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Autore: Ger97    10/05/2014    3 recensioni
Questa è la mia prima storia.Non ho mai scritto e non aveva nemmeno mai pensato di farlo,ma che dire,questi due mi hanno fatto venire voglia di provare!
Spero vi piaccia,buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FELICITY

Pioveva a dirotto, come se pure il cielo volesse venire giù.
Felicity sedeva sulla poltrona accanto alla finestra, una tazza di thè tra le mani, la testa poggiata allo schienale e lo sguardo che vagava fuori, in cerca di un appiglio, di un dettaglio a cui aggrapparsi per distrarsi.
Era tornata a casa e si era buttata sotto la doccia, quasi come se sperasse che lo scorrere dell'acqua portasse via con se anche i pensieri, quei pensieri che voleva uscissero dalla sua testa e non ci tornassero più.
Non riusciva a togliersi dalla mente il silenzio assordante di Oliver. Portava su di se il peso di parole non dette e di espressioni troppo contorte e dolorose per riuscire a decifrarle.
La verità è che Oliver Queen l'aveva distrutta nel modo peggiore in cui si può distruggere una persona: non amandola.
Lei gli aveva riservato tutto l'amore del mondo, tutte le attenzioni, tutto il suo cuore. E l'unica cosa che ne aveva ricavato era stato un ''Ho bisogno d'aria''.
Era stato questo che più le aveva fatto male. Il suo scappare via senza degnarla nemmeno di uno sguardo, senza nemmeno darle la soddisfazione di sentirsi dire che lui non provava le stesse cose.
Ma in fondo cosa poteva mai aspettarsi?.. Era Oliver Queen, colui che non si scusa mai e non da mai spiegazioni.

Si riscosse dai suoi pensieri  alzandosi dalla poltrona e andando verso il televisore. Scelse uno dei dvd presenti nello scaffale e fece per inserirlo, ma fu interrotta dal campanello.
Posò il dvd sullo scaffale sul quale l'aveva preso e andò ad aprire convinta che fosse Diggle che passava per assicurarsi che stesse bene.
Fu sorpresa, invece, di trovare davanti alla sua porta un Oliver completamente fradicio che la fissava.
Felicity si allontanò dalla porta permettendo ad Oliver di entrare. Cosa che quest'ultimo fece chiudendosi la porta alle spalle.
Oliver si guardò intorno. La casa era semplice ed essenziale, ma al tempo stessa vissuta ed accogliente. Proprio come Felicity.

-''Che ci fai qui Oliver?''- esordì Felicity richiamando la sua attenzione.
-''Voglio parlare..''
-''Oh questa si che è una novità.. Ora il grande Oliver Queen parla pure!''- disse stizzita Felicity.

Oliver la guardava e tutto ciò che riusciva a scorgere era la sua rabbia.

-''Felicity non fare così.. Lo sai che io..''
-''Che tu cosa Oliver?..Che sei un totale idiota?.. Che quando le cose si fanno complicate tu scappi?.. Si, lo so, ma sono stronzate perchè se ci tieni li superi quei limiti.''-

Felicity cominciò ad alzare la voce. Era stanca di starsene sempre al proprio posto. Adesso avrebbe tirato fuori tutto quello che provava.

-''Felicity, fammi parlare, per favore''- il tono di Oliver era quasi supplichevole.

Lei fece cenno d'assenso e lo lasciò parlare.

-''Quando tu mi hai detto che mi.. Insomma,quando mi hai detto quella cosa, io non ci ho più capito niente. Non sapevo cosa fare.. non sapevo cosa dire..''-
-''E pensi che io lo sapessi?.. Pensi che sia stato facile per me dirti che ti amo?.. Perchè si, Oliver.. Io non ti ho detto quella cosa, io ti ho detto che ti amo. Ma tu hai idea di quanto mi sia costato ammetterlo?.. Di come mi sia sentita umiliata per il tuo comportamento?''
-''Senti mi dispiace, ok?.. Mi dispiace di essere scappato via, ma se devi urlarmi contro in questo modo, me ne vado così evitiamo tutto questo!''

Stava cominciando a perdere le staffe anche Oliver. Sapeva sarebbe stato difficile, ma non credeva così tanto.

-''Eccerto Oliver, scappa di nuovo, vattene via, fuggi dalle situazioni, vattene a Lian Yu e stai tranquillo che stavolta non vengo a riprenderti..!''
-''Ma che pretendi?..Che rimanga qui a farmi urlare contro da te?.. Non mi stai facendo nemmeno capire che cavolo provi e come ti senti ora''
-''Vuoi sapere cosa provo?.. Bene, bastava chiedere. Provo dolore, rabbia e rancore. E tutto questo grazie  a te.  Mi fai male Oliver. Mi ferisci e nemmeno te ne accorgi. Mi ferisci con uno sguardo mancato e una parola non detta. E sai perchè provo rabbia?.. Perchè io ancora te lo permetto, perchè sono sempre al tuo fianco a consolarti, supportarti. A dirti che non tutti i mali del mondo dipendono da te, a spronarti ad amare te stesso come ti amo io, ma tu te ne freghi di tutto, e allora mi chiedo chi diavolo me lo fa fare tutto questo.''
-''Cristo Felicity, ma lo capisci che non è come dici tu?.. Secondo te per quale motivo sono qui se me ne frega di te?''
-''Si certo, dimenticavo la storia della partner e dell'amica dal cuore.. Non sia mai che potessi diventare qualcosa in più''

A quel punto Oliver non pensò più a nulla. Le prese il viso tra le mani e istintivamente la baciò. E per un solo istante pensò che non ci fosse nulla di più bello al mondo. Istante che però durò troppo poco perchè Felicity non appena realizzò cosa stava accadendo lo spinse via staccandosi dalla sua presa.

Oliver la guardò un pò sorpreso, nessuna mai si era ritirata dal suo tocco, e che la prima a farlo fosse stata proprio Felicity, lo ferì.

-''Ma che diavolo fai Oliver? Che cavolo ti..''-

Felicity non riuscì a terminare la frase perchè Oliver si rituffò sulle sue labbra. Questa volta però la spinse con la schiena al muro per impedirle di scappare via di nuovo.

Ma lei lo stupì di nuovo,colpendolo in pieno viso con uno schiaffo del tutto inaspettato,costringedolo ad indietreggiare.

-''Smettila di baciarmi.. Non ti lascerò evitare l'argomento. Se devi dire qualcosa dilla,altrimenti non azzardarti a baciarmi di nuovo.''

Felicity lo guardava fisso negli occhi.

Oliver, dal canto suo, se ne stava impalato con quell'espressione indecifrabile sul viso. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era il fatto che lei lo avesse riufiutato.
Sapeva bene il motivo del suo comportamento. Non le bastava averlo lì a i sui piedi. Voleva chiarimenti e certezze. Due cose che Oliver non era sicuro di sentirsi pronto a
darle.

Ma Felicity era stanca della sua indecisione. Stanca dei suoi cambi di umori.

-''Bene, se non hai nulla da dire, quella è la porta.''

Ah, al diavolo..

-'' Io ti amo Felicity!''

Quella confessione rimase in sospeso tra loro, nel silenzio del momento.

-''Co..cosa?''- domando Felicity completamente spiazzata.
-''Ti amo! Come non ho mai amato in vita mia. E ti desidero. Come non ho mai desiderato nessuna in vita mia.''

Oliver, meravigliato da se stesso, provò ad avvicinarsi, ma venne bloccato nuovamente da Felicity.

-''E allora perchè te ne sei andata via quando ti ho detto quella cosa?- Marcò di proposito quelle due parole, facendo apparire un debole sorriso divertito sul volto di Oliver.
-''Perchè avevo paura''-
-''Di me?-

Oliver prese un respiro, come se avesse finito tutta l'aria nei polmoni.

-''No, non di te. O almeno non direttamente. Ho avuto paura delle cose che mi fai provare e di come mi fai sentire''-
-''E come ti faccio sentire?''- Felicity, con un sorriso sulle labbra, lo sfidava. Non le sarebbe mai più capitato di sentirlo parlare in quel modo e ne avrebbe approfitto il più possibile.
-''Non credi che abbiamo parlato abbastanza?''- Ribattè Oliver,anche lui con un sorriso divertito stampato sul viso.
-''Assolutamente no. Rispondi alla domanda.- ordinò decisa Felicity.

Oliver annullò la distanza tra loro e la guardò  negli occhi.

-''Come un quindicenne alle prese con la prima cotta. Con il cuore che sembra volermi uscire dal petto e le mani che mi sudano. E tutto questo mi spaventava a tal punto da farmi scappare''-
-''Sei un deficiente Oliver Queen!''-

Oliver le prese il viso tra le mani e la spinse al muro nuovamente.

-''Un decifiente che ora ti bacerà e che non si fermerà per nessuna ragione al modo, quindi non sprecare energie  a cercare di bloccarmi''-

Felicity rise di gusto.

-''Non ti sembra di essere un pò troppo autoritario?''-
-''Sono pur sempre il tuo capo, non dimenticarlo!''-

E a quel punto la baciò. Con una dolcezza infinita. Accarezzandola come se fosse la cosa più preziosa al mondo e non volesse contaminarla.

Quando si staccarono per riprendere fiato, Oliver incatenò il suo guardo a quello di Felicity, ritrovandoci la sua stessa felicità e le stesse emozioni.

-''Se avessi saputo che baciavi così bene non sarei mai scappato stamattina''- scherzò Oliver rubandole una risata.
-''Appunto, dato che sei un cretino che ci ha già fatto sprecare troppo tempo, vediamo di recuperare alla svelta''-

Felicity si alzò sulle punte e riprese a baciarlo, realizzando che ci sarebbe volentieri morta su quelle labbra.

-''Non ti sembra di essere un pò troppo autoritaria?- disse Oliver tra un bacio e l'altro.
-''Ricorda: alla Queen Consolidated  sarai pure tu il capo, ma fuori di lì,lo sono io''-

Risero entrambi, continuando a baciarsi, convinti di aver finalmente trovato la felicità. Quella vera. Quella che dura per tutta la vita.


Finita *-*
Siamo finalmente arrivati all'ultimo capitolo, un pò più lunghetto del solito, ma non ho voluto dividerlo in due, sarebbe stato troppo forzato a mio parere!
Spero che via sia piaciuto leggere questa storia, almeno la metà di quanto a me è piaciuta scriverla.
Vi ringrazio tutti. Chi ha recensito, chi ha letto, chi ha aggiunto questa storia alle preferite. Mi avete resa vermante molto felice.
Come sempre vi invito a farmi sapere i vostri pareri su questo capitolo.
Un bacio a tutti, a presto:)
  
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