Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Isaka chan    11/05/2014    2 recensioni
[Dal testo]
"Probabilmente", azzardò il ragazzo, "le cose che noi reputiamo inutili non lo sono poi così tanto, no? Soprattutto se servono a farci vivere meglio anche solo un giorno in più."
Levi abbozzò un sorriso e fissò la tazza vuota nella sua mano.
"Probabilmente."
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Se tutte le cose inutili sparissero, sarebbe la fine anche di questa nostra imperfetta esistenza."
Eren si voltò verso il suo Capitano, intento a sorseggiare il suo caffé nero e a guardare la sua squadra che si destreggiava con degli scacchi trovati da Petra in una delle cantine del castello.
"Nh?"
Raramente Levi si lasciava andare a frasi profonde e ancor più raramente prendeva l'iniziativa per un discorso, serio o meno che fosse. 
Non era un gran parlatore, Eren lo aveva capito sin da subito, e anche il suo vocabolario era piuttosto misero e non troppo forbito, per questo rimase sorpreso dalla frase appena sussurrata dell'uomo seduto accanto a lui, tanto improvvisa e seria da lasciarlo a bocca aperta.
"Pensaci, Eren. Viviamo in un mondo in cui la paura della più atroce delle morti è dietro l'angolo, ora più che mai, eppure stiamo qui a giocare con dei pezzi di legno e una scacchiera. Se questo gioco non ci fosse, se tutte le cose inutili che abbiamo e usiamo per rendere migliore questa nostra breve vita non esistessero, l'intera umanità sarebbe estinta da molti anni ormai, soffocata dal terrore dei titani."
Eren sbarrò gli occhi e passò lo sguardo dal Capitano ai suoi compagni che si divertivano a vedere Auruo che perdeva miseramente contro Erd.
"Probabilmente", azzardò il ragazzo, "le cose che noi reputiamo inutili non lo sono poi così tanto, no? Soprattutto se servono a farci vivere meglio anche solo un giorno in più."
Levi abbozzò un sorriso e fissò la tazza vuota nella sua mano.
"Probabilmente. Eren!"
"S-sì?"sobbalzò per il richiamo improvviso.
"Qualunque cosa accada oggi, domani, in missione, sempre, non dare mai niente per scontato. Anche la più piccola delle cose che può sembrare inutile potrebbe rivelarsi importante. Soprattutto per un novellino come te."
Eren annuì, non capendo comunque bene le parole del Capitano.
"Capirai al momento opportuno quello che voglio dire."
Avrebbe voluto chiedergli come lo sapesse, ma Levi lo anticipò, quasi gli stesse leggendo dentro, quasi sapesse quali domande gli frullavano nel cervello in quel momento:
"Perché Erwin mi disse le stesse cose quando entrai nella Legione."
Non osò indagare, perché lo sguardo nero del Capitano gli impedì di proferire parola.
Sospirò e tornò a osservare i compagni, lasciando vagare la mente sul significato delle parole di Levi.
Avrebbe davvero capito?
E se l'avesse fatto, avrebbe dovuto soffrire tanto quanto il Capitano? 
Inclinò la testa da un lato, guardando di sottecchi gli occhi piccoli eppure colmi di sentimenti del suo Capitano: lo vedeva, lui, vedeva il mare in tempesta che si celava dietro quella maschera di indifferenza, vedeva il dolore, la morte e le sagome delle persone che Levi aveva amato e perduto a causa dei giganti.
Chissà a quanti altri aveva detto le stesse cose, chissà quante persone prima di lui erano state istruite da Levi ed erano morte sotto ai suoi occhi, chissà quante volte si era sentito impotente di fronte alla disfatta di interi gruppi di soldati, decisi come lui ad avere la meglio sui titani.
Eppure era ancora lì, andava avanti nonostante tutto, esattamente come lui e gli altri membri della squadra.
E ci sarebbe sempre stato, ne era sicuro. Qualunque cosa sarebbe accaduta da quel giorno in poi, era convinto che Rivaille non avrebbe mai lasciato il suo fianco né quello dei suoi sottoposti.
Il Capitano li avrebbe guidati sempre, fino alla fine.
Scosse la testa e chiuse gli occhi, sorrise mestamente e allungò una mano verso Levi, scacciando ogni brutto pensiero sui giganti e sull'ipotetica morte della squadra.
"Vuole altro caffè, Capitano?"
"Grazie."
Ridacchiò in silenzio mentre riempiva la tazza di Levi con altro caffé: anche quello era inutile, ma senza di esso la causa dell'estinzione umana sarebbe stata l'umore nero del Capitano che mal sopportava il risveglio mattutino e che si placava solo quell'amara bevanda che a lui poco piaceva.
Porse la tazza all'uomo e gli si sedette accanto, entrambi con gli occhi rivolti alla disastrosa partita che Auruo stava portando avanti dietro le risatine di Petra e di Gunther.
Forse Rivaille aveva ragione, senza quegli inutili passatempi l'umanità non sarebbe arrivata dov'era ora e a lui in fondo non dispiaceva vedere i suoi compagni divertirsi così, come se tutto fosse normale, come se i titani non esistessero e non fossero una minaccia che aleggiava costantemente sulle loro teste.
Ma, più di tutto, non gli dispiaceva vedere il suo Capitano così rilassato, con quel mezzo sorriso a distendergli il volto e la tazza di caffè bollente in mano, così umano e normale a dispetto delle apparenze e delle dicerie della gente, così diverso da sembrare irreale.
"Che ne dice di fare una partita?"
"Certamente. E se perderai pulirai il castello e il giardino per un'intera settimana. Ovviamente vale anche per una tua improbabile vittoria, Eren."
"Eeeeeh?!?"



Angolo di quella che c'ha da fare, ma fa la gnorri:
Erano secoli che non scrivevo. E che non pubblicavo.
Sono terribilmente arrugginita e mi faccio schifissimo per aver partorito una cosa tanto improbabile e inguardabile.
Però due spiegazioni sulla fanfic sono d'obbligo.
La fic è nata da una "Series" a cui sto partecipando su Ask e il prompt giornaliero recitava:  “Writing Stuff Series” Day # 2- «Se tutte le cose inutili sparissero, sarebbe la fine anche di questa nostra imperfetta esistenza.» (Murakami, La Ragazza dello Sputnik).

Da qui la prima frase della storia e la "trama" attorno a cui gira.
A dispetto di ciò che ho scritto, non sono una persona che vede Levi come dispensatore di saggezza, anzi, lo vedo molto come un personaggio terra terra, con un linguaggio scurrile e per niente incline all'insegnamento. Ma ehi, è una fanfic, tutto cambia.
Il che giustificherà anche l'inserimento dell'avviso OOC, visto che Levi, per me, non è per niente IC.
Ho deciso di riportarla su EFP perché a qualcuno è piaciuta, anche se ho dovuto modificare qui e là qualcosina per renderla leggermente più godibile.
Non ne vado orgogliosa, ma spero comunque che qualcuno apprezzerà lo sforzo XD
Il finale è il mio tallone d'Achille da sempre, perciò sta cagata ve la dovete tenere mi dispiace non aver saputo scrivere qualcosa di migliore.

A presto,
Isaka chan
   
 
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