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Autore: tylersanchor    10/05/2014    6 recensioni
"Una vocina però, una soave e dolce vocina che, se Stiles fosse stato più sobrio avrebbe capito appartenere alla vodka, gli disse:“Perché non le racconti tutto? Sei ubriaco, penserà che tu sia fuori di testa e basta. Almeno ti toglierai un peso dalla coscienza. Tanto non la rivedrai mai più.” E le diede retta.
- Allora, da dove cominciare, cara mia …
- Bethany.
- Bethany! Allora, tutto è cominciato quando mio padre …
E le disse davvero tutto. Di Scott, dei lupi mannari, di Allison e la sua famiglia, di Lydia, Isaac, Erica, Boyd e, soprattutto, di quanto fosse irrimediabilmente e assolutamente cotto di Derek Hale."
[Sterek, maddai?] [Non tiene conto della terza stagione]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ovviamente era troppo bello per durare. Nel momento esatto in cui Derek aveva iniziato a sbottonarsi i jeans, aspettandosi che Stiles ricambiasse il favore,  – ancora quelli laceri sporchi di sangue del giorno prima, ma erano dettagli, - entrambi avevano sentito distintamente il suono di qualcuno che saliva le scale. Derek, vinto dal fato, gli era collassato addosso dandogli pure una testata discretamente dolorosa e Stiles aveva avuto tantissima voglia di mettersi a piangere. Non solo per aver appena ricevuto una testata nelle costole, ma perché era stato in procinto di vedere Derek nudo e invece doveva rinunciare alla cosa perché suo padre era tornato a casa.
Ovviamente non c’era tempo di pulire tutto il casino, quindi, dopo aver sbattuto Derek nell’armadio senza tanti complimenti – con ancora i jeans sbottonati, accidenti – coprì tutto con il piumone, si tolse i vestiti incriminati, casomai suo padre fosse sempre stato segretamente un lupo mannaro e quindi avesse potuto sentirgli l’odore di Derek addosso e indossò la prima cosa che gli capitò a tiro, per poi buttarsi sul letto e fingersi assorto nella lettura di How to kill a mockingbird giusto un secondo prima che suo padre aprisse la porta.
- Stiles … come mai sei già a casa?
Oh, giusta osservazione. In teoria le sue lezioni sarebbero dovute finire dieci minuti prima e a piedi ci andava più di mezz’ora.
- Uh, ehm, Scott mi ha dato un passaggio.
Lo sceriffo sembrò abbastanza convinto e fece per uscire, quando ad un tratto si bloccò sulla porta e si voltò verso il figlio: - Stiles, apri la finestra, questa stanza ha un odore orribile, sembra che ci sia venuto a morire qualcosa.
Un lupo mannaro, pensò Stiles, tecnicamente il lupo mannaro con cui stavo cercando di fare sesso fino a due minuti fa. Oh, sì papà, lo conosci, è Derek Hale, l’hai arrestato un paio di volte
Ma ovviamente non disse nulla, aprì la finestra ubbidiente sperando che suo padre se ne andasse, ma quello rimase a fissarlo finché non tornò a sedersi sul letto e si mise accanto a lui.
Oh, non una chiacchierata padre figlio con Derek mezzo nudo nell’armadio. Era qualcosa di profondamente sbagliato, innanzitutto perché con Derek mezzo nudo nell’armadio uno non dovrebbe stare a parlare con il proprio padre ma a finire di spogliare Derek e a fargli le peggio porcherie o a farsele fare, dato che l’ultima, nonché prima, ma erano dettagli,  che avevano fatto aveva provato il fatto che Derek avesse un enorme talento per certe cose. E oddio, non poteva pensare a quello con suo padre vicino, era strano. No, via sensazioni della mano di Derek nei suoi jeans, via, via, via …
- Stiles, ho pensato molto a quello che è successo in questi giorni …
E non poteva pensarci per un altro anno, che diamine?
Lo sceriffo guardò Stiles negli occhi, che cercò di ricambiare lo sguardo e di cacciare dalla mente le immagini di quello che, fino a poco prima, stavano facendo lui e Derek.
- … ascolta, so che è un periodo difficile perché la ragazza che ti piace è innamorata del tuo migliore amico …
E non riesco a portarmi a letto il lupo mannaro di cui sono innamorato e che non mi amerà mai perché c’è sempre qualcuno che ci interrompe sul più bello.
- … e hai solo diciassette anni e vuoi ribellarti, credimi, ho avuto anche io diciassette anni, quindi capisco come ti senti  …
E hai voluto vedere Derek Hale nudo e farci sesso fino all’apocalisse? Non credo.
- … però devi fartene una ragione, Stiles. Non puoi continuare a disubbidire e a farmi stare in pensiero, né puoi portare Beth in locali non adatti alla sua età …
Tecnicamente mi ci ha trascinato lei e poi io in questo momento vorrei trascinare Derek su questo letto e perderci la verginità, quindi penso che tu debba rivedere le tue priorità.
- … ora ti stai comportando bene e sono fiero di te. E se c’è qualche problema, non pensare di risolverlo facendo qualche idiozia, Stiles, vieni prima a parlarmene, sai che puoi dirmi tutto.
Okay papà, preferisci sentire prima la parte in cui ti racconto che voglio fare sesso con un lupo mannaro che hai arrestato un paio di volte o quella in cui ti parlo del fatto che lo amo?
Lo sceriffo poi lo abbracciò e Stiles si sentì in colpa per aver commentato sarcasticamente ogni sua frase nella sua testa. Voleva davvero bene a suo padre, ma certe cose proprio non gliele poteva dire, più che altro per preservarlo da eventuali infarti o processi per omicidio.
- Ti voglio bene.
- Anche io, papà, - rispose Stiles, cercando di non sentirsi in colpa per Derek nell’armadio.
 
 
*
 
 
Appena suo padre si levò dalle scatole Derek uscì dall’armadio e per poco Stiles non ebbe un mancamento, perché  vederlo senza maglietta dopo quello che era successo fra loro – okay, non era chissà che cosa ma era la prima volta che superava la prima base e serviva un minuto di contemplazione per la cosa e soprattutto per riprendersi perché avrebbe potuto avere un collasso emotivo a pensare quello che Derek Hale aveva fatto a lui. Cioè, fra tutte le persone del mondo, lui a stato il prescelto e serviva un altro minuto per apprezzare ciò, ma a forza di prendersi minuti sarebbe rimasto fermo lì una ventina d’anni quindi andiamo – era decisamente destabilizzante. Ed era sicuro di avere la bava alla bocca o qualcosa di simile, dato che continuava a fissare Derek a bocca spalancata, immobile e senza emettere un suono.
E dato che Derek era Derek, lo fulminò con lo sguardo e disse: - Puoi toglierti quella stupida espressione dalla faccia? Io devo fare una doccia e passare a casa a prendere vestiti puliti.
- Resta qui. Nudo.
Nell’imbarazzante minuto di silenzio successivo Stiles si rese conto di aver pronunciato i suoi desideri più oscuri ad alta voce d diventò rosso come un pomodoro, mentre cercava, balbettando, di trovare una scusa per quello che aveva appena detto: - Nel senso, ecco, che i tuoi jeans sono uno schifo, dovresti toglierli e poi comunque non puoi lasciarmi qui, devi tenermi d’occhio, ricordi? Ah, forse tu hai capito male, ma sai, a me non interessa vederti nudo, per niente, anzi, mi farebbe schif …
Derek strinse con le mani i due lembi della chiusura dei suoi jeans, e qualcosa dentro Stiles morì.
- Davvero? – domandò Derek, alzando le sopracciglia in modo eloquente.
E Stiles sentì la bocca asciugarsi e la disperata necessità di saltare addosso a Derek e pregarlo di fargli perdere la verginità nel suo letto. In fondo suo padre probabilmente stava lavorando a qualche cartella che si era portato dal lavoro e non avrebbe certo fatto caso a quello che succedeva nella sua stanza, no? E del resto ormai aveva diciassette anni, poteva fare sesso con chi voleva, lupi mannari, ex sospettati …
- No.
Derek si abbottonò i jeans e Stiles pianse interiormente. Era profondamente ingiusto avere Derek a sua completa disposizione e non poterci combinare niente solo perché suo padre poteva piombare in camera in qualunque momento.  Era un po’ come avere pizza gratis ma non poterla mangiare per la dieta. Certo, però la pizza non andava in giro per stanza come se niente fosse, la pizza non se ne stava beata senza maglietta e coi jeans a vita ridicolamente bassa e … come mai era così vicino?
- Stiles? – domandò Derek e quest’ultimo si rese conto solo allora di essergli praticamente di fronte, a fissarlo con aria adorante. E una mano infilata nella tasca posteriore dei suoi jeans.
Ecco, avrebbero dovuto lavorare su queste cose perché non era la prima volta che gli succedeva, ma esattamente come le altre volte, Derek lo trasse a sé e lo baciò e il tutto divenne meno strano, perlomeno finché qualcuno non entrò dalla finestra ed esclamò, disgustato: - Levagli le mani di dosso!

 

 
*
 
 
Scott se ne stava seduto sul davanzale, fissando Stiles e Derek, ancora decisamente troppo vicini e il secondo troppo svestito perché la cosa potesse sembrare casta.
- Scott, ascolta … - cominciò Stiles, decisamente stufo del fatto che nella sua vita tutti i momenti più strani e imbarazzanti continuassero a ripetersi all’infinito, mentre i bei momenti con la mano di Derek nei jeans sembravano un’occasione unica, ma Scott lo interruppe dopo aver annusato l’aria.
- Voi due avete …?
- No! Cioè, un po’! Preliminari! – si affrettò a spiegare Stiles.
- Ah, quindi tu, - disse Scott, puntando un dito contro Derek, - che a quanto ho sentito ieri sera eri praticamente in punto di morte, stamattina sei resuscitato giusto per scoparti il mio migliore amico?
- Tecnicamente, - ribadì Stiles, - non abbiamo fatto sesso, eravamo solo lì a baciarci e sai, una cosa tira l’altra e magari abbiamo fatto qualcosa di più ma non …
- Stiles non mi interessa la descrizione! Mi interessa che questo … questo …
Mentre Scott ricercava un epiteto adatto a definire Derek, questo lo interruppe.
- Scott, vorrei ricordarti che il problema più grosso non è quello che io e Stiles facciamo nel tempo libero, ma il branco di alpha.
- Ma smettila di fingere di preoccuparti di quelli quando l’unica cosa che ti preoccupa davvero è scoparti minorenni!
E allora Derek perse la pazienza. Stiles vide il suo viso mutare e subito si mise fra lui e Scott, che anche lui aveva iniziato la trasformazione. Non sapeva che accidenti fare, insomma, essere fra due lupi mannari arrabbiati non era esattamente il suo sogno ma accidenti, qualcosa andava fatto.
- Ehm, ecco, perché non vi calmate e risolvete il tutto pacificamente?  O perlomeno, vi uccidete lontano da qui? Perché, sapete, è casa mia e mi dispiacerebbe andasse distrutta e …
E poi alzò lo sguardo e vide che, se da una parte Scott era ancora trasformato e decisamente furibondo, Derek stava tornando normale e, per una frazione di secondo, strinse con la sua la mano che Stiles gli aveva appoggiato sul petto.
- Scott, - disse Derek, guardando tuttavia Stiles, - lascia stare. Gli alpha. Okay, ci hanno massacrati ieri sera, come hai saputo probabilmente, ma loro se ne stavano andando. E sai perché? Perché c’è qualcosa in questa città che li ha fatti scappare, Dio solo sa cosa. Ti senti meglio ora?
Scott tornò rapidamente normale.
- Che cosa …? – disse, parlando civilmente per la prima volta a Derek da settimane.
- Spero siano gli Argent. Prego siano gli Argent.
Ci fu un silenzio attonito, ma venne rotto dopo pochi secondi dal rumore di qualcuno che entrava dalla finestra.
- Ehilà! – disse Bethany, con addosso il suo vestito migliore e i capelli appena acconciati, - Ciao Scott! Che coincidenza! Ero giusto passata a vedere come stava Derek …
L’atmosfera si fece immediatamente più leggera, anche se Scott continuò a fissare in cagnesco Derek e rispose acido: - Fin troppo bene dato che lui e Stiles hanno appena fatto s …
- Non è vero, erano solo preliminari, anzi, uno, ma poi dato che è di moda interrompere la gente mentre si fa le proprie cose a letto, è arrivato mio padre e abbiamo dovuto smettere! E gradirei che tu non ripetessi in continuazione, anche ai muri, che ho fatto sesso con Derek perché non l’ho fatto e la cosa mi rende incredibilmente frustrato perché ce l’ho in giro mezzo nudo per casa ed è un anno che sogno di chiavarmelo su ogni superficie piana esistente e ora che lui è consenziente non posso perché non riesco ad avere un attimo di privacy! Oh, ma tanto per te è facile, tu mica hai passato diciassette anni solo come un cane, vergine e senza nessuno! Ho aspettato diciassette anni di trovare qualcuno che volesse mettermi le mani nei pantaloni e ora che l’ho trovato ne ho potuto approfittare una volta in un mese, perché siete tutti un branco di imbecilli!  Tu Scott, poi … senti, so che mi vuoi bene e pensi che io non sappia gestire questa cosa con Derek e che mi farà solo soffrire ma, ehi, la sai una cosa? Ero felicissimo oggi, avrei potuto piangere, perché lui mi stava facendo una …
- Ma tu sei idiota allora! – esclamò Scott, - Derek ti sta solo usando! Lui non ha mai amato nessuno nella sua vita, figurati se ora inizia a tenere proprio a te! Ti stai facendo un sacco di viaggi mentali e alla fine finirai a piangere sul pavimento! Ah, ma io l’ho capito subito che avrebbe creato problemi, sin da quel giorno nella foresta …
- Ehi gente cosa mi sono perso? – disse Isaac entrando dalla finestra, ancora un po’ sbattuto e con un pigiama con dei tigrotti stampati sopra che aveva tutta l’aria di essere stato comprato per lui da Beth.
Ovviamente aveva scelto il momento sbagliato.
- Lui si scopa Stiles! – esclamò Scott.
- Scott è venuto a trovare Stiles, - disse Bethany, a cui ovviamente non interessava nulla della litigata ma era molto presa dall’osservare l’oggetto del suo amore.
- Scott interrompe me e Derek! E non abbiamo fatto sesso! – si lamentò Stiles.
- Che branco di imbecilli, - grugnì Derek.
Di tutto ciò, Isaac sembrò registrare soltanto la seccante presenza di Scott, che assorbiva completamente le attenzioni della sua amata, quindi lo gelò con lo sguardo e mise il muso, sedendosi sul davanzale.
- Se io sono un imbecille perché stai con me? – disse Stiles a Derek, toccato dalla sua affermazione.
- Io non sto con un accidenti di nessuno. Passiamo tempo insieme, tutto qui.
Scott assunse un’espressione trionfante: - Vedi! Non gliene frega niente! Se tu morissi l’unica cosa che gli dispiacerebbe sarebbe di non essere riuscito a portarti a letto!
Stiles voleva replicare con qualcosa di sagace, peccato che fosse impegnato a osservare il suo cuore spezzarsi dopo l’affermazione  piena di tatto e sentimento di Derek.
- Lo vedi! – esclamò Scott, agitandogli un dito vicino alla faccia, - Ora ti ha fatto soffrire! Perché è un grosso, insensibile e freddo lupo! Tu meriti di meglio e …
Derek alzò gli occhi al cielo e Bethany ritenne opportuno inserirsi: - Tecnicamente, Scott …
- No, non ti ci mettere anche tu, ti prego, mi stavi simpatica! – e lì Beth collassò praticamente con gli occhi a cuoricino e Isaac strinse fortissimo il davanzale, - Senti, tu non lo conosci, Derek è assolutamente la persona peggiore per Stiles e …
- E nessuno ha chiesto la tua opinione? – gli suggerì sarcastico Derek, - E poi, Stiles è venuto da me, ha fatto tutto lui, come ho già detto.
- E immagino che quando gli spezzerai il cuore farà di nuovo tutto lui, eh? Sai cosa ti dico? Che sei un …
Scott disse i peggiori insulti, ma Stiles non li sentì. Sentì invece le dita di Derek aggrapparsi a un suo polso e sentì che gli accarezzava l’interno di questo col pollice, piano piano, nonostante quello che Scott diceva.
Maledetto Derek che capiva fin troppo bene le sue emozioni e sapeva confortarlo, o illuderlo, alla perfezione.
Quando Scott finì Derek gli disse: - Ora che ti sei sfogato ci fai la cortesia di sparire?
- Cos’è, adesso ti senti minacciato?
- No, mi sento seccato dato che ho dovuto ascoltarti vaneggiare su cose di cui non sai niente.
- Io? Io non so niente? Io ti conosco, Derek, io so …
E allora Bethany intervenne ancora: - Con tutto il rispetto, Scott, ma tu sei un pirla e dovresti stare zitto. Prima credi che io sia incinta. Di Stiles. E fidati, o non sai come nascono i bambini o devi avere grossi problemi per pensare che io mi presti a fare determinate cose con Stiles. Senza offesa naturalmente, Stiles, - quest’ultimo, la cui autostima era appena precipitata ai minimi storici fra Derek e queste affermazioni, le fece un sorrisetto disperato, - E poi …
- E poi, - disse Isaac, interrompendola, - pensi che lei stia con Stiles quando anche gli alieni si sono accorti che sei tu che le piaci! E i medesimi alieni hanno capito di Stiles e Derek! Per l’amor del cielo, Scott, lo ha capito Greenberg.
- Ho sempre saputo che tu e lui eravate intimi … - disse Beth e poi realizzò le frasi precedenti di Isaac, - tu brutto idiota! Come l’hai scoperto! Cioè, ehm, volevo dire, non è vero! Io? Scott? Ma ti pare! Lui e Allison sono una così bella coppia …
- Vedi Isaac? – disse Scott, - non inventarti cose strane, figurati, Bethany adora Allison e  …
- Ma allora sei proprio un idiota, ce l’hai scritto nel DNA e nemmeno il morso di Peter è riuscito a porre rimedio a una tale demenza!
- Almeno non mi porto a letto minorenni! – si difese Scott.
- Ma cosa c’entra Derek, per l’amor del cielo, - lo difese Stiles, rincuorato sempre dal calore delle sue dita sul polso.
- C’entra che ti spezzerà il cuore e ritengo, in quanto tuo migliore amico,  opportuno ricordartelo, così da farti rinsavire prima che accada l’irreparabile!
- Ma che vuoi che succeda, faremo solo sesso!
- Non parlavo di quello, parlavo di quando ti accorgerai di amarlo e capirai che da lui non avrai niente di più che serate passate ad ascoltare quella tua musica deprimente e a piangere!
- Senza offesa, - si intromise Beth, che fino ad allora aveva guardato Isaac in cagnesco, - saranno fatti di Stiles, no? E poi che ne sai di quello che prova Derek?
- Derek non prova niente se non rabbia e frustrazione!
- Oh mio Dio ma ti senti, sembri una canzone di Taylor Swift a ripetizione, stai zitto. Se fossi umano avrei il mal di testa, - disse Derek.
- Taylor Swift è una grande cantante! Sei tu che non capisci niente di musica! – replicò Scott.
- Ma se è una lagna!
- E tu sei un molestatore di minori!
- E questo cosa c’entra con Taylor Swift?
- Ma stai zitto che se fosse ancora minorenne ti faresti pure lei!
- Penso che la cosa stia degenerando, - borbottò Bethany e tanto per fare qualcosa tirò un calcio ad Isaac.


 
*
 
 
Alla fine, prima che Derek e Scott si uccidessero reciprocamente o che Bethany trovasse un modo per far fuori Isaac, Stiles era riuscito a buttare fuori tutti. Tranne Derek, naturalmente, che se ne stava sdraiato sul suo letto come se niente fosse.
Era stato un miracolo che suo padre non avesse sentito tutti gli schiamazzi provenienti dalla sua stanza, ma probabilmente aveva semplicemente tenuto accesa la televisione. E grazie al cielo, perché Stiles aveva in programma di parlare con Derek e avrebbe gradito non avere interruzioni.
- Derek … ecco, mi stavo chiedendo, ecco … io … chi sono per te? – balbettò, sedendosi alla scrivania e dando le spalle al letto.
- Sei Stiles.
Fantastico. Romantico, pieno di affetto. Beh, perlomeno non aveva detto “un seccante piccolo umano sarcastico” era già un inizio.
- Intendo, ehm … ecco, tu, della mia presenza, cosa pensi …? Cioè, del tipo, mi trovi fastidioso?
- Sì.
Oh,  ma la cosa era autolesionistica.
- Quindi preferiresti non dover stare così tanto con me?
- No.
E allora suonarono le campane, ci fu un lancio di confetti e partì Love Story nella testa di Stiles, perché andiamo, Derek gli aveva detto che voleva stare con lui. Gli aveva praticamente detto che la sua presenza gli faceva piacere, che gli piaceva passare del tempo con lui e Derek Hale non andava certo a dire certe cose al primo che passa, no? Era una premessa ottima.
- Ora gli alpha se ne sono andati, quindi puoi tornare a casa tua, - disse cautamente Stiles, immaginando che Derek, data la precedente affermazione, avrebbe detto di no.
- Hai ragione, - affermò Derek, senza alcuna inflessione di tono, - Dovrei andare.
Stiles lo sentì alzarsi dal letto come niente fosse e frugare nel suo cassettone per trovare una maglietta da mettersi addosso.
Dannazione, e dire che stava andando così bene, al diavolo la sua boccaccia. Avrebbe potuto accontentarsi di quel “no” anziché andare avanti, che si era aspettato, che Derek rinunciasse alla sua vita da misantropo per lui? Certo e poi Lydia sarebbe andata da lui a chiedergli di andare insieme al ballo e sarebbe diventato titolare a lacrosse.
- Se, - provò, - ipoteticamente, eh, ti dicessi di restare, tu resteresti qui?
Silenzio.
Stiles voleva sbattere la testa contro la scrivania. Mai amare Derek Hale, mai. Un attimo sembra quasi provare qualcosa per te, un attimo dopo invece fra crollare tutte le tue speranze in stile Wreking Ball. E a Stiles nemmeno piaceva Miley Cyrus.
Era ingiusto, insomma, sarebbe stato molto più semplice cercare di uscire con Angelina Jolie. Angelina era sicuramente una persona meno complicata di Derek e quanto pareva, il suo cuore era più alla portata di Stiles, dato che non era nemmeno così tanto sicuro Derek ne avesse uno. Ecco, sarebbe finito tutto in quel momento, Derek sarebbe tornato nel suo appartamento, addio baci, addio tempo passato insieme, addio tutto. Complimenti, Stiles, davvero, si disse, come far fuggire l’amore della propria vita con una frase.
Fu allora che Derek girò la sua sedia, in modo che Stiles lo fissasse negli occhi.  E dato che la faccia di Stiles era a metà fra il pianto, la rabbia e il suicidio, il risultato doveva essere così comico che persino a Derek, il perennemente ingrugnito Derek, scappò un risolino.
- Hai riso! – non poté far a meno di esclamare Stiles, nonostante tutto.
Derek lo gelò con lo sguardo.
- Ti ammazzo.
- Non oseresti, - replicò Stiles, alzandosi in piedi e puntando un dito contro il petto di Derek.
Derek gli prese il polso e se lo trascinò contro il petto.
- Sei fastidioso quando parli, zitto, - gli disse prima di baciarlo.
Stiles ricambiò il bacio, passandogli il braccio libero dietro la nuca e cercando di non pensare troppo al fatto che quello avrebbe potuto essere il loro ultimo.
Beh, alla fine, in fondo, avrebbe potuto vantarsi col mondo di aver avuto una delle mani di Derek nei jeans e di aver superato con lui la prima base, non era una cosa da tutti.
Derek scese a baciargli il collo e poi risalì verso l’orecchio, dove sussurrò qualcosa impercettibilmente. Poi si staccò un po’ da lui e lo fissò, un po’ indeciso sul da farsi, evitando però di fissarlo negli occhi. Alla fine optò per dargli un ultimo bacio, più delicato di quelli di prima, anche se di poco e stringergli leggermente un bicipite a mo’ di saluto, poi uscì dalla finestra.
Anche se quel giorno c’era vento, Stiles la lasciò aperta e si sistemò sul guardando sorridente la strada, in attesa, ripetendo le ultime parole di Derek nella sua testa: “Un’ora e torno.”
E, in verità, Derek fu di nuovo alla sua finestra dopo soli trentacinque minuti, coi capelli ancora umidi per via della doccia e Stiles non poté fare a meno di farsi scappare un sorrisetto di trionfo.
Alla faccia di Scott.


 
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Okay e dal prossimo capitolo inizia ufficialmente l'ultima "parte" della storia, quindi fra massimo cinque capitoli sarà finita, credo. E IO CHE FARO' DELLA MIA VITA? (studi nd universo) Anyways, eccomi qui, il sabato sera che non esco bc yes, a postarvi un capitolo! A dire il vero rileggendolo non è così male come credevo quindi idk, forse addirittura mi piace ahahah. Sicuramente amo Scott, quanto è imbecille, e ho voluto rendere felice tutti con un finale tenero, molto a Come in with the rain. E oddio, l'ultima parte, piango tantissimo. Sarà moooolto importante dal punto di vista affettivo per Derek e Stiles, soprattutto per Derek e boh, vi giuro, l'ho immaginata in treno tornando a casa ascoltando All too well quindi se volete sapere un po' come sarà mettete su la canzone, anche se penso che Demons forse la rispecchi meglio, però la prima canzone mi ha dato l'idea, ha proprio l'atmosfera giusta, quella tipo dolceamara di quando ricordi qualcosa di bello che però è andato a pezzi(?) oh va beh, sto già dicendo troppo.
Ringrazio le dolcissime fanciulle che hanno rceensito lo scorso capitolo, davvero, grazie mille, siete stupende e non capisco come io possa non avervi stufate çç two_dollar_bill, Adelaide Bonfamille, alixsoldier, Tenten io vi amo, punto. E grazie per tutte le cose dolcissime che avete scritto a proposito di quello che ho scritto nelle note dell'autore,mi ha fatto davvero piacere çç
E siccome sono buona, vi lascio uno spoiler per il prossimo capitolo. Non odiatemi. Odiate Lydia.

SPOILER: "Perché se Lydia aveva lasciato Jackson ed era lì da lui la spiegazione era una sola, cioè che si era finalmente resa conto che Stiles era l’uomo della sua vita, ma c’era un piccolo insignificante dettaglio, che per la precisione era un lupo mannaro al piano di sopra, che incasinava tutto."
  
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