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Autore: Ladyally    25/07/2008    6 recensioni
Remus Lupin aveva una ragazza.Ebbene sì, dopo anni passati a preferire l’amicizia alla compagnia femminile, si era lasciato trasportare dalla corrente e intrappolare da una ragazza: era semplice, dolce ed intelligente, insomma, un perfetto partito, come qualcuno sosteneva, ma.. sì, c’era un ma: un ma dai capelli neri e gli occhi grigi.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cagion d'affanno fu il cuor che, preda d'amor, negò la ragione
Is it true what she say are, we too blind to find a way?
Primo Capitolo

Fievole appare
L’immago di lei,
sì come fosse
un lieve velo
che l’amar vero
lascia svelar

Remus Lupin aveva una ragazza.
Ebbene sì, dopo anni passati a preferire l’amicizia alla compagnia femminile, si era lasciato trasportare dalla corrente e intrappolare da una ragazza: era semplice, dolce ed intelligente, insomma, un perfetto partito, come qualcuno sosteneva, ma.. sì, c’era un ma: un ma dai capelli neri e gli occhi grigi.
Sirius Black, con il quale divideva la casa, sembrava detestarla e Remus proprio non capiva il motivo di quell’odio insolito che aveva preso vita dopo la cosa più stupida che avesse mai fatto (anche se, a suo tempo, non gli era sembrato un errore, bensì una cosa giusta) e, se fosse stato in grado di prevedere quale sarebbero state le ripercussioni, avrebbe evitato di fare quello che era finito, appunto, col fare: presentarla a Sirius.
In un primo momento era stato, seppur freddo, cordiale, poi tutta quella gentilezza se n’era andata chissà dove e chissà perché, anche se, ripensandoci, lei non l’aveva venerato come i tre quarti della popolazione femminile era solita fare e le era anche sfuggita una scomoda confessione: non solo non amava i cani, ma li riteneva per di più sporchi e dal quoziente intellettivo basso; poteva, però, questo bastare per detestare una persona?
Sirius, dopo averla incontrata, da pettegolo qual era, come Remus sosteneva che fosse, aveva raccontato tutto a James, che l’aveva poi riferito a Lily e, tale racconto che aveva lei come protagonista, era finito per diventare simile ad una storia dei fratelli Grimm; incontratala a loro volta, James e Lily erano rimasti notevolmente sorpresi nel trovarsi davanti una ragazza molto bella divertente e, soprattutto, con un cervello – e non il mostro che Sirius aveva loro descritto – poi, una volta soli con Remus, si erano congratulati con lui per l’enorme fortuna, anche se Lily si era mostrata abbastanza titubante, e gli avevano augurato il meglio, cosa che Sirius non aveva fatto. James aveva cercato di convincerlo in ogni modo possibile che in lei non vi era nulla di sinistro o malefico, che il non ridere sempre alle sue battute non doveva per forza essere sintomo di stupidità e che poteva davvero essere la ragazza giusta per il loro amico. Ovviamente era stato tutto fiato sprecato.
Era una babbana e a Remus non importava, ma Sirius stava facendo diventare il suo esserlo un problema, non perché tale cosa fosse per lui sinonimo di inferiorità e diversità, ma perché si divertiva a confonderla con termini e racconti che per lei erano insoliti e inconsueti. Ogni volta, dopo che se n’era andata, si giustificava dicendo che non lo faceva di proposito, ma che si comportava in modo naturale e spontaneo come lui, primo fra tutti, lo aveva incitato a fare per tanti anni.
Per tutti questi motivi, quindi, la situazione era diventata pesante e non sembrava esserci una facile soluzione all’orizzonte.
Oh, il di lei nome è Vanessa.

***

“Non capisco perché non puoi cercare di essere almeno un minimo gentile con lei!” Remus solitamente non urlava, ma Sirius, quando voleva, era in grado di farlo ululare.
“Non so a cosa ti riferisci. Ritengo di essere la persona più dolce e gentile in.. questa stanza.” Disse l’altro allungando le gambe e appoggiando i piedi sul tavolino.
“Pads, qui ci siamo solo io e te.” Replicò Remus schiaffeggiandogli una gamba.
“Sì, lo so, e tu al momento non stai usando un tono molto carino.” Ribadì sdraiandosi, poi, sul divano.
“Non lo sono perché tu non lo sei con lei!” disse Remus cercando di rendere il concetto più chiaro possibile.
“Beh, io non lo sono perché lei.. è scortese nei miei riguardi!” Remus alzò un sopraciglio e lo fissò in modo molto scettico.
“È vero! Mi guarda male! Ed sempre lì a lisciarti e toccarti.. sa che hai anche un cervello? non sei solo.. pene!! Moony, quella ragazza non fa per te.” Concluse alzando le braccia al cielo teatralmente.
“Ceeeerto, hai ragione, scusa se ho dubitato di te.” Gli disse sedendosi su uno spazietto accanto a lui.
“Sei così gentile, perfetto, generoso e altruista!” continuò prendendogli la mano e accarezzandola.
“Il sarcasmo non ti porterà molto lontano. E non lisciarmi come se fossi la tua ragazza. Vedi forse un paio di tette in bella mostra? Ti sto forse toccando a mia volta?" Sirius si riprese ciò che gli apparteneva e diede il benvenuto, sul suo viso, a un cupo broncio.
“E a te verranno le rughe a forza di tenere il muso! Quindi, per favore, ti supplico, cerca di essere educato e, se proprio non riesci, evita di parlarle.” Sirius lo guardò per qualche istante senza dire nulla, poi alzò il mento con fare altero e disse: “Solo perché lo hai chiesto con gentilezza e perché sono un gran signore.”
“Sì, un gentiluomo con i fiocchi.” Continuò Remus in tono adulatorio, sdraiandoglisi accanto e praticamente sopra.
“E per di più gnocco.” Aggiunse Sirius facendogli spazio e giocando con i suoi capelli.
“Gnocco? Cosa dovrebbe significare?” chiese Remus iniziando a rilassarsi.
“Credo sia un qualche modo di dire babbano per indicare una bellezza mozzafiato. Me l’ha detto una ragazza l’altra sera dopo avermi palpato il sedere.”
“Oh.” Disse Remus corrugando la fronte.
“Già, strani posti i pub babbani.”

***

“Moony, qualcuno sta bussando.” Sbiascicò Sirius senza aprire gli occhi; accanto sentì un “grupfh” che non gli parve molto umano, come invece era il calore di quel corpo.
“Moony, non posso muovermi.” Continuò a dire ancora mezzo addormentato.
“ ’ndranno via. James. Camino. Porta non importante.” Sirius non era sicuro di aver capito quale fosse il succo del discorso, ma se, da quanto aveva capito, la porta non era un problema per Remus, perché doveva esserlo per lui? I toc toc poi smisero, ma la porta si aprì con un click malefico.
“Remus, sei in casa?” chiese una voce morbida che non era di certo maschile.
“Cazzo.” Sussurrò Sirius svegliandosi completamente, senza lasciare andare il corpo dell’amico.
“ ’sa succede?” domandò l’altro aprendo lentamente un solo occhio.
“Lei è qui.” Rispose Sirius a denti stretti.
“Lei chi?” Remus non era né loquace né mentalmente molto lesto appena sveglio.
“La tua ragazza, bambasone che non sei altro!” al ché Remus spalancò gli occhi e, se non fosse stato per Sirius, sarebbe ruzzolato a terra.
“Oh, sei qui. Con Sirius.” La sua ragazza parve scocciata.
“Ciao Vanessa! Non ti aspettavamo.” Disse Sirius in tono falsamente gentile.
Remus cercò di divincolarsi dalla presa dell’amico e, solo dopo alcuni minuti di schiaffeggiamenti e spinte, riuscì a mettersi seduto.
“Stavamo parlando e ci siamo addormentati.” Si giustificò il suo ragazzo tra uno sbadiglio e l’altro.
“Avevamo appuntamento alle sei e quando sono arrivata, dato che nessuno mi ha aperto, ho usato la chiave che mi hai dato e – ” iniziò a dire lei, ma fu subito interrotta da un Sirius che s’infiammo senza preavviso.
“Le hai dato la chiave del nostro appartamento??” Remus lo guardò perplesso e cercò di allontanare gli ultimi rimasugli del sonno dagli occhi.
“Sì.. io.. se dovesse capitare un’emergenza, sai, così..” Rispose titubante.
“Per quello abbiamo un camino!” strillò Sirius entrando nella sua tipica modalità da “drama queen”.
“Perché mai un camino dovrebbe..?” chiese Vanessa venendo, però, ignorata.
“Da quanto la conosci? Tre mesi? Potrebbe essere una psicopatica e tu le hai dato la chiave del nostro appartamento!” Remus non sapeva se piangere o ridere.
“Nel caso non te ne fossi accorto, è qui davanti a noi.” Sibilò portandosi le mani davanti alla faccia in un gesto di esasperazione.
“E come potrei non accorgermene con quella scollatura? Cara, se fossi in te mi coprirei un po’. Lo dico per te.” Vanessa si portò una mano sulla pelle scoperta e spalancò la bocca.
“Sirius!” gli urlò l’amico.
“Remus!” echeggiò l’altro.
“Forse è meglio se ci sentiamo più tardi.” Disse lei, indietreggiando e mordendosi il labbro.
“No, aspetta. Volevo chiederti se ti andava di accompagnarmi al matrimonio di James e Lily.” Le parole si Remus la raggiunsero prima che fosse arrivata alla porta.
“No..” sussurrò Sirius senza farsi sentire.
“Oh Remus! Più che volentieri! Pensavo non me l’avresti mai chiesto.” Ed andò ad abbracciarlo.
“Bene, se volete scusarmi, andrò in bagno a rimettere.” Esclamò Sirius alzandosi e scomparendo nel bagno.

***

Ciò che tanto gli piaceva di Vanessa era la sua naturale capacità di metterlo tranquillo: non sapeva se era per la voce che le usciva così morbida e dolce, o per il modo in cui gli accarezzava la mano, ma riusciva sempre a farlo. Essenzialmente era quello che cercava in un rapporto in quel momento: serenità e tranquillità; insomma, la sua vita era quella che era (zanne, caos, luna) e non gli ci voleva di certo una ragazza melodrammatica.. in effetti a quello ci pensava già Sirius. Non che fosse la sua ragazza, Sirius, però era teatrale e gli faceva delle scenate perfette.
Ecco perché Remus si mise a sedere con lei sul divano dopo quella inutile sfuriata dell’amico che proprio non era in grado di capire; se ne stavano lì, mano nella mano, ad una distanza che poteva apparire eccessiva ad occhi altrui, ma Remus non era un amante dei gesti particolarmente affettuosi e non ne era neanche tanto abituato, tralasciando quelli dell’amico che non erano da considerare, così cercava di andare piano e a Vanessa non sembrava dispiacere troppo.
Si misero a parlare del più e del meno. Lei rideva e si sistemava i lunghi capelli, ma lui sapeva che c’era una domanda che aleggiava nell’aria, pendendo sulla sua testa come la spada di Damocle.
“Allora.. tu e Sirius siete sempre così?” chiese, infine, Vanessa con occhi bassi.
“Così come?” Remus sapeva esattamente a cosa si stava riferendo, ma ciò che ancor meglio sapeva era che il loro rapporto poteva apparire strano e non del tutto chiaro agli occhi altrui, solo che erano cose loro personali e Remus, per il carattere che aveva, non amava condividerle con chiunque.
“Sai, dormire insieme su un divano, bisticciare come una vecchia coppia sposata.” Quel discorso era decisamente imbarazzante per entrambi, ma,evidentemente, era anche necessario.
“Beh, per noi è normale, siamo sempre stati così e non..”
“Credo che tu gli piaccia.” Disse lei d’improvviso, sorprendendo se stessa e lui con quelle frase.
La prima reazione di Remus fu di ridere: rise di gusto per qualche secondo, poi la sua risata assunse una tonalità nervosa, per motivi a lui oscuri, e, infine, tacque.
“Non credo di sbagliarmi.” Aggiunse lei approfittando del suo silenzio.
“Vanessa, non penso proprio di piacergli nel modo che intendi tu. Siamo solo molti amici e a lui piacciono le ragazze..” disse Remus con tono saccente.
“Quali ragazze? In tre mesi non ne ho vista una.” Replicò cogliendolo alla sprovvista.
“Beh, qualche volta mi è sembrato di sentirlo tornare a casa con qualcuno..” rispose dopo averci pensato un po’ su.
“Ah certo. Il fatto di averlo sentito entrare con qualcuno spiega tutto..”
“Credo che se avesse provato quello che tu sostieni, me l’avrebbe detto.. ne sono certo.” Le spiegò Remus che bene conosceva l’amico.
“Sì ma, ti guarda con occhi strani.” Continuò lei che non era convinta del contrario.
“Perché lui è strano.” Ribatté lui sicuro delle sue convinzioni.
“Quindi perché mi odia?” chiese pensando che quello fosse il segno più chiaro di quella che non era, secondo il suo parere di donna, una disinteressata amicizia.
Remus fu assalito da un fastidioso male alla testa e la voglia di discutere di quell’assurdità gli parve assurda.
“Non ti odia, è solo Pads: è fatto così.” Disse massaggiandosi le tempie e sentendola farsi vicina.
“Sai, anche io ho un’amica strana.. magari potremmo organizzare qualcosa e vedere cosa ne viene fuori.” Gli sussurrò baciandogli la fronte.
“Potremmo provare.. magari inizierà a comportarsi da umano anziché da cane..” le disse cingendole le spalle.
“Vedrai che risolverà tutti i nostri problemi.” Gli rispose Vanessa e, con un sorriso, gli baciò le labbra.

***

“Pads, ehi, Pads.”
Era notte fonda e in teoria Remus avrebbe dovuto dormire molto profondamente, ma le parole di Vanessa continuavano a balzare da un punto all’altro della sua testa e non avevano la benché minima intenzione di togliere il disturbo; perciò, dato che se era sveglio era anche colpa di Sirius, non trovava giusto che lui riuscisse a dormire così beatamente.
“Svegliati fannullone!” gli gridò cambiando tecnica di risveglio, poiché aveva appurato che con la dolcezza non avrebbe ottenuto nulla.
Sirius, allora, si mise di scatto a sedere e spalancò gli occhi come spesso faceva il suo gufo.
“Chi ha mangiato la cioccolata?!?” Remus si pentì di non aver portato con sé una macchina fotografica: i capelli erano per metà appiccicati al suo viso e l’altra metà se ne stava piegata verso l’alto in un modo del tutto innaturale, mentre sul suo volto c’era il segno del cuscino.
“Ah, Pads, se le tue fan potessero vederti in questo momento..” ridacchiò Remus, sdraiandosi vicino a lui.
“Rompipalle. Che c’è?” domandò nascondendo la testa sotto il cuscino.
"Come stai?" chiese a sua volta Remus, dando qualche colpetto sul cuscino.
"Che caffo di dobanda è?" Bofonchiò con tono nervoso.
"Ѐ la domanda di un amico disinteressato che si interessa della vita dell'altro suo amico disinteressato"
“Moony, mi stai spapentando..” rispose l’altro muovendosi scomodamente sotto le lenzuola.
“Ti spavento perché mi interesso a te in modo disinteressato? Pads, tu t’interessi a me in modo disinteressato?” gli domandò Remus sentendosi un po’ folle.
“Hai per caso bebuto?” chiese l’altro in risposta.
“No scemo, sono lucido.” Rispose infastidito da una tale idea.
“Io sto dorbendo invece, quindi se buoi rimanese infilapi sotto le coberte in un rigoroso silensio, oppure pussa via.” Quello, senza neanche pensarci un secondo, cosa che gli diede da pensare per il suo non aver pensato, rotolò sotto le lenzuola come tante volte aveva fatto.
“Credi che sia normale tutto questo?” Sirius sospirò, consapevole che avrebbe continuato fino ad ottenere una risposta.
“Cosa non dovreppe essere norbale?”
“Io e te che dormiamo insieme.” Rispose Remus come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
“Ma l’appiamo sempre fatto.” Disse secco Sirius.
“Lo so, però, forse non tutti lo fanno.” Gli fece notare dubbioso.
“Beh, questo non è un mio proplema.” La voce uscì flebile, attutita dalle bianche piume.
“Ma non l’hai mai fatto con James.” Obbiettò l’altro che non aveva intenzione di mollare la presa.
“Neanche tu.” Odiava quella sua logicità che tirava fuori sempre nei momenti peggiori per Remus.
“Si grazie, ne sono consapevole. E non è questo il punto. Il punto a cui volevo arrivare è che io e te, se qualcuno ci vedesse da fuori, non conoscendoci, dico, e non sapendo che io e te, che noi, loro.. sai cosa voglio dire.” Sirius tirò finalmente fuori la testa da sotto il cuscino e lo scrutò attentamente, come a voler capire cosa gli stesse passando per la testa.
“Moony, fiore di loto, non ho la più pallida idea di cosa ti stia passando per la testa, ma, qualunque cosa sia, lasciala perdere.” Gli disse attirandolo a sé e mettendolo definitivamente a tacere.
Sì, Vanessa si sbagliava: non c’era assolutamente nulla di ambiguo dietro un abbraccio o una carezza sul viso, e il modo in cui lo stringeva non trasmetteva altro che un amore disinteressato e puro.
Che fosse questo il problema?
Ci avrebbe pensato il giorno successivo, poichè il tempo per parlare e ragionare se n’era andato, cacciato lontano da Morfeo.

Continua

Note: grazie mille a chi l'ha letta, ma in particolar modo i miei ringraziamenti vanno alla persona che ha perso la vista per me, mi ha aiutata a trovare il titolo, ha revisionato con me, mi ha tenuto la mano mentre radunavo cinquine, perciò questa va a te <3 è anche la tua bimba!!!!

questa fic è stata scritta per la community fanfic100_ita. Il Prompt è Lei ( #085) e qui c'è la tabella.

   
 
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