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Autore: OfeliaMontgomery    11/05/2014    1 recensioni
Il mio nome è Tiffany Rose e il giorno di Halloween ho perso tutti. Ho perso una madre dolce e apprensiva, una piccola sorellina giocherellona che amavo tanto e un padre protettivo che sarebbe andato contro tutti e tutto pur di proteggermi. I miei amici, Lola dolce e ingenua e Ryan forte e sempre con la battuta pronta. Se stavi male cercava in ogni modo di tirarti su di morale. E ora non ci sono più, sono tutti morti. Sono rimasta sola con l’altra mia sorella minore, l’unica che sono riuscita a salvare in quel maledetto giorno.
Quel giorno che tutti avevamo atteso con ansia si è trasformato in una carneficina vera e propria. I mostri camminavano in mezzo a noi. Quella notte i morti viventi, quegli zombie hanno attaccato ogni forma di vita distruggendola. Si sono nutriti di persone innocenti. Hanno infettato con il loro morso molte persone, trasformandole in zombie. E hanno ucciso, mangiato, squartato tutti, compresa la mia famiglia e i miei amici.
Nessuno sa il motivo di questa invasione, nessuno sa da dove sia potuto iniziare il virus. Per adesso l’unica mia preoccupazione è portare al sicuro mia sorella Alice. Il più lontano possibile dalla città.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Controllai ancora una volta la camera di Regina, finalmente si era addormentata. Aveva pianto per tutta la sera, fin quando le forze l’avevano abbandonata del tutto. Leroy stava malissimo e ci aveva spiegato che Sarah e Regina erano amiche da quando erano piccole e che non si erano mai separate una volta. Purtroppo ora si erano separate per sempre, per colpa di quei maledetti non morti.
Nessuno fiatava, eravamo tutti molto tristi; l’aria che si respirava era cupa. Stavamo male tutti quanti perché poteva capitare ad ognuno di noi. Perdere qualcuno era la cosa più brutta che poteva capitare, prima dell’epidemia e dopo. Forse ora era amplificata perché eravamo rimasti davvero in pochi, ancora vivi.
Gli zombie ci stavano sovrastando, non sapevo quanto ancora saremmo riusciti a vivere così. Il cibo ormai scarseggiava ed eravamo obbligati ad andare nei supermercati, il problema era che non sapevi se ne uscivi vivo oppure no. Gli zombie erano imprevedibili, riuscivano a comparire da qualsiasi punto. Ti saltava alle spalle, ti mordeva le caviglia, il collo, le braccia e bum tu eri morta. La trasformazione era imminente. Se venivi morso era imminente, ti saresti trasformato in uno zombie affamato di carne umana. Ecco perché cercavo in tutti i modi di proteggere Alice, anche se non ci riuscivo molto bene, dato che era più brava di me a tenere i nervi saldi. Dopo l’incubo che avevo avuto qualche settimana fa, il solo pensiero di Alice zombie mi faceva venir voglia di piangere. Avevo paura, lo ammetto, anzi no, ero terrorizzata al solo pensiero di perderla.
Alice mi guardò e sorridendomi timidamente, si avvicinò a me e mi abbracciò. Appoggiò la testa sul mio petto ed io le accarezzai i suoi setosi capelli biondi.
Hannah si alzò dalla sua postazione sul divano e guardandomi, mi chiese se poteva andare in camera di Regina, solamente per starle vicina. Le dissi che poteva andare tranquillamente, ma di stare attenta a non svegliarla. Lei annuì e salì le scale lentamente, cercando di non emettere troppi rumori.
Guardai Jason e gli chiesi se mi dava una mano a scavare una fossa per Sarah, perché lei non doveva venir bruciata insieme agli zombie; lei era una di noi.
Mi disse che andava bene, allora feci spostare Alice da me, presi un gubbino e lo indossai; poi Jason ed io uscimmo dalla casa insieme. Alice invece stette in casa, con Leroy e le sorelle Pike che per tutto il tempo non avevano fiatato.
Quando uscimmo di casa, una forte ventata di aria gelida mi colpì in pieno il viso. L’aria riuscì a passarmi anche nei buchi del gubbino, congelandomi la pelle. Mi strinsi nel gubbino e continuammo a camminare; ci fermammo solamente quando fummo davanti al casotto di legno dopo ai campi, prendemmo due pale e poi ci allontanammo da lì.
Camminammo fino ad arrivare vicino a due alberi ed iniziammo a scavare la buca, facendo anche un po’ di fatica per via del gubbino.
Jason non mi parlare, stava serio e continuava a scavare. Ci stavo male, perché non sapevo di cosa parlare con lui, avevo paura che se gli chiedevo qualcosa su suo fratello mi avrebbe risposto male, oppure si sarebbe arrabbiato con me.
Feci un profondo respiro e poi girando il viso verso di lui gli chiesi come stava. Lui alzò il viso, mi guardò con il suo solito sguardo da bad boy e mi rispose che stava bene, ma era triste per la morte di Sarah.
– Jason penso che posso bastare, non serve farla profondissima – dissi, pulendomi la fronte ricoperta dal sudore.
Lui annuì appoggiando la pala contro l’albero poi girò i tacchi e si avviò verso il corpo di Sarah che era stato spostato vicino alla casa.
Poco dopo tornò con il corpo della nostra amica e delicatamente la mise nella fossa, – Vai a chiamare gli altri, prova a far venire anche Regina, è giusto che dia un ultimo saluto alla sua amica – disse Jason con il fiato ghiacciato. Non era per lo sforzo, ma proprio per il freddo.
Annuì e facendo cadere a terra la pala, corsi in casa. Quando entrai avvertii tutti che Jason era pronto per il ‘funerale di Sarah’. Salii velocemente le scale e bussando alla porta, avvertii anche Regina e Hannah. La rossa da dentro alla stanza mi avvertì che sarebbero uscita tra un attimo, il tempo di cambiarsi.
Aspettai qualche minuti fuori dalla loro stanza, quando sentii il pomello girare, uscì dalla camera prima Hannah e poi una Regina devastata. Andai ad abbracciarla, perché mi dispiaceva davvero tantissimo per Sarah.
Scendemmo tutte e tre, mente gli altri erano già usciti dalla casa. Quando uscimmo anche noi, potemmo constatare che il resto del gruppo era già intorno alla fossa.
Ci avviammo anche noi, quando fummo arrivate, Jason disse qualche parola di conforto poi fece parlare Leroy che raccontò di quando Regina e Sarah lo avevano fatto disperare in cucina, perché volevano a tutti i costi fare una torta da sole. Ridemmo tutti, compresa Regina che si asciugò una lacrima con la manica della maglia.
Toccò a Regina, che disse quanto era speciale per lei, che era la sorella che non aveva mai avuto, che lei c’era sempre stata anche se lei era una stronza pazzesca. Regina strappò un fiore dal prato e lo buttò nella fosse e cadde delicatamente sul petto dell’amica. Leroy fece segno a Jason di ricoprirla.
Mentre lo faceva stemmo tutti in silenzio. Facemmo anche qualche minuti di silenzio dopo che Jason finì di ricoprila. Regina scoppiò a piangere fra le braccia del padre continuando a ripetere perché, perché lei? Purtroppo il mondo è una merda e la vita ancora di più.

 
  
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