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Autore: reby    26/07/2008    0 recensioni
Avete presente Harry,Hermione,Ron,Draco e tutti gli altri?
Si?Bene.Dimenticateli tutti!
Perchè in questa storia non esistono ed al loro posto c'è la famiglia di maghi più famosa di tutte!
Signore e signori vi presento gli Standoff!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Brendon Standoff si svegliò intorpidito, aprendo gli occhi neri con fatica.

Non riconosceva niente di quel posto. Pareti troppo anonime per essere quelle di casa sua e poi…perché diamine non poteva muoversi?

Tentò di sollevarsi ben due volte ma entrambe furono un buco nell’acqua.

Solo quando iniziò a guardarsi intorno cercando di focalizzare lo sguardo ancora appannato capì dove si trovava.

San Mugo.

Improvvisamente come una pugnalata al petto, tutti i ricordi del perché si trovasse lì riaffiorarono più vividi che mai.

Erano appena entrati nella sala che adibivano alle riunioni più importanti quando un’esplosione aveva fatto saltare in aria tutto.

Era tutto molto confuso, ricordava di perdere molto sangue e di sentire voci ovattate che gridavano aiuto.

Poi, il nulla.

I suoi pensieri vennero interrotti da un gridolino alla sua destra. Si girò e vide sua moglie sull’uscio della porta con in mano un’enorme caffè che lo guardava con gli occhi sgranati. –Brendon…-

Senza aggiungere altro gli corse incontro facendo cadere il bicchiere che aveva in mano e lo abbracciò con forza.

-Tesoro sei sveglio..sei sveglio…- continuava a ripetere sommessa mentre affondava in viso nel suo collo.

-Kelly..- riuscì a dire il Ministro mentre la scostava delicatamente tanto da poterla guardare negli occhi,- sto bene adesso.-

Lacrime di gioia tracciavano le guance della Medimaga mentre lo baciava con un sorriso che da giorni non compariva sul suo volto.

-Ehm…scusate l’interruzione.-

La voce sarcastica di Nicolas Standoff entrò nella stanza, facendo girare entrambi i genitori.

-Papà!- urlarono in coro i due gemelli scansando con malagrazia il loro fratello più grande e buttandosi sul letto del loro padre.

-Ehi piano sono ancora tutto ammaccato!- esclamò divertito Brandon mentre li abbracciava e baciava le loro teste.

Nicolas andò incontro a sua madre che lo abbracciò continuando a sorridere.- E’ tutto apposto..- le sussurrò nell’orecchio.

Il risveglio di Brendon era davvero una buona cosa. I Medimaghi avevano detto che più i giorni passavano senza che si svegliasse più probabilità c’erano che non l’avrebbe mai più fatto.

-Un momento..- esordì Brendon guardando prima Nicolas e poi i due gemelli, - ma voi non dovreste essere ad Hogwarts?-

-Permesso speciale per trovare il nostro caro papà.- rispose il maggiore con un’alzata di spalle.- Che ci puoi fare, siamo privilegiati.-

-Come stai?- chiese Madison con gli occhi celesti ancora lucidi.

Brendon sorrise, carezzandole una guancia rossa.- Bene principessa. Certo se tuo fratello scendesse dalla mia pancia forse starei ancora meglio.- aggiunse guardando di sottecchi Logan che si era accucciato proprio lì.

-Scusa papà!- esclamò e scese subito quasi imbarazzato.

-Ma guardatelo com’è ubbidiente…- mormorò Nicolas non troppo a bassa voce, scatenando la reazione di suo fratello.

-Che hai detto?-

-Ora ricominciano…- disse scuotendo i riccioli biondi Maddy, facendo sorridere suo padre.

Intanto Kelly taceva, osservando suo marito che in effetti sembrava in ottima forma. Lo guardava con quell’amore che solo una vera moglie può provare. Strinse i pugni pensando a chi l’aveva ridotto in quello stato.

Arcadia..

Ma vedendolo così sereno mentre ascoltava la litigata dei suoi due figli maschi e Madison che li richiamava, decise che le brutte notizie potevano anche aspettare.

-Permesso.-

Si voltò e vide sua sorella che teneva per mano la piccola Caroline con il suo solito peluche sotto il braccio.

-Stella!- esclamò questa volta lo stesso Brendon mentre l’ultimogenita sgambettava allegra fino al suo letto saltando allegramente su una sponda.

Si, le brutte notizie potevano decisamente aspettare.

 

 

 

Catena montuosa dei Pirenei.

Di fronte allo sterminato lago ghiacciato sperduto in quella vallata, Arcadia Brokensharz aspettava.

La natura era morta a quell’altezza. Una coltre spessa di neve e ghiaccio copriva tutto intorno, rendendo tutto uguale e perfettamente inviolato dall’uomo, mago o babbano che fosse.

Le mani giunte sul ventre, immobile. I capelli sferzati dal gelido vento dei duemila metri d’altitudine.

Coperta da un lungo vestito di velluto nero, attendeva qualcuno.

Che non tardò ad arrivare.

Improvvisamente la riva del lago più vicina a lei si accese di un forte colore rosso e la superficie ghiacciata si frantumò in mille pezzi sprofondando nell’acqua sottostante. Tra gli schizzi gelidi una figura emerse dall’acqua, scomparendo e riapparendo pochi istanti dopo a fianco di Arcadia, completamente asciutta.

-Ti aspettavo.-

-Sono stato trattenuto.- rispose immediatamente la voce possente della figura da poco comparsa.

-Non è morto.- riprese Arcadia.

-L’avevamo programmato. Ma abbiamo avuto la conferma che il nostro lavoro non è stato inutile.-

Arcadia sogghignò alzando il capo e lasciando che i capelli pece seguissero l’onda del vento. –Fa sempre un certo effetto vederti uscire dall’acqua in quella maniera.- ammise poco dopo, voltando gli occhi sull’uomo accanto a se.

Occhi neri petrolio. Non una macchia bianca per la cornea. Gli occhi di Arcadia Brokensharz erano solo due pozzi completamente neri.

-Ci farai l’abitudine, di nuovo.- rispose quello, aggiustandosi meglio nel mantello azzurro.

Passarono parecchi secondi, poi Arcadia ruppe nuovamente il silenzio.- Lei come sta?-

-Bene. Viene a trovarmi quando può.-

Arcadia alzò le sopracciglia sorpresa.- La lasciano uscire?-

Questa volta fu l’uomo a sogghignare.- No, esce da sola. Tienimi informato.- aggiunse, e scomparve Smaterializzandosi.

 

 

 

Quando la carrozza si fermò nel parco di Hogwarts e gli Standoff scesero allegri, tutti gli studenti che si trovavano fuori per il dopo cena capirono che poteva significare un’unica cosa: il Ministro stava meglio.

Clover bellissima come sempre, con i boccoli biondi raccolti sulla nuca, vedendoli arrivare fece cenno a Nicolas di raggiungerli sotto un’arcata dove tutto il solito gruppo si era radunato. Dopo aver lasciato i due gemelli andò da loro accolto con sorrisi sinceramente sollevati.

-Tuo padre sta meglio?- chiese Chris, gettando la sua sigaretta ormai finita.

-Sembrerebbe di si, è sveglio.- annuì lo Standoff sedendosi accanto al suo migliore amico.

-Sono davvero felice per voi.- ammise Clover, dandogli un bacio sulla guancia.- Finalmente una buona notizia.-

Nicolas asserì in silenzio. –Coan dov’è?-

-Ormai è diventato un fantasma,- intervenne Julian riemergendo dalla sezione Affari della Gazzetta del Profeta,- non lo si vede quasi più.-

Il giovane Standoff sorrise sghembo. Non aveva rivelato a nessuno quello che Liliam gli aveva detto la sera di Halloween. Nemmeno Coan sapeva che lui era a conoscenza della sua segreta relazione con l’algida Serpeverde April.

-Buon per lui se la ragazza non gli da un attimo di tregua..- sogghignò Chris seguito dagli altri due e facendo roteare gli occhi a Clover, che mormorò un “maschi” molto significativo.

Proprio in quel momento, quando Nicolas stava tirando la prima boccata alla sigaretta appena accesa, i suoi occhi la incrociarono.

Stava passando proprio di fronte a loro, seguita a ruota da Malcom e Lucian che parlavano fitto fitto tra loro.

-La regina delle serpi..- sibilò Clover, assottigliando gli occhi verde acqua.

Chris dette una spallata al suo migliore amico, non sorprendendosi però di trovarlo già a fissarla.

E’ proprio partito, pensò con un mezzo sorriso spostando gli occhi sulla bionda Grifondoro.

Liliam continuava a camminare, decelerando la sua andatura senza nemmeno rendersene conto quando si accorse di essere davanti al gruppetto.

Sentiva parecchi sguardi su di se, come accadeva spesso d’altronde. Ma ne avvertiva uno in particolare.

Sapeva che la stava guardando. Sentiva i suoi occhi dannatamente azzurri perforarle la pelle e improvvisamente si accorse di volersi nuovamente perdere in quei due pozzi cristallini come poche sere prima.

Si ravviò i capelli dell’ebano con una mano e i suoi occhi si mossero da soli. Lo vide, poggiato sul muro, in penombra con la camicia fuori posto e la sigaretta penzoloni tra le labbra.

E quegli occhi…

La stava guardando come pochi sapevano fare. Trapassandole l’anima e il cuore.

Sono una Serpeverde e tu un Grifondoro.Tanto basta.

Quella frase le era costata molto più di quanto avesse immaginato. Aveva di nuovo messo un freno tra di loro. Si stavano avvicinando e lei non poteva permetterselo.

Continuavano a guardarsi da lontano, Nicolas non muoveva un muscolo e lei camminava lentamente.

Ma lei era figlia di Mangiamorte, lei non poteva..

-Liliam mi stai ascoltando?-

Distolse lo sguardo bruscamente, sentendo la mano di Malcom sfiorarle la spalla.- Dimmi.-

Lui sospirò.- Dicevamo che forse tuo padre cercherà di contattarti. Sarebbe anche normale,no?-

La Lewisham si irrigidì all’istante, aggiustando il mantello per mascherare l’agitazione.- Certo, lo è.-

-I tempi migliori stanno arrivando, Lily.- profetizzò Lucian, scambiandosi un’occhiata d’intesa con l’altro Serpeverde.

Tempi migliori… tempi migliori..

Migliori  per chi?

Ripensò all’abbraccio di Nicolas con suo fratello più piccolo. Pensò a tutta la sofferenza che aveva colpito quella famiglia e l’angoscia che doveva provare Kelly Standoff.

Non voleva che i suoi figli dovessero rischiare quello che era suo padre.

E questa volta avrebbe scelto di stare con la giusta fazione.

 

 

-Tuo padre sta meglio?- domandò Adrian non appena Logan tornò in camera.

Lui sorrise annuendo energicamente.- Finalmente si è svegliato.-

-Sarete tutti felici allora.-

Quello era Brian, che come al solito si beccò un’occhiataccia dal piccolo Standoff che proprio non sopportava tutta quella sua ingenuità.

-Clay dov’è?- domandò allora Logan, non vedendolo nella stanza.

Adrian alzò le spalle, tornando ad occuparsi del tema di Pozioni che dovevano consegnare il giorno dopo.- Poco fa è venuta la McGranitt a chiamarlo non so cosa volesse.-

Logan rimase pensieroso. Di sicuro non era per il suo pranzo, visto che ci andava la sera tardi. E allora cosa diamine era successo?

 

Nicolas e gli altri Grifondoro si erano appena alzati quando il rumore di una carrozza li fece voltare sorpresi.

-Abbiamo ospiti.- osservò Julian, mentre il cocchiere apriva lo sportello della sfarzosa carrozza color perla, dove inciso in rosso scarlatto c’era una gotica D.

La figura che ne uscì fece aggrottare le sopracciglia a tutti gli studenti che si trovavano nel cortile.

Avvolta in un lungo e largo mantello bianco accecante, con il cappuccio calato sul capo e lunghi boccolosi capelli neri che fuoriuscivano da esso.

-E chi diavolo è quella?- se ne uscì Chris, non staccando gli occhi da quella donna.

-Non so chi sia ma ha classe. Quegli stivali costano più di due Firebolt messe insieme.- puntualizzò Clover, ammirando il paio di stivali in vernice nera che la donna indossava.

-Cavolo..- mormorò Nicolas, con le mani in tasca.- Andiamo?-

Con un’alzata di spalle il gruppetto entrò nel castello, lasciandosi alle spalle quell’ospite inatteso.

-Desidera che l’accompagni Lady Delacroix?- chiese servizievole il cocchiere, e non ricevendo alcuna risposta si limitò a tornare al suo posto.

Bianca Delacroix alzò gli occhi gialli incastonati nell’etereo, diafano viso sul giardino illuminato dalle luci del castello. Doveva ammettere che quel posto aveva un certo fascino.

Avanzò con passo svelto tra gli studenti che la osservavano incuriositi e non appena varcò l’ingresso trovò Silente ad aspettarla.

-Lady Delacroix è sempre un onore vederla.- la salutò il preside, baciandole una mano.

-Professor Silente.- ricambiò lei.- Avevo il desiderio di parlarle.-

-Non vuole vedere suo figlio?-

La vampira storse impercettibilmente le labbra rosse.- Si, anche per quello.-

-Bene.-

Silente sorrise, mentre le faceva strada verso il suo studio.

-Mi è giunta voce di un’ammissione alquanto singolare, preside.- esordì Bianca, accomodandosi su una poltrona di fronte alla scrivania.- Sono perplessa Silente.-

Il preside non si scompose, sedendosi a sua volta con tranquillità.- Si riferisce alla figlia di Abram?-

-Esattamente.-

Silente sembrò restare impassibile, facendo apparire una tazza di the caldo.- Non si deve preoccupare, Lady Delacroix. La bambina non è un pericolo per la sicurezza di suo figlio.-

La vampira assottigliò gli occhi gialli.- Questo lo so bene preside. Clayton ha in se abbastanza potere da radere al suolo questa scuola in pochi secondi, se solo fosse capace di utilizzare appieno le sue doti.- replicò con voce bassa. –Nonostante questo,- riprese poi – credo che l’ammissione di quella bambina è un pericolo costante.-

Albus Silente non rispose subito, continuando a sorseggiare il tuo the.

Si alzò dalla poltrona, dirigendosi verso una delle finestre del suo studio ovale.- Lady Delacroix, è la scelta migliore che potessimo fare, glielo assicuro.-

-Non ne sono convinta. Appartiene ad una razza pericolosa, non è saggio tenerla a stretto contatto con i maghi. Ne con mio figlio.- aggiunse.

-Sinceramente, lei si preoccupa per suo figlio, o per quello che la loro ricomparsa potrà significare?- domandò Silente, voltandosi verso di lei con un sorriso.- Tenerla qui non garantirà le azioni di suo padre forse, e di questo ne siamo tutti consapevoli. Ma per la piccola Ange sarà solo un bene.-

Un improvviso bussare impedì a Bianca di replicare nuovamente, e sulla soglia poco dopo apparve la McGranitt con dietro uno spaventato Clayton.

-Oh, vieni pure.- lo incoraggiò Silente, e il piccolo Grifondoro avanzò tenendo la testa bassa.

Aveva capito che si trattava di sua madre non appena era entrata nei confini di Hogwarts, e la sua convocazione l’aveva messo in agitazione ancora di più.

-Non vi vedete da molto, presumo.- osservò Silente rivolto a madre e figlio che tuttavia non si accennavano a guardarsi.

-Mamma..- mormorò Clayton rimanendo impalato. Cosa diavolo era venuta a fare?

-Clay.- lo salutò Bianca senza guardarlo.- Bene Silente. Ora che ho anche visto mio figlio posso andare. Tenga conto di quanto le ho detto, tutti i Delacroix le sarebbero riconoscenti.-

-Faccia buon viaggio, Milady.- rispose il preside, baciandole nuovamente la mano.

La vampira calò il cappuccio sul capo e si voltò per andarsene. Quando però passò accanto a Clayton, si fermò ed estrasse un piccolo libro da sotto il candido mantello.- Leggilo.- gli disse, e uscì dallo studio.

Il Grifondoro rimase perplesso, con il libro in mano.

Aequos, recitava l’incisione nel cuoio nero del volume. Non aveva mai sentito quella parola e la curiosità iniziava ad aumentare.

Rimase nello studio di Silente per la sua cena, con il preside stranamente silenzioso che osservava il libro lasciatogli da sua madre.

Prima di uscire lo richiamò.

-Non mostrare a nessuno quel libro. Tieni per le cose che apprenderai, te ne sarei grato Clayton.-

Annuì, e imboccò la scala a chiocciola.

La curiosità, dopo quella richiesta, era arrivata a livelli altissimi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze!

Mi scuso enormemente, so di essere imperdonabile, ma ho scritto questo capitolo durante il viaggio di ritorno da Roma, causa matrimonio di mio cugino!

Spero vi piaccia, mi scuso per gli eventuali errori di grammatica ma davvero non ho avuto tempo per migliorarlo!

Ringrazio sempre chi commenta questa fanfiction, vi ringrazio davvero di cuore!

Alla prossima spero il più presto possibile,

Sabry!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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