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Autore: TheComet13    11/05/2014    2 recensioni
“Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando.”
“Che sia troppo tardi.”
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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3. Poison and Wine

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3.

Poison and Wine



Your mouth is poison, your mouth is wine

You think your dreams are the same as mine

I don't love you but I always will

I wish you'd hold me when I turn my back

The less I give, the more I get back

Your hands can heal, your hands can bruise

I don't have a choice, but I still choose you



       Tutto ti aspetti quella sera rientrando a casa, ma non di trovare Paige ad aspettarti seduta, quasi sdraiata, sui gradini del tuo portico.
       È il terzo anno di liceo, e tu e Paige siete lontane come mai prima. Non sai il motivo, ma tutto è cambiato da quella sera del gioco della bottiglia, come se qualcosa tra di voi si fosse irrimediabilmente spezzato. Tecnicamente, siete ancora amiche e vi vedete ancora ogni tanto, ma è come se ci fosse un muro invisibile tra di voi e non sai come fare a buttarlo giù, nonostante lo desideri con tutte le tue forze.
       Questo non vuol dire che tu, senza di lei, rimani a casa a piangerti addosso. Hai un nuovo giro di amici e, da un paio di mesi, stai anche uscendo con un ragazzo. Samuel è nella tua classe di chimica e forse non sarà mister popolarità, ma è carino e ti fa stare bene, ti porta i fiori e tiene la porta aperta per farti passare, e tu stai veramente innamorandoti di lui.
       Insomma, sono almeno tre mesi che non vedi Paige al di fuori della scuola, eppure eccola lì, visibilmente ubriaca, a rovinare i tuoi piani per quella serata (i tuoi genitori sono partiti e tu avevi pensato che, forse, quella poteva essere l'occasione giusta per compiere il passo successivo nella tua relazione con Samuel).
       "Non posso tornare a casa così," ti implora, così saluti e mandi via Samuel a malincuore (ma neanche troppo, perché non importa quanta distanza si sia creata tra di voi, Paige sarà sempre in cima alla lista delle tue priorità e mentiresti se dicessi che non ti fa piacere che sia venuta proprio da te nel momento del bisogno, invece che da una delle sue nuove amiche), e aiuti, quasi trascini, Paige in casa.
       Nonostante non vi frequentiate più come una volta, non hai potuto fare a meno di notare che, ultimamente, sono più le volte in cui Paige è ubriaca di quelle in cui è sobria, e la cosa ti preoccupa non poco. E soprattutto, hai la ferma convinzione che l'abuso di alcool da parte di Paige e il vostro esservi allontanate siano in qualche modo due cose collegate e che abbiano entrambe a che vedere con quello che è successo la sera del gioco della bottiglia, ma non riesci a capire in che modo.
       "Che stai facendo, Paige?" le chiedi mentre l'adagi sul tuo letto. "Perché ti riduci così?"
       Lei si tira su sui gomiti e ti guarda, poi sbuffa. "Cosa sto facendo io? Che cazzo stai facendo tu, Tay?"
       "Io non..."
       "Cosa cazzo stai facendo con quel tizio? Non è assolutamente alla tua altezza, Taylor, te ne rendi conto? Ci vai a letto?"
       Non riesci a credere che ti stia parlando di Samuel. Non sa niente di lui, non sa niente di voi, perché ultimamente è troppo impegnata per dedicarti il tempo necessario per parlare del tuo nuovo ragazzo. E ora, così dal nulla, si presenta alla tua porta, ubriaca, rovinando la tua possibile prima volta, sparando sentenze su Samuel.
       "Non credo siano affari tuoi," le rispondi, gelida.
       "Lo sono, invece. Sono la tua migliore amica, è mio dovere..."
       La interrompi con una risata amara. "Ah, ora ti ricordi di essere la mia migliore amica? Dimmi, Paige, eri la mia migliore amica negli ultimi mesi, quando eri troppo impegnata a ubriacarti con le tue nuove amiche per uscire con me?"
       Paige cerca di dire qualcosa, ma non la lasci parlare. Sono mesi che ti tieni tutto dentro, mesi che vorresti chiederle spiegazioni, che vorresti dirle che ti manca e che non è giusto che si sia allontanata così, mesi che ti chiedi perché le cose tra di voi non possono essere facili come lo erano quando eravate bambine, e ora è arrivato il momento di parlare, di esternare quello che provi.
       "Che ci è successo, Paige?" le chiedi, e il tuo tono ora è meno arrabbiato, meno offeso, solo triste. "Cos'è cambiato?"
       "Lo sai cos'è cambiato."
        Scuoti la testa. "No, non lo so. So solo che ormai sparisci per mesi e, ogni volta che torni, rovini qualcosa. Il mio primo bacio, la mia prima volta..."
Paige solleva la testa a quelle parole e ti guarda fisso negli occhi. "La tua prima volta...vuoi dire stanotte? Tu volevi...non ci hai ancora fatto sesso?"
       Alzi gli occhi al cielo. "Perché ti interessa così tanto? Perché non vuoi che abbia un ragazzo e sia felice?"
       "Lo sai perché," urla e sì, lo sai il perché...in una parte molto remota della tua mente lo sai, ma non vuoi ammetterlo, neanche a te stessa. Non vuoi ammettere di sapere perché Paige è così contraria all'idea che tu abbia un ragazzo e faccia sesso, così come non vuoi ammettere di sapere perché quando è stata lei a fare sesso la prima volta, tu hai passato tutta la notte a piangere come se avessi perso qualcosa che non avresti mai potuto riavere indietro.
       "Non lo so," menti e abbassi lo sguardo, perché gli occhi di Paige sembrano perforarti, sembrano poterti leggere nel pensiero e vedere tutto quello che tu vuoi nascondere non solo a lei, ma soprattutto a te stessa.
       "Bugiarda," sussurra, e una parte di te vorrebbe urlarle "dillo tu, allora!", ma non lo fai, perché dirlo ad alta voce cambierebbe tutto e tu non sei ancora pronta. Non sei pronta a vedere lo sguardo di disgusto che i tuoi genitori avevano dipinto sul volto quando hanno visto Callie e Arizona in Grey's Anatomy rivolto verso di te. Non sei pronta a vivere quello che ha passato Keith Hammond quando tutta la scuola ha scoperto che stava insieme a David Crane.
       E preghi, preghi che anche Paige, nonostante tutto, non sia ancora pronta, o che abbia troppa paura di formulare quelle parole ad alta voce, perché una volta che vengono dette, non si possono rimangiare. Una volta che vengono dette, non si può più tornare indietro.
       "Fottuta bugiarda," ripete Paige, poi si alza dal letto e scappa fuori dalla tua stanza e dalla tua casa, sbattendosi la porta alle spalle.
       Vorresti correrle dietro, e invece tiri un sospiro di sollievo e ti butti sul letto, chiudendo gli occhi nel vano tentativo di addormentarti e di dimenticarti di quello che è appena successo.
  
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