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Autore: Loki__Laufeyson    10/05/2014    3 recensioni
(REVISIONE in corso capitoli --- per ora non andrò avanti ma cambierò un po' di cose nei capitoli precedenti che non andranno ad influire molto sulla storia, mi scuso ancora per il ritardo)
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“Oh mio dio!!! Sembra di stare in una sauna qua dentro!” disse con la vista offuscata dal calore che emanava l'acqua bollente.
Non ci volle molto che Loki capì subito a chi appartenesse quella voce squillante e irritante.
“Ma che...!? Clary, esci! SUBITO!” era infuriato come non mai vedendo la ragazza andare verso la finestra per aprirla. Ma la testardaggine di quella non le permise di ascoltarlo.
“Su esci dall'acqua e vestiti” gli disse amichevolmente girandosi verso di lui e facendogli un gesto con la mano che lo intimava ad alzarsi. Ma il dio rimase lì, guardandola irritato senza dirle una parola.
“Dai su! Che aspetti? Op op” si avvicinò a lui battendo le mani.
Non sopportando quel gesto il dio si mosse di scatto, imprigionandole i polsi della ragazza in una stretta di ferro.
“Non osare. Mai più. A fare. Così” la minacciò scandendo ogni singola parola, con un sorriso amaro e gli occhi pieni di rabbia, mentre la tirava a sé con lentezza mentre
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Meet again

 

 

 

 

 

Dal modo frenetico con cui camminava si poteva dire che corresse. Era al settimo celo, non poteva neanche crederci. Dopo tre settimane passate ad aspettare, pregare e a spremersi il cervello per trovare una soluzione, finalmente ora ce l'aveva fatta. Poteva rivedere Loki. Ancora stava saltellando dalla felicità.
Non appena Luke tornò a casa, più contento che mai, la informò che Odino aveva preso la sua decisione, che finalmente Loki era libero, che poteva essere lei la sua 'balia' e che poteva essere liberato già da subito. Non aveva aspettato oltre, si era lavata e vestita, il più veloce possibile poi era andata a palazzo senza Luke che aveva deciso di rimare a casa sua, augurandole la buona fortuna. Gli aveva sorriso, abbracciato e ringraziato poi si era finalmente avviata.

Vicino all'entrata del palazzo aveva scorso Thor che, anche lui, aveva un sorriso smagliante dipinto in volto. Non appena la vide alzò la mano in segno di saluto e, non appena Clary lo raggiunse, si avviarono insieme verso le prigioni.
Durante il tragitto l'avvisò di ogni cosa che aveva deciso il Padre degli Dei – evidentemente dopo che Luke se ne era andato, dato che non gli aveva detto la maggior parte delle cose - : gli disse che ogni sera d'avanti alle porte della stanza del principe vi sarebbero state le guardie, fin quando non sarebbe rientrata lei; che aveva la responsabilità lei di Loki e che, in caso avrebbe sbagliato, sarebbe stato condannato a morte – anche solo per una sciocchezza a parer di Clary - ; che aveva il permesso di passeggiare anche fuori dal palazzo ma sempre in sua compagnia; e in fine – la cosa che fece ammutolire Clary – che aveva sino a due mesi di tempo per far ristabilire l'onore a Loki – o almeno un po' di ordine nella sua mente. In poche parole, secondo Clary, era come se doveva rimettere al guinzaglio un cane randagio – .
Anche se con qualche dubbio, Clary accettò.

Come poteva Odino aver scelto una cosa così? E suo figlio? Avrebbe vissuto in vita senza il padre? Era questo il destino del suo bambino? Era sicura che non sarebbe stato facile. Ormai dentro Loki vi era solo odio per coloro che una volta chiamava 'famiglia'. Come poteva in due mesi redimerlo?
Ma non poteva fallire, da quanto gli aveva detto Thor, ormai tutti contavano su di lei, e di certo non li avrebbe delusi – o almeno sperò – . Gli sembrò strano che per ora non aveva incontrato Frigga, ma era certa che non avrebbe aspettato tanto prima di rivederla. L'amore di una madre per un figlio è duro da spezzare, forse l'avrebbe incontrata una volta riportato Loki nei suoi vecchi alloggi.

In poco tempo, dopo aver passato tutte le porte, si ritrovarono d'avanti alla cella di Loki. Se non era per la fiaccola che si era portata la guardia – l'unica che li aveva condotti lì perché era la sola in possesso delle chiavi –, Clary avrebbe incontrato solo oscurità lì dentro, anche se con quel piccolo fuoco, doveva ammettere, che non vedeva molto bene. La guardia fece un passo avanti e aprì la porta della cella.
Era inquietante stare lì dentro, immersi in quel silenzio che veniva rotto solo dalle urla dei prigioniero o dai loro tacchi quando camminavano. Anche lei fece un passo avanti, avvicinandosi ancora di più alla cella. Dietro di sé sentì Thor congedare la guardia prima di chiedergli la torcia e le chiavi, poi l'affiancò.
“Non vi dispiace se entro prima io? Non so come dirvelo in modo aggraziato ma dubito che il principe Loki sarà felice di rivedervi proprio adesso” gli intimò senza guardarlo negli occhi. Ovviamente se Thor si sarebbe offeso a Clary non importava più di tanto, era troppo testardo per capire.
Con la coda dell'occhio lo vide all'inizio tentennare, poi alla fine rispondere facendo un cenno affermativo col la testa. Lei in risposta, anche se difficilmente, gli sorrise e poi entrò ma fu fermata dalla mano di Thor, lei in risposta si girò di scatto fulminandolo con lo sguardo. “Aspettate. Vi serviranno queste” gli diedi le chiavi per le catene. Lei non disse niente, le prese e una volta liberata dalla presa del dio – in modo non tanto delicato e inadatto ad una signora –, finalmente, entrò dentro la cella.
“Loki? Mi senti? Dove sei?” si rivolse a lui nel modo più dolce che poteva. Non lo vide seduto dove lo era l'ultima volta. Non c'era nessuno lì, né appoggiato alla parete o seduto nel duro capezzale che sporgeva dalla parte. Clary iniziò a chiedersi se l'avessero presa in giro, che tutto quello era un trucco, poi sentì qualcosa. Un gemito soffocato. Ma continuava a non vedere niente lì dentro. Si guardò in torno. “Loki? Dove sei?” ritentò a chiamarlo e in quel momento il gemito non tardò ad arrivare, fu più forte anche se di poco. Si guardò di nuovo intorno ma niente, finché un altro gemito ancora più forte gli fece capire da dove venisse.
Piegò il capo, per vedere per terra, e lo vide.
Dallo spavento gli caddero le chiavi di mano e fu costretta a coprirsi la bocca con entrambe le mani per non urlare. Non poteva vederlo di preciso, ma già quel poco che bastava per vederlo ricoperto di sangue. Tutta la sua pelle nivea – busto, gambe e volto – era coperta da tagli e sangue sia fresco che seccato dal tempo.
Rimase per un po' ammutolita e spaventata poi si riprese e raccolse le chiavi da terra. Si avvicinò a lui che ancora non aveva aperto gli occhi. Si inginocchiò vicino al corpo e, con delicatezza, gli accarezzò una guancia, anch'essa coperta di sangue. Lo vide strizzare gli occhi ma poi, subito dopo, esalare un sospiro di sollievo per quel dolce tocco che gli era stato regalato dopo tre settimane di solitudine e sofferenze.
“Loki...” gli sussurrò piano, cercando di non spaventarlo mentre piano gli toglieva la museruola. Fu più difficile del previsto dato che il sangue secco si era come attaccato al ferro, aveva paura di fargli male ma non ebbe molta scelta e con un colpo secco glie la tolse di scatto. Lo sentì lasciare un gemito di puro dolore.
Buttò dall'altra parte della stanza quell'orribile strumento e poi ritornò a concentrarsi sul volto di Loki: i chiodi che erano incorporati alla museruola erano andati più a fondo, così tanto che ne vide due o tre incastrati nella sua pelle e anche altro sangue fluire fuori dai buchi nella pelle.
Una lacrima gli solcò il viso nel vederlo così, ma doveva aiutarlo e non fermarsi a piangere. Con tutta la delicatezza che possedeva cercò di togliere i chiodi, anche se provocò a Loki molto dolore ma non si fermò. Lo liberò anche delle catene il più velocemente possibile, provocandogli così continui sospiri di sollievo ma ancora non era intento ad aprire gli occhi.
“Ti portiamo via ora. Perdonami, Loki. - gli accarezzò un ultima volta la guancia prima di voltarsi verso Thor che era rimasto dove lo aveva lasciato – Thor, per piacere, vieni a darmi una mano”
“D'accordo” lo sentì avvicinarsi. Per fortuna non si era portato la fiaccola dietro perché sapeva che, anche se Loki aveva gli occhi chiusi, gli avrebbe provocato dolore.
“Per piacere, ti potresti togliere il mantello e avvolgerlo?” si era voltata per pochissimo tempo verso di lui ma aveva scorto la sua preoccupazione e paura.
Paura per aver visto suo fratello ridotto in quel modo.
Paura nel toccarlo avendo il terrore di romperlo come una bambola di porcellana.
Clary lo comprendeva, non era per niente un bello spettacolo e, anche se avevano il timore di fargli del male, dovevano sollevarlo da lì. Non potevano lasciarlo proprio ora che era quasi finita.
Thor ancora non si era mosso, si era come pietrificato, continuava a guardare il corpo di Loki, esaminandolo da capo a piedi.
“Thor, lo so che fa male, e anche a lui farà male, ma dobbiamo portarlo via. Se continuiamo a guardarlo non cambierà niente, se non peggiorare le sue condizioni” gli poggiò una mano sulla schiena, incoraggiandolo. Lo vide sussultare a quel contatto e girarsi verso di lei che, in risposta al suo sguardo terrorizzato, gli regalò un sorriso incoraggiante. “Dai, portiamolo via da qui. Che ne dici?” gli chiese continuando a guardarlo.
“Va bene” disse in fine togliendosi il mantello e avvolgendolo nel corpo di Loki che, nel sentire qual contatto improvviso e inaspettato, sussultò liberando un altro gemito di dolore.
“Con calma, non fare movimenti bruschi” gli consigliò Clary che per rassicurare Loki aveva iniziato ad accarezzargli i capelli.
“Si, scusa” ammise dispiaciuto. Con calma e delicatezza lo sollevò mettendogli il braccio destro sotto le ginocchia e il sinistro nella schiena, gli fece appoggiare la testa nella sua spalla, per farlo stare più comodo e con l'aiuto di Clary lo portò fuori.
Continuava a emettere gemiti di dolore, ogni movimento che compiva Thor un nuovo gemito si faceva largo tra le sue labbra. Clary nel sentirlo così agonizzante si sentì come sprofondare nel Limbo. Era un tonfo al cuore vederlo così.
Come poteva farlo redimere in due mesi, se queste erano le sue condizioni?

Lo condussero subito nei suoi alloggi dove Clary si precipitò in bagno per preparare la vasca da bagno. Fu seguita a ruta da Thor che, con delicatezza appoggiò il corpo di Loki su una poltroncina vicino alla vasca. “Grazie, non ti dispiace andare, vero? So che è tuo fratello – in verità non la pensava affatto così, ma lo faceva solo per tranquillizzarlo – ma penso che sarà più saggio che Loki non abbia molte persone in torno, almeno non per ora” si voltò verso il dio che continuava a guardare Loki avvolto nel suo mantello, che iniziava sporcarsi un po' di sangue.
“D'accordo, dirò a Madre di aspettare ancora un po', prima di fargli visita”
“Sarebbe meglio, ora è troppo debole per avere delle visite” lo ringraziò con un cenno del capo.

Una volta che Thor se ne fu andato si avvicinò a Loki, inginocchiandosi d'avanti a lui. Gli accarezzò dolcemente le guance, ora diventare ancora più spigolose, sicuramente dovuto alla mancanza di cibo, e ruvida a causa del sangue. Aveva ancora gli occhi chiusi, ma era sicura che non avrebbe visto i vecchi occhi pieni di luce di una volta. Altre lacrime gli solcarono il volto, non poteva neanche chiedersi chi era stato perché non era così difficile la risposta.

Odino.

 

Sentì delle mani che si poggiavano sulle sue guance e anche se faceva male il contatto era troppo dolce. Era sicuro che lo avevano spostato, prima si era sentito sollevare da delle possenti braccia.
Non si ricordava che un sogno poteva essere così reale. Aveva sentito la voce di Clary ed era anche sicuro che quelle mani che in quel momento lo stavano toccando erano le sue.
Non voleva aprire gli occhi per il semplice fatto che aveva paura che una volta fatto tutto sarebbe sparito. Sapeva che si stava tutto immaginando, altre volte gli era successo ma mai era stato così reale. Forse era morto e si trovava nel Valhalla. Probabile.

“Loki, ti prego, apri gli occhi” lo stava assillando, perché non voleva lasciarlo in pace? Scosse impercettibilmente la testa cercando di scacciare quella voce dalla sua mente. Anche se era di Clary non poteva sentirla, troppo dolore avrebbe avuto, troppo rancore. Non l'avrebbe mai più rivista, lo sapeva. L'aveva lasciato, come tutti gli altri. Solo la sua finta figura del sogno lo aveva salutato.
“Loki, guardami sono io. Sono qui, come ti avevo promesso!” ora la voce si era fatta disperata, non poteva sentirla. Era sicuro che nel sentirla così avrebbe pianto. Aveva versato troppe lacrime per lei, non voleva provare più un dolore simile.
Sussurrò qualcosa di incomprensibile, ma sperò con tutto se stesso che quella voce lo avrebbe lasciato in pace per sempre.
“Cosa? Loki, apri gli occhi. Ti prego” continuò a tormentarlo, cosa poteva fare per farla tacere? Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non sentirla così, era come un tonfo al cuore. Non sarebbe resistito se avrebbe aperto gli occhio e visto il nulla. Non voleva perderla ma se non l'avrebbe fatto avrebbe sofferto ancora di più. Aveva iniziato a singhiozzare, era disperata, poteva sentirlo. Non poteva sentirla.

“Ti prego, lasciami” la pregò, anche la sua voce si era fatta disperata, non avrebbe resistito a lungo. Stava cedendo. Sentiva gli occhi iniziare a pungere. Le lacrime stavano venendo a galla. Non poteva premetterlo, ma non riusciva a fermarle.
“Loki, guardami, apri gli occhi. Sono qui! Sei al sicuro, ti prego. Amore, guardami!” aveva iniziato a piangere, perché piangeva? Le illusioni lo possono fare? Hanno dei sentimenti?
Si era sentito strano del sentire quella parola.

Amore.

Che cos'era? Perché aveva iniziato a sentirsi così, solo nel sentire quella parola? Provava dolore ma era un dolore piacevole. Sentiva il suo corpo riscaldarsi, come se avesse trovato una fonte di riscaldamento.
Perché lo chiamava così? Voleva distruggerlo, lo sapeva, distruggerlo da dentro. Facendogli sentire un sentimento che non avrebbe mai più provato. Perché gli faceva questo? Che cosa aveva fatto per meritarsi questo?

Amore.

Ancora gli risuonava nella testa quella parola. Perché non andava via? Era tanto chiedere un po' di pace?
“Lasciami, voglio stare solo” la pregò di nuovo ma ancora sentiva i singhiozzi. Doveva lasciarlo in pace. Non voleva più sentire niente. Voleva solo sentire il silenzio, la pace.
Non poté più pensare a niente perché sentì qualcosa di caldo posarsi sulle sua labbra, qualcosa di morbido e invitante. Era un contatto dolce. Lo aveva già sentito quel contato: una volta, tanto tempo fa, prima che la vera Clary se ne andasse, e anche nel suo sogno. Ma quel contatto era più reale, più caldo.
Rimase immobile, non rispondendo al bacio. Era sicuro che era un bacio, che cos'altro poteva essere? Un calore simile non lo avrebbe mai dimenticato.

Quando sentì quelle labbra separarsi dalle sue, sentì un senso di abbandono. Non voleva. Voleva ancora sentirle.
Era sicuro che si trovasse ancora vicino a lui, poteva sentire il respiro sulla sua pelle.
Incurante del dolore dovuto hai buchi che aveva sui contorni delle labbra, si buttò in avanti finché non rincontrò di nuovo quelle labbra. Morbide, calde, che esprimevano tutto il dolore e il sollievo possibile. Non voleva perderle, non quelle, non quel contatto così dolce che gli portava sicurezza e riparo. Si sentiva protetto da quelle labbra.
La sentì da subito rispondere con delicatezza. Poi sentì delle mani avvolgergli il viso, voleva toccarla anche lui ma non poteva. Troppo debole per fare qualsiasi movimento.
“Ti prego, guardami” la sentì sussurrare contro le sue labbra una volta che si furono separati. Non voleva ma nel sentirla così, cedette.

Aprì con calma gli occhi, era pronto a vedere il vuoto. Sapeva che era caduto nel solito inganno ma ormai era troppo tardi per cambiare idea.

Una volta che ebbe aperto gli occhi fu sorpreso. Non si era ritrovato immerso nel buio o nel vuoto più totale, ma era in una stanza e d'avanti a lui c'era Clary.
La sua piccola e dolce Clary era lì con lui, per lui. Non ci poteva crede. Cercò di alzare un braccio per accarezzarle il viso ma fu bloccato da qualcosa. Abbassò lo sguardo e vide una stoffa che gli avvolgeva il corpo martoriato.
Aveva paura. Paura che Clary l'avesse visto. Non l'avrebbe sopportato.
“Sono qui, amore mio. Sono qui e ti prometto che non ti lascerò mai più. Promesso” gli sussurrò ancora ad un centimetro dalle sue labbra. Aveva pianto, poteva vederlo dai suoi occhi rossi.
La sentì tirare su con il naso prima di chiedergli: “L'acqua è pronta, ti farebbe bene farti un bagno”
Scosse la testa, non voleva che lei si allontanasse da lui. E, anche se era difficile da accettare per lui, era troppo debole per fare un bagno da solo, non avrebbe avuto la forza per reggersi.
“Perché no?” gli chiese continuando ad accarezzargli le guance.
“N-non voglio...che...m-mi lasci. N-non...” si sentiva male se parlava. La gola gli bruciava e quelle ferite alla bocca erano insopportabili. Sentiva che la sua voce era impastata anche dal pianto, sentiva che le lacrime non versate prima stavano per scendere. Non voleva che lo vedesse così però non voleva neanche che se ne andasse.

 

Come aveva sospettato: le iridi smeraldine di Loki non erano più splendenti come si ricordava. Erano vuote di qualsiasi sentimento a parte il dolore. Non poteva definirli neanche occhi dato il colore assunto, sarebbe mancato poco e quelle iridi sarebbero diventate grigi perdendo così ogni colore e sentimento.
Era difficile vederlo in questo stato senza che le lacrime scivolassero. Nel sentirlo parlare in quel modo, nel vederlo abbassare lo sguardo non appena aveva sussurrato quelle parole, era stato un tonfo al cuore per Clary.
Dentro di sé stava – strano ma vero – ringraziando mille volte Thor per avergli dato qualche ora di privacy. Se ci fosse stato, Loki non avrebbe neanche parlato o aperto gli occhi. Gli era grata.
Non poteva vederlo così, sapeva che stava soffrendo, sapeva anche che si stava odiando, non voleva che lei lo vedesse così ma aveva anche paura che l'abbandonasse.
Staccò ogni contatto con il suo corpo e si alzò, gli venne un'insensata voglia di buttarsi tra le sue braccia non appena lo vide alzare lo sguardo su di lei, con il terrore che lo abbandonasse. Si allontanò da lui per vedere se l'acqua era abbastanza calda. Quando costatò che poteva andare si voltò verso Loki, sorridente. “Ce la fai ad alzarti? – chiese con una nota di speranza nella voce, ma non appena lo vide abbassare lo sguardo e scuotere leggermente la testa si sentì un'idiota – Che sciocca che sono. Forse stare con Thor non mi ha fatto molto bene per la mia sanità mentale” si prese in giro da sola. Ma aveva capito di aver fatto un passo falso nominando Thor. Loki aveva alzato lo sguardo su di lei, occhi pieni di paura e tradimento. Si avvicinò subito a lui e lo abbracciò piano, consapevole dei tagli sul torace. “Scusa, non avrei dovuto nominarlo. Ma comunque non è come pensi – gli alzò la testa con due dita poggiate sul mento – . Non ti farei mai una cosa del genere, io sono tua e tu sei mio. Capito? Nessuno ci dividerà un'altra volta” gli intimò prima di regalargli un altro bacio.

Lo aiutò a sollevarsi e spogliarlo, non era stato facile come pensava. I pantaloni che portava era strappati in vari punti e erano come incollati alla sua pelle dal sangue. Era un'orrore vederlo così. Lo sentiva divincolarsi anche se impercettibilmente. Non voleva farsi vedere ridotto in quel modo. Lo comprendeva ma come poteva fare altrimenti? Lo tranquillizzò con le parole, dicendogli che andava tutto bene, che sarebbe stato meglio. Non poteva sapere se Loki ci avrebbe creduto, ma sperò con tutta se stessa che non gli stava dicendo balle, che più in là col tempo, sarebbe stato davvero meglio.
Aveva ferite in tutto il corpo: petto; schiena; gambe. Tutto ricoperto da ferite e sangue. Alcune di essere erano ancora aperte, sopratutto nella schiena, e soltanto poche si erano richiuse.
“T-ti prego...non...l-lasciarmi...” lo sentì sussurrare. Era ferito sia nel corpo che nel cuore – ma soprattutto quest'ultimo – .
Aveva passato così tanto tempo da solo in quella cella che ora aveva paura di essere abbandonato di nuovo. Non poteva provare niente se non compassione e odio.
Odio per coloro che l'avevano ridotto in quel modo.
Odio per non averlo ascoltato quando su Midgard gli aveva detto di non aprire quella dannata porta.
Odio per non essere riuscita a liberarlo prima.
Odio per Odino. Per quel vecchio che non aveva provato nessun rimorso nel trattare suo foglio in quel modo.
Sapeva perfettamente che Loki non era suo figlio biologico ma in fondo sapeva che Loki aveva sofferto quando aveva scoperto la verità. Sofferto per aver dovuto rinunciare a tutto quello che aveva creduto da quando era bambino. Ha dovuto rinunciare a un padre – anche se non era stato molto presente lo era comunque – ; una madre; un fratello – che per quanto lui non l'abbia considerato, Loki continuava ad attirare la sua attenzione – ; una famiglia.
“Non lo farò” gli accarezzò nuovamente la guancia, regalandogli un altro sorriso. Voleva regalargli tutto l'affetto che non aveva ricevuto in quelle tre settimane.
Iniziò a spogliarsi anche lei, per poi aiutarlo ad entrare nella vasca portandosi il suo braccio destro sopra le spalle, così ché avrebbe avuto un appoggio migliore.
L'acqua non era troppo calda ma comunque sentì Loki gemere di dolore. L'acqua gli arrivava sino alla vita, punto in cui non vi erano molte cicatrici, poteva solo immaginarsi una volta che gli sarebbe arrivata fino alle spalle.
“Ce la fai? Se vuoi non--”
“N-no. C-ce la faccio” era il suo tipico comportamento quello che stava dimostrando e Clary non poté che essere felice. Evidentemente non aveva abbandonato il suo lato combattivo. Era sempre stato difficile vedere un Loki arrendevole.
Gli regalò un ennesimo sorriso, seguito subito dopo da un bacio sulla guancia.

 

Quel bacio lo fece ammutolire. Perché quel gesto? Che cosa aveva fatto per meritarselo? Non lo sapeva ma evidentemente aveva fatto qualcosa perché subito dopo sentì Clary ridere. La guardò stranito. Perché era così...strana?
“C-che ho fatto?” gli chiese, il tono più innocuo possibile. Non era infastidito da quella risata, anzi. Era come un sole immerso nell'oscurità in cui si trovava. Era così bella quando rideva. Così stupenda che era difficile per lui distogliere lo sguardo dal suo volto che non ne sapeva di smettere di ridere. Ne fu grato, voleva sentirla ancora ridere. Non avrebbe sopportato se avrebbe riassunto quel suo tono addolorato. Non sapeva se era arrabbiato con lui, ma sapeva che lo era perché l'aveva visto dal suo sguardo iniziare ad indurirsi.
“Niente è solo la tua faccia” gli confessò tra le risate. La sua faccia? Che cosa aveva? Sapeva che era ridotto male ma non pensava che faceva ridere. La guardò stranito, aspettando delle spiegazione. Attesa che non durò molto: “Non pensavo che un semplice bacio sulla guancia, ti avrebbe fatto assumere quella faccia strana” concluse iniziando a imitare la sua espressione di poco prima: bocca socchiusa e occhi spalancati.
Sorrise. Era davvero così buffo?
Si era così immerso nei suoi pensieri che non si era nemmeno reso conto di essersi quasi del tutto immerso. L'acqua gli arrivava quasi sino alle spalle. Si girò verso Clary, iniziando a guardarla negli occhi.
“Cosa c'è?” gli chiese mentre gli accarezzava la guancia.
“N-niente..è c-che non...”
“Non eri sicuro di farcela? - annuì, timidamente, distogliendo ancora lo sguardo dal suo – Cavolo, dov'è finito il mio Loki? Quello che non si fermava mai? Quello che pensava che tutto poteva essere possibile?” gli chiese sorridendo.
“In realtà n-non l'ho m-mai detto” replicò sotto voce, era divertente ma provava troppo dolore nel parlare, infatti iniziò a respirare con fatica. Iniziò ad annaspare così forte che vide Clary preoccuparsi.
“Calma, calma” gli sentì dire ma la sua voce era come lontana un miglio.
Era come un nodo ala gola quello che sentiva. Forse erano le costole spezzate che iniziavano a premere contro i polmoni. Non lo sapeva ma era sicuro che quel dolore era insopportabile.
Iniziò a gemere e tossire, sperando che almeno ricevesse un po' d'aria. Era così immerso dal dolore che non riuscì a sentire le mani di Clary premere contro la sua schiena per tenerlo in equilibrio e non farlo cadere in acqua.
Gemette ancora e tossì più forte. Voleva aria. Era come se si trovasse in apnea da troppo tempo, con il bisogno disperato di tornare in superficie.
“Loki stai calmo! Respira!” era agitata ma lui lo era di più. Aveva chiuso gli occhi per tutto il tempo ma dopo, di scatto, li riaprì puntandoli verso le iridi preoccupate di Clary. Stava implorando aiuto, con quello sguardo, e pregò con tutto se stesso che Clary lo avrebbe aiutato.
Si era appoggiato al bordo per reggersi ma la stanchezza era troppa, non ce l'avrebbe fatta ancora per molto. Sentì Clary riavvicinarsi a lui e spostargli delicatamente la testa, in modo che l'avesse dritta d'avanti a lei.
“Calmati, va tutto bene. Ora, piano, bevi questa” solo ora si accorse che nelle mani di Clary c'era una boccetta con dentro un liquido chiaro, quasi trasparente. Sicuramente l'aveva fatta comparire con la magia.
Scosse la testa, non ce l'avrebbe fatta a ingoiarlo, poteva scommetterci. Stava cedendo, sentiva tutti i muscoli contrarsi e un senso di svenimento lo avvolse. Iniziò a vedere tutto sfocato. Vedeva le labbra di Clary muoversi ma non sentì nessun suono, solo un fastidioso fischio che gli riempiva le orecchie. La vide mimare un “Scusami” prima che gli aprì la bocca con forza e vi versò dentro il liquido.
Lo sentì scivolare nella gola, e lasciando dietro di sé un insensato calore, come se ustionasse ma non era fastidioso. Scivolò fino in fondo e al suo passaggio, dopo quel calore, il senso che tutto si stava rimettendo apposto, come se quel nodo nella sua gola si stesse sciogliendo e le sue costole si stavano riattaccando tra loro.
Continuò a versargli quel liquido finché nella boccetta non rimase più niente e nel suo corpo non ci fu altro che pace.
Subito dopo iniziò a respirare normalmente, facendo profondi respiri.
“C-che cosa...?”
“Era una pozione che, per caso, ho trovato e rubato dalla Sala delle Guarigioni. Sapevo che prima o poi mi sarebbe stata utile. E' come se svolgesse gli stessi effetti della Mela di Idun” gli confessò con un sorriso smagliante non appena notò che si stava riprendendo.
“Non ne hai altra?” gli chiese speranzoso.
“No, mi dispiace. Ce ne erano molte altre, se non sbaglio anche delle specie di creme, ma sono riuscita a rubare solo questa. Se vuoi torno di là e--”
“No, non voglio che rischi per me” solo ora si accorse che la sua voce non era più roca.
“Sarebbe un rischio che sono disposta a correre” gli sussurrò avvicinandosi sempre di più a lui. “Mi sei mancato così tanto” gli intimò, accarezzandogli le gote con entrambi le mani.
“Anche tu. Moltissimo” cercò di alzare le mani ma con scarsi risultati, riuscì solo a poggiarle suoi suoi fianchi. “Promettimi che non mi lascerai più” gli sussurrò ad un centimetro dalle sue labbra.
“Te lo prometto, se tu mi prometti di lasciarti fare il bagno in pace” gli chiese prima di regalargli un bacio a fior di labbra. Sorrisero insieme e in fine acconsentì con un cenno affermativo della testa. Subito dopo la vide sporgersi sempre di più a lui, finché i loro corpi non furono perfettamente uniti.
“Non farti strane idee. – gli intimò prima di ritirarsi in dietro – Stavo solo cercando di prendere questa” gli sventolò una spugna d'avanti agli occhi prima di poggiarla sulle sue spalle.
“In verità non avevo in mente niente del genere, se vuoi sapere” gli disse non cercando di nascondere il sorriso malizioso che si stava facendo largo tra le sue labbra martoriate.
“Certo. Dopo tre settimane passate in prigione questo tuo lato di malizia non l'hai perso. Devo dire che mi sorprendi” gli sorrise.
“Perché pensi che abbia abbandonato le altre doti oltre che questa?” gli sussurrò avvicinandosi sempre di più a lei.
“Perché ti conosco e so che tutto questo è l'ennesimo inganno. Pensi che dato tu abbia riavuto la tua splendida voce ora tu possa fare tutto” spostò la spugna dalle spalle al torace, tracciando con attenzione i segni che lo martoriavano.
“E' incredibile quanto tu possa non cadere nei miei tranelli” ammise con tono quasi offeso. Non riusciva quasi mai ad incastrarla, ed era proprio questo il lato che adorava più di lei.
“Non ci casco semplicemente perché uno: non sono Thor; e due: ormai ti conosco troppo bene per capire quando menti” abbassò lo sguardo e osservò l'acqua che in quel momento si stava dipingendo di rosso. Quanto sangue aveva perso? Forse troppo.
“Che cosa ti hanno fatto?” alzò lo sguardo verso il suo ma lo vide rivolto verso l'acqua. Sapeva che era una domanda retorica, o almeno lo sperava.
“Non sei costretta a farlo” gli disse in fine, sputando finalmente la verità.
“Che cosa?” rialzò lo sguardo, incrociando il suo.
“Tutto questo. Non sei costretta a farmi da schiava” cercò tutte le forze che aveva e finalmente riuscì a poggiare una mano sulla sua guancia, era come se la ricordava: morbida e calda.
“Non sono obbligata. Voglio solo non vederti più soffrire e che ti riprendi sotto le mie cure e le mie attenzioni” sentì la mano di Clary appoggiarsi sopra la sua, per non farla cadere. La vide strofinarsi contro quel contatto, come se fosse un gattino. Non poté trattenere un sorriso nel vederla così. Era felice, lo poteva vedere dal suo sguardo, dal suo modo di toccarlo.

 

Perché gli chiedeva quelle cose? Lei non lo avrebbe mai abbandonato, forse lui lo sapeva ma era troppo spaventato. Forse così spaventato da non poter accettare questa sua paura dentro di se.
Gli voleva bene e lui lo sapeva. Lo amava e lui lo sapeva. Era felice e lui lo sapeva, poteva vederlo dal suo sorriso sereno.
Ancora non ci credeva, finalmente stava ritoccando a mano quel suo corpo amato, quella sola persona che amava.
Ad un certo punto sentirono la porta d'ingresso aprirsi e dei passi.
“Clary, sono Thor. Ho portato la cena” l'avvisò dall'altra parte della porta, ancora chiusa e Clary non poté che liberare un sospiro di sollievo.
“Grazie, Thor” cercò di essere il più gentile possibile, anche se non ci riuscì molto.
“Come sta andando con Loki? Sta bene?” sentì chiedergli, senza che lui aprisse la porta per entrare. Almeno un po' di privacy ancora l'avevano.
“Si, sta bene” si girò di nuovo verso Loki che trovò girato dalla parte opposta a dove si trovava la porta, con gli occhi chiusi.
“Va bene, allora io vado. Buona notte”
“D'accordo. Buona notte” continuò a guardare quel volto che si era trasformato in dolore. “Cosa c'è, Loki?” gli chiese non sopportando di vederlo così. Gli prese il volto tra le mani per poterlo vedere meglio.
“Tu non centri, è solo che...”
Notò che era difficile continuare per lui così terminò lei al suo posto: “E' difficile vederlo dopo quello che è successo. Lo so, te non sai quanto sono impazzita quando lo rividi per la prima volta nei giardini. Se non c'era stata Frigga, gli sarei saltata addosso e strangolato a mani nude” gli intimò. Ancora non aveva aperto gli occhi e questo la preoccupo'. Gli si avvicinò e lo coinvolse in un bacio dolce, cercando di fare più dolcemente possibile per paura di fargli male con quelle cicatrici. Lo sentì rispondere subito al bacio con una certa irruenza, quasi che avesse il forte bisogno di quel contatto. Sentì che voleva approfondire quel contatto e lei anche se un po' timorosa lo accontentò, socchiudendo la bocca e permettendo così che le loro lingue si incontrassero dopo tanto tempo. Iniziarono una danza interminabile. Sentì le sue mani poggiarsi hai suoi fianchi e invitarla a salire a cavalcioni su di lui. Non se lo fece ripetere due volte e lo accontentò cercando di fare il più delicatamente possibile.
Lo sentiva gemere dentro la sua bocca e questo la preoccupò così tanto da interrompere il contatto tra loro labbra. “Fermo, fermo. Non voglio farti male” continuò ad accarezzargli le guance, passando poi hai capelli incrostati di sangue.
“Non me lo stai facendo” lo sentì reprimere un altro gemito e così si spostò da sopra di lui. “Ti prego. Non fare così” la pregò di rimanere sopra di lui ma non poteva.
“Non sto facendo niente, semplicemente non voglio che soffri”
“Era un dolore piacevole” lo vide sorridere ma dentro di lei, Clary sapeva che era falso, fatto per mascherare un po' di quel dolore che provava.
“Dai, Loki. Non mi inganni tanto” gli regalò un ultimo bacio prima di riprendere la spugna e continuare a lavarlo.
Dopo aver finito con il suo corpo, lo aiutò a lavarsi i capelli: facendogli ricadere la testa all'indietro, reggendola con una mano – così ché solo i capelli erano dentro l'acqua – mentre l'altra la passava tra i capelli, togliendo tutto il sangue secco che si era attaccato.
Lo vide sorridere. Era bello.
Era da quando l'aveva rivisto che pensava al bambino ma Clary pensò che era meglio aspettare ancora un po' prima di dargli la notizia. Non sapeva neanche se avesse accettato questo bambino.

“A cosa pensi?” la sua voce la distolse dai suoi pensieri e fu costretta a riportare lo sguardo su quello di Loki.
“Niente. Forse dovremmo muoverci, altrimenti la cena si fredda” gli indicò con un cenno del capo la porta dove, dall’altra parte, li aspettava un pasto caldo.
Lo vide per un po' perdersi fra i suoi pensieri. Da quanto è che non mangiava? Evidentemente da molto tempo. Aveva notato da subito che era tutto pelle e ossa ma aveva preferito non aprir bocca.
“Si, sarebbe meglio” detto questo provò ad alzarsi ma con vano risultati. Lo aiutò ad uscire dalla vasca e a cambiarsi. Optò per una cosa semplice: pantaloni di stoffa e una camicia verde.
Una volta che si fu cambiata anche lei, lo aiutò ad andare nella camera da letto, dove il cibo che li aspettava. Il vassoio era poggiato su un tavolino vicino alla terrazza, lo fece accomodare ad una delle sedie e lei si sedette accanto a lui per poterlo aiutare.
“Da quanto non mangi?” gli chiese mentre gli sistemava il tovagliolo sopra le cosce.
“L'ultima volta che ho toccato cibo era quando sei venuta tu, la prima volta” ammise.
“Perché?”
“Non volevo” gli disse semplicemente.
Perché aveva fatto così? Cosa lo aveva spinto a comportarsi in quel modo? Il dolore? La tristezza? La solitudine? Non lo sapeva e non era il caso di chiedere, secondo lei.
“Non voglio chiedere. Dai mangia” evitò l'argomento nel modo più cortese che conoscé e prendendo una cucchiaiata di zuppa lo imboccò con calma anche se la fame era così tanta che finirono il primo pasto molto in fretta.
“Perché non mangi? Preferisco rimanere a digiuno, piuttosto che non vedere te mangiare”
“Ho mangiato a sufficienza, prima--”
“Non è vero. Non mentirmi pure tu, ti prego” sapeva che non gli piaceva quando si comportava così, ma preferiva che mangiasse lui che era stato a digiuno per tre settimane. Mentre era spoglio, aveva visto ogni suo osso comparire da sotto la pelle. Era uno dei motivi per cui Loki non riusciva a camminare, o anche solo alzare un braccio. Aveva bisogno di cibo.

Finirono di mangiare in poco tempo, immersi nel silenzio più totale.
Anche se a Loki toccava ancora attendere per ritornare come prima, come inizio non era tanto male quel pasto.
“I tuoi capelli...sono diversi” sentì la sua voce in un lieve sussurro, come se avesse avuto paura di aver detto una sciocchezza.
“Si. In realtà il mio colore naturale è il marrone scuro. Quando ero arrivata su Midgard me li ero tinti” gli confessò con un lieve sorriso.
“Perché?” la guardò negli occhi, interessato come un bambino.
“Volevo cambiare, sia di aspetto che di carattere”
“Si ma, perché?” lo sentì ripetere.
Era una faccenda dura da spiegare ma Clary cercò in tutti i modi di semplificare la risposta: “Mia madre mi diceva sempre che ero 'maledetta' perché ero diversa. Mai nessuno nella mia famiglia ha avuto i capelli scuri e quindi per lei era sempre sembrato strano. Pensavo che facendomi bionda le persone non mi avrebbero più definita strana”
“Ti sarai accorta che molte ragazze sono anche more”
“Si, ma avevo questa idea fissa e quindi ho sempre continuato a farmi le tinte” sentì la mano di Loki poggiarsi sopra il suo ginocchio, in un gesto dolce, affettivo. Gli sorrise di rimando e prima di alzarsi disse: “Prima di andare a dormire, devo, almeno in parte, aggiustarti quelle ferite”
“Sarebbe meglio”
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:

 

Eeeeeee rieccomi!!!! un po' in anticipo ma...vabe! Meglio di niente, no?
Allora, che ne pensate di questo nuovo capitolo?
In effetti non ho molto da dire...ringrazio solo Foxx per aver lasciato la recensione!! XD come sempre sei dolcissima!!!! <3 <3
ringrazio anche quelle persone che hanno aggiunto la mia storia tra le seguite, ricordate o preferite!!! XD
per chi vorrebbe contattarmi qui c'è il io indirizzo facebook:

https://www.facebook.com/lokilaufeyson.efp

salute a tutti, un bacione!!!

Loki__Laufeyson

 

  
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