Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: PoisonRain    09/05/2014    4 recensioni
Serie di storie riguardanti Rumpelstiltskin e Belle.
Sia insieme sia separati.
Squarci di vita, pensieri, parole azioni della coppia a mio parere migliore della serie. Spero sia di vostro gradimento.
12-Ninnananna
13-Sentire
14-Rullo di tamburi
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una serata di fine inverno e Belle, dopo aver finito le sue occupazioni da domestica, era seduta su una poltrona di velluto nel salone del castello Oscuro, immersa nella lettura, mentre Rumpelstiltskin si dedicava alla filatura.
Questo rituale, che si ripeteva ormai da diversi mesi, dava una parvenza di normalità a quell’inusuale rapporto che c’era tra domestica e padrone.
Quel giorno la ragazza, un po’ a causa della stanchezza dovuta al cambio di stagione, un po’ a causa della sua voglia di leggere qualcosa di diverso, aveva abbandonato i poemi dalle migliaia di pagine e aveva scelto qualcosa di più leggero: un libriccino di filastrocche e di ninnananne.
Quel libro, che non si sarebbe mai aspettata di trovare nella biblioteca dell’Oscuro, le rievocava ricordi dolci e amari della sua infanzia ad Avonlea.
Ricordi di sua madre che ogni sera si assumeva l’ingrato compito, che era sempre spettato alle balie e alle governanti, di mettere a letto lei, una bambina che non aveva mai sonno, raccontandole storie di principesse eroine, incantesimi proibiti e maghi oscuri e cantandole dolci ninnananne fino a che lei non si addormentava.
Tra quelle pagine aveva ritrovato vecchie canzoni da tempo dimenticate e scoperto delle nuove.
“Rumpelstilskin conoscete l’Uomo nero?” aveva domandato ad un certo punto la giovane.
Non posso credere di aver davvero chiesto al mago più potente di tutti i reami se conosce il personaggio di una vecchia filastrocca.
“No, dearie dovrei?” chiese il folletto, completamente concentrato sulla paglia che per magia si tramutava in oro.
La domestica era rimasta davvero stupita che un uomo, che viaggiava tanto come lui, che sembrava apparentemente sapere ogni cosa, anche la più insignificante, non conoscesse l’Uomo Nero.
“Non saprei... è il personaggio di un’antica ninnananna, è un uomo che si veste completamente di nero, con un lungo mantello che copre interamente il suo viso tranne per gli occhi, dalle iridi talmente scure da non riuscirle a distinguere dalle pupille, con mani dagli artigli color carbone; si dice che rapisca i bambini cattivi per portarli nel suo castello, dove li fa lavorare come domestici, e li lascia liberi, se questi alla fine riescono a diventare bravi e ubbidienti, dopo un anno” spiegò lei portando alla mente i ricordi legati a quella filastrocca.
Aveva cinque anni quando sua madre, di salute piuttosto cagionevole, era morta per una polmonite e questo aveva fatto si che la piccola Belle, considerata troppo esuberante per essere una principessa, diventasse ancora più vivace e curiosa.
Per far sì che la piccola fosse tranquilla e ubbidiente e  diventasse una giovane a modo, le balie cercavano di metterle paura, raccontandole questa storia, ma ciò aveva sortito l’effetto contrario, visto che la principessina era diventata più dispettosa e combina guai nella speranza di incontrare il famigerato mostro.
“Trovo che vi assomigliate...” continuò la ragazza.
Sicuramente la magia di questo posto deve avermi dato alla testa, non posso aver veramente detto che Rumpelstiltskin assomiglia all’uomo nero, anche se in effetti hanno alcune cose in comune.
La ruota dell’arcolaio smise di cigolare e l’Oscuro si voltò verso la domestica; gli occhi scuri brillavano come tizzoni ardenti e la sua espressione glaciale la trafiggeva come un pugnale, Belle era certa il suo padrone si sarebbe infuriato e l’avrebbe punita, ma, inaspettatamente, sul suo viso comparve il suo solito ghigno.
“Capisco che tu mi vedi come un mostro, come una Bestia, ma io sono molto differente dal personaggio di una sciocca storiella; per prima cosa, come ti ho già detto, non prendo mai bambini, come seconda cosa, sei tu che hai deciso di diventare la mia domestica, non ti ho di certo rapito nel cuore  della notte perché sei troppo disubbidiente, anche se avreste bisogno di un po’ più di disciplina” affermò il folletto.
“Non intendevo in questo senso, io volevo dire che…” tentò di replicare Belle ma le parole le morirono in bocca.
Intendevo dire che entrambi vi dipingono come mostri ma in realtà siete solo incompresi e soli.
“Voi che ninnananne conoscete?” domandò la giovane tentando di cambiare argomento e provando a scoprire qualcosa di più della vita del suo padrone.
“Nessuna, dearie, mi dispiace”.
A questa affermazione lo sguardo dell'Oscuro si rabbuiò per un istante, ricordando che nessuno, né sua madre, morta di parto, né suo padre, troppo impegnato a truffare le persone e nemmeno le sue zie, gli aveva mai cantato una canzone per farlo dormire, invece era capitato spesso che lui recitasse delle filastrocche per Bae prima di metterlo a letto.
 “Non posso credere che non ve ne ricordiate nemmeno una!” sbottò la ragazza incredula.
“Bisogna rimediare subito, sedetevi qui e mettetevi comodo” sentenziò la domestica trascinando il suo padrone verso il divano scarlatto.
Rumpelstiltskin, dopo alcuni istanti di incredulità per l’audacia o la follia, a seconda dei punti di vista, della sua governante si riscosse.
“Che diavolo stai facendo? Non ho tempo da perdere in queste sciocchezze!” replicò lui con foga; mancava solo che si lasciasse convincere ad ascoltare una ninna nanna, affinché la sua governante non lo vedesse più come un mostro e smettesse di rispettarlo.
“Va bene d’accordo! Vorrà dire che canterò solo per me, voi non ascoltatemi!” replicò lei offesa.

 
Molto lontano,
Questa nave mi sta portando
molto lontano.
Lontano dai ricordi
delle persone alle quali importa
se sono vivo o morto.
Luce delle stelle,
io seguirò la luce delle tue stelle
fino alla fine della mia vita,
non so se ne valga ancora la pena.
Stringerti tra le mie braccia,
ciò che volevo era solo
stringerti tra le mie braccia.

Nonostante tutto la canzone di Belle ebbe un effetto calmante sul mago; per un attimo i suoi timori e le sue paure svanirono, e i pensieri vennero invasi da quella ninnananna che, in qualche modo, sembrava parlare di lui.

Belle si trovava sul balcone della sua stanza, osservava con preoccupazione il fumo nero all’orizzonte, segnale dell’ennesimo  villaggio devastato dalla guerra con gli orchi.
Tutte le strategie sembravano essere inutili contro quegli esseri, che sembravano distruggere ogni cosa, e l’unico modo, l’unica soluzione che, secondo suo padre, avrebbe donato speranza al popolo era far vedere che la famiglia reale non aveva paura di questa minaccia e celebrare il matrimonio tra lei e Gaston.
La principessa era sempre più affranta non solo per il matrimonio, che lei voleva evitare ad ogni costo, ma per le sorti incerti del suo popolo e dei suoi cari.
Fu in quel momento di totale sconforto che le venne in mente la sua ninnananna preferita, quella che, nonostante il significato non proprio allegro, riusciva a placare le sue ansie e preoccupazioni.

 
Molto lontano,
Questa nave mi sta portando
molto lontano.
Lontano dai ricordi
delle persone alle quali importa
se sono vivo o morto.
Luce delle stelle,
io seguirò la luce delle tue stelle
fino alla fine della mia vita,
non so se ne valga ancora la pena.
Stringerti tra le mie braccia,
ciò che volevo era solo
stringerti tra le mie braccia.
 
E mentre la cantava ebbe il presentimento, anzi la consapevolezza di averla già recitata a qualcun altro, qualcuno che come lei era pieno di paure e timori non espressi, in un tempo lontano.

Ciao miei cari,
Ecco a voi il nuovo capitolo di questa raccolta, spero che vi piaccia.
Non so da dove sia uscita questa idea, specialmente la parte che riguarda l’Uomo nero, che nella tradizione non è come l’ho descritto prendetela come una mia rivisitazione :D
La canzone che canta Belle come filastrocca è Starlight dei Muse, ho scelto questa canzone non solo perché non ho trovato filastrocche che mi piacessero, ma anche perché su youtube ho trovato questa sottoforma di ninnananna e mi è piaciuta molto.
Vorrei ringraziare a crazycotton, claraoswald, Euridice100, padme83 e Stria 93 per la recensione a questo precedente capitolo, coloro che hanno messo la storia tra le seguite/preferite e i lettori silenziosi che seguono questa raccolta.
Spero che questo delirio vi piaccia, se non fosse così potete dirmelo, lanciarmi pomodori e tutto il reparto ortofrutta.
Se tutto va bene ci sentiamo tra due settimane :)
A presto,
PoisonRain
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: PoisonRain