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Autore: Beth_99    10/05/2014    0 recensioni
"Molto piacere sono Charlotte per gli amici Char."
"Bella soré so Alessandra ma pe gli amici Andra."
"S-salve, sono T-tania..."
-Loro sono la mia rovina... le mie tre personalità... Chi sono veramente? Boh, non lo so, ma di solito mi faccio chiamare Rachel Dane. Sono una ragazza di 15 anni e mi sono trasferita da Manhattan, per venire in Italia.-
Rachel è una ragazza che soffre di personalità multipla, si trasferisce a Roma, come ultimo desiderio del padre.
Farà tre amicizie che le cambieranno la vita, di cui una in particolare... *w*
Conoscerà un sentimento che mai aveva provato prima d'ora in modo così forte. Cosa succederà alla nostra amica confusa? Di che sentimento parliamo? Chi saranno i tre amici che le cambieranno la vita? ma sopratutto, le tre personalità resteranno per sempre nella sua testa? Scopritelo qui, su "Chi vuoi essere".
Spero di essere stata abbastanza convincente. ^^
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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2. Vicini o lontani?

Dana non la smetteva di sussurrarmi all'orecchio quanto fossi forte, straordinaria, mister incazzagirl e così via.
-Grazie, ma voglio che tu sappia che non ti farò mai del male. Okay? lui è stata un'occasione speciale... ma non dirlo a nessuno, va bene?- mentre scrivevo gli appunti sul quaderno cercavo di non sembrare preoccupata per la eccessiva reazione di Andra. Cosa che mi usciva da schifo.
"Tutto ti esce da schifo, cara" grazie, Andra. "E di che, tesoro". Alzai gli occhi al cielo.
-Pensi che Hamich possa dire qualcosa a qualcuno in giro?- chiesi preoccupata.
- E dire che è stato pestato da una ragazza? Nah, non lo direbbe mai. Ci tiene alla sua reputazione di bullo della scuola.- La campanella suonò e tutti i ragazzi si buttarono verso la porta.

***

Vabbè, cerchiamo di dimenticare questo episodio. "P-penso che sia stato e-eccessivo da p-parte tua, A-andra." disse la timida Tania.
"Che scherzi? è stato molto liberatorio!" Andra si stiracchiò annoiata. Io penso di essere d'accordo con Tania, questa volta.
Andra mi lanciò un'occhiataccia. "Guarda che lo so che dopo tutto non ti dispiaceva che fossi tu 
quella a menarlo." Alzai gli occhi al cielo sbuffando.
-Perchè alzi sempre gli occhi al cielo? e sbuffi di continuo.- mi chiese Dana. La guardai, mentre la strada della via del ritorno sfrecciava davanti ai nostri occhi. 
Avevamo deciso di tornare a casa insieme, visto che ho scoperto che vivevamo vicino.
-Beh... ecco.. io non ci ho mai fatto caso.- non mi veniva nulla in mente. Dana mi guardo per un po' pensierosa. Poi alzò le spalle e tornò a guardare la strada fuori dal finestrino dell'autobus.
"Per fortuna che non è una ragazza impicciona!" Charlotte era sempre così euforica per tutto, e quando mi trovavo in situazioni tristi c'era sempre lei che mi tirava su il morale... 
"sei popo culata, tesò! Però te lo doveva." Andra invece commentava tutto ciò che mi succedeva, specialmente le cose brutte. Ce l'avevo sempre in testa, ma almeno non mi sentivo sola.
"S-si che f-fortuna.." Tania invece sapeva sempre controllarmi nei momenti in cui non c'era bisogno che io intervenissi. Mi ha salvato da molte brutte figure.
-Rachel, questa è la tua fermata.- Dana mi riscosse ancora una volta dai miei pensieri.
-Cosa? Oh, si certo.- mi alzai dal sedile e la salutai.
-Ciao Dana, ci vediamo domani.- L'autobus si fermò e scesi, poi ripartì portando con se la mia prima amicizia fatta in Italia.
Camminai verso il grande giardino che mi comparve appena girato l'angolo. Aprì il cancello con una leggera spinta, e mi ritrovai a camminate in un sentiero marcato dalle spighe di grano. Vi starete chiedendo che cosa ci fanno delle spighe di grano a casa mia...beh io vivo in una specie di fattoria. L'abbiamo ereditata dal nonno di papà quando è morto. Quindi adesso la mia panoramica è: cielo azzurro, alberi ovunque, un cavallo nelle stalle,( non so perchè avevamo un cavallo, però abbiamo deciso di tenerlo visto che era solo uno) campi di grano e la fattoria simile a quella della pubblicità della mulino bianco... che avevo visto stamattina in tv. Dovevamo mantenerci solo noi quattro, il cavallo ce lo accudiva il vicino (Come ha sempre fatto dopo che il nonno morì). Mamma stava cercando un lavoro, io qualcuno disposto a assumere una quindicenne per un lavoretto tanto per accontentare i miei capricci. Praticamente vivevamo con la pensione del nonno, e i soldi che ci inviano i parenti dall'America.
Finchè mamma non si trovava un lavoro qui in Italia, noi dovevamo stare molto attenti con le spese. Specialmente io e mio fratello.
Una volta arrivata alla porta di casa, tirai fuori le chiavi della tasca dei jeans, la misi nella serratura e la girai. Era un po' difettosa quindi ci metteva un po' di tempo ad aprirsi. Alla fine entrai e me la richiusi alle spalle. C'erano quattro scalini interrati nel pavimento, una volta saliti sarei sbucata in soggiorno che era pieno di scatoloni servizio trasporto aereo. Raggiunto il divano mi ci buttai sopra, e quintali di polvere mi ricoprirono tutta. Aciù! cavolo! questo è il divano del nonno, perchè è ancora qui? mi alzai barcollante, e mi diressi verso le scale che portavano al piano di sopra.
-Mamma! sono tornata!- urlai mentre salivo le scale a chiocciola. 
-Hi my princess!- sentì la voce melodiosa di mia madre, che veniva dalla sua stanza. Probabilmente stava mettendo a posto i vestiti della valigia [*Per non complicarvi le cose vi faccio direttamente la traduzione da Inglese a Italiano. Quando vedrete il testo sottolineato vuol dire che questa persona sta parlando in Inglese... scusate l'interruzione*].
"Finalmente a casa, oh! So stanchissima soré!" ovviamente la prima a sentirsi doveva essere Andra.
"Home sweet home" intervenne Char. 
"Mh-mh" concordò Tania. Si erano già abituate alla nuova casa.
Finite le scale, scorsi mio fratello Jack allo stipide della porta. -Mamma! dove mi hai messo la scatola dei giochi?- Sorrido e gli scompiglio i capelli, passandogli accanto.
-Ciao imbranato.- poi gli do un bacio in testa. Mio fratello è un santo, per essere un ragazzino di 8 anni, si comportava abbastanza bene.. io e lui non eravamo i classici fratelli che si odiavano. Anzi, tutt'altro!
-Rachel! sei tornata!- disse tutto euforico e mi abbracciò forte. "Aaww, che cariinoo!!" dice Char.
"Testa rossa!" scherza Andra. 
"Jack!" sorride Tania.
-Guarda che non sono andata in guerra!- ricambio l'abbraccio. Alza la testa e mi guarda con quei suoi grandi occhi celesti.
-Si ,scusa. E' che mi sei mancata!-
-Va bene Campione...Hai aiutato la mamma mentre ero fuori in missione?- gli dico in tono da generale. Lui si immedesima subito nella parte.
-Si, generale Rachel! La missione aiuta base madre mandata a termine con successo!- si mette dritto e unisce i piedi, lo sguardo serio.
-Eccellente soldato Dane! Ti mando in avanscoperta al campo di grano. L'Amer..cioè, L'Italia conta su di te!- dico anche io dritta.
-Signor sì! Non deluderò l'Italia!- e si precipita giù per le scale imitando un aereo da guerra, con tanto di spari, mentre borbotta le coordinate della casa. Che bello essere così bambini, e non aver paura di dire ciò che si pensa.. io ormai devo cambiare. Sorrisi al pensiero di Jack mentre corre tra le spighe di grano. Comincio a muovermi e a dirigermi verso la stanza di mamma.
Aprì la porta di legno che cigolò appena, Davanti a me si presentò una grande stanza rosa confetto con le finestre aperte, perciò c'era molta luce. C'era una valigia aperta sopra il letto, anzi sopra la retina del letto, dentro era quasi vuota. Rose era sopra uno sgabbello ed era intenta a mettere una valigia sopra il grande armadio. 
-Ciao mamma, sono tornata... hai bisogno di aiuto?- le chiesi mettendomi accanto a lei. I suoi capelli ricci e arancioni carota le nascondevano il viso, quindi non potevo vederla in faccia.
-Tesoro! come è andata il tuo primo giorno di scuola qui?- mi chiese tutta euforica.. mamma rispecchiava alla perfezione Char, chi sa se magari Char doveva essere nella sua testa...mmhh..
-Ti vedo in difficoltà, lascia che faccio io- le dissi preoccupanta visto che stava perdendo l'equilibrio. Rose è sempre stata molto distratta e maldestra.
-No,no, tranquilla tesoro. Tu vai a riposarti...io ce la facc..- neanche finì la frase che scivolò dallo sgabello. Per fortuna la presi al volo e tutte e due cadiamo per terra, alzando un po' di polvere.
tossì un paio di volte.
-Si- dissi -lo vedo come ce la fai!- lei mi rispose ridendo come una scema, però poi mi contagiò e una risata uscì dalla mia gola.
Mi alzai da terra pulendomi con le mani i jeans, poi aiutai mia madre ad alzarsi.
-Dai su, ti aiuto.- dissi seria. Lei alzò le spalle -Se proprio ci tieni.. ma guarda che dopo non ci si tira in dietro.- cercò di dissuadermi. -E' inutile.. mi hai promesso che se ti aiutavo potevo decidere quale stanza prendere.- le ricordai della chiaccherata di sta mattina. Lei rise e scompigliò i miei capelli arancioni carota.. proprio come i suoi.
Andavo fiera del mio aspetto, Capelli rossi e ricci, lentigini, occhi verdi, naso a punta, gambe snelle, dei bei fianchi formosi e un seno da seconda... si insomma, io mi sono sempre tenuta in forma.
-Da dove inizio?- si spolverò il suo completo di jeans per i lavoretti del volontariato di New York (infatti c'erano residui di colori) -Beh, inanzitutto, porta qui la scopa e spazza un po' il pavimento, che l'aria è irrespirabile!- mi sorride e mi fa l'occhiolino.
-Okay, dov'è la scopa?- mi sorrise -Oh, ma noi non ce l'abbiamo, dobbiamo comprarla.- disse tranquillamente. Ecco spiegata tutta la polvere in casa. -E l'aspirapolvere?- mi sorrise mortificata -Non abbiamo neanche quella.
-E allora come pulisco?- gli chiedo.
-Oh, ma potresti chiedere al vicino, no?- oh, si giusto. Il nostro "vicino" si trovava infondo alla collina, accanto al piccolo lago... si diciamo circa due isolati di distanza. Uffa, devo ricordarmi di comprare una scopa!
-Ok, allora io vado a chiedere la scopa al signor Vega.- Stavo per uscire dalla porta quando mamma mi chiama.
-Rai..- mi giro e la guardo in attesa - Mi hanno detto che c'è un nuovo arrivato a casa Vega.- la guardai confusa. -Chi?
-Te lo lascio scoprire da sola.- me ne andai confusa, ma non li diedi tanto peso.. una delle pazzie di mamma.
Esco di casa e vedo Jack disteso su un prato verde a guardare le nuvole. Mi scappa un sorriso, e mi dimenticai ciò che mi aveva detto mamma.
Mi incammino nella stradina che spuntava in mezzo all'enorme distesa verde.
Una volta giunta davanti alla porta della grande casa, mi fermo e ammiro tutti i dettagli della dimora dei Vega.
La porta era di legno, chiaramente fatta a mano, verniciata di un marrone scuro. Il pomello era di metallo, e la serratura era elegante e affusolata. La casa era di un colore simile alla panna, solo un po' più scuro. Il tetto era Rosso scuro e una finestrella lasciava intravedere un comodino alto con sopra una macchina da scrivere, e accanto un vaso, dove probabilmente una volta c'erano dei fiori. La casa era un po' triste, nel complesso. Le erbacce crescevano indisturbate nel giardino e ai lati della casa. Le finestre buie  erano sporche e piene di regalini di uccelli passegeri. Nel giardino c'era pure una fontana sporca, che però era chiusa, e aveva l'aria di non essere stata aperta da un bel po'. Il signor Vega era pigro a quanto pare.. io non l'ho mai incontrato. Mamma si, dice che è un signore molto elegante, gentile e vecchio. Disse l'ultima parola come se volesse tranquillizarmi. Ma non doveva affatto tranquillizarmi, anzi, dopo sette anni da madre single.. potrebbe anche pensarci a risposarsi, sarebbe più felice e sono sicura che papà sarebbe d'accordo con me.
Suonai al campanello, che fece un suono inquetante, quello classico delle case infestate. Den doooong si, molto inquetante. Improvvisamente non avevo più la curiosità di conoscere il signor Vega.
La porta si aprì e davanti a me comparve un ragazzo moro, con un sorriso stampato sul volto... non aveva per niente l'aria da un quarantenne stanco e pigro.
-Oh.. scusa credo di aver sbagliato... questa non è casa Vega?-
-Non ti sbagli... tu chi sei?- alzò un sopracciglio e mi squadrò da capo a piedi. "Oh-oh" sentì che Tania stava per uscire..eh no, dai! ma perché esci adesso??
"Pronto? apri gli occhi ragazza! Hai visto che figo da urlo che ciai davanti?" urlò Andra emozionata. E allora? Andra sospirò "Odio.. che ingenua che sei." che vorresti dire con questo?
Il mio sguardo intanto si era abbassato sul suo petto, che era all'altezza della mia testa.. improvvisamente mi sentì bassa.
-Hey? Terra chiama barboncino rosso.- Barboncino rosso?!? arrossì violentemente. La mia anima si scambiò con Tania. Cazzo!
-S-scusa..- mi girai e me la diedi a gambe. Merdamerdamerdamerdamerdaa!! Che figura di merda!
Tania ti odio!
"S-scusa, non ce la f-facevo più." IO NON CE LA FACCIO PIU'! urlai mentalmente.
Quando arrivo a casa arriva anche il problema numero due. E la scopa?? Improvvisamente mi ricordo che cosa mi aveva detto mamma: - Mi hanno detto che c'è un nuovo arrivato a casa Vega.- Uffa mamma!
-Dove sei andata?- mi giro e mi ritrovo accanto Jack, sospiro di solievo.
-Ah, sei tu..- Poi una lampadina compare sopra la mia testa.
-Jack! Ti va di conoscere il vicino?- lui mi guarda stranito.
-Ma io li ho già conosciuti.- giusto, lui non era andato a scuola, mi morsi l'interno labbra...-Si ma c'è una nuova persona a casa Vega- i suoi occhi si illuminano. -Chi?- sorrido, è fatta!
-Un ragazzo..magari lui vuole giocare con te!- sorride.
-Si! ci voglio andare!
-Okay campione, ma devi chiedere al signor Vega se ha la scopa, va bene?- perchè sono così nervosa?? "e così codarda.." oh ma sta zitta Andra!
Char sospira, ma questa volta era un sospiro pieno di...non so.. qualcosa di bello.
-Va bene!- Sta per correre in direzione casa Vega, ma io lo fermo.
-Aspetta!- dico -ricordati di parlare Italiano.- mi sorride complice.
-Tranquilla sorellona.- e parte come un razzo. Ma l'ansia e il batticuore di prima non se ne va..anzi, peggiora.

***

Jack era tornato con la scopa, ma aveva il broncio.
-Pensavo che fosse un ragazzo della mia età..- disse deluso.
-Scusa..che ti ha detto?- gli chiesi agitata, mentremi dava la scopa.
-Ha detto che non può giocare con me perchè doveva uscire..- l'avevo interrotto.
-No,no intendo che ha fatto e che ha detto quando ti ha visto.- aveva quell'aria confusa come quando mamma gli aveva spiegato, l'anno scorso, che Babbo Natale era scappato per la finestra e per ciò non poté vederlo.
-Okay.. ha alzato il sopraciglio e ha guardato i miei capelli rossi, poi ha detto un'altro barboncino- sorrisi.. ha capito che è di famiglia "Certo! mica è stupido quello!" -e poi io gli ho chiesto che tu avevi bisogno della scopa e..- sgranai gli occhi. 
-Gli hai detto come mi chiamo?!?
-Veramente ho detto mia sorella, non ho detto il tuo nome..ma perchè stai sudando?- mai passai la mano sulla fronte, era imperlata di sudore.
-Ho.. caldo. Ma lui che ha detto dopo?- chiesi ansiosa, mentre giocherellavo con il laccio attaccato alla scopa. Stavo toccando la sua scopa.. La sua scopa... oh, andiamo! Sentii Andra ridacchiare.. loro sapevano qualcosa, perchè non dicevano che mi stava succedendo?
-Ha detto Tua sorella, eh? poi ha sorriso e ha detto Vabbene, vado a prendere la scopa, tu aspettami qui. e mi ha portato la scopa.- indicò la scopa che stavo tenendo in mano.
-Okay.. gazie.- le avevo detto. Poi mamma ci aveva chiamato per mangiare.
Adesso stò pulendo i vetri del soggiorno, mentre stavo pensando a cosa aveva detto il ragazzo... Mi ritrovai a sorridere come un'ebete.. perchè ero così felice? Voi ne sapete qualcosa, vero? Parlate!
"Stai calma sorè! Non possiamo dirtelo." perchè? 
"Noi non dovremmo saperlo, ma per qualche oscuro motivo possiamo partecipare alla creazione di una nuova te." Una nuova me? Un'altra di voi?
"N-no.. non un'a-altra di noi.." cosa? spiegatemi meglio. 
Nessuna risposta. 
Uffa! Quando ho bisogno di voi non ci siete mai, e quando non vi voglio state sempre in mezzo! Neanche l'irrascibile Andra rispose. Che mi stava succedendo? Una nuova me? Uffa, tutte cavolate, io sto benissimo, io sono io, punto. Loro non riusciranno a confondermi. Resterò lucida nei miei pensieri. Mentre la mano si muoveva energica sulla superficie trasparente del vetro il tramonto si avvicinava... caspita erano tipo 5 ore che mettevo in ordine la stanza. Persino Jack ci aveva aiutato. Che bravo bambino.
Alla fine la giornata finì con un sorriso, il nonno era comparso sulla soglia, all'ora di cena. Era andato a camminare.. certo e adesso i cactus volano.
Finalmente la casa era in ordine. La nostra nuova casa.

ANGOLINO DELL'AUTRICE ^u^ :
Buoooon gioornooo!!! ed eccomi qui con il secondo capitolo, yeee!! Vi starete chiedendo: Ma come già il secondo capitolo? Beh, care.. io mi do da fare e visto che ero piena di idee... pooof! eccolo qua! il sencondo capitoloo!!
Sono emozionatissimaa! voi no? *O* asadsunbeir!! scusate, mi è uscita la pazzia ^^"
Mi raccomando, recensitee!! (accetto sia commenti negativi che positivi o altro, qui non si smette mai di imparare!)
Bacissimi dalla vostra Beth! <3 <3 *___________*

 
  
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