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Autore: Nera    26/07/2008    8 recensioni
Inuyasha è una spia di un'importante agenzia e Kagome è una semplice studentessa che per provare qualcosa di nuovo nella vita decide di lavorare per il padre dopo la scuola. Purtroppo, metterà più volte nei casini Inuyasha, molto diverso da lei....E' la mia prima AU, quindi se non gradite non attaccatemi please.... Grazie a chi ha intenzione di leggerla! BACIO!
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spy - cap.11

Spy Game

Capitolo 11

Kagome se ne stava immobile davanti alla porta della cucina con lo sguardo perso nel vuoto. All’affermazione poco sensibile di Inuyasha aveva poco da obbiettare. Ora aveva capito anche lei molte cose. Se ne corse in camera sua chiudendosi la porta alle spalle prima che Inuyasha potesse dire o fare qualcosa per fermarla. Si gettò sul letto per dar sfogo a tutte le lacrime che la sera prima non era riuscita a far scorrere.

“Ora capisco tutto. Inuyasha non ha amici perché il lavoro glielo impedisce. Anche se lui volesse, il rapporto con le altre persone sarebbe costellato da menzogne su menzogne, e che razza di amicizia è una che nasce su un mucchio di bugie? Ecco perché l’unica persona a lui cara è Sango, ovvero una persona all’interno dell’agenzia. Anche io sono destinata a tale futuro?... Senza amici.”

Strinse forte il cuscino su cui poco prima dormiva Inuyasha. Assaporò sino in fondo il profumo del ragazzo ad ogni singhiozzo. Non le importava non avere amici. Le premeva il fatto di aver perso la sua migliore amica, l’unica a cui non avrebbe mai voluto mentire, e invece lo ha fatto senza nemmeno pensarci un istante. Un altro respiro, un'altra ondata di profumo, e ad ogni inspirazione acquistava più forza.

-Kagome? Tutto bene?- chiese il ragazzo al di fuori della porta dopo aver bussato, ma la ragazza non rispose. -Guarda che entro comunque!!

-Vattene!- ma il ragazzo non le diede ascolto ed entrò. -Che c’è? Non capisci la mia lingua o semplicemente non sai farti i fatti tuoi??- domandò Kagome irriverente.

-Si può sapere cos’hai? Guarda che avete soltanto discusso, non è mica morta!- quell’affermazione lo fece sembrare più stupido di quanto fosse. Nonostante tutto Kagome cominciò a pensare che infondo il collega aveva ragione. Ma in quel preciso momento non aveva bisogno di un collega, ma di un amico. Senza pensarci due volte la ragazza si mise a sedere e lo abbracciò. Nonostante nell’ultimo periodo Kagome lo avesse abbracciato parecchie volte, Inuyasha si trovava sempre nella stessa posizione: non aveva la più pallida idea di come comportarsi. Con fare indeciso, alzò le braccia e le appoggiò sulla schiena di Kagome. Non appena l’ebbe cinta all’altezza dei fianchi, la voglia di stringerla fu incontrollabile, e lo fece. La strinse forte a sé facendole sentire per la prima volta che non era sola. La ragazza cominciò a singhiozzare. Non era solo Ayame la causa di tutto quel pianto, era colpa anche del nervosismo degli ultimi giorni. Kagome si scostò leggermente dal petto dell’amico, si asciugò le lacrime sul volto con il polso e fece un respiro profondo.

-Hai ragione. È stata solo un’incomprensione. Ha avuto una visione distorta di come sono andate le cose e la verità verrà a galla.

-Ecco, così si fa! Non ti buttare giù! Magari più tardi falle uno squillo e tenta di chiarire. Se ti va male vuol dire che dovrai aspettare che si sbollisca.

-Da quand’è che sei così saggio?

-Lo sono sempre stato mia cara!! È un lato di me che poche persone conoscono e tu hai avuto questa fortuna!

-Non puoi capire quanto sono onorata!

-Simpatica!!- fece lui indispettito. Kagome divenne seria tutto d’un tratto.

-Non è meglio che torni a casa? Non per buttarti fuori a calci, ma non credi che sia ora di tornare all’ovile?

-Ti do così tanto fastidio?

-Ma la fai finita di prendertela per ogni cosa che dico? E comunque non mi dai fastidio! Ma già Ayame ha avuto una pessima impressione di quello che è accaduto, non pensi a cosa potrebbero pensare i vicini nel vederti qui?

-Sai qual è il tuo problema? Ti preoccupi troppo di quello che pensano gli altri di te!

-Certo che me ne preoccupo dato che ‘gli altri’ abitano di fianco a me e possono parlare quando vogliono con mio padre!!

-Kagome? Mi ha chiesto lui di rimanere qui, ricordi??- la ragazza rimase con un palmo di naso. Si era dimenticata di quel piccolo particolare. Nemmeno lei sapeva cosa le fosse passato per la mente, fatto sta che in quel momento le sembrava tutto assurdo. Che si fosse dimenticata tutto d’un tratto che lui era li solo per fare un favore a Miyoga?

-Ah già! Che stupida che sono stata! Questa situazione mi sta facendo andare giù di testa!!

-Come se gli altri giorni fossi stata normale!

-Inuyasha, mi stupisci! Non conoscevo questo tuo lato dannatamente ironico, anche se un po’ sospettavo che lo avessi.- gli rispose lei prendendosela un po’.

-E poi sarei io quello che se la prende per ogni cosa?

-Io non sono cattiva, tu si!- e mettendosi in piedi, Kagome cercò di fare alzare anche il suo collega tirandolo per un braccio. -Vuoi uscire? Mi dovrei vestire se non ti dispiace!!

Il ragazzo rimase qualche istante a sedere sul letto, ma poi fu costretto ad alzarsi sotto la pressione di Kagome.

Nel frattempo, anche Inuyasha si andò a vestire. Scese al piano di sotto cercando di fare mente locale sul da farsi della giornata. Miyoga sarebbe tornato l’indomani e questo implicava la permanenza del ragazzo in casa Higurashi ancora per una notte. Quella appena passata non andata granché bene e sperava solo che col tramonto non arrivassero altri problemi.

Dopo una ventina di minuti Kagome scese le scale. Era strano l’effetto che quella ragazza suscitava su Inuyasha. Qualsiasi cosa lei indossasse, secondo lui le donava, anche se questo suo giudizio doveva rimanere segregato nella sua testa. Quel giorno indossava una gonnellina bianca in lino che fin sopra al ginocchio le cadeva in morbide pieghe, e una magliettina lilla le cui maniche le lasciavano scoperte le spalle. La cosa che lo insospettì era una borsa in paglia che teneva sotto braccio.

-Dove sei diretta?- le domandò lui curioso.

-Devo andare a fare la spesa.- gli rispose con tono calmo. Il ragazzo di tutta risposta alla sua affermazione prese la sua giacca pronto a seguirla.

-Tu invece dove vai?- domandò Kagome.

-Io? Vengo con te!- rispose avviandosi verso la porta.

-Cosa? Non credi che dopo tutto quello che è successo in questi giorni, farci vedere insieme non sia la cosa più giusta da fare? Se incontriamo di nuovo Ayame penserà che ho la presunzione di fregarmene dell’accaduto! Si arrabbierà ancora di più vedendo che quello che ci siamo dette non è servito a nulla.

-Cosa ne sai di cosa possa pensare lei?- le chiese Inuyasha.

-Perché siamo amiche da dieci anni e la conosco! Inoltre perché è quello che io penserei se fossi in lei!

-Magari vedendo che siamo insieme nonostante quello che vi siete dette penserà che avevi ragione tu, cioè non c’è niente tra noi. Insomma, se lei si fosse fidata di più della tua parola, avrebbe capito che non stavi mentendo.

-Io le ho già mentito quando le ho detto che eri mio cugino! Ho perso tutti gli amici più importanti da quando ho cominciato a lavorare alla Spy!

-Ti sei presentata di tua spontanea iniziativa alle selezioni, quindi non puoi incolpare nessuno di quello che è accaduto!

-Infatti non sto incolpando nessuno! Sto solo dicendo come la penso!

-Senti, fai come vuoi! Mi ha chiesto tuo padre di venire qui, era una cosa senza impegno e io ho accettato e mi sono ritrovato nell’occhio del ciclone a causa delle tue amiche e sinceramente mi sono stancato di tutti questi giochetti adolescenziali!

-Scusa se la mia vita ‘adolescenziale’ ti crea problemi, ma di certo non è a causa mia se ti sei ritrovato nell’occhio del ciclone come dici tu! Ti ricordo che non è stata un’idea mia quella di farti venire in centro con me quel giorno, potevi benissimo rifiutarti!

-Fidati che non è stata nemmeno un’idea mia!- sbottò Inuyasha.

-Bene!- disse in risposta Kagome.

-Bene!!

-Bene!!!!- rispose Kagome come al solito durante una discussione per avere l’ultima parola. Uscì sbattendosi la porta alle spalle. Le mani le palpitavano a causa del nervosismo, ma d’un tratto si sentì come svuotata. Si rese conto che quella sfuriata era stata generata dal suo stato di stress eccessivo. -Allora? Non vieni?- domandò ad Inuyasha affacciandosi dalla porta con tono fanciullesco, resasi conto del proprio errore.

Il giovane uscì di casa senza dire una parola, e salì in macchina senza fiatare. Rimase in silenzio per tutto il viaggio, finché Kagome non attaccò discorso.

-Ho avuto un’idea! Dopo aver fatto la spesa ti porto in un posto lontano da occhi indiscreti!- Inuyasha la guardò allibito. Dopo una sfuriata del genere, cosa pensava di fare Kagome? -Tranquillo! Non voglio violentarti! Stavo pensando di fare un pic-nic tranquillo senza la paura di essere visti da qualcuno di indesiderato.

Con un semplice movimento verticale del capo, Inuyasha diede il suo consenso a quella strana idea.

Si recarono ad un supermercato che si trovava a metà strada tra il parco in cui avrebbero pranzato e casa sua. Presero alcuni tramezzini già confezionati e qualche succo di frutta da bere. Naturalmente fu Inuyasha a pagare il tutto e Kagome non mostrò nemmeno un minimo di ringraziamento. Non appena imbustata la spesa si recò all’istante all’uscita del supermercato lasciando Inuyasha in balia della cassiera.

-Certo che hai una gran bella faccia tosta!

-Scusa, ma di solito non è il ragazzo a pagare?

-Uno: noi due non stiamo insieme! Due: potresti almeno provare ad offrirti, io capirei la tua buona intenzione e non ti avrei lasciato pagare! È così che funzionano le cose!

I due ragazzi, come al solito, aprivano bocca solo per discutere e per una cosa, o per un’altra, finivano sempre per litigare. Nonostante l’incompatibilità di caratteri, niente poteva cancellare tutto quello che avevano passato. Il loro rapporto è sempre stato costellato da vari intrighi e casini, ma nonostante questo, i momenti in cui avevano aperto ognuno il proprio cuore all’altro, li ripagava di tutto.

-Hai ragione, scusa. Ora gira a destra e lascia la macchina in questo parcheggio.- il ragazzo eseguì le istruzioni di Kagome. Scesero entrambi dalla macchina per poi proseguire a piedi. Lo condusse tra gli alberi, dove solitamente è vietato andare, in un luogo che si affacciava ad un piccolo lago. Era un posto abbastanza riparato da sguardi estranei. La ragazza stese a terra una tovaglietta che si era portata da casa, e successivamente tirò fuori dalla sporta anche i tramezzini ed il necessario per pranzare. I due si sedettero e mentre addentavano il loro tramezzino guardavano la luce del sole risplendere sulla superficie del lago.

-Posso farti una domanda?- irruppe Inuyasha.

-Certo.

-Lavorando alla Spy ho notato che tuo padre è spesso assente per vari giorni. Cosa fai tu?

-Rimango a casa da sola. Se se ne va nei periodi di inverno vado a scuola, torno a casa e mi arrangio. D’estate la cosa si fa più monotona, anche se mi vedevo con i miei amici.- Inuyasha non rispose. Non aveva niente da obiettare.

Ad un tratto Kagome si scalzò i sandali che indossava, mentre il ragazzo rimase perplesso a guardarla. Lei si alzò e si diresse verso il bordo del parco che dava sul laghetto. Scavalcò il recinto di legno e si andò a bagnare i piedi; inizialmente camminò con le mani dietro alla schiena, poi cominciò a correre e a saltellare schizzandosi addosso e bagnandosi la gonna.

-Guarda che è vietato sai?

-Me ne frego! Facciamo o no parte della più importante agenzia di investigazione? Questo dovrebbe aprirci le porte per fare quello che vogliamo!

-Sei un’illusa se lo credi! Avanti, esci dal di lì se no finiremo nei casini!

-Al massimo sarò io l’unica a finire nei casini! Tu non stai facendo un bel niente!- esclamò la ragazza continuando a zampettare nell’acqua. Poi d’un tratto si tirò un po’ su la gonna e cominciò ad andare verso dove l’acqua si faceva più profonda.

-Sei impazzita? Dove stai andando?

-Non scocciare! A quest’ora non c’è mai stato nessuno al parco! Sono tutti a casa a mangiare! Chi vuoi che mi veda?

-Hai mai sentito parlare di sorveglianza? Forza, esci!

-Non ci penso neanche! Dovrai portarmi via con la forza!- Inuyasha, forse troppo innocente, prese quella frase come un invito a farla uscire, mentre l’intenzione di Kagome era quella di farlo andare là per infradiciarlo. Il ragazzo si tolse le scarpe e saltò il recinto con un abile salto.

-Non costringermi a venirti a prendere!- urlò Inuyasha a riva con l’acqua che non gli arrivava nemmeno alle caviglie.

-Io di qui non mi muovo!- così fu costretto ad andare a prenderla. Non appena Kagome vide che il ragazzo si stava avvicinando, cominciò a correre, ma Inuyasha fu più svelto e l’afferrò per un braccio. La ragazza cominciò ad opporsi alla stretta sbilanciandosi troppo e cadendo in acqua con Inuyasha al suo seguito. Kagome si ritrovò seduta sul fondo con Inuyasha quasi steso su di lei. I loro volti erano incredibilmente vicini. Non si sa cosa Inuyasha stesse pensando in quel momento. Forse niente di speciale, forse proprio a niente. Si guardavano dritto negli occhi cercando qualcosa l’uno nell’altra. Kagome prima lo schizzò cogliendolo all’improvviso, poi gli si avvinghiò con gambe e braccia. La sua risata era allegra e fragorosa. Il ragazzo, anche se con fatica, riuscì ad alzarsi con Kagome in braccio, e colse l’occasione per riportarla a terra.

Una volta posata la ragazza sulla tovaglia che successivamente usò come asciugamano, Inuyasha scoppiò a ridere. Kagome ne rimase sorpresa, meravigliata. Vedere il viso del collega deformarsi in una risata, la rese incredibilmente felice.

Trascorsero un paio di ore stesi sull’erba verde del parco sperando di asciugarsi, ma quando si accorsero che era tutto inutile decisero di tornare a casa.

-Passo un attimo da casa mia a prendere dei vestiti.- esordì Inuyasha.

Kagome non poteva di certo negarglielo, e lo seguì. La giornata trascorse tranquilla, senza imprevisti. Come Kagome sperava, non incontrarono nessuno dei suoi amici. Sperava di non pensarci, anche se ogni tanto le tornava in mente l’accaduto. Inuyasha si accorgeva quando Kagome stava rimuginando sulla sera scorsa, e in quei casi faceva di tutto per distrarla e lei apprezzava il gesto.

Tornati a casa Higurashi, il cellulare di Inuyasha cominciò a squillare.

-Pronto…- rispose il ragazzo con la sua solita voce atona.

-Ehi Inuyasha!!! Sono Sango! Ti va se una di queste sere ci vediamo tutti e quattro?

-Tutti e quattro?

-Io, te, Miroku e Kagome! Sarebbe un peccato non approfondire la nostra amicizia dato che dobbiamo lavorare insieme!

-Si può sapere cosa ti è successo? Cosa ne hai fatto della vera Sango?- domandò lui perplesso.

-Niente! Stavo pensando un po’ a tutto e mi sono resa conto che te e Kagome passate molto tempo insieme, io sto con Miroku e ho pensato che a volte potremmo vederci giusto per fare quattro chiacchiere! Forza Inuyasha, non fare lo spezza bolgia! Siamo giovani, divertiamoci, no?!

Inuyasha sentì la voce di Sango così entusiasta, che non voleva darle un motivo per non esserlo.

-D’accordo. Dimmi dove e quando e cercherò di esserci.

-Perfetto!! Quando ci vediamo ci mettiamo d'accordo!

-Va bene...

E Sango buttò giù il telefono in faccia all’amico.

La notte fu tranquilla. Kagome dormì nel suo letto, ed Inuyasha in quello di Miyoga, soddisfatto di aver trascorso una giornata senza imprevisti.

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Perdono, perdono, perdono!!! So che non aggiorno da moooolto tempo, so che questo capitolo fa schifo, mi prosto ai vostri piedi e chiedo pietà!!!

Ho avuto un sacco da fare in questi mesi, e le idee scarseggiavano. E' da febbraio che ho in mente la loro prima missione, come continuerà la ff, ma non riesco a concentrarmi su questo periodo di stallo!!! Però ho una notizia: nel prossimo capitolo ci sarà il loro primo vero incarico. Spero di non impiegare dei mesi per scriverlo, anke perchè più o meno un'idea ce l'ho, quindi spero di riuscire a postarlo presto.

Passo ai ringraziamenti: innanzitutto ringrazio le centinaia di persone che hanno letto la mia storia. Sono davvero felice nel vedere che, nonostante il periodo lunghissimo di mia assenza nel postare questa ff, la gente continua a leggerla. Ringrazio chi la ha aggiunta ai preferiti e chi ha recensito... siete davvero tantissimi.

Scusate ankora per l'orrendo capitolo che vi ho proposto oggi... non ve vado fiera... sigh...

Un bacio a tutti!!!!!

Nera

  
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