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Autore: Noal_Writer    11/05/2014    3 recensioni
Tutto nasce da internet. Personalità racchiuse in un social network. Una ragazza inizia a fare delle videochiamate con degli sconosciuti perchè vede il web come unico mezzo per poter essere apprezzata.
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liz99             

Lo schermo le illumina gli occhi, i messaggi la provocano. ‘ Liz99’  inizia a spogliarsi dinanzi la webcam, si sfiora il corpo, si lecca le labbra, ma non si lascia guardare negli occhi, sono bendati da una fascia blu, che nasconde anche il suo vero nome.
“Mostrami di più”  scrive ‘Mike_TheLion’.
Così la ragazza inizia a giocare con gli slip. Se li abbassa , giusto per far intravedere la differenza tra l’abbronzatura e la sua carnagione naturale. Ma lei dall’altra parte non vede niente: tutto oscurato.
Lo fa per gioco: almeno qualcuno le mostra attenzioni in rete.
Si sfila il reggiseno e lo trattiene tra le dita. Lo morde, con rabbia. Delle lacrime le rigano il volto. Lei sa che ciò che sta facendo è sbagliato, ma denudarsi su internet è l’unica soluzione che trova per dimostrare a se stessa e agli altri che infondo vale qualcosa, che infondo non è così brutta come tutti dicono.
Liz non è brutta. Liz è timida, emarginata, sola. Ma in questo social network si sfoga, si libera. Mostra una parte di sé che nessuno conosce, se non chi la guarda in anonimo. Piange. Ma nessuno se ne accorge.
“Incontriamoci!” dice Mike.
Lei non mostrerebbe mai il suo volto, non vorrebbe mai vederlo questo sconosciuto. Ma si fa coraggio. Inghiotte cumuli di saliva e digita.
“Va bene. Dimmi dove abiti!”
“Flatfordhouse n. 13, domani alle 20.00 da me”.
“Ok”
Liz è confusa. C’è qualcosa dentro di lei che la spinge ad andare a quell’ appuntamento.  Così per farlo, inizia a raccontare bugie.
“Mà, stasera vado a dormire da Juliet!”
“Va bene tesoro, poi ti chiamo!”
La porta si chiude e Liz esce di casa. Indossa gli occhiali anche di notte perché non vuole essere guardata negli occhi. Percorre sei isolati e finalmente intravede la via indicata dal suo corteggiatore.
Vede un uomo con un sigaro in bocca. Le fa cenno di avvicinarsi a lui e lei lo segue. In questo momento i suoi pensieri si offuscano e lei si abbandona alla notte e alla volontà di quell’ignoto signore. Mike.
I due entrano in una stanza semibuia, con delle tende viola che oscurano le finestre,  e Liz continua a tenere gli occhiali, finchè non caccia la sua fascia blu e mettendosi di spalle a Mike,e si copre lo sguardo. Questo la lascia fare. Poi la guarda e le sospira:
“Fammi vedere cosa sai fare davanti a me!”
Come una macchina, si toglie i vestiti e comincia a giocare con la sua pelle, col suo corpo. Non è per niente in imbarazzo, perché è acciecata da quella benda . Lui pretende qualcosa di più trasgressivo, qualcosa in cui è lui ad agire in prima persona.
Mike la afferra per i fianchi e la spinge contro di se. Si muove dentro di lei come una matita si muove in un temperino. La lacera, la consuma. Lei affonda i suoi urli dentro i suoi polmoni. Respira affaticata ma non si lamenta. Non c’è amore, nè attrazione fisica. Solo sesso. Sesso. Sesso. Un desiderio egoista nel provare dolore misto al piacere. Solo fisico.  Si chiama stupro consenziente.
“Aspettami qui!” dice Mike.
E Liz lo ascolta. Si accascia sul pavimento e lì resta con la sua pezza blu che la ripara. Lei non è ferita, no. Arriva un punto in cui non riesci più a sopportare perché hai sopportato troppo. Diventi insensibile e ti svuoti di tutto. Sei temperata e ciò che rimane di te, sono solo quei trucioli di carne sporca, macchiata di sperma.
Lei non accusa nulla. Attorno a se’ c’è una sfera che la separa dai rumori e da ciò che succede all’esterno. Tutto accade dentro di lei, ma ciò non la tocca emotivamente. Reagisce solo il corpo.
Mike torna, ma non è solo. E lo conferma.
“Ti ho portato un’amica” dice.
“Chi?” …          Silenzio.
Respiri, battiti, silenzio ancora. E poi una frustata dietro la schiena la colpisce. Bruciore. Urla soffocate contro il suolo che la schiaccia. La sua amica frusta fa sentire il suo affetto ogni volta che si scontra con la sua pelle. Ma Liz non dice niente, non cerca neanche di scappare. Tutto questo le sta bene e si ripete in mente: Sono forte, sono forte! Resistenza.
Mike prende Liz dalle braccia e la gira verso di se. Le sfila la fascia e lei non si oppone. Vorrebbe, ma rimane inerme. I due si guardano negli occhi. Lei ha gli occhi lucidi e rossi.
“ Qual è il tuo nome?” chiede l’uomo.
“ E.. E … Elizabeth.”
Mike la sfiora, e la guarda assatanato. Le fa cenno di attendere ancora e lei lo asseconda, ancora. Stavolta Liz strizza gli occhi senza bendarli perché ha vergogna. È stata traforata, è stata scoperta.
Qualcosa poi le circonda il collo e lei si sente in trappola. Una corda. Stringe, stringe e soffoca.
C’è qualcuno in questo mondo che si diverte a far soffrire gli altri, gode nell’assistere la sofferenza altrui.  C’è qualcun altro che subisce, perché stanco di reagire, stanco della vita.
 
                        ***
 
 
Sono le 11:00 del mattino. La mamma di Elizabeth prova a chiamarla. Nessuna risposta.
“Starà ancora dormendo, infondo è estate” pensa.
Dopo 5 ore ancora non risponde. La sta evitando.  Non vuole sentirla. È un’adolescente e non vuole i genitori tra i piedi.
Agitazione.
 
                                                                                 ***
-LIZ99: NON SERVE PIU’ NASCONDERSI DIETRO UNA FASCIA BLU.
- ADOLESCENTE STUPRATA A CASA DI UN UOMO CONOSCIUTO IN RETE.
-ASSASSINIO DI UNA QUATTORDICENNE.
Ecco i titoli di youtube che comparvero sul web a partire dal 29 luglio 2013. Video che mostrano la violenza su una minore. Telecamere nascoste, volti scoperti, sentimenti repressi, istinti. Indagini svolte per capire cosa fosse successo ad Elizabeth, perché non rispondesse a sua madre. Tutto registrato in una videocamera che Mike aveva incastrato in quelle tende viola.
Perché tutto questo? Per un uomo è privilegio dimostrare di essersi scopato una ragazzina?
Perché l’ha uccisa?
La nostra è una mente che non ragiona. Il corpo non riflette. Compiamo azioni spontanee senza pensarci, amiamo e odiamo senza pensarci. È una reazione a catena, è un domino il mondo. E tutto crolla meccanicamente.
 
 
               
 
 
  
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