5. Portali 
 
                                                   JACE 

Magnus ci aspetta incima alla scala che porta al suo appartamento. È cambiato. Eccome se è cambiato.
I suoi capelli sono neri e lisci. Non c'è traccia di gel o glitter. Ha delle profonde occhiaia sotto agli occhi ed è magro, molto magro. 
"Magnus" dice Alec con voce addolorata. Non riesco a decidere chi dei due ragazzi sia messo peggio e il fatto che ad entrambi si sono riempiti gli occhi di lacrime non aiuta nessuno.
"Magnus" lo chiamo allora per distrarre i due dal loro contatto visivo. 
"Cosa vuoi cacciatore?". Il tono dello stregone potrebbe anche sembrare scorbutico se non fosse stato tanto stanco. 
"Abbiamo bisogno del tuo aiuto" dico nella speranza che Magnus accetti i soldi che gli offrirò nonostante i suoi trascorsi con Alec. 
"Non posso aiutarvi" dice lui semplicemente "potete benissimo vedere da soli che la magia mi ha abbandonato. Non ho abbastanza forza e non ho intenzione di recuperarla" il cuore mi sprofonda. Come farò adesso.
Mentre io sono qui a preoccuparmi per uno stupido viaggio in Italia, capisco che Alec ha problemi peggiori.
Vedere Magnus in quelle condizioni, dev'essere stata come un pugno in pieno stomaco per lui. Io avevo visto di peggio però… l'immagine di Clary fatta a pezzi così piccoli da non essere nemmeno riconoscibile se non per i capelli: inconfondibilmente rossi. 
"Magnus" sussurra di nuovo il moro. Una lacrima gli riga il viso. Mi fa male vederlo così. Alec è il mio parabatai infondo, e io sono il suo. 
"Bene allora. Grazie mille Magnus" dico io per creare una distanza tra Alec e lo stregone, consapevole che più si avvicineranno, più sarà difficile separarsi dopo.
Io, Izzi e Alec iniziamo ad allontanarci e vedo che Alec sta per crollare. Altre lacrime gli stanno rigando il viso pallido.
"Aspettate" la voce di Magnus mi ferma al primo gradino " potrei fare un eccezione per questa volta"

                     CLARY

Buio. È tutto buio, o quasi. 
Vedo una luce, ma è lontana, molto lontana. 
Devo raggiungerla. 
Comicio a camminare, ma la luce sembra allontanarsi sempre di più. 
Mi metto a correre. 
Ho il fiatone e faccio fatica a muovermi, come se stessi correndo sott'acqua. 
La luce sembra avvicinarsi adesso. 
Quando la raggiungo vedo che si tratta solo di una porta, una porta luminosa. 
La guardo titubante, ma la curiosità è troppo forte e la spalanco. 
Vorrei non averlo fatto. 
Mi porto le mani alla bocca, scioccata dalla scena che mi si presenta davanti. 
Alec è legato al muro, sanguinante e svenuto. Izzi e Simon sono accasciati sul pavimento, assieme a Luke e Mamma. 
In mezzo alla stanza c'è Jace, e mio fratello gli sta' puntando un coltello alla gola. 
Urlo. 
Gli urlo di lasciarlo andare. 
Urlo per l'orrore. 
Urlo, ma nessun suono esce dalle mie labbra, e poi è di nuovo tutto buio.