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Autore: SoCrazyMe_    10/05/2014    0 recensioni
You can fly away with me in the darkness or you can stay here but drown in your pain..forever
La storia di un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi smeraldini che soffre di una malattia rara, costretto a passare il suo tempo chiuso nella sua stanza..nel suo letto. L'unica via d'uscita da quella asfissiante vita è la sua finestra, rimarrebbe per ore a guardare fuori di essa.
Un giorno scopre Peter Pan e si accorge che quella storia non è una leggenda..è pura realtà..anche se Peter non è proprio come descritto nel libro.
[#Larry ]
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Puoi volare via con me nell’oscurità o puoi rimanere qui, ma affogare nel tuo dolore..per sempre”

 

La gola secca mi impediva di far passare attraverso le mie labbra anche il più flebile  suono.

Chiusi gli occhi per un istante mentre tutti gli ultimi tempi mi scorrevano davanti come ricordi lontani, ma ancora abbastanza vicini da riuscire a vederli se ci si concentra bene. Le parole mi risuonavano nella mente

 

You can fly away with me in the darkness or you can stay here but drown in your pain..forever

 

Eccolo qui, davanti ai miei occhi, come tutto ebbe inizio. Lo vedo, meglio degli altri e sento un calore gelido al petto. Sorrido iniziando a rivivere tutto sin dall’inizio

 

 

 

--- -

 

 

Svegliarsi, lavarsi, mangiare, scrivere sul mio diario, mangiare di nuovo, dormire.

 

Ero diventato un automa, tutto il scorrere della mia vita era automatico.. nemmeno più un gesto dettato dalla naturalezza..forse non c’e n’era mai stata nella mia vita.

 

Come si può essere naturali e spontanei con una vita come la mia?

Una vita passata a letto a guardare fuori dalla finestra sperando che qualcosa possa cambiare.

 

“Ehm ..posso?”

Sprofondai la testa nel cuscino coprendomi meglio fin sopra al collo. “Entra” Sbottai infastidito.

Girai la testa sentendo lo scricchiolo della porta in legno scorgendo la figura di mia sorella con un mio cappellino in testa..ovviamente che non ho mai potuto usare.

 

Mi infastidiva la sua presenza, il fatto che non mi guardasse con occhi da sorella maggiore ma con occhi di come si guarda un anziano malato con la morte dietro l’angolo.

 

“Cosa vuoi Gemma?”

La mia voce, rude come al solito, risuonò per tutta la stanza facendo rabbrividire la mia “cara” sorellona.

 

“Sono venuta a portarti un regalo..sai così passi un po’ di tempo”

Mi sorrise flebilmente, cosa che mi fece andare ancora di più su tutte le furie ma non lo diedi a vedere così tanto. Ero diventato bravo a nascondere le mie emozioni..

Non avevo bisogno dei suoi stupidi regali per passare il mio tempo, potevo benissimo passarlo a guardare fuori la mia finestra come ogni giorno.

Un ‘mhh’ fu l’unico suono che lasciai fuoriuscire dalle mie labbra.

Sentii i suoi passi avvicinarsi, mi costrinsi a rivolgerle la mia attenzione e notai che aveva un libro stretto al petto, come si tiene stretto in grembo un bimbo appena nato.

 

“Narra di una storia che molti ritengono vera. È una leggenda”

 

Presi tra le mani quel libro abbastanza grande che poteva contenere intorno le 300 pagine.

 

Peter Pan e l’isola che non c’è

 

Passai un dito intorno al contorno del ragazzo dipinto sulla copertina che presumessi fosse questo Peter Pan

 

“Che cazzata”

Dissi roteando gli occhi e buttando il libro sull’altro lato del letto.

Notai negli occhi di mia sorella delusione, forse pensava che per una volta davvero mi avrebbe fatto felice.

Bhe..quel libro mi interessava ma non glielo avrei mai fatto capire.

 

“È tutto?”

Dissi facendo trasparire tutta la mia noia attraverso la voce, volevo che se ne andasse e mi lasciasse solo con i miei demoni.

 

Annuì e uscì dalla stanza prima che potessi dirglielo io..o almeno con la voce, perché con lo sguardo le avevo fatto già intendere la mia voglia di tenerla fuori dalla mia camera.

 

Sospirai sentendomi di nuovo libero.

Lanciai un’occhiata all’orario luminoso rosso che segnava la sveglia.

 

22:22

 

Forse sarebbe stato meglio addormentarmi e sprofondare ancora una volta negli incubi di ogni notte, di quelli che mi facevano gridare talmente tanto da farmi perdere la voce e da farmi svuotare il corpo di tutta l’acqua per le lacrime versate sul cuscino ma.. quella sera..c’era qualcos’altro che mi allettava. Più del mio masochismo indiretto. Peter Pan.

  
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