Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: ANormalGirl    09/05/2014    4 recensioni
Lei è una ragazza comune, introversa e chiusa in se stessa. Preferisce un paio di Converse ad un paio di tacchi. L'amore per lei non ha forma, non ha colore; lei l'amore non lo ha mai provato sulla sua pelle e crede che mai lo proverà ma lei non sa. Lei non sa che nella sua vita sta per arrivare un ragazzo che scioglierà il ghiaccio su quel cuore, che le farà scoprire chi è veramente e che la farà innamorare, ma per davvero.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Lo vuoi un passaggio o ancora no?" sento chiedermi. Jamie mi apre la porta del locale premettendomi di uscire.
"Senti, accetto solo perchè in questo modo chiudi quella bocca" sospiro alzando gli occhi al cielo. Jamie mi sorride malizioso per poi accendersi una sigaretta.
"Tranquilla. E' normale tabacco" mi dice sarcastico. Lo guardo truce incrociando le braccia al petto.
"Mi spieghi chi è quel Liam?" domando. Jamie getta la sigaretta spegnendola passandoci sopra il piede. Si avvicina alla Harley salendoci.
"Perchè ti interessa?" mi passa il casco.
"Non so, forse perchè mi hai detto di stagli alla larga?" chiedo sarcastica. Infilo il casco e poi mi accingo a lui.
"Vuoi fare un altro pigiama party come ieri notte?" si infila anche lui il casco nero. Due ragazze che escono dal locale lo salutano e lui ricambio con un freddo cenno di capo.
"Sono seria" esclamo 
"Ho fame. Tu?" si abbassa la visiera con un sorriso di sfida.
"Jamie! Mi stai prendendo per il culo?" chiedo dandogli una sberla sulla spalla. Mette in moto e prima di partire si volta verso di me.
"Prima mangiamo e poi parliamo" riesco a vedere i suoi azzurri occhi dietro alla plastica scura della visiera. Annuisco ormai stanca di continuare la conversazione. La moto parte a tutto gas ed io mi stringo a lui chiudendo gli occhi quando passiamo tra due auto in corsa.
Perdo due anni di vita ogni volta che salgo su questa dannata moto.
Ci fermiamo davanti ad un locale mai visto prima. La scritta verde smeraldo su sfondo nero è in perfetta sintonia con il nome : Green.
Guardo il biondo un po' perplessa. Lui mi sorride e mi afferra la mano per poi spingere la porta dai vetri verdi, ovviamente. 
Il locale è completamente in legno; in fondo si trova un piccolo palco e tre ragazzi stanno suonando una allegra melodia, la cameriera ci viene in contro con un smagliante sorriso.
"Ecco qui Bower. Qual buon vento?" chiede lei guardandoci. E' più alta di me di diversi centimetri ed io sono circa un metro e settantacinque. Ha lunghi capelli rossi legati in una alta coda di cavallo e sul viso due enormi occhi verdi. Ha circa vent'anni ma ne dimostra di più.
"Diane. Hai un tavolo?" replica Jamie sorridendole.
"Per te? Ovviamente, da questa parte" seguiamo la ragazza che ci accompagna al nostro tavolo e posa su di esso un paio di menù.
Io e il biondo prendiamo posto. Siamo in un piccolo angolo del locale vicino alla vetrina; il sole fuori sta appena calando ma qua  dentro sembra già notte per via delle pareti scure e le luci basse.
"Che mangi?" mi chiede da dietro il menù.
"Credo prenderò il cheese burger" 
"Ottima scelta. Io prendo il bacon" posa il quadernetto rilegato sul tavolo fiero di se stesso. Sorrido per la sua buffa espressione.
"Allora dolcezze, ditemi pure" esclama Diane fermandosi accanto a noi.
"Un bacon e un cheese burger e due cole grandi. Grazie" lei sorride schizzando via.
Poco dopo ritorna portandoci i panini imbottiti e due bicchieri colmi si cola.
"E' da un po' che non passavi" sento dirle mentre posa tutto sul tavolo.
"Si. Non avevo motivo di farlo" risponde freddo Jamie. Io ci sarei rimasta male ad una affermazione del genere ma sembra che a lei questo non importi.
"Ti serviva una valida ragione. Capisco" Diane ammicca ed io sorrido imbarazzata.
"Non è la mia ragazza" interviene lui bevendo un sorso di cola.
"Come? O mio dio. Ti devo insegnare proprio tutto eh! Ma guardala, è bellissima. Davvero tesoro, sei fantastica." la cameriera si rivolge a me sorridendomi entusiasta.
"Grazie...credo" rispondo titubante.
"Diane, ti prego" Jamie si mette una mano sul viso scuotendo il capo.
"Non è mai stato bravo con le ragazze. Ha il brutto vizio di portarsele a letto per poi mollarle." continua la ragazza. Guardo in direzione di Jamie che è completamente paonazzo per via dell'imbarazzo.
"Via, per favore" sento dire da lui. Diane mi sorride; da un pacca sulla schiena al biondo e poi scompare fra i tavoli.
"Non dire nulla." continua lui.
"Non ho detto niente infatti" replico addentando il mio cheese burger.
Per diversi minuti nessuno dei due fiata. Sento le voci che ci circondano e la musica dei ragazzi risuona nel locale. La porta continua ad aprirsi accogliendo famiglie, e coppie di fidanzati.
"Non mi parlerai mai di Liam, vero?" chiedo pulendomi la bocca con il tovagliolo. Si guarda attorno contraendo la mascella. Sembra irritato sentendo quel nome.
"Quando sarà il momento." mi risponde posando il suo panino.
"Quando sarà il momento" ripeto. 
Oltre alla storia del padre credo che dietro a quello sguardo truce che ha rivolto a Liam ci sia altro. Forse altro dolore, altre incomprensioni. 
Non parla, è vero, ma riesco a percepire la sua insofferenza e sono riuscita a percepire il disprezzo che ha provato quando lui è entrato nel locale.
Riesco a capire meglio lui che me stessa.
"Skye? Che ti prende?" la voce di Jamie mi fa uscire dai miei pensieri riportandomi nella realtà.
"Come?" chiedo perplessa.
"Ti ho chiesto se ti piace il panino ma tu non mi hai risposto."
"Oh, si...è buono" sorrido debolmente.
"Che hai che non va? Sei strana." continua lui osservandomi attentamente.
"E' tutto ok." annuisco. Jamie continua a guardarmi negli occhi in silenzio per poi sollevare un sopracciglio.
"Secondo me non è così." commenta passandosi una mano tra i capelli.
"Eri completamente persa nei tuoi pensieri. Non stai bene." 
Come un coltello le sue parole penetrano nel mio cuore. Lo sento aumentare sempre di più e gli ingranaggi del mio cervello cominciano a girare a vuoto.
Come ha fatto? Come ha fatto a capire che non sto bene? Che ho mentito? 
L'ho sempre fatto. Ho sempre mentito su ciò che provo e fin ora nessuno se ne era mai accorto, pensavo di essere diventata brava a nascondermi ma lui, lui ha sconvolto tutto.
"Ti stai chiedendo come ho fatto a capirlo? Non è vero?" mi domanda, io annuisco e basta, senza dir nulla.
"Beh, tu hai lo stesso sguardo che ho io quando mi vedo riflesso nello specchio. E' freddo e spento." porta l'indice e il pollice vicino alla bocca continuando a guardarmi. Mi sento così a disagio che l'unica cosa che riesco a fare è abbassare lo sguardo.
"Ok. Scusami, non volevo entrare nella tua vita privata. Fai come se non avessi detto nulla" 
"No. Tu hai capito tutto senza sentire una parola o senza conoscermi." sento dirmi, sollevo lo sguardo e lo vedo sorridere mantenendo la stessa posizione di poco fa.
"Già detto. Siamo simili." continua beffardo, quasi facendomi pesare il fatto che non gli avevo creduto. Ma la verità è che lo credo anche io. Io comprendo lui e lui comprende me attraverso uno sguardo.
Improvvisamente Diane compare affianco al nostro tavolo con quel suo sorriso smagliante.
"Ragazzi, domani sera qui fanno un party per festeggiare i dieci anni di questo posto. Ci siete vero?" lei ci guarda speranzosa di sentire un si. Apro appena la bocca per degradare l'invito ma Jamie mi precede.
"Si. Skye ha bisogno di lasciarsi andare e svagarsi un po'" sento esclamare. Lo fulmino con lo sguardo.
"Allora con Bower sei in buone mani. Come fa impazzire lui le ragazze non lo sa fare nessuno. Beh, a sta sera!" la ragazza ci saluta correndo in cucina.


"Avresti potuto chiedermelo prima?!" esclamo infuriata entrando in casa. Jeremy e Jess sono in soggiorno accoccolati menti guardando un film. Jamie chiude la porta e posa la giacca di pelle sull'appendiabiti.
"Dai Skye. Se te lo avessi chiesto avresti detto no per cui..." mi dice andando in soggiorno. Lo seguo a passo pesante.
"Esattamente! Io non ci vengo!" continuo lasciandomi cadere sulla poltrona. I due ci guardando perplessi.
"Che succede?" chiede la mia amica guardandomi preoccupata.
"Non vuole venire a uno stupido party!" interviene Jamie appoggiandosi al caminetto. Jess mi guarda a bocca aperta per poi farsi seria.
"Tu ci vai ok?! Non esci mai da casa ed ora che hai l'opportunità non ci vuoi andare?!!" continua lei alzandosi in piedi.
"Esatto" rispondo schietta.
"Per le 1.30 saremmo già a casa!" Jamie prende il posto di Jess sul divano, affianco a Jeremy che assiste alla scena divertito.
"A che ora dovete andare?" mi domanda la mia amica. Io scuoto il capo indicano Jamie.
"Alle 11.30" sento digli; Jess mi afferra la mano e mi trascina in camera mia. La porta si chiude con un grande tonfo dietro di noi e in un batter d'occhio mi ritrovo sul letto.
Jessica comincia a frugare nel mio armadio lanciando in aria ogni tipo di abito. 
"Trovato!" esclama a gran voce. Si volta verso di me con in mano un abito bianco con del pizzo in fondo ad esso.
"No. Mai e poi mai!" scuoto il capo disgustata da l'affare che ha in mano.
"Tu sei completamente pazza! Ti sta benissimo. Su mettitelo!" me lo lancia dritto in faccia.
"L'ho messo una volta, alla festa dell'ultimo anno di scuola e mi ero promessa di non metterlo mai più!" replico rigettandolo a Jess.
"Solo perchè attiravi l'attenzione. Ma sei una cosa? Tu la devi attirare, cazzo! Forse non ci riuscirai molto visto che avrei quel biondo appiccicato tutta sera ma credo che anche la sua attenzione vada bene!" ammicca maliziosa.
"Jamie? No, lui troverà di sicura una ragazza da portarsi a casa." le dico alzando gli occhi al cielo.
"Secondo me quella ragazza sarai tu! Andiamo amica mia, vedo come ti guarda Jamie." rido lanciandogli un cuscino in pieno volto.
"Coraggio, mettitelo!" mi alzo e afferro a malincuore quel dannato abito. Poco dopo averlo indossato e aver ottenuto l'approvazione di Jessica mi pettino i capelli raccogliendoli in una alta coda di cavallo e mi sistemo la matita ormai sbavata.
"Signori e signore è con mio piacere che vi presento Skye!" urla Jessica con un tono da presentatrice televisiva quando entra in soggiorno. I due ragazzi si voltano verso la porta e rimangono a bocca aperta. Jeremy sorride estasiata mentre Jamie rimane serio.
"Vi piace?" continua Jess. 
"E' imbarazzante!" esclamo mettendomi una mano sul viso. Sono in piedi davanti a loro con indosso il mio miniabito bianco, i capelli raccolti e un paio di All-Star alte bianche. Dopo venti minuti a contrattare con Jessica sono riuscita ad ottenere le mie amate scarpe. Non sono pronta per i tacchi, forse quando dovrò sposarmi ma ora no.
"Vieni vestita così?" chiede Jamie quasi fosse appena atterrato con la sua navicella sulla terra.
"A quanto pare" replico guardando truce Jessica che mi sorride divertita.
"Non è uno schianto?" commenta lei. Jeremy fischia per poi ridere dolcemente.
"Fin troppo. Non voglio farle da guardia del corpo tutta sera!" intervie Jamie. Guarda un ultima volta me e poi la mia amica. Sospira.
"Andiamo!" mi afferra la mano e mi trascina fuori casa. 
"Niente Harley?" chiedo quando la superiamo a piedi.
"Berremo. Non voglio schiantarmi" 
Prendiamo un autobus e diversi minuti dopo siamo nel locale. La musica è altissima rispetto a poche ora fa. E' colmo di persone che si dimenano reggendo drink. Molti sono già completamente ubriachi, altri, lo saranno ben presto.
"Vuoi qualcosa da bere?" non riesco nemmeno a rispondere che già mi ritrovo al bancone del locale con un bicchierino colmo di alcol.
"Salute!" mi dice Jamie sollevando il suo. Per un momento voglio lasciarmi andare, voglio essere come tutti gli altri. Voglio dimenticarmi della "brava ragazza" ed essere come voglio essere.
"Alla tua!" esclamo alzando in aria il mio e bevendo un lungo sorso.
Dopo alcuni shots mi sento molto allegra e vedo che Jamie lo è altrettanto.
"Ok, ti sfido Skye. Devi andare da quel ragazzo, ballare con lui e vedere se riesci ad avere il suo numero!" indica un tipo alto, con un cresta altrettanto alta. Ammicco al biondo e mi avvicino al prescelto. Sento l'alcol scorrere nelle mie vene. 
Il ragazzo mi nota e mi sorride. Inizio a ballargli attorno e lui, senza perdere un secondo, posa le sue mani sulla mia vita. Mi avvicina a se continuando a ballare. Vedo Jamie in lontananza vigilare su di me e in qualche modo mi sento sicura. 
Il ragazzo mi avvicina ancora di più a lui. Sento le sue labbra sul mio collo e a quel punto lo spingo via.
"Che cazzo fai?" urlo per sovrastare la musica.
"Andiamo fino in fondo!" mi risponde. Sento di nuovo le sue mani su di me.
"Ho capito che t'interesso" mi dice avvicinando la bocca al mio orecchio.
"No, hai capito...male" replico spingendolo di nuovo lontano da me. Ma è deciso a non mollare la sua presa. Comincio a dimenarmi per evitare che le sue labbra tocchino le mie. Attorno a noi c'è un gran fracasso e la gente sembra non accorgersene.
Improvvisamente vengo strappata via dalle sue grinfie e davanti a me compare Jamie. Ha la mascella contratta mentre fissa il ragazzo.
"E tu sei?" chiede 
"Non toccarla" il tono del biondo è duro e freddo.
"E' venuta lei da me!" continua il ragazzo spingendo via Jamie per avvicinarsi ancora una volta a me.
"Hai capito male. E' venuta per una scommessa, ti sembra che una ragazza fantastica come lei può guardare uno come te?" ride beffardo Jamie.
Il ragazzo fa per andarsene ma poi si volta di scatto e cerca di colpire con un pugno Jamie in pieno volto. Il biondo lo schiva abilmente bloccandogli il braccio.
"Sparisci!" minaccia Bower. Molla la presa e il ragazzo corre via mischiandosi alla folla.
"Grazie!" dico gettandogli le braccia al collo e stringendolo forte. Sento le sue mani posarsi sulla mia schiena quasi nuda e sento un brivido percorrermi lungo tutto il corpo. Sono in punta di piedi per la differenza d'altezza ma riesco a sentire l'acqua di colonia che gli profuma il collo.
"Che ne dici di tornare a casa?" mi chiede una volta aver rimesso quei diversi centimetri di distanza tra di noi. Annuisco incamminandomi con lui fuori da quel posto che oramai puzza di birra e alcol.
Apro lentamente la porta di casa per non far rumore. Sono circa le 12.45 e tutti stanno già dormendo o così sembra. Ci sfiliamo le scarpe e a punta di piedi mi dirigo verso camera mia seguita da Jamie.
"Vado a farmi una doccia" mi sussurra.
"Grazie ancora" 
"No, è stata colpa mia" si avvicina a me per evitare di urlare. La debole luce che filtra dalla finestra dal soggiorno illumina a tratti il corridoio.
Vedo i suoi occhi azzurri e il mio cuore comincia ad accelerare.
"Tu mi hai protetto" replico. Lui sorride facendosi sempre più vicino.
"E lo farò sempre" la sua bocca sfiora appena il mio orecchio;sento di nuovo quel brivido e poi le sue labbra sul mio collo. Con la mano destra apre la porta della camera e mi spinge dentro chiudendola lentamente per non farsi sentire.
Posa le mani sul mio viso cominciando a darmi piccoli baci sulla bocca.
"No, Skye. Sei...ubriaca" mi dice tra un bacio e l'altro. Lo sono, non riesco a ragionare lucidamente ma ogni parte del mio corpo vuole lui e basta.
Scuoto il capo e poso le mani attorno al suo collo. Jamie riprende a baciarmi con più passione.
"E' sbagliato" commenta ma continua a baciarmi. Il letto ormai è a pochi centimetri da noi. Gli sfilo la maglia e lui fa lo stesso con il mio vestito.
"Cosa mi stai facendo Skye? Io...io non sono così." sento digli, ma non riesco ad ascoltarlo perchè lentamente mi sto perdendo in lui.


Spazio autrice
Ehi!
Non ho avuto tempo di rileggere la storia purtroppo per via dei troppo impegni. Spero comunque che sia buona e che si siano pochi errori.*incrocia le dita*
Un bacio!
  
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