rimanendo ad osservare la persona che amava perder vita pian piano.
Derek era tornato a casa, per controllare Lydia, mentre Kara teneva compagnia ad Harry.
La situazione era più tosto dura e tragica, Cheryl aveva bisogno di Justin, Harry aveva bisogno di Cheryl.
Justin si addormentò sul corpo freddo di Cheryl, tenendole la mano immobile e ascoltando il battito del suo cuore.
La lunga notte passò cosi, tra incubi, urla, pianti e dolore.
 
 
Spero vi piaccia, a presto il nuovo trailer.
Dedico questo capitolo a Imma, che mi ha sostenuta e che mi ha incoraggiata tantissimo.
Cosa ne pensate? Vi prego lasciate recensioni, e fatemi capire che ci siete ancora. Vi voglio bene.
-Julie.
  
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