Fanfic su attori > Cast Castle
Segui la storia  |       
Autore: HoranIsMySunshine    10/05/2014    2 recensioni
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi chiedo se gli piaccia questo appartamento; lui si guarda intorno con la curiosità di un bambino. Mi sono già abituata a chiamarlo 'casa mia', anche se sono consapevole che non lo sia affatto, o almeno non per un lungo periodo. Però, è davvero accogliente.
'attento Nathan, lì c'è il..-mi interrompo; il mio tentativo di avvisarlo della vicinanza forse non ben calcolata del tavolo è fallito. Ops.-troppo tardi..'
Mi mordo il labbro inferiore, sorridendo per la sua espressione di dolore dopo l'urto contro il tavolo. Non dev'essere stato piacevole,ma non posso fare a meno di ridere. Spero mi perdonerà.
Sto giusto per andare ad aiutarlo, vedendolo sempre più piegato in due per il dolore,quasi accasciato sul pavimento,ma Marika mi interrompe, con una delle sue battute d'esordio dovute all'alcool. Ogni volta che apre bocca tremo, non so mai cosa aspettarmi; quando poi svela finalmente ciò che fremeva tanto per dire, capisco che facevo bene ad avere paura. E a quel punto, non so più se è peggio ciò che ha detto, o il fatto che io non l'abbia impedito.

'Stana guarda, l'arcobaleno'
Marika indica con il dito un punto che sembra essere preciso e ben definito,fuori dalla finestra, ma è chiaro che non sappia nemmeno cosa stia dicendo, farnetica a malapena.
Cerco di trattenere la mia risata,che sorge spontanea nonostante la situazione di per sè sia drammatica, e vedo Nathan sollevarsi dalla sua posizione che esprimeva tutto il suo dolore,questa volta per ridere insieme a me. Finalmente.
Scoppia in una fragorosa risata, una risata sincera, che scopre i suoi denti lucidi, e provoca delle piccole pieghe di fianco agli occhi blu. Rimango ammaliata da quello sguardo, quasi non ne avessi mai visto uno simile, e non posso fare a meno di continuare a guardarlo,mentre ridiamo insieme. E' come se tutto il resto intorno si fosse appena isolato.
Arriccio il naso,come faccio sempre dopo una risata, e osservo la bocca di Nathan curvarsi in un dolce sorriso, forse dovuto proprio a questo. Possibile?
Mi aggiusto i capelli dietro l'orecchio, nervosamente, ma sorridendo a mia volta. Cosa diavolo mi sta succedendo?

'Stana..'
La voce persa di Dana mi riporta alla realtà, bruscamente, costringendomi a staccare tutto d'un tratto i miei occhi dal viso rassicurante di Nathan. Impiego qualche secondo per tornare  a capire dove sono e cosa stessi facendo prima di perdermi così, poi, con uno degli scatti migliori che abia mai fatto, corro a sostenere Marika, che sta per collassare. Giusto in tempo, sarebbe caduta.
Nathan accorre ad aiutarmi, e insieme la rimettiamo in piedi. Di nuovo, i nostri sguardi che si incrociano. Ho di nuovo la sensazione di voler dire qualcosa, o meglio, di avere qualcosa da dire, davanti a quel paio di cieli notturni che non posso non contemplare, avendoli a pochi centimetri da me. Ma di nuovo, non dico nulla, almeno non con le parole. E di nuovo, Marika cede.
Questa volta è lui a sorreggerla, con la sicurezza delle sue braccia forti e muscolose, che sembra ne abbiano passate delle belle, e delle sue mani grandi, ma allo stesso tempo aggraziate, gentili. Una perfetta contraddizione, in poco più che qualche centimetro di corpo. Mi chiedo come sia possibile.

'penso che dovremmo..portarle in camera'
Scuoto la testa, risvegliata improvvisamente dai miei pensieri, per poi annuire, e avvolgere Dana con un braccio, per aiutarla a camminare, dato che lui mi lascia intendere che farà lo stesso con Marika, e che non la lascerà cadere. Sono più che certa che sia al sicuro.
Ci muoviamo lentamente lungo il corridoio, verso la camera, mentre io gli faccio strada, dandogli le indicazioni, ma per qualche motivo a me sconosciuto- forse un tentativo di farmi divertire-Nathan sbaglia strada comunque, capitando in bagno, o nel ripostiglio.
E' così buffo, e spontaneo.
Appoggia con gentilezza Marika sotto le coperte, adagiandola sul letto con grazia, come avesse paura di farle male, come fosse una piccola bimba indifesa che va trattata con estrema cura. Ammaliata dai suoi gesti, cerco istintivamente di ripeterli con Dana, ma il peso del suo corpo abbandonato all'alcool trascina anche me, facendomi cadere sul letto. Idiota, stupida imbranata. Forse dovrei concentrarmi di più.
Nathan sorride, trattenendo a stento una risata delle sue, e scuote la testa, guardandomi. Non credo di potermi concentrare un granchè meglio,in questo modo.

'potresti aiutarmi? Credo che l'anello di Dana si sia incastrato nella mia..maglia'
Nathan accorre ancora una volta in mio soccorso, e io mi mordo istintivamente il labbro inferiore, pensando a cosa significherà avere le sue mani su di me. Che stupida, sembro una dodicenne alle prese con una cotta. Che sarà mai, sfilare da una maglia un anello incastrato? Ci vorranno a malapena due secondi, e credo che non proverò proprio nulla, se non forse un senso di liberazione, dato che a causa di questo benedetto anello, Dana mi tiene intrappolata tra le sue grinfie.
Pessima scelta, decisamente una pessima scelta, la maglia a rete, comunque. Non credo la metterò mai più. Nathan armeggia con pazienza tra i fili della mia maglia, cercando di staccare l'anello senza romperla. E' concentrato, attento, cauto e delicato, mentre io respiro a fatica e mi guardo in giro. L'anello di Dana è incastrato all'altezza del seno. Sto avvampando, e non so nemmeno il perchè. 

'cavolo,non riesco a staccarlo con le mani senza rompere la maglia, credo..credo di dover usare i denti.-avvampo di nuovo,spalancando la bocca, e sbatto velocemente le ciglia, come potessero farmi aria, mentre tento di respirare. Lui, invece, si diverte a guardarmi ironicamente, tenendo un sopracciglio sollevato.-sempre che non ti dispiaccia,ovvio.'
Un debole 'no, fà pure' è tutto ciò che riesco a dire, prima che Nathan cominci a mordicchiare la mia maglia, e io mi ritrovi impossibilitata a parlare. Ho il suo respiro sul collo, che scende lento verso la scollatura, provocandomi brividi fin troppo intensi e visibili. Una sua mano mi cinge timidamente la vita, per tenermi ferma, mentre l'altra aiuta il 'lavoro' dei denti tra i fili da non rompere e l'anello. La sua bocca mi solletica leggermente, in maniera quasi impercettibile, ma in questo momento mi sembra quasi di avere i sensi moltiplicati per mille, tipo un vampiro. Sto impazzendo forse? Mi torturo un labbro, come sempre, quando sono agitata. 
'ecco qua, l'anello e la maglia sono salvi!'
Non riesco a trattenere un sospiro di sollievo, spontaneo, e istintivamente mi aggiusto la maglia, la cui scollatura è leggermente abbassata. C'è una piccola macchietta scura, segno della saliva di Nathan e del suo ottimo lavoro. Arrossisco. 
'beh, ehm..grazie,non si è nemmeno rovinata'
E' un pò arrossito anche lui, mentre un dolce sorriso nasce sulle sue labbra, e sembra sul punto di dire qualcosa. Improvvisamente, mi ritrovo ad aspettare, accorgendomi di essere quasi dipendente dalle sue labbra e dal movimento che compiono mentre le socchiude per rompere il silenzio. 
'beh, adesso..credo proprio che dovrei andare'
Il mio sorriso si spegne, senza che io possa controllarlo, e la mia voce si fa più triste. 'ne sei sicuro? Insomma..se vuoi puoi rimanere ancora un pò..'
Sorride dolcemente, ma sembra stia per rifiutare. Sembra proprio un addio, quindi.
'mi dispiace, ma domani devo alzarmi molto presto, e ora che ci penso, sarei dovuto tornare a casa molto prima. Però..-però? però cosa? Sollevo le sopracciglia, aspettando che continui la frase, con un pizzico di ansia. Mi sta dicendo arrivederci?-tieni, questo è il mio numero.'
Prima che io possa dire o fare qualsiasi cosa, afferra il mio telefono appoggiato sul comodino, e salva il suo numero in rubrica, poi fa per restituirmelo. Deve essere un vero esperto in queste cose, io non ci capisco niente.
Notando, forse, la mia espressione un pò incerta, mi sorride. Sbaglio o mi sta accarezzando la mano, per ridarmi il telefono?

'sai, te lo lascio, in caso dovessi avere bisogno d'aiuto con..le pesti-sorride, indicando Marika e Dana che dormono, e pronunciando le ultime parole a bassa voce per non svegliarle. Poi però torna serio, ma sempre con un mezzo sorriso sulle labbra, le mani calde, e le guance mezze rosse, che contrastano con gli occhi profondi.-no però sul serio, se hai bisogno chiamami. E poi magari..qualche volta si potrebbe uscire insieme,no?'
Mi affretto ad annuire, ridendo, confermando la sua ipotesi. Certo che si può uscire insieme, che domanda è? Come amici, si intende.
'certo, affare fatto!-mi incanto per qualche secondo ad osservare i suoi occhi grandi e rassicuranti, perchè anche se non è un addio, chissà quando li rivedo. Oh cielo, sta aspettando che lo accompagni fuori, e invece resto qui imbambolata come una stupida!-ehm..vieni, ti accompagno'
Attraversiamo di nuovo il corridoio, e arrivati davanti alla porta, la apro, svelando di nuovo le poche scale che la separano dal marciapiede, i grattacieli, la strada, la gente. Sembra un pò titubante. Poi però attraversa la soglia, e, una volta sul pianerottolo, si gira di nuovo verso di me, porgendomi una mano per stringere la mia.
'è stato un piacere incontrarti, Stana'
Allungo timidamente la mia mano, stringendola nella sua, e per qualche secondo, mi sembra di sentirmi coccolata, a casa, come forse non sono mai stata, protetta da un calore umano e familiare. 
'già, anche per me'
Il vento tiepido della meravigliosa serata estiva mi invade la casa, scompigliandomi i capelli, ma le piccole carezze di Nathan di cui la mia mano si bea, mi scompigliano i pensieri, invece.
E forse quelli che sto facendo ora, non sono proprio casti.
Miglior stretta di mano di sempre.
-





  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Castle / Vai alla pagina dell'autore: HoranIsMySunshine