Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Luce e Tenebra    11/05/2014    1 recensioni
Molto piacere, noi siamo Luce e Tenebra e siamo in due a scrivere.
Questa storia parla di quattro ragazzi, tre femmine e un maschio, due angeli e due demoni.
Ancora non conoscono del tutto i loro poteri, ma cominciano a scoprirli pian piano.
La scuola dove si incontreranno è molto particolare poiché non solo vi sono studenti di tutte le nazionalità, ma alcuni di essi sono speciali e qui possono imparare ad usare i loro poteri.
Tra amori, misteri e segreti impareranno a conoscersi e a fidarsi l'uno dell'altro, perché anche se si appartiene a due diverse fazioni come loro, si può essere amici e anche di più!
Vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presentazioni

 
Angeline non era pronta, non era affatto pronta!
Il liceo era un passo importante che doveva affrontare e non solo nel senso che intendevano i suoi, anche perchè loro non potevano capirla.
Quello che era capace di fare la metteva spesso nei guai: capitava a volte che, quando si avvicinava ad un ragazzo che le piaceva, lui si ritrovasse tutt’ ad un tratto si ritrovasse bagnato fradicio.
Tutto era cominciato quando aveva 10 anni: aveva finalmente il permesso, nonché l’obbligo, di mangiare con i suoi genitori e i loro ospiti.
Angeline era una ragazza molto timida e tutto quel star seduti composti e quel Bon-ton l’aveva messa sotto pressione; così, quando fu il momento di scegliere la forchetta giusta per l’insalata il suo nervosismo esplose, letteralmente!
Le brocche d’acqua sul tavolo cominciarono a tremare per poi esplodere addosso ai genitori e agli ospiti.
A quel tempo Angeline aveva solo sospettato di essere lei la causa di quel disastro, ma, dopo parecchi esperimenti ne ebbe assoluta certezza.
Erano arrivati proprio in quell’istante nella scuola dove la ragazza avrebbe passato un anno che si presagiva infernale.
Dopo aver salutato i genitori con la dovuta formalità salì le scale e, non appena arrivò in camera sua, si buttò sul letto.
Finalmente libera da tutti quegli ambienti pomposi poté riordinare le idee: la scuola non sembrava male ma lei non era mai stata brava a socializzare.
La ragazza però non sapeva che, molto vicino a lei, c’era qualcuno nella sua stessa situazione: Jin, una persona piuttosto determinata ma, al momento, decisamente arrabbiata.
Le sembrava che  i suoi avessero cercato di mandarla il più lontano possibile.
Jin, come Angeline, non era proprio “normale”, infatti si riscaldava facilmente. E non solo come intenderemmo noi, prendeva proprio fuoco!
In questo caso ci stava andando molto vicino.
    Lasciandosi alle spalle i genitori un po’ confusi dopo che la figlia non li                     
aveva salutati e trattati con freddezza durante il viaggio, corse verso la sua camera chiudendosi la porta alle spalle con un colpo secco.
Fu allora che si accorse di non essere sola: una ragazza con capelli biondi, occhi azzurri e un’aria piuttosto incuriosita la stava fissando.
“Perfetto!” pensò Jin ”Sono in stanza con una barbie secchiona, perché capita sempre tutto a me?”
La ragazza si diresse verso uno dei tre letti liberi e vi posò sopra la sua sacca rossa, non per caso quello era il suo colore preferito.
Prima che il silenzio potesse diventare imbarazzante, nella camera entrò un turbine di colori: la nuova venuta aveva una nuvola di capelli rosso fuoco, gli occhi verdi e un vestito bianco a fiori blu.
-ciao, io sono Selena- disse lei- e voi?
-molto piacere, io mi chiamo Angeline Degas- detto questo le porse la mano.
L’altra la strinse con una stretta decisa, poi si rivolse a Jin – e tu chi sei? –
Jin la squadrò da capo a piedi e rispose semplicemente – ciao, il mio nome è Jin – senza porgerle la mano.
Le ragazze cominciarono a sistemarsi e a riporre le loro cose negli armadi accanto ai rispettivi letti e nei comò che c’erano di fronte a questi ultimi.
Al pranzo mancava ancora molto e le tre non sapevano che fare, anche perché le lezioni sarebbero cominciate solo l’indomani, così decisero di fare un gioco per rompere il ghiaccio: sigaretta.
In realtà a proporre il gioco fu Selena, la quale non riusciva a non parlare con qualcuno per più di dieci secondi.
Visto che tutte e tre conoscevano il gioco e le altre erano – più o meno – d’accordo, si sedettero sul tappeto variopinto che c’era al centro della stanza.
Il gioco era abbastanza semplice: bisognava scrivere un foglietto il nome di un personaggio maschile e femminile, cosa facevano, dove lo facevano e il perché, inventando il tutto di sana pianta. A rendere il gioco ancora più strano e divertente c’era il fatto che non appena si scriveva una categoria bisognava passare il foglietto alla persona che si ha accanto senza farle leggere cosa si aveva scritto in precedenza.
 
(Sono scritti di colori diversi perché ogni colore corrisponde ad una di loro: Angeline giallo, Selena azzurro, Jin rosso)
 
Lui: Angelo
Lei: Sophie
Cosa: fanno bungee jumping
Dove: a mare
Perché: sentivano freddo
 
Lui: Andrea
Lei: Alessia
Cosa: nuotavano
Dove: nel camino
Perché: volevano volare
 
Lui: Gabriele
Lei: Cristina
Cosa: accendevano un fuoco
Dove: su un ponte
Perché: sentivano caldo
 
Dopo la crisi isterica di risate in seguito alle versioni modificate delle storie suonò quella che in teoria sarebbe dovuta essere la campana che annunciava l’inizio del pranzo. Quella particolare campanella suonava infatti come se fosse stato un gong, difatti le ragazze ci misero qualche secondo a capire che cosa fosse il suono che avevano udito.
Uscirono  insieme dalla loro stanza e si diressero verso la sala mensa, un’immensa sala piena di tavoli di varia grandezza, dove in fondo troneggiavano i temuti tavoli dei professori dei professori. Addossati ad una delle pareti vi erano i banconi per il self-service.
Dopo essersi servite si diressero verso uno dei pochi tavoli per quattro, non accorgendosi che anche un altro ragazzo vi si stava dirigendo. Il tipo in questione aveva i capelli castano scuro e le iridi talmente nere da fondersi con le pupille. A prima vista pareva più grande, ma probabilmente era solo dovuto alla sua altezza.
Le tre ci si sedettero subito, precedendolo di poco, ma lui non si arrese.
 - ciao ragazze, posso onorarvi della mia compagnia – a quelle parole, Jin fece una smorfia: non aveva mai sopportato gli  spavaldi.
A parlare fu, con sorpresa delle altre due, fu Angeline, che gli spostò la sedia in modo che si potesse sedere – prego, fai pure! – Selena la guardò con aria interrogativa. Era certa che quella ragazza non fosse tanto espansiva con gli altri e il suo comportamento era un po’ contraddittorio.
 - grazie dolcezza – disse di rimando lui, sedendosi con un sorrisetto – il mio nome è Alessandro, ma per voi sono Alex –
Jin alzò gli occhi al cielo, quel tipo non era certo sprovvisto di senso dell’umorismo, però non sembrava tanto male.
 - Alex! – proruppe qualcuno alle loro spalle – vedo che ti sei fatto delle nuove amichette, che bello! –
L’espressione di Alex si congelò; non sembrava si fosse arrabbiato, ma potevano anche sbagliare, in fondo lo conoscevano da pochi minuti.
 - lasciami in pace Lavinia, perché non ti trovi qualche altro ragazzo da torturare? – disse lui, voltandosi a guardare la nuova venuta dritta negli occhi. Lavinia era una ragazza alta, con i capelli castani e degli occhi alquanto bizzarri: erano di un color miele sbiadito, come quelli dei tre ragazzi dietro di lei.
 - tu hai le reazioni più divertenti, non ho motivo di lascarti in pace –
Jin cominciava a perdere la pazienza, aveva capito subito che tipo era quella e non le piaceva per niente – non credo di aver afferrato il tuo nome, cara – disse con un finto tono mieloso.
Lavinia si rivolse a Jin con fare da diva – dovresti conoscerlo, tutti in questa scuola sanno chi sono io –
Selena  sapeva che quella tizia non le avrebbe mai lasciate in pace se non avesse fatto qualcosa, le persone come Lavinia erano il suo forte – chissà come abbiamo fatto a vivere fino ad adesso senza questa preziosa informazione – ribatté tranquilla.
Lavinia ci rimase di sasso: nessuno aveva mai osato parlarle in quel modo!
 - lasciali perdere Lav, sono solo degli sfigati – le disse una del suo gruppetto – ci vediamo dopo in stanza, coinquiline – detto questo se ne andarono.
Le tre si guardarono, avevano capito male o quella ragazza aveva detto loro che sarebbero state nella stessa camera?
 - siete davvero sfortunate – disse Alex – quella è Kate, non proprio un tipo simpatico –
 - e tu invece chi hai come compagni di stanza? – chiese curiosa Angie.
 - non sono messo tanto meglio di voi: James e Akiro, i due tipi che avete visto con loro – rispose sconsolato – l’anno scorso mi era andata meglio -
Questa frase lasciò Jin un po’ interdetta – l’anno scorso? Ma non eri del primo anno? –
 - ti rivelerò un segreto – le rispose avvicinandosi – sono stato bocciato –
 



Anglino delle Autrici
Luce: ma ciaooo!!!
Tenebra: zitta un po'
Luce: ma quanto sei scorbutica...
Luce&Tenebra: allora ragazzi ci presentiamo, noi due siamo luce e tenebra e siamo qui perché la storia l'abbiamo scritta a quattro mani
Tenebra: ma come mi sono lasciata convincere...?
Luce: perché ti ho dato il tormento
Tenebra: già, tu rompi troppo quando ti ci metti!
Luce: grazie!
Tenebra: ??? lasciamo perdere, va...
Luce&Tenebra: purtroppo non aggiorneremo tanto spesso questa storia, dovrete pazientare un po'...
accettiamo qualsiasi recensione, però quelle critiche devono essere almeno un po' costruttive, sennò potete anche evitare...
Tanti saluti e allla prossima!
  
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