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Autore: Rosabianca_    10/05/2014    0 recensioni
[...]Deve arrivare quel momento nella vita in cui capisci di non essere una “storia triste”
Genere: Introspettivo, Poesia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VERSO LA FELICITA’
“Cause I remember every sunset 
I remember every word you said…”

Strada, cielo, orizzonte e macchine. Tante. Estate, libertà.
Contavo i giorni che mancavano all’inizio delle vacanze da Aprile. I giorni che mancavano al mio piccolo paradiso, i giorni che mancavano alla fuga dalla città. Più chilometri faccio, più in me cresce la voglia di vivere. Perché l’estate è quel fantastico periodo in cui la pelle diventa più scura, le bevande più fredde e le notti più lunghe. È quel periodo in cui ti senti energia allo stato puro, mentre ti butti alle spalle gli affanni di tutto un anno grigio. Grigio è quel colore un po’ insulso, per così dire: non è il bianco, con la sua seppur semplice e pura vivacità, e non è il nero, triste e buio. Il grigio è una via di mezzo tra i due, quando non si è completamente felici ma neanche completamente tristi.
Guardo fuori dal finestrino mentre la strada continua a scorrere.
 “We were never gonna say goodbye 
Singing la da da da da…” 
Una macchina mi sorpassa: vedo la tipica famiglia in “tenuta da vacanza”. I due bambini giocano mentre i genitori chiacchierano allegramente. Sembrano felici almeno quanto me.
Sposto lo sguardo, questa volta su un cartello stradale. Mi piace fantasticare sui cartelli, perché ognuno di loro porta in un posto. E in questa città o paese che sia, ci saranno storie: storie felici, storie tristi. Il mondo è fondamentalmente una grande storia, dove gli uomini si aggirano come personaggi recitando la loro parte. Dicono che dobbiamo compiere delle scelte nella vita, ma a volte penso siano le scelte a scegliere noi. Certe volte mi viene voglia di guidare, guidare e basta. Perché a 18 anni ti senti invincibile, perché è questo il momento di prendere tutte le strade possibili, di innamorarsi. Non posso e non voglio permettere di avere rimpianti.
Deve arrivare quel momento nella vita in cui capisci di non essere una “storia triste”
Sono talmente assorta dai miei pensieri che mi accorgo solo ora della grande distesa di acqua che si estende all’orizzonte.
“Till we had to get back to 
Back to summer paradise with you”
La canzone finisce e, dopo l’inizio di quella successive, capisco che le vacanze sono davvero cominciate. Guardo le piccole barche sulla superficie mossa dalle onde, le colline in fiore che incorniciano il paesaggio. Laggiù poi, in lontananza, riesco a scorgere la distesa di sabbia punteggiata e in alcune zone ricoperta di ombrelloni . Ma il mio sguardo si volge sempre verso il mare. È una delle cose più affascinanti di questo mondo: profondo e inesplorato, è popolato da migliaia di piccole vite. Ci sono grotte, catene montuose e fosse. Ma mi cattura anche perché è uno dei pochi posti su questo mondo che gli uomini non hanno ancora conquistato. Il cielo era un mistero, così grazie alla fisica abbiamo inventato gli aerei. Volare è diventato così facile, quasi naturale e scontato. Scontato? Dov’è finita l’epoca in cui guardavamo il cielo e desideravamo avere un paio d’ali ed essere liberi come gli uccelli? Tutta la bellezza del poter volare si è persa, inquadrata nelle cose oggettive . E’ diventata una cosa logica.
Il mare no. Nel mare continuiamo ancora oggi ad essere degli ospiti, che hanno avuto la fortuna di osservare finchè la loro riserva di ossigeno non si è esaurita o la pressione è diventata troppo forte. Ed è per questo che amo il mare: per il suo mistero e per la sua incontestabile bellezza. Un pizzico di mistero e di magia ci vuole sempre, no?


 
  
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