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Autore: GiuliaStark    11/05/2014    1 recensioni
Elris è una mezzelfo,ha 3500 anni ed ha visto molte battaglie,ora l'unica cosa che vuole è vivere in tranquillità e solitudine il resto della sua immortalità; ma un giorno un vecchio amico dal passato viene a bussare alla sua porta trascinandola nuovamente tra avventure e pericoli che potrebbero sfociare in una nuova guerra e lei vincolata ad una vecchia promessa non può evitare di accettare. Così si metterà in viaggio con una compagnia formata da 13 Nani,uno Hobbit ed uno stregone; ma il viaggio risveglierà in lei antichi orrori che credeva vinti per sempre,incubi che saprà lasciarsi per sempre alle spalle solo se permetterà a se stessa di aprire il suo cuore all'amore...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gandalf, Kili, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciaooo cari lettori! Ringrazio chi continua a recensire e leggere! Allora… Continua ad intrigarvi la storia? Spero di si! allora bando alle ciance ed eccovi qui il nuovo capitolo!

 
POV ELRIS

Alle prime luci dell’alba eravamo già tutti in piedi a prepararci per il lungo viaggio che ci aspettava,mentre prendevo le mie cose continuavo a sentire lo sguardo accusatorio ed incerto di Thorin che sapevo aveva molte domanda da farmi ma sapevo anche che il suo smisurato orgoglio non glielo avrebbe mai permesso. Appena prima di partire mi accorsi di avere un po’ di fame così mi diressi verso la cucina dove trovai Dwalin e Bofur:
- È rimasto qualcosa da mangiare o vi siete spazzolati tutto ieri sera?- domandai ironica con un sorriso sulle labbra
- Sapevo che l’avresti chiesto- disse Dwalin mentre si voltava ed apriva un cassetto- Per questo ti ho tenuto da parte un paio di biscotti- allungò il braccio porgendomeli
- Oh grazie,ti adoro!- li afferrai al volo e ne assaggiai subito uno,era davvero buonissimo- Tu si che mi conosci bene!- esclamai mentre masticavo
- Non è che ci stai diventando un tenerone?- lo stuzzicò Bofur dandogli una leggera spinta con il gomito.
- Ma che cosa fai farneticando!- bofonchiò lui irritato facendomi sorridere.
- Io? Niente- rispose innocentemente Bofur
- Mi siete mancati amici miei- dissi in tono nostalgico mentre osservavo divertita quella scenetta.
- Si,bhè dobbiamo ammettere che la tua assenza si è fatta sentire- sorrise leggermente Dwalin dando libero sfogo a quella parte dolce di lui che teneva nascosta; era il mio miglior amico in assoluto.
- Visto che avevo ragione?- sussurrò Bofur avvicinandosi a me- Lo abbiamo perso!- scosse la testa fingendosi disperato ed io scoppiai a ridere quando Dwalin gli lanciò un occhiataccia assassina.
- Che fate qui,battete la fiacca?! Forza si parte!- esclamò la voce di Thorin alle mie spalle
- Si arriviamo- rispose Dwalin
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai mentre sentivo i suoi passi allontanarsi,poi infine dissi:
- Ho già detto che lo odio?- i due ridacchiarono evidentemente divertiti dalla mia espressione.
- Credo che tu gli sia mancata- rispose Dwalin mentre sulla porta accanto a lui comparvero Fili e Kili che si misero ad ascoltare.
- Non si direbbe dal comportamento che ha- borbottai mentre mandavo giù l’ultimo biscotto
- Lo conosci com’è fatto- fece spallucce Bofur
- Oh si!- esclamai- Ed anche troppo bene-
- Cambierà presto idea-
- Lo spero per lui perchè la mia pazienza non è infinita- dissi a denti stretti
In quell’istante la sensazione di un nuovo sguardo che si posava su di me mi colpì,sapevo di chi era e potevo anche scommettere che era perplesso da questa strana conversazione,infatti parlò:
- Cos’è successo con nostro zio?-
- Kili,non sono cose che ci riguardano- lo rimproverò il fratello
- È troppo lunga da raccontare- sussurrai distogliendo lo sguardo- Sarà meglio sbrigarci- ed uscii di corsa dalla stanza allacciandomi il mantello al collo e la spada in vita.
Dieci minuti dopo avevamo lasciato Casa Baggins con grande mio rammarico perchè solo ora capivo la motivazione di Bilbo: la sua era una casa così graziosa ed accogliente che era impossibile lasciarla per partire in un’avventura così rischiosa; perfino io se avessi avuto una vita diversa non avrei mai abbandonato la mia dimora. Thorin apriva la fila a cavallo del suo pony e quasi a chiuderla c’eravamo io e Gandalf:
- Pensi che cambierà idea?- domandai riferendomi a Bilbo- Mi era simpatico-
- Non ho dubbi- sorrise facendomi l’occhiolino
- Sai,ammiro ed invidio la tua sicurezza- sussurrai
- Cos’è che ti turba mia cara?-
- Tante cose- feci spallucce mentre accarezzavo distrattamente la criniera del mio cavallo nero come la notte.
- Sembra che tu abbia perso la fiducia in te stessa-
- Credo proprio che tu abbia ragione- sorrisi amaramente- L’immortalità da molti è considerata un dono,ma può essere anche una maledizione. Hai talmente tanto di quel tempo a disposizione che non fai altro che pensare e pensare ed alla fine ti accorgi che le cose che prima per te contavano ora semplicemente… non contano più- sospirai- Ti sembra tutto così scontato e per esperienza ti confido che è da secoli che vedo rinascere e fallire questo mondo e allora mi domando perchè questa volta dovrebbe essere diverso-
Gandalf mi guardava con un leggero sorriso comprensivo e tanta compassione nello sguardo,capiva perfettamente a cosa mi riferivo perchè entrambi avevamo condiviso le stesse battaglie:
- Speranza,amica mia- sorrise- Stavolta c’è speranza-
- Lo spero davvero Mithrandir,lo spero davvero…- dissi in un sussurro
All’improvviso udimmo un gran fracasso alle nostre spalle ed alcune grida di una voce familiare,man mano che si avvicinava le urla si trasformarono in parole e fu allora che riconobbi il suono della voce di Bilbo:
- Aspettate! Aspettate!- gridava a squarciagola mentre cominciavo ad intravederlo. Thorin si fermò e quando Bilbo ci raggiunse consegnò il contratto a Balin- L’ho firmato- disse con un po’ di fiato corto.
- Molto bene!- esclamò Balin- Benvenuto nella nostra Compagnia-
- Dategli un pony- rispose Thorin con freddezza.
- Salve Mastro Baggins- dissi affiancandomi a lui
- Oh,salve a te Elris ma ti prego chiamami solo Bilbo-
- Va bene,Bilbo,cosa ti ha fatto cambiare idea?- domandai incuriosita
- In realtà non ne sono sicuro… forse vedere quella casa vuota dopo che la sera precedente era stata così piena di allegria-
- Capisco- annuii- Anche io vivo da sola-
- E i tuoi genitori?- domandò- Se mi è concesso chiedere,ovviamente-
- Tranquillo nessun mistero- feci una pausa- Sono morti-
- Mi dispiace-
- È passato molto tempo ormai- sospirai
- Quanti anni hai?-
- 3500- spalancò gli occhi di colpo- Sono vecchia eh?- ridacchiai
- Non lo avrei mai detto- scosse la testa
- Bhè,modestamente li porto molto bene- rise anche lui,Bilbo mi sembrava davvero una brava persona ed anche un buon amico.
- E cosa hai fatto in tutto questo tempo?- lo guardai divertita- Perdona la mia curiosità ma non è da tutti poter incontrare una mezz’elfo,perlopiù che ha vissuto così tanto- era un po’ imbarazzato.
- Non ti preoccupare- ridacchiai- Devo essere sincera,la cosa che mi appassionava di più era viaggiare- sospirai- Mi faceva sentire libera-
- Hai viaggiato molto?-
- Abbastanza- annuii- Almeno quando non ero impegnata a combattere-
- Scommetto che sei molto brava- sorrise fiducioso
- Me la cavo abbastanza bene-
- Non darle retta,fa la modesta!- intervenne Gloin sorridendo
- Sei tu che esageri- precisai divertita
- È un’ottima combattente- rispose ignorandomi- Spada,arco,ascia o che sia non hanno segreti per lei- rise
- Ho sentito alcuni racconti su di te- mi disse Bilbo
- Fidati,amico mio,non sono affatto come mi descrivono- risposi tornando seria
Dopo qualche ora di cammino il cielo si fece sempre più scuro e le nubi spinte dal vento cominciarono ad addensarsi sulle nostre teste coprendo il sole a sprazzi,poi all’improvviso cominciò a piovere a dirotto e sbuffando tirai su il cappuccio del mantello per ripararmi un po’ . Circa dopo una ventina di minuti che cavalcavamo in mezzo alla pioggia, che rendeva ancor più lugubre la foresta,Dori esasperato esclamò:
- Ehi,signor Gandalf non potete fare nulla per questo diluvio?-
- Sta piovendo,Mastro Nano,e pioverà finchè la pioggia non avrà finito. Se se desideri cambiare il clima del mondo dovrai cercarti un altro stregone.
- Ce ne sono?- domandò Bilbo
- Di cosa?-
- Altri stregoni come te-
- Noi siamo cinque- iniziò in tono solenne- Il più potente del nostro Ordine è Saruman il Bianco- a quel nome sbuffai e sia Bilbo che Gandalf se ne accorsero perchè si voltarono.
- Cosa c’è,non ti sta simpatico questo Saruman?- mi domandò Bilbo
- Sono io che non sono simpatica a lui- riflettei un attimo sulle mie parole- Inizio a notare di non stare simpatica a molte persone- dissi fra me e me mentre sentivo ridacchiare Gandalf,Gloin,Bilbo e Fili
- Come mai?-
- Devi sapere mio caro Bilbo che Saruman è molto vecchio e diciamo che non apprezza che le donne siano molto perspicaci e capaci a menar fendenti- gli spiegò Gandalf
- Oh..- si limitò a rispondere l’Hobbit- Poi chi altro c’è?-
- Ci sono i due Stregoni Blu,ma devo ammettere che ho completamente dimenticato i loro nomi..- io e Bilbo ridacchiammo.
- Stai perdendo la memoria Mithrandir- dissi mentre mi guardava con simpatia
- E chi è il quinto?- chiese a  Bilbo
- Quello sarebbe Radagast il Bruno-
- È un grande stregone o è più come te?- mentre Bilbo lo diceva sorrideva guardando verso di me come a chiedermi di reggergli il gioco.
- Uuuh –esclamai- Qualcuno dubita di te-
- Comunque credo che Radagast sia un ottimo stregone,anche se a modo suo..- ammise Gandalf
Conoscevo Radagast e,si,dovevo ammettere che era abbastanza strano ma anche molto coraggioso,era un’anima gentile che preferiva di gran lunga la compagnia degli animali a quella dell’uomo infatti viveva nelle grandi foreste verso Est.
All’imbrunire la pioggia aveva cominciato a diminuire rendendo più visibile la strada,ora la foresta si era diradata e ci trovavamo su un’altura che affacciava sulle vaste distese d’erba attraversate da argentei rigoli d’acqua che si perdevano verso l’orizzonte. Era una vista stupenda. A distanza di migliaia di anni questo mondo non faceva che stupirmi perchè nonostante la malvagità e le guerre che aveva visto ed il sangue di cui era stato inzuppato,tutto sembrava così pacifico e puro ed era in questi momenti che mi piaceva pensare che tutto quello che avevo visto nel mio passato era solo frutto di un incubo ed io ero solo una felice mezz’elfo che viveva nella sua terra una spensierata immortalità,ma purtroppo era solo un miraggio. Quando trovammo un posto adatto che ci avrebbe riparati decidemmo di accamparci,così sistemammo i cavalli ed accendemmo il fuoco per permettere a Bomber di preparare la cena. Mi allontanai un po’ dal gruppo trovando una rientranza alle pendici della collina sotto la quale ci eravamo fermati e mi sedetti a terra con le spalle poggiate contro il terriccio ed incominciai a lucidare la spada,lo facevo sempre quando mi sentivo un po’ malinconica perchè oltre a tenermi la mente occupata mi aiutava ad estraniarmi dal mondo. Ad un tratto due ombre mi si pararono di fronte,alzai lo sguardo e trovai i due fratelli Fili e Kili:
- Possiamo sederci?- domandò fili gentilmente
- Certamente- risposi con un sorriso mentre si sedevano uno alla mia destra e l’altro a sinistra.
- Ti abbiamo portato la cena- disse Kili porgendomi una ciotola con un cucchiaio entrambi di legno; sorrideva e lo trovai molto dolce.
- Grazie,che gentili- ricambiai il sorriso
Iniziai a mangiare scoprendo solo in quell’istante quanto fossi affamata,nel mentre i due mi raccontavano del loro viaggio fino alla casa di Bilbo; ad un tratto si sentì uno scricchiolio risuonare per la valle e l’Hobbit un po’ impaurito si avvicinò a noi domandando:
- Cos’era? Lo avete sentito?-
- Orchi- rispose Kili che era ovvio si voleva prender gioco di lui.
- O.. orchi?- balbettò Bilbo deglutendo pesantemente
- Si muovono di notte ed uccidono non lasciando niente sul loro cammino a parte tanto sangue-
Bilbo era terrorizzato e mentre si guardava attorno circospetto,Kili si voltò verso il fratello ed entrambi cominciarono a ridacchiare finchè non arrivò Thorin che li ammonì duramente:
- Lo trovate divertente?!-
- No,ci dispiace zio- rispose Kili costernato
- Siete così infantili,voi non sapete niente degli orchi!- e così dicendo andò via
- Ignoratelo come faccio io- dissi ai due cercando di tirarli un po’ su di morale.
- Li odia molto lui gli orchi?- chiese Bilbo
- Mio caro- disse Balin venendo verso di noi- Thorin ha le sue buone ragioni per odiare gli orchi-
Le conoscevo fin troppo bene quelle ragioni,mi voltai nella sua direzione e lo trovai sul bordo del precipizio a guardare lontano verso l’orizzonte,non avevo bisogno di chiedermi a cosa stava pensando perchè conoscendolo sapevo perfettamente cosa gli affollava la mente in questo monto:
- Cioè?- domandò Bilbo
- Quando perdemmo Erebor,Thròr decise di marciare sull’atro grande regno dei Nani,Moria,ma il nemico era arrivato prima di noi.. vi erano legioni di Orchi quel giorno alle pendici della montagna-
- Già…- pensai dentro di me,ed io c’ero anche quella volta…

 
[FLASHBACK,ANNO 2799,MORIA]

La piana che si estendeva sotto il cancello Orientale di Moria era stata invasa dagli Orchi guidati da Azog,l’Orco pallido,ora infuriava la battaglia tra loro ed i Nani di Erebor giunti dopo un lungo viaggio in cerca di riposo ma quando arrivammo era tardi e la guerra inevitabile. La valle era letteralmente coperta dai corpi e dal sangue di amici e nemici, tutti ammassati in cataste maleodoranti sulle quali ronzavano già i primi avvoltoi,combattevamo da non so più quanto tempo senza fermarci ma ormai la nostra sconfitta era alle porte. Rimasti in pochi e perlopiù stanchi e feriti i Nani stavano perdendo la loro convinzione e mentre noi venivamo decimati loro sembravano moltiplicarsi ogni secondo che passava. Io non mi facevo alcuno scrupolo: tagliavo teste,squarciavo gole e addomi e pugnalavo schiene facendomi largo nella mischia,per tutto il campo si andava espandendo il greve odore tipico degli Orchi misto a quello inconfondibile della morte; su di noi incombeva un cielo plumbeo privo di sole,rischiarato soltanto dai bagliori del fuoco che era stato appiccato nel campo di battaglia. Ero esausta e ferita ma continuavo a lottare con tutte le forze che mi erano rimaste in corpo per onorare la mia promessa: tenevo molto a Thorin e alla sua famiglia e per questo mi sforzavo di proseguire contro gli Orchi,Azog padroneggiava su un cumulo di pietre nel bel mezzo della pianura e faceva scempio di chiunque gli si avvicinava. Cercavo di farmi largo così da poter affrontare io stessa colui che chiamavano il Profanatore quando Dwalin che combatteva a pochi metri da me mi urlò: 
- Elris dove vai!?-
- Ad uccidere Azog- risposi con durezza mentre decapitavo un orco con la spada e ne squarciavo un altro con il pugnale dalla lunga lama.
- È pericoloso,ferma!- cercò di avvicinarsi ma gli Orchi erano stretti attorno a noi.
- Devo tentare-
Mi avvicinai ancora facendo leva sulle ultime forze che mi rimanevano ed ignorando il dolore delle ferite,dovevamo assolutamente vincere! Ad un tratto però la mia vista fu coperta da un’orda di Orchi che si abbatteva su di me e mentre li uccidevo uno ad uno sentii l’urlo di Thorin squarciare il cielo e risuonare nell’aria,poi fu come se la battaglia si fermò per un attimo e fu allora che vidi Azog stringere nella mano destra la testa mozzata di Thròr. << Il re era morto >>. Furono queste le parole che mi risuonarono in testa mentre una nuova paura si faceva strada nel mio cuore,mi guardai attorno notando le facce afflitte e demotivate dei miei compagni e per un momento dubitai fortemente in una vittoria. Poi Thorin balzò in piedi e brandendo la spada in una mano e lo scudo nell’altra iniziò a farsi strada verso Azog:
- No,Thorin!- gridai ma lui non mi sentì.
Come rincuorata da una nuova speranza ritrovai la determinazione lanciandomi anch’io in direzione dell’orco pallido mentre gli altri Nani rimasero stupiti dal coraggio del loro Principe. Raggiunto Thorin fronteggiammo assieme il Profanatore che,fiero dell’ impresa di poco fa,rideva ancora ma quelle risate non ci demoralizzarono anzi ci diedero la forza per menar di spada ancora più forte e questo fece tentennare l’orco per qualche secondo. Però lui non perse tempo,colpì lo scudo di Thorin che volò via e spinse me da una parte; non riuscivo a vedere bene la scena ma intuii subito che Azog stava avendo la meglio su Thorin che era a terra. Non esitai oltre e afferrando nuovamente l’elsa della spada mi lanciai sull’ orco e prima che potesse abbattere la mazza chiodata sul corpo di Thorin gli tagliai metà braccio lasciandolo lì ad urlare di dolore e stupore con un moncherino grondante sangue. L’esercito dei Nani fu rinvigorito dal coraggio di Thorin tanto che,impugnando le armi in una presa d’acciaio,si lanciarono in massa verso gli avversari che sbarrarono gli occhi sorpresi da questo rinnovato furore. Alla fine la battaglia volse a nostro favore e riuscimmo a battere gli orchi che si rifugiarono nelle viscere di Moria; ma la gioia fu breve visto che i nostri morti superavano di gran lunga quelli dei nemici e così,dopo la morte di Thròr e la scomparsa di Thrain,fu Thorin a prendere in mano la situazione guidando quel che restava della sua gente verso le Montagne Azzurre.

 [FINE FLASHBACK]

Balin aveva appena terminato il racconto sulla guerra di Azanulbizar dove morì il nonno di Thorin e poi si allontanò. Ancora ricordavo quel giorno.. le urla,i morti.. era tutto impresso a fuoco nella mia mente come una delle battaglie più tragiche della storia della Terra di Mezzo. Sospirai pesantemente e abbassai lo sguardo iniziando a fissare un sasso che stranamente tutto ad un tratto era cominciato ad essere molto interessante:
- C’eri anche tu in quella battaglia giusto?- mi domandò Kili con una nota di tristezza nella voce.
- Si- sussurrai annuendo- Quel giorno temetti davvero di non uscirne viva-
- Sai nostro padre ci ha raccontato molte storie che riguardavano te e le tue imprese- disse Fili
- Ah si?- non ero affatto sorpresa- Conobbi vostro padre anni prima che sposasse Dis,era un valoroso guerriero-
- Come te- sorrisero entrambi mentre Bilbo ascoltava.
- Non è affatto una grande guerriera- disse Thorin duramente comparendo nuovamente
- Ma zio…- Fili cercò di dire qualcosa ma Thorin lo zittì.
- Se fosse stato così Erebor sarebbe già stata riconquistata-
- Quello che volevi fare tu era un suicidio! Ci avrebbe portati tutti alla morte!- ribattei alzando la voce
- A te non è mai importato nulla né della mia famiglia,né di Erebor!- urlò anche lui
A quelle forti accuse non ci vidi più dalla rabbia e scattai in piedi:
- Come puoi dire che non mi importasse!- gridai avvicinandomi a lui- Ero ad Erebor quando il Drago ha attaccato! Ho combattuto con te contro di lui e porto ancora i segni dei suoi artigli sul corpo,sono stata al tuo fianco perfino quando hai cercato di riprenderti Moria,quindi non venirmi a dire che non mi importava!- terminai con voce tremante dalla rabbia mentre il resto della Compagnia ci guardava senza dir nulla.
Lui non diceva niente si limitava solo a guardarmi con un espressione indecifrabile che mi dava ancor più sui nervi, poteva accusarmi di ben altre cose ma non poteva di certo dirmi che non avevo preso la causa sul serio quando in realtà ci avevo buttato sangue per cercare di vincerla. Senza aggiungere altro girò i tacchi e se ne andò con ancora quello sguardo gelido,che dovevo fare per convincerlo? Niente. Io avevo la coscienza pulita,era lui ad essere troppo orgoglioso e di certo non sarei stata io la prima a cedere;caddi in ginocchio come se da un momento all’altro mi avessero privato di tutte le forze che avevo in corpo,fissavo il vuoto e tremavo dall’ira:
- Ehi tutto bene?- mi chiese Bilbo parandosi di fronte a me.
- Si…- annuii con un filo di voce mentre le forti braccia di Kili mi aiutavano a rimettermi seduta.
- Le prendo un po’ d’acqua- annunciò Lo Hobbit
- Ed io una coperta in più- aggiunse Fili
Rimasi sola con Kili che guardava verso lo zio con sguardo confuso e rimproveratorio,non volevo che iniziasse ad odiarlo solo perchè io e lui avevamo dei trascorsi:
- Non dargli la colpa- dissi mentre mi passavo una mano tra i capelli e puntavo lo sguardo altrove verso la foresta.
- È solo che non lo capisco- scosse la testa confuso- Aldilà di tutto quello che è successo dovrebbe ringraziarti perchè sei qui e perchè gli hai consegnato la chiave per entrare nella Montagna-
- Somigliate molto a Dis,tu e tuo fratello- mi voltai a guardarlo e lui mi sorrise gentilmente mentre mi guardava con quelle grandi iridi marroni.
In quel momento tornarono Bilbo con l’acqua e Fili con la coperta,ringraziai entrambi e loro mi sorrisero come se si stessero prendendo cura di una vecchia amica e forse era quello di cui avevo bisogno dopo secoli di solitudine,qualcuno che si prendesse cura di me. Mi avvolsi nella coperta e bevvi un po’ d’acqua:
- Sarà meglio riposare un po’- disse Fili
- Si,buona idea- annuì Bilbo
- Grazie ancora- sorrisi
Si alzarono e si andarono a sistemare accanto alle loro cose,io rimasi lì con le gambe strette al petto a fissare il fuoco; il primo turno di guardia lo avrebbe fatto Bofur,così mi lasciai vincere dalla stanchezza decidendo di coricarmi rannicchiandomi sotto il mantello e la coperta poi chiusi gli occhi e pregai che nessun incubo mi venisse a far visita.

 POV KILI

Ero disteso su un fianco sotto un albero assieme a mio fratello e guardavo verso Elris: sin dal primo momento in cui l’avevo vista ero stato catturato dalla sua inumana bellezza,avevo già sentito parlare di lei nei racconti ma a non le rendevano affatto giustizia. Era una donna soldato che combatteva meglio di cento uomini messi assieme e sicuramente era anche più letale. La cosa che però mi tormentava di più era il motivo per cui mio zio la detestava a tal punto,quando eravamo a casa di Bilbo ed avevo assistito alla conversazione con Dwalin e Bofur mi era sembrato di scorgere nei suoi occhi non odio ma delusione,una grande e cocente delusione dovuta,probabilmente,all’ira di Thorin. Era più forte di me,più la guardavo più ne rimanevo incantato ma anche se alla prima impressione poteva apparire come una donna forte e sicura di se a me dava la sensazione di una persona molto fragile e sola:
- Dormi Kili- mi ordinò piano mio fratello.
- Non ci riesco- sussurrai
- E come mai?- domandò retorico come se conoscesse già la risposta.
- Non lo so- feci spallucce evitando di guardarlo
- Oh,andiamo sono tuo fratello e capisco quando c’è qualcosa che ti turba- protestò lui con una nota di divertimento nella voce.
- Illuminami allora- lo sfidai
- Va bene,se proprio insisti- borbottò- Credo che il tuo stato d’animo abbia un nome che forse potrebbe essere.. che ne so.. Elris magari?- rispose trionfante
- Come lo hai capito?-
- Te l’ho detto,sono tuo fratello!- sorrisi- Allora che c’è?-
- Mi sento strano…- tacqui un attimo cercando di trovare le parole,poi ripresi- Non mi sono mai sentito così-
- Bhè ti concedo che è molto bella,simpatica e combattiva ma non sappiamo nulla di lei a parte ciò che ci disse nostro padre-
- Bhè lui la conosceva no? Non credo che mentisse e poi hai visto che tipetto?- ridacchiai e lui mi seguì a ruota
- Ho notato- si fermò per pochi secondi,poi riprese- Cosa pensi sia successo con lo zio?-
- Me lo chiedo anche io ma non ne ho la più pallida idea- sospirai- Comunque qualunque cosa fosse prima ha esagerato-
- Già,non l’avevo mai visto così furioso..- rispose pensieroso- Forza fratello sarà meglio riposare-
- Si- sussurrai e chiusi gli occhi
Quando riaprii gli occhi di colpo era notte fonda ed il fuoco si era quasi spento,non sapevo cosa mi aveva spinto a svegliarmi con tanta urgenza così rimasi a fissare il cielo stellato e libero da qualsiasi nuvola,più in la verso l’orizzonte si ergeva una maestosa e brillante la luna piena che rischiarava la valle sottostante tingendola leggermente d’argento. Sospirai pesantemente e mentre cercavo di far ordine nei miei pensieri sentii dei lamenti provenire da non molto lontano,aggrottai la fronte e tesi l’orecchio,si erano proprio dei lamenti. Mi alzai cercando di non svegliare nessuno e cercai di capire da dove provenivano,poi mentre camminavo notai una figura muoversi ed avvicinandomi mi accorsi che si trattava di Elris. Si agitava molto nel sonno,probabilmente stava avendo un incubo,così mi avvicinai piano e cercai di svegliarla delicatamente per non spaventarla ma appena le sfiorai il braccio sbarrò gli occhi terrorizzata e in un gesto automatico sfoderò uno dei suoi pugnali dallo stivale e mie lo puntò alla gola.

 

 ANGOLO AUTRICE

 Eccomi quaaa!! Allora che ne pensate di questo capitolo? Interessante no? Si continuano a scoprire cose nuove su Elris che non fanno altro che accrescere il mistero! Grande incognita per ora rimane l’astio di Thorin nei suoi confronti,voi non avete proprio idea di cosa possa essere? Proposte??? Su su spremetevi le meningi!! Come avete visto ho inserito un piccolo flashback sulla battaglia alle porte di Moria,che dite l’ho resa bene l’dea?? E poi che dite il nostro Kili si sarà innamorato dell’Elfa? Sarà ricambiato?? Bhà chissà! Posso solo anticiparvi che è probabile che nel prossimo capitolo inserirò il motivo del litigio tra Elris e Thorin però non sono sicura forse vi farò stare un po’ sulle spine Muahahahaah lo so sono un po’ perfida,ma forse se lasciate un po’ di recensioni cambierò idea.. chissà! Sta a voi! Bhè allora a presto ed un enorme bacione a tutti!!!

P.S ringrazio con immenso affetto coloro che hanno messo la storia tra le seguite e preferite. Vi voglio bene,un abbraccio!

 GiuliaStark

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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