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Autore: Its Ellie    11/05/2014    11 recensioni
[Fanfiction Interattiva] [SPOILER "Eroi dell'Olimpo - LA CASA DI ADE"]
***
Ebbene sì, ormai le fanfiction interattive sono diventate molto popolari e io ho colto l'occasione per dar vita a un'idea che mi frullava in testa già da un bel po'.
***
In questa storia i protagonisti saranno i personaggi creati da voi. Dovranno partire per un'impresa impossibile, nel disperato tentativo di impedire che il "re del cielo" si risvegli e distrugga tutto ciò che amano.
Ma il re è potente, è antico ed è in cerca di vendetta, riusciranno i semidei a scongiurare il pericolo? La lotta sarà lunga e violenta, chi sopravviverà? Per farcela hanno bisogno di alleati potenti, ma saranno disposti questi alleati a combattere?
Venite a scoprirlo.
[Semidei al completo]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Gli Dèi, Mostri, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prologo
Il risveglio del re del cielo

C’era uno strano odore nell’aria.
Chirone sollevò la testa, rivolgendo uno sguardo turbato al cielo.
Sembrava una giornata come tutte le altre, lì al Campo Mezzosangue: il cozzare metallico delle armi risuonava tra le pareti rocciose dell’arena, l’acqua del lago delle canoe s’increspava leggermente alla carezza del vento, mentre creste luminose risplendevano tra le piccole onde e un semidio appena arrivato veniva gettato da Clarisse ed i suoi fratelli dentro l’acqua. Un gruppetto di figlie di Afrodite ridacchiava in disparte, mentre ogni tanto la figura di un pegaso si stagliava in controluce nel cielo. I figli di Hermes erano impegnati a cercare di sabotare la partita di basket dei figli di Apollo, mentre i ragazzi della casa di Ipno russavano alla grande. Tutto normale, se non fosse stato per la strana sensazione che gravava sulle spalle del centauro.
Continuò a scrutare il cielo con gli occhi socchiusi, come se fosse stato lui la fonte di tutti i problemi. Be’, tenendo conto che lì si trovava la dimora degli dèi, in effetti era proprio così. Eppure c’era anche qualcos’altro, oltre alle divinità, che lo preoccupava. Qualcosa di molto più grosso.
I suoi sospetti ebbero conferma quando un cespuglio fatto di capelli rossi, ricci e selvaggi, comparve ai lati del suo campo visivo.
L’oracolo del Campo, Rachel Elizabeth Dare, gli si avvicinò con gli occhi verdi velati da un’espressione cupa, che non aveva niente a che vedere con il suo solito sguardo allegro e vivace. Chirone capì che c’era un problema prima ancora che la ragazza potesse aprir bocca.
«Cos’è?» le chiese semplicemente, sistemandosi nervosamente l’arco e la faretra sulle spalle.
Rachel scosse la testa, come per dire “non qui”, poi si girò ed entrò a passi veloci nella Casa Grande. Il centauro la seguì dentro.
Entrarono in quella che sarebbe dovuta essere la sala delle riunioni, ma che in realtà era un semplice stanzino con un tavolo da ping pong e delle sedie intorno. Strano pensare che proprio lì erano state prese un sacco di decisioni importanti.
L’oracolo prese posto su una sedia, mentre Chirone rimase in piedi davanti a lei. La ragazza aveva davvero un’aria sfinita: gli occhi grandi erano segnati da profonde occhiaie, gli angoli della bocca erano piegati innaturalmente all’ingiù e la schiena era curvata in avanti. Sembra proprio che ultimamente non avesse dormito.
«La senti anche tu, vero?» gli chiese infine. «Questa sensazione di...»
«Pericolo?» suggerì lui. Rachel rimase in silenzio per un attimo, poi annuì.
«Sì» disse, passandosi una mano tra i capelli, inquieta. «Di pericolo. Ho uno strano presentimento, ho avuto un sacco di visioni in questi giorni.»
Chirone ebbe il buonsenso di non farle notare che il suo aspetto parlava già per lei.
«Qualcosa di antico si sta risvegliando. Qualcosa di malvagio. Vuole vendetta, vuole eliminare gli dèi per sempre, vuole riuscire dove gli altri hanno fallito.»
Il centauro si irrigidì. «Di nuovo? Sono passati solo pochi mesi da...»
Ma non c’era bisogno di dirlo, sapevano entrambi cos’era successo. Il risveglio di Gea, la missione potenzialmente suicida che sette semidei, greci e romani, avevano dovuto intraprendere per fermarla, l’interminabile lotta contro i suoi terribili figli, i giganti, la guerra che per poco non si era scatenata tra i due campi.
E adesso, dopo appena cinque mesi di pausa, il ciclo stava per ricominciare.
«Non siamo pronti per tutto questo, non un’altra volta, non dopo così poco tempo» la ragazza sembrò leggergli nel pensiero.
«Eppure non abbiamo scelta» Chirone sospirò. «Dobbiamo parlare con i romani.»
L’oracolo annuì di nuovo. Il silenzio calò nuovamente nella stanza, interrotto all’improvviso da un forte tuono.
Un tuono?
Rachel e Chirone corsero alla finestra, giusto in tempo per vedere un fulmine squarciare il cielo.
«Fino a qualche minuto fa c’era ancora il sole» osservò Rachel perplessa. «Com’è possibile che...?»
Ma fu interrotta da una voce potente che parlò nelle loro menti. Una voce simile al tuono di una tempesta, al boato che lo accompagna. Una voce vecchia quanto il cielo stesso.
Temete, voi tutti, il ritorno del re del cielo.
Chirone sbiancò improvvisamente, mentre Rachel si portava le mani alla testa, come se non riuscisse a contenere quella voce malvagia dentro di sé.
Dèi, semidei, titani, giganti, nessuno di voi sarà risparmiato.
Ci furono altri tuoni e fulmini, poi cominciò a piovere. Una pioggia violenta e inarrestabile.
Per la prima volta da un sacco di tempo. pioveva dentro i confini del campo.
Non riuscirete a scampare alla mia potenza.
 
 
Reyna, la testa appoggiata alle mani e gli occhi chiusi, cercava di mantenere la calma, mentre Octavian sembrava sul punto di svenire.
Si era presentato per lamentarsi – tanto per cambiare – dei “dannati semidei greci e le loro stupide idee”, ma era stato violentemente interrotto da quella voce terribile.
Ora non sembrava avere molta voglia di proseguire.
«E quello cosa... cosa...» balbettò con gli occhi sgranati dal terrore. Di fuori, la pioggia colpiva con forza il suolo e il cielo veniva illuminato dai fulmini che lo attraversavano con lampi improvvisi.
Reyna alzò la testa e prese un gran respiro.
«Riunione con il Senato tra mezz’ora» fu l’unica cosa che disse, cercando disperatamente di mantenere saldo il tono della voce. «Vai e fa’ in modo che tutti mantengano la calma.»
Octavian non se lo fece ripetere due volte e si precipitò di fuori.
E così quella strana sensazione che l’aveva accompagnata per tutta la mattina era fondata. Qualcosa di molto pericoloso stava per accadere.
Il risveglio del re del cielo. Le faceva ancora male la testa e i suoi pensieri giravano vorticosamente senza fermarsi. Impiegò diversi minuti per rimetterli in ordine.
Il “re del cielo” non avrebbe risparmiato nessuno. Odiava tutti: dèi, semidei, titani e giganti. Avrebbe ripreso il controllo.
Man mano che la sua mente si schiariva, una lenta comprensione si fece spazio dentro di lei. Il re del cielo, un re molto antico, che odiava tutti.
Antico come il cielo stesso, perché lui era il cielo stesso.
Odiava i giganti: erano suoi figli, ma erano brutti, così li aveva gettati nel Tartaro.
Odiava i titani: erano suoi figli, ma lo avevano fatto a pezzi per impadronirsi del suo potere.
Odiava gli déi: ora erano loro a regnare sul cielo, che in realtà apparteneva a lui.
Odiava i semidei: be’, tutti odiavano i semidei.
Nascose nuovamente il viso tra le braccia.
Erano passati appena cinque mesi dalla loro ultima impresa – anche se la parola “impresa” era un eufemismo, lei piuttosto l’avrebbe definito “suicidio evitato per un pelo” – e già avevano una nuova entità malvagia a cui pensare.
E non era un’entità qualunque. Era il re del cielo.
Urano.



Note dell'autrice
Ciao a tutti!
Come avete visto, questa è una fanfiction interattiva, dove saranno i vostri personaggi a partecipare all'impresa per fermare la vendetta di Urano.
Sì lo so, ormai è una moda quelle delle fanfiction interattive, ma ho voluto comunque provare, anche solo per dar vita all'idea del risveglio di Urano che aveva preso forma da tempo ormai.
Il massimo di semidei che parteciperanno è di sei. Sceglierò quelli che mi sembreranno più interessanti ed originali, perciò date spazio alla fantasia!
Dovranno essere sia greci che romani, e cercate di far in modo che non siano tutte ragazze o tutti ragazzi!
Qui sotto vi lascio la scheda che potete usare come base per creare i vostri personaggi (ovviamente potete aggiungere tutto ciò che volete):

Nome e cognome:
Età:
Figlio/a di:
Abilità e poteri speciali:
Aspetto fisico:
Carattere:

Storia: (da dove viene, qualcosa sulla famiglia e gli amici, come ha scoperto di essere semidio/semidea...)
Arma preferita:
Altro:
(qui potete aggiungere tutto ciò che volete, anche richieste particolari se ce ne sono)

Spero che vi vada di partecipare, mi farebbe molto piacere!
Potrete mandarmi le schede fino a domani (12 maggio), poi deciderò quali personaggi far partecipare e naturalmente ve lo farò sapere subito.
Ah, la storia è ambientata in un futuro ipotetico dove la battaglia contro Gea è finita ed è andato tutto bene (insomma, i sette della profezia sono ancora vivi, anche se verrano citati raramente nella storia), i campi sono ancora separati l'uno dall'altro ma non ci sono più ostilità (almeno non apparenti) e hanno spesso contatti.
Grazie mille se parteciperete!


N.B: la scheda del personaggio va mandata per messaggio privato e non scritta nella recensione!
   
 
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