Ciaooo cari lettori! Ringrazio chi continua a recensire e leggere! Allora… Continua ad intrigarvi la storia? Spero di si! allora bando alle ciance ed eccovi qui il nuovo capitolo!
POV ELRIS
- È rimasto qualcosa da mangiare o vi siete spazzolati tutto
ieri sera?- domandai ironica con un sorriso sulle labbra
- Sapevo che l’avresti chiesto- disse Dwalin mentre si
voltava ed apriva un cassetto- Per questo ti ho tenuto da parte un paio
di
biscotti- allungò il braccio porgendomeli
- Oh grazie,ti adoro!- li afferrai al volo e ne assaggiai
subito uno,era davvero buonissimo- Tu si che mi conosci bene!- esclamai
mentre
masticavo
- Non è che ci stai diventando un tenerone?- lo
stuzzicò
Bofur dandogli una leggera spinta con il gomito.
- Ma che cosa fai farneticando!- bofonchiò lui irritato
facendomi sorridere.
- Io? Niente- rispose innocentemente Bofur
- Mi siete mancati amici miei- dissi in tono nostalgico
mentre osservavo divertita quella scenetta.
- Si,bhè dobbiamo ammettere che la tua assenza si
è fatta
sentire- sorrise leggermente Dwalin dando libero sfogo a quella parte
dolce di
lui che teneva nascosta; era il mio miglior amico in assoluto.
- Visto che avevo ragione?- sussurrò Bofur avvicinandosi a
me- Lo abbiamo perso!- scosse la testa fingendosi disperato ed io
scoppiai a
ridere quando Dwalin gli lanciò un occhiataccia assassina.
- Che fate qui,battete la fiacca?! Forza si parte!- esclamò
la voce di Thorin alle mie spalle
- Si arriviamo- rispose Dwalin
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai mentre sentivo i suoi
passi allontanarsi,poi infine dissi:
- Ho già detto che lo odio?- i due ridacchiarono
evidentemente divertiti dalla mia espressione.
- Credo che tu gli sia mancata- rispose Dwalin mentre sulla
porta accanto a lui comparvero Fili e Kili che si misero ad ascoltare.
- Non si direbbe dal comportamento che ha- borbottai mentre
mandavo giù l’ultimo biscotto
- Lo conosci com’è fatto- fece spallucce Bofur
- Oh si!- esclamai- Ed anche troppo bene-
- Cambierà presto idea-
- Lo spero per lui perchè la mia pazienza non è
infinita-
dissi a denti stretti
In quell’istante la sensazione di un nuovo sguardo che si
posava su di me mi colpì,sapevo di chi era e potevo anche
scommettere che era
perplesso da questa strana conversazione,infatti parlò:
- Cos’è successo con nostro zio?-
- Kili,non sono cose che ci riguardano- lo
rimproverò il
fratello
- È troppo lunga da raccontare- sussurrai distogliendo lo
sguardo- Sarà meglio sbrigarci- ed uscii di corsa dalla
stanza allacciandomi il
mantello al collo e la spada in vita.
Dieci minuti dopo avevamo lasciato Casa Baggins con grande
mio rammarico perchè solo ora capivo la motivazione di
Bilbo: la sua era una
casa così graziosa ed accogliente che era impossibile
lasciarla per partire in
un’avventura così rischiosa; perfino io se avessi
avuto una vita diversa non
avrei mai abbandonato la mia dimora. Thorin apriva la fila a cavallo
del suo
pony e quasi a chiuderla c’eravamo io e Gandalf:
- Pensi che cambierà idea?- domandai riferendomi a Bilbo- Mi
era simpatico-
- Non ho dubbi- sorrise facendomi l’occhiolino
- Sai,ammiro ed invidio la tua sicurezza- sussurrai
- Cos’è che ti turba mia cara?-
- Tante cose- feci spallucce mentre accarezzavo
distrattamente la criniera del mio cavallo nero come la notte.
- Sembra che tu abbia perso la fiducia in te stessa-
- Credo proprio che tu abbia ragione- sorrisi amaramente-
L’immortalità da molti è considerata un
dono,ma può essere anche una
maledizione. Hai talmente tanto di quel tempo a disposizione che non
fai altro
che pensare e pensare ed alla fine ti accorgi che le cose che prima per
te
contavano ora semplicemente… non contano più-
sospirai- Ti sembra tutto così
scontato e per esperienza ti confido che è da secoli che
vedo rinascere e
fallire questo mondo e allora mi domando perchè questa volta
dovrebbe essere
diverso-
Gandalf mi guardava con un leggero sorriso comprensivo e
tanta compassione nello sguardo,capiva perfettamente a cosa mi riferivo
perchè
entrambi avevamo condiviso le stesse battaglie:
- Speranza,amica mia- sorrise- Stavolta c’è
speranza-
- Lo spero davvero Mithrandir,lo spero davvero…- dissi in un
sussurro
All’improvviso udimmo un gran fracasso alle nostre spalle ed
alcune grida di una voce familiare,man mano che si avvicinava le urla
si
trasformarono in parole e fu allora che riconobbi il suono della voce
di Bilbo:
- Aspettate! Aspettate!- gridava a squarciagola mentre
cominciavo ad intravederlo. Thorin si fermò e quando Bilbo
ci raggiunse
consegnò il contratto a Balin- L’ho firmato- disse
con un po’ di fiato corto.
- Molto bene!- esclamò Balin- Benvenuto nella nostra
Compagnia-
- Dategli un pony- rispose Thorin con freddezza.
- Salve Mastro Baggins- dissi affiancandomi a lui
- Oh,salve a te Elris ma ti prego chiamami solo Bilbo-
- Va bene,Bilbo,cosa ti ha fatto cambiare idea?- domandai
incuriosita
- In realtà non ne sono sicuro… forse vedere
quella casa
vuota dopo che la sera precedente era stata così piena di
allegria-
- Capisco- annuii- Anche io vivo da sola-
- E i tuoi genitori?- domandò- Se mi è concesso
chiedere,ovviamente-
- Tranquillo nessun mistero- feci una pausa- Sono morti-
- Mi dispiace-
- È passato molto tempo ormai- sospirai
- Quanti anni hai?-
- 3500- spalancò gli occhi di colpo- Sono vecchia eh?-
ridacchiai
- Non lo avrei mai detto- scosse la testa
- Bhè,modestamente li porto molto bene- rise anche lui,Bilbo
mi sembrava davvero una brava persona ed anche un buon amico.
- E cosa hai fatto in tutto questo tempo?- lo guardai
divertita- Perdona la mia curiosità ma non è da
tutti poter incontrare una
mezz’elfo,perlopiù che ha vissuto così
tanto- era un po’ imbarazzato.
- Non ti preoccupare- ridacchiai- Devo essere sincera,la
cosa che mi appassionava di più era viaggiare- sospirai- Mi
faceva sentire
libera-
- Hai viaggiato molto?-
- Abbastanza- annuii- Almeno quando non ero impegnata a
combattere-
- Scommetto che sei molto brava- sorrise fiducioso
- Me la cavo abbastanza bene-
- Non darle retta,fa la modesta!- intervenne Gloin
sorridendo
- Sei tu che esageri- precisai divertita
- È un’ottima combattente- rispose ignorandomi-
Spada,arco,ascia o che sia non hanno segreti per lei- rise
- Ho sentito alcuni racconti su di te- mi disse Bilbo
- Fidati,amico mio,non sono affatto come mi descrivono-
risposi tornando seria
Dopo qualche ora di cammino il cielo si fece sempre più
scuro e le nubi spinte dal vento cominciarono ad addensarsi sulle
nostre teste
coprendo il sole a sprazzi,poi all’improvviso
cominciò a piovere a dirotto e
sbuffando tirai su il cappuccio del mantello per ripararmi un
po’ . Circa dopo
una ventina di minuti che cavalcavamo in mezzo alla pioggia, che
rendeva ancor
più lugubre la foresta,Dori esasperato esclamò:
- Ehi,signor Gandalf non potete fare nulla per questo
diluvio?-
- Sta piovendo,Mastro Nano,e pioverà finchè la
pioggia non
avrà finito. Se se desideri cambiare il clima del mondo
dovrai cercarti un
altro stregone.
- Ce ne sono?- domandò Bilbo
- Di cosa?-
- Altri stregoni come te-
- Noi siamo cinque- iniziò in tono solenne- Il
più potente
del nostro Ordine è Saruman il Bianco- a quel nome sbuffai e
sia Bilbo che
Gandalf se ne accorsero perchè si voltarono.
- Cosa c’è,non ti sta simpatico questo Saruman?-
mi domandò
Bilbo
- Sono io che non sono simpatica a lui- riflettei un attimo
sulle mie parole- Inizio a notare di non stare simpatica a molte
persone- dissi
fra me e me mentre sentivo ridacchiare Gandalf,Gloin,Bilbo e Fili
- Come mai?-
- Devi sapere mio caro Bilbo che Saruman è molto vecchio e
diciamo che non apprezza che le donne siano molto perspicaci e capaci a
menar
fendenti- gli spiegò Gandalf
- Oh..- si limitò a rispondere l’Hobbit- Poi chi
altro c’è?-
- Ci sono i due Stregoni Blu,ma devo ammettere che ho
completamente dimenticato i loro nomi..- io e Bilbo ridacchiammo.
- Stai perdendo la memoria Mithrandir- dissi mentre mi
guardava con simpatia
- E chi è il quinto?- chiese a
Bilbo
- Quello sarebbe Radagast il Bruno-
- È un grande stregone o è più come
te?- mentre Bilbo lo
diceva sorrideva guardando verso di me come a chiedermi di reggergli il
gioco.
- Uuuh –esclamai- Qualcuno dubita di te-
- Comunque credo che Radagast sia un ottimo stregone,anche
se a modo suo..- ammise Gandalf
Conoscevo Radagast e,si,dovevo ammettere che era abbastanza
strano ma anche molto coraggioso,era un’anima gentile che
preferiva di gran
lunga la compagnia degli animali a quella dell’uomo infatti
viveva nelle grandi
foreste verso Est.
All’imbrunire la pioggia aveva cominciato a diminuire
rendendo più visibile la strada,ora la foresta si era
diradata e ci trovavamo
su un’altura che affacciava sulle vaste distese
d’erba attraversate da argentei
rigoli d’acqua che si perdevano verso l’orizzonte.
Era una vista stupenda. A
distanza di migliaia di anni questo mondo non faceva che stupirmi
perchè
nonostante la malvagità e le guerre che aveva visto ed il
sangue di cui era
stato inzuppato,tutto sembrava così pacifico e puro ed era
in questi momenti
che mi piaceva pensare che tutto quello che avevo visto nel mio passato
era
solo frutto di un incubo ed io ero solo una felice mezz’elfo
che viveva nella
sua terra una spensierata immortalità,ma purtroppo era solo
un miraggio. Quando
trovammo un posto adatto che ci avrebbe riparati decidemmo di
accamparci,così
sistemammo i cavalli ed accendemmo il fuoco per permettere a Bomber di
preparare la cena. Mi allontanai un po’ dal gruppo trovando
una rientranza alle
pendici della collina sotto la quale ci eravamo fermati e mi sedetti a
terra
con le spalle poggiate contro il terriccio ed incominciai a lucidare la
spada,lo facevo sempre quando mi sentivo un po’ malinconica
perchè oltre a
tenermi la mente occupata mi aiutava ad estraniarmi dal mondo. Ad un
tratto due
ombre mi si pararono di fronte,alzai lo sguardo e trovai i due fratelli
Fili e
Kili:
- Possiamo sederci?- domandò fili gentilmente
- Certamente- risposi con un sorriso mentre si sedevano uno
alla mia destra e l’altro a sinistra.
- Ti abbiamo portato la cena- disse Kili porgendomi una
ciotola con un cucchiaio entrambi di legno; sorrideva e lo trovai molto
dolce.
- Grazie,che gentili- ricambiai il sorriso
Iniziai a mangiare scoprendo solo in quell’istante quanto
fossi affamata,nel mentre i due mi raccontavano del loro viaggio fino
alla casa
di Bilbo; ad un tratto si sentì uno scricchiolio risuonare
per la valle e
l’Hobbit un po’ impaurito si avvicinò a
noi domandando:
- Cos’era? Lo avete sentito?-
- Orchi- rispose Kili che era ovvio si voleva prender gioco
di lui.
- O.. orchi?- balbettò Bilbo deglutendo pesantemente
- Si muovono di notte ed uccidono non lasciando niente sul
loro cammino a parte tanto sangue-
Bilbo era terrorizzato e mentre si guardava attorno circospetto,Kili
si voltò verso il fratello ed entrambi cominciarono a
ridacchiare finchè non
arrivò Thorin che li ammonì duramente:
- Lo trovate divertente?!-
- No,ci dispiace zio- rispose Kili costernato
- Siete così infantili,voi non sapete niente degli orchi!- e
così dicendo andò via
- Ignoratelo come faccio io- dissi ai due cercando di
tirarli un po’ su di morale.
- Li odia molto lui gli orchi?- chiese Bilbo
- Mio caro- disse Balin venendo verso di noi- Thorin ha le
sue buone ragioni per odiare gli orchi-
Le conoscevo fin troppo bene quelle ragioni,mi voltai nella
sua direzione e lo trovai sul bordo del precipizio a guardare lontano
verso
l’orizzonte,non avevo bisogno di chiedermi a cosa stava
pensando perchè
conoscendolo sapevo perfettamente cosa gli affollava la mente in questo
monto:
- Cioè?- domandò Bilbo
- Quando perdemmo Erebor,Thròr decise di marciare
sull’atro
grande regno dei Nani,Moria,ma il nemico era arrivato prima di noi.. vi
erano
legioni di Orchi quel giorno alle pendici della montagna-
- Già…- pensai
dentro di me,ed io c’ero anche quella volta…
[FLASHBACK,ANNO 2799,MORIA]
- Elris dove vai!?-
- Ad uccidere Azog- risposi con durezza mentre decapitavo un
orco con la spada e ne squarciavo un altro con il pugnale dalla lunga
lama.
- È pericoloso,ferma!- cercò di avvicinarsi ma
gli Orchi
erano stretti attorno a noi.
- Devo tentare-
Mi avvicinai ancora facendo leva sulle ultime forze che mi
rimanevano ed ignorando il dolore delle ferite,dovevamo assolutamente
vincere!
Ad un tratto però la mia vista fu coperta da
un’orda di Orchi che si abbatteva
su di me e mentre li uccidevo uno ad uno sentii l’urlo di
Thorin squarciare il
cielo e risuonare nell’aria,poi fu come se la battaglia si
fermò per un attimo
e fu allora che vidi Azog stringere nella mano destra la testa mozzata
di
Thròr. << Il re era
morto
>>. Furono queste le parole che mi risuonarono in testa
mentre una nuova
paura si faceva strada nel mio cuore,mi guardai attorno notando le
facce
afflitte e demotivate dei miei compagni e per un momento dubitai
fortemente in
una vittoria. Poi Thorin balzò in piedi e brandendo la spada
in una mano e lo
scudo nell’altra iniziò a farsi strada verso Azog:
- No,Thorin!- gridai ma lui non mi sentì.
Come rincuorata da una nuova speranza ritrovai la
determinazione lanciandomi anch’io in direzione
dell’orco pallido mentre gli
altri Nani rimasero stupiti dal coraggio del loro Principe. Raggiunto
Thorin
fronteggiammo assieme il Profanatore che,fiero dell’ impresa
di poco fa,rideva
ancora ma quelle risate non ci demoralizzarono anzi ci diedero la forza
per
menar di spada ancora più forte e questo fece tentennare
l’orco per qualche
secondo. Però lui non perse tempo,colpì lo scudo
di Thorin che volò via e
spinse me da una parte; non riuscivo a vedere bene la scena ma intuii
subito
che Azog stava avendo la meglio su Thorin che era a terra. Non esitai
oltre e
afferrando nuovamente l’elsa della spada mi lanciai
sull’ orco e prima che
potesse abbattere la mazza chiodata sul corpo di Thorin gli tagliai
metà
braccio lasciandolo lì ad urlare di dolore e stupore con un
moncherino
grondante sangue. L’esercito dei Nani fu rinvigorito dal
coraggio di Thorin
tanto che,impugnando le armi in una presa d’acciaio,si
lanciarono in massa
verso gli avversari che sbarrarono gli occhi sorpresi da questo
rinnovato
furore. Alla fine la battaglia volse a nostro favore e riuscimmo a
battere gli
orchi che si rifugiarono nelle viscere di Moria; ma la gioia fu breve
visto che
i nostri morti superavano di gran lunga quelli dei nemici e
così,dopo la morte
di Thròr e la scomparsa di Thrain,fu Thorin a prendere in
mano la situazione
guidando quel che restava della sua gente verso le Montagne Azzurre.
- C’eri anche tu in quella battaglia giusto?- mi
domandò
Kili con una nota di tristezza nella voce.
- Si- sussurrai annuendo- Quel giorno temetti davvero di non
uscirne viva-
- Sai nostro padre ci ha raccontato molte storie che
riguardavano te e le tue imprese- disse Fili
- Ah si?- non ero affatto sorpresa- Conobbi vostro padre
anni prima che sposasse Dis,era un valoroso guerriero-
- Come te- sorrisero entrambi mentre Bilbo ascoltava.
- Non è affatto una grande guerriera- disse Thorin duramente
comparendo nuovamente
- Ma zio…- Fili cercò di dire qualcosa ma Thorin
lo zittì.
- Se fosse stato così Erebor sarebbe già stata
riconquistata-
- Quello che volevi fare tu era un suicidio! Ci avrebbe
portati tutti alla morte!- ribattei alzando la voce
- A te non è mai importato nulla né della mia
famiglia,né di
Erebor!- urlò anche lui
A quelle forti accuse non ci vidi più dalla rabbia e scattai
in piedi:
- Come puoi dire che non mi importasse!- gridai
avvicinandomi a lui- Ero ad Erebor quando il Drago ha attaccato! Ho
combattuto
con te contro di lui e porto ancora i segni dei suoi artigli sul
corpo,sono
stata al tuo fianco perfino quando hai cercato di riprenderti
Moria,quindi non
venirmi a dire che non mi importava!- terminai con voce tremante dalla
rabbia
mentre il resto della Compagnia ci guardava senza dir nulla.
Lui non diceva niente si limitava solo a guardarmi con un
espressione indecifrabile che mi dava ancor più sui nervi,
poteva accusarmi di
ben altre cose ma non poteva di certo dirmi che non avevo preso la
causa sul
serio quando in realtà ci avevo buttato sangue per cercare
di vincerla. Senza
aggiungere altro girò i tacchi e se ne andò con
ancora quello sguardo
gelido,che dovevo fare per convincerlo? Niente. Io avevo la coscienza
pulita,era lui ad essere troppo orgoglioso e di certo non sarei stata
io la
prima a cedere;caddi in ginocchio come se da un momento
all’altro mi avessero
privato di tutte le forze che avevo in corpo,fissavo il vuoto e tremavo
dall’ira:
- Ehi tutto bene?- mi chiese Bilbo parandosi di fronte a me.
- Si…- annuii con un filo di voce mentre le forti braccia di
Kili mi aiutavano a rimettermi seduta.
- Le prendo un po’ d’acqua- annunciò Lo
Hobbit
- Ed io una coperta in più- aggiunse Fili
Rimasi sola con Kili che guardava verso lo zio con sguardo
confuso e rimproveratorio,non volevo che iniziasse ad odiarlo solo
perchè io e
lui avevamo dei trascorsi:
- Non dargli la colpa- dissi mentre mi passavo una mano tra
i capelli e puntavo lo sguardo altrove verso la foresta.
- È solo che non lo capisco- scosse la testa confuso-
Aldilà
di tutto quello che è successo dovrebbe ringraziarti
perchè sei qui e perchè
gli hai consegnato la chiave per entrare nella Montagna-
- Somigliate molto a Dis,tu e tuo fratello- mi voltai a
guardarlo e lui mi sorrise gentilmente mentre mi guardava con quelle
grandi
iridi marroni.
In quel momento tornarono Bilbo con l’acqua e Fili con la
coperta,ringraziai entrambi e loro mi sorrisero come se si stessero
prendendo
cura di una vecchia amica e forse era quello di cui avevo bisogno dopo
secoli
di solitudine,qualcuno che si prendesse cura di me. Mi avvolsi nella
coperta e
bevvi un po’ d’acqua:
- Sarà meglio riposare un po’- disse Fili
- Si,buona idea- annuì Bilbo
- Grazie ancora- sorrisi
Si alzarono e si andarono a sistemare accanto alle loro
cose,io rimasi lì con le gambe strette al petto a fissare il
fuoco; il primo
turno di guardia lo avrebbe fatto Bofur,così mi lasciai
vincere dalla
stanchezza decidendo di coricarmi rannicchiandomi sotto il mantello e
la
coperta poi chiusi gli occhi e pregai che nessun incubo mi venisse a
far visita.
Ero disteso su un fianco sotto un
albero assieme a mio
fratello e guardavo verso Elris: sin dal primo momento in cui
l’avevo vista ero
stato catturato dalla sua inumana bellezza,avevo già sentito
parlare di lei nei
racconti ma a non le rendevano affatto giustizia. Era una donna soldato
che
combatteva meglio di cento uomini messi assieme e sicuramente era anche
più
letale. La cosa che però mi tormentava di più era
il motivo per cui mio zio la
detestava a tal punto,quando eravamo a casa di Bilbo ed avevo assistito
alla
conversazione con Dwalin e Bofur mi era sembrato di scorgere nei suoi
occhi non
odio ma delusione,una grande e cocente delusione
dovuta,probabilmente,all’ira
di Thorin. Era più forte di me,più la guardavo
più ne rimanevo incantato ma
anche se alla prima impressione poteva apparire come una donna forte e
sicura
di se a me dava la sensazione di una persona molto fragile e sola:
- Dormi Kili- mi ordinò piano mio fratello.
- Non ci riesco- sussurrai
- E come mai?- domandò retorico come se conoscesse
già la
risposta.
- Non lo so- feci spallucce evitando di guardarlo
- Oh,andiamo sono tuo fratello e capisco quando
c’è qualcosa
che ti turba- protestò lui con una nota di divertimento
nella voce.
- Illuminami allora- lo sfidai
- Va bene,se proprio insisti- borbottò- Credo che il tuo
stato d’animo abbia un nome che forse potrebbe essere.. che
ne so.. Elris
magari?- rispose trionfante
- Come lo hai capito?-
- Te l’ho detto,sono tuo fratello!- sorrisi- Allora che
c’è?-
- Mi sento strano…- tacqui un attimo cercando di trovare le
parole,poi ripresi- Non mi sono mai sentito così-
- Bhè ti concedo che è molto bella,simpatica e
combattiva ma
non sappiamo nulla di lei a parte ciò che ci disse nostro
padre-
- Bhè lui la conosceva no? Non credo che mentisse e poi hai
visto che tipetto?- ridacchiai e lui mi seguì a ruota
- Ho notato- si fermò per pochi secondi,poi riprese- Cosa
pensi sia successo con lo zio?-
- Me lo chiedo anche io ma non ne ho la più pallida idea-
sospirai- Comunque qualunque cosa fosse prima ha esagerato-
- Già,non l’avevo mai visto così
furioso..- rispose
pensieroso- Forza fratello sarà meglio riposare-
- Si- sussurrai e chiusi gli occhi
Quando riaprii gli occhi di colpo era notte fonda ed il
fuoco si era quasi spento,non sapevo cosa mi aveva spinto a svegliarmi
con tanta
urgenza così rimasi a fissare il cielo stellato e libero da
qualsiasi
nuvola,più in la verso l’orizzonte si ergeva una
maestosa e brillante la luna
piena che rischiarava la valle sottostante tingendola leggermente
d’argento. Sospirai
pesantemente e mentre cercavo di far ordine nei miei pensieri sentii
dei
lamenti provenire da non molto lontano,aggrottai la fronte e tesi
l’orecchio,si
erano proprio dei lamenti. Mi alzai cercando di non svegliare nessuno e
cercai
di capire da dove provenivano,poi mentre camminavo notai una figura
muoversi ed
avvicinandomi mi accorsi che si trattava di Elris. Si agitava molto nel
sonno,probabilmente stava avendo un incubo,così mi avvicinai
piano e cercai di
svegliarla delicatamente per non spaventarla ma appena le sfiorai il
braccio
sbarrò gli occhi terrorizzata e in un gesto automatico
sfoderò uno dei suoi
pugnali dallo stivale e mie lo puntò alla gola.
P.S ringrazio con immenso affetto coloro che hanno messo la storia tra le seguite e preferite. Vi voglio bene,un abbraccio!